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Will

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Tutti i contenuti di Will

  1. In effetti messa così ha dell'incredibile. Poi c'è da dire che in passato molti paesi arrivati all'industria nella seconda parte del 900 hanno messo a disposizione braccioli e rotelle di Stato per accudirne la fase di crescita e sviluppo dei loro cuccioli economici, quando ancora la loro struttura interna, a confronto con i competitor globali, non aveva competenze, economie di scala etc. all'altezza (tipo Taiwan e Corea negli anni 50/60). Certo, sebbene si tratti di una "nuova tecnologia" in cui l'Europa è di fatto indietro, fa sorridere che si debba ricorrere alle tecniche del protezionismo tipiche dell'industria nascente in un'area economico-sociale che ha inventato l'auto
  2. Buona domenica a tutti. Ho visto soltanto adesso questo interessante topic e mi sono fatto una scorpacciata di 16 pagine lette. Alcune considerazioni sparse - si è definitivamente affermata l'usanza in Italia del click-day al pari di quanto ha fatto halloween come festa introiettata nella mente dei bambini e genitori - Qualcuno degli utenti si è lasciato andare a un motto di esaltazione di connotazione calcistica del tipo "le elettriche si vendono eccome se c'è il prezzo giusto". Credo che il meccanismo che fa scattare questo reazione sia il fatto che i fondi per le elettriche sono andati esauriti in poche ore, mentre restano ancora disponibili gran parte di quelle diciamo Ibride e il 40% di quelle termiche. Ma è davvero curioso che una categoria che beneficia di incentivi individuali (per singolo utente) CINQUE volte superiori dell'altra categoria, consegua un successo molto più marcato. Qui la teoria dei giochi e del comportamento razionale dei consumatori volto alla massimizzazione del vantaggio rischia una dura bordata e messa in discussione. Ma grazie al quarzo che ci sono state molte più richieste!!! - Aleggia poi in alcuni post l'idea che enti oscuri si stiano applicando per inculcare nelle teste delle persone che l'elettrico è male. Addirittura si riporta il link di una sito dove si parla di "clamoroso ritardo" e al primo capoverso si riporta testualmente "iniziamo ad avere il serio dubbio che tutto questo non sia un caso ma parte di un disegno più ampio". Parte di un disegno più ampio???!!! Ma come si può scrivere una cosa del genere. Che sia giusto o meno, il paradigma attuale della narrazione vigente è orientato in gran parte a sensibilizzare le coscienze verso gli aspetti ambientali. Giustissimo. La terra è transgenerazionale, il pianeta non è nostro etc. Ci sono leggi che pongono delle date limite (che potranno essere cambiate certo). Ci sono incentivi più marcati. C'è una comunicazione che ha tinte allineate (ormai viene utilizzato l'aggettivo "sostenibile" anche quando si copula o si compra un gelato). Ci sono divieti ad entrare in certe zone, che non fanno tanto paura per quanto dispongono oggi ma quanto potrebbero disporre domani. Mi sta tutto bene ( e va bene anche l'esempio stucchevole di un utente che si riferisce alla povera mamma con il bambino dai polmoni nuovi nuovi che rischiano il ruggito cattivo di un diesel che passa di lì). Tutto perfetto... ma dire che vi sono demagogie, disegni più ampi contro le povere elettriche No caspita! - Che cosa innescano questi incentivi? Boh, a me sembra poco. Si è stimato che possano aver interessato 20/22.000 auto. E in effetti se una Dacia di listino costa 21,5K€ e può venir via con 8K€ (applicazione max incentivo) o 15,5K€ (applicaz minima incentivo), mi sembra molto plausibile la corsa al suo acquisto. D'altra parte è molto più conveniente di un'auto usata in quei termini. Ma una volta che sia un po' diffusa la misura dell'occasione nel senso comune non solo di chi ha acquistato o tentato di acquistare con l'incentivo, ma anche di una platea più ampia, chi acquisterà più una Dacia a 21,5K€ sapendo che poteva prenderla a 8 o 15?? Mah! Penso che nella migliore delle ipotesi si ritorni ai numeri di 6 mesi fa (assumendo che l'effetto attesa abbia rallentato le vendite delle elettriche negli ultimi mesi). E allora che si fa? Si aspetta la prossima mandata di incentivi, rallentando di fatto le vendite nei prossimi mesi? Boh! mi sembra una logica fallata. Forse il sistema di elargizione degli incentivi andrebbe meglio impostato, meglio gestito e meglio indagato. Intendo che non può essere trattato come saldi di fine stagione di un outlet dove le persone si azzuffano per prendere il capo da un cesto dentro il negozio. Si potrebbero stabilire delle quote dei fondi mensili, in modo da evitare la ressa e dare tempo alle persone di comprendere gli incentivi e ponderare la scelta e magari pianificarla in relazione ai propri capitoli di spesa e priorità degli stessi. Forse ci sarebbe il tempo anche di apportare migliorie al processo e alla comunicazione sottostante. - Quota persone fisiche e aziende rispettivamente 62% e 38%. Credevo peggio. Immaginavo una corsa di aziende in generale e società di noleggio in particolare più impattante. Anche qui avrei imposto due capitoli di fondi separati per le rispettive categorie, perché spesso le aziende sono più preparate, strutturate per comprendere e avvalersi di vantaggi messi a disposizione della amministrazione pubblica rispetto ai privati - 40% hanno interessato le rottamazioni. Non male, ma se l'obiettivo è svecchiare il parco mezzi circolante e abbattere le emissioni, il successo è decisamente parziale. Provo a fare un ragionamento (che potrà essere stroncato benissimo): sopra abbiamo detto che circa 22.000 auto elettriche sono state vendute nel "black-friday". Di queste, 8.800 sostituiscono altrettante auto vecchie nel parco circolante di 40 mil di auto che insistono sul suolo italico. Ottimo dunque. Ma 13.200 si aggiungono. A livello di emissioni (tralasciando per un attimo la filiera che serve per produrre l'auto) non abbiamo un aumento netto. A livello di occupazione del suolo, del traffico apparentemente invece si. A livello di massa critica crescente delle BEV che giustifichi l'investimento in infrastrutture per l'alimentazione vi è un vantaggio. A livello di costo unitario dell'energia conseguente, forse avremo un leggero aumento. Boh, mi sembra che alla fine non sia male il risultato di questo specifico aspetto. - Giustamente un utente fa notare che l'attuale scarsa predilezione del pubblico per le elettriche non è ascrivibile esclusivamente al prezzo, ma anche a fattori come l'infrastruttura esistente disponibile (o che sarà tale nel breve-medio termine), il costo dei ricambi, la celere obsolescenza tecnologica e dunque il conseguente abbrivio svalutativo di fronte al bene acquistato. - In riferimento all'obsolescenza tecnologica, più volte si riportano su Autopareri notizie di innovazioni, utilizzo di materiali più disponibili ed economici sul pianeta, nuove efficienze raggiunte. Il settore è in rapidissimo sviluppo e pertanto credo che a breve saprà farsi valere non perché incentivato ma in quanto effettiva valida alternativa rispetto ad altre tecnologie offerte sul mercato. E se aspettassimo naturalmente quel tempo? - Condivido le perplessità sulle tasse, evasione etc espresse da qualcuno. Ma questo meriterebbe una sezione a parte.
  3. Per me tutto molto positivo. Inutile dire che ci si doveva pensare prima. Da quel che ne so io la freccia del tempo ha una sola direzione (al di là di wormhole e menate varie). Pertanto meglio tardi che mai. Ora c'è da aspettare 19/20 mesi prima di vederla in concessionaria. La domanda che mi pongo è che possono fare quelli che vorrebbero sostituire la propria 500ice nel frattempo (o altri che desiderano divenire nuovi cinquecentisti)? - Si accapigliano per prendere le ultime termiche rimaste a magazzino. Quante ce ne sono?? - Si pentono di ogni peccato e vanno sulla elettrica - Aspettano pazientemente - Cambiano idea Tutto questo discorso per chiedere se qualcuno conosce quanto possono tirare avanti con le scorte, visto che mancano 20 mesi
  4. C'è da dire che ... l'hai toccata piano 😀
  5. Non nominare il nome di Lerici invano 😀 Lerici è come l'oro, bene rifugio eterno mai soggetto a inflazione (oltre che casa mia😀)
  6. Steve66, può essere che nel prolisso messaggio io non abbia saputo esporre bene il punto di ciò che intendevo, ma la questione non è se Fiat è un marchio italo centrico. La questione riguarda un modello e lo stabilimento dove viene prodotto, e l'occupazione che comporta quello stabilimento, anche in via estesa dell'indotto. Che la 500e la vendano sotto casa o in altra parte del mondo, poco importa. Se ne vendono 60/70000 anno ci sarà un certa occupazione, se ne vendono la metà un'altra. 500e ha beneficiato degli incentivi tedeschi (poi finiti), ora di quelli francesi (credo già finiti) e ora avrà un po' di boost da quelli italiani. Anche il riferimento alla possibile chiusura del marchio, lo ho ben circoscritto all'Europa. Se non avessero deciso di prorogare il pandino, tenuto conto che 500x, 500ice si fermano a breve e che la 600 per il momento non ha innestato la marcia avanti, le 389000 europee rischiano - nell'ultimo quadrimestre - di fare un tonfo.
  7. Giusto quello che scrivi. Mi sembra talmente evidente e sotto gli occhi di chiunque da chiedermi "come fanno a non notarlo"? Le auto elettriche cinesi saranno più competitive per varie ragioni (maggiori economie di scala, maggiore controllo della filiera produttiva, sono partiti prima in gran stile su questa tecnologia, il mercato del lavoro interno è meno arzigolato da gestire e tuttora meno costoso). Potrebbero inoltre decidere di utilizzare una qualche forma di dumping, per aggiungere un ulteriore vantaggio competitivo e sbattere all'angolo i concorrenti. E la questione degli incentivi statali - come hai ben colto tu - è un gatto che si morde la coda e che può rappresentare per loro una opportunità addizionale nel medio termine. La questione delle vendite della 500e (e della Fiat Europa) credo interessi marginalmente al gruppo Stellantis. La questione riguarda lo stabilimento di Mirafiori che ad oggi occupa circa 11.000 persone (negli anni 70 erano settantamila). L'indotto aumenta i rispettivi numeri. Nonostante le vendite della 500e vadano a cercare gli incentivi nei diversi mercati europei un po' come un pilota di F1 - che non vuole cambiare le gomme da bagnato - cerca le pozze d'acqua in pista, la produzione nei primi tre mesi si è dimezzata. Gli incentivi italiani, daranno un po' di respiro, ma non assorbiranno quel 50% perso e non possono durare a lungo perché tra un po' saranno anche altri a beneficiarne. E' come se Fiat non avesse mai perso del tutto la vecchia dipendenza da mamma Italia. Sembra quasi che il cordone ombelicale sarà tagliato solo quando Fiat in Europa sarà chiusa. Ci vorrebbe il coraggio di aprire un tavolo Stellantis-Governo, in quanto il primo è ente economico privato, di carattere strategico per l'occupazione e forse per la coesione sociale di questo paese in dissolvimento. Quanto costa allo Stato la cassa integrazione al netto di quanto il gruppo ha versato e versa correntemente? Quanto vale la dignità e il diritto al lavoro delle persone? Qual è il ritorno per la comunità italiana a fronte degli incentivi messi a disposizione (incluso il potersi presentare in UE e ONU con indicatori in miglioramento sulla questione green)? Quanto costa e quali sono i tempi per implementare una 500 Ibrida? Se il governo mette a disposizione fino a 13000 euro di incentivi, allora Stellantis - responsabile di non aver pianificato una ibrida e di aver pensato di vendere solo elettriche - ci può mettere dopo la fine degli incentivi, 5000€ a macchina fino a che non è pronta la Ibrida? Se fosse che devono sostenere la produzione per ulteriori 18 mesi dopo la fine incentivi, potremmo pensare che i 5000 euro si moltiplichino per 60/70.000 auto (una ulteriore quota di auto prodotte sarebbe destinata al mercato USA), con un costo per l'azienda di 300/350 milioni. Costo che in gran parte è assorbito dal fatto che hanno venduto macchine percependo 30.000 euro, con diverse migliaia di euro pagate non dagli utenti ma dagli stati europei. Nel frattempo si spera che i 100 milioni di investimenti promessi dal CEO per rendere la 500e più competitiva, siano ben spesi, e l'auto in questione - che nel frattempo sarebbe affiancata dalla ibrida - possa camminare da sola (o quasi)
  8. Will ha risposto a Osv in Lancia
    Mamma mia la Stelvio!!! E santo cielo la ragazza ... Ah, poi c'è la nuova Lancia.
  9. Un giorno - in privato, così da non tediare gli altri forumisti - dovremmo discorrere della rivisitazione cui fai cenno, perché a mia volta - nonostante l'effetto D.K. sia un accattivante strumento di misurazione dell'intorno "gorgogliante - nutro serie perplessità sulla sua completezza e profondità di applicazione😄
  10. Direi che il topic si stia concentrando per il momento sul segmento D berline, che per elezione, dovendo forzatamente scegliere, è l'essenza Alfa Romeo degli ultimi 40 anni. Giulietta 77 - 380.000 auto prodotte 75 -- 355.000 auto prodotte 155 -- 195.000 auto prodotte 156 -- 675.000 auto 159 -- 247.000 auto Giulia -- 130.000 auto finora Le prime 4 si confrontano su uno scenario/paradigma temporale simile. Ancora non abbiamo la globalizzazione spinta, l'esplosione della Cina, la moneta unica (tranne ultima fase 156), i social (tranne 156 da metà carriera in poi), il mercato italiano è ancora di forte orientamento nazionalista, i SUV sono al di là dal venire (forse qualche vagito ma non nel D), l'elettrico tanto quanto, la politica green è meno pervasiva di oggi, le enormi concentrazioni di marchi di oggi non sono del tutto immaginabili. Cosa ci dice il mercato della filosofia Alfa: che una trazione anteriore con forte condivisione Fiat/Lancia, e dalla linea tutt'altro che leggendaria, non permette ad Alfa Romeo di distinguersi. Meccanicamente la 155 è forte, ma evolve all'estremo una tecnologia degli anni 70. Già la 75 inizialmente non era un enorme successo, finché non giunse la tecnologia della doppia accensione che diede una rinfrescata al bialbero. 156 cambia i paradigmi del design, è un salto temporale. Ha il primo common rail della storia (insieme a Mercedes) e il suo successo poggia su una "filosofia" diversa da quelle di Giulietta/75 (modelli in successione ma sostanzialmente gemelli). E' di gran lunga più bella, è parimenti leggera e contenuta nelle dimensioni, poggia il suo appeal sul turbo diesel e meno sui benzina. 159 entra già in un mondo dove le tedesche non pagano più lo scotto del marco forte, dove in casa Fiat non si ha ancora una precisa idea di cosa debba essere la filosofia di una vettura Alfa Romeo nel suo segmento principe e in uno scenario globale automobilistico in mutamento. Il mondo (come elencato sopra) è cambiato e Alfa Romeo deve reinterpretarsi nei nuovi parametri di riferimento, e capire qual è la sua identità - e distinguersi in modo univoco è più difficile oggi che allora. Giulia riprende motivi del passato, li porta all'estremo apice di perfezione. Ogni volta che la incontro per strada o leggo qualche nuovo test/recensione mi coglie un motto di dispiacere: sei una perfetta ellenista arrivata quando il mondo ellenico è ormai finito. Avessero dato anche un seguito, seguendo la stessa filosofia, affinandone ancora di più la tecnologia, rendendole ancora più accattivante nella linea, avrebbe parlato a persone con non hanno più l'udito per ascoltare quel sound... per rimanere alla metafora dell'auto "voluta da Dio", per Giulia dovremmo dire: una Dea che parla a persone che non sentono più la voce degli dei. Se analizziamo le auto elencate sopra in senso assoluto secondo quello che penso sia Alfa Romeo come filosofia, per me Giulia è al primo posto. Eppure rischia di essere quella con il più basso numero di vendite degli ultimi 40/50 anni. Ci dice qualcosa questo su quale debba essere la filosofia Alfa Romeo di oggi? Ora, ditemi, che cosa deve fare un CEO in questo contesto?
  11. Quindi, ricapitolando - il programma del modello abbraccia un corso di un 2/3 d'anni, avvalendosi delle sinergie del gruppo. Che circolano anticipazioni sul modello sono mesi e mesi e almeno da 5/6 mesi è ufficiale il nome Milano. A tale riguardo il CEO ci fa sapere anche il perché della scelta: "...Pochi elementi caratterizzano l’identità di una casa automobilistica come il logo che la identifica. Dal 1910 lo stemma di Alfa Romeo racchiude in sé due simboli che identificano Milano: La croce, simbolo storico del capoluogo lombardo, ed il biscione, ... Per oltre 60 anni (1910 - 1972) Il nome stesso Milano fu presente nel logo occupandone la parte inferiore. ...Da sempre simbolo di avanguardia, Milano è oggi un manifesto internazionale di modernità, innovazione e sostenibilità. Considerata una dei simboli dell’arte e del Made in Italy nel mondo, Milano ha da sempre ricoperto un ruolo culturale nevralgico nel campo della moda, del design e della musica. Alfa Romeo sceglie dunque proprio lei..." Quindi: legame Alfa Romeo/città di origine; simboli condivisi di marchio/città; utilizzo del nome città nel logo del marchio per 60 anni; Milano simbolo del Made in Italy. Oggi, dopo poche ore dalla presentazione si rilascia un'intervista da parte di rappresentanti delle istituzioni italiane in cui viene richiamata una legge del 2002 di tutela del Made in Italy. Perché ho la sensazione che l'Italia abbia un particolare gusto atavico e storicamente comprovato per le figure di palta?? Mi vengono in mente le parole di Jean Cocteau: il dramma della nostra epoca è che la stupidità si è messa a pensare (e io aggiungo: ...pure a parlare e scrivere!!) Facendo un po' il punto della situazione, pensiamo oltre let's move forward: - Spero si eviti di rendere questa figura di palta, un epocale autolesionismo, anche se le dichiarazioni del CEO con sotteso intento volto alla ritorsione (dopo Giulia e Stelvio pianificate in Italia vedremo che fare) non lasciano presagire nulla di buono - Junior non mi dispiace, ma mi ero già affezionato a Milano. - Non tutto il male vien per nuocere forse: magare questo pasticcio genera una risonanza mediatica che offre a questo modello una visibilità maggiore rispetto alle abituali promozioni utilizzate dal marketing, sperando di aver fatto involontariamente una genialata migliore di una macchina che sprofonda in un corso d'acqua in Francia - Più guardo le immagini (video e foto) della "Junior" e più mi convinco che abbiano fatto davvero un gran bel lavoro di rottura e che possa piacere al mercato.
  12. Dell'impossibilità di mettere d'accordo gli alfisti... chi interni ok ma esterni orrendi, chi esterni bene ma interni assolutamente no; posteriore originale e al contempo anonimo. Per me, davvero molto meglio di quanto trapelato nei giorni scorsi, soprattutto nella vista laterale. Il posteriore è sempre un casino da indovinare; un po' temo l'effetto Delta 2, un po' spero che lo spoiler ma faccia tornare alla mente la sprint (quella su base Alfasud). Infine, il frontale! D'accordo, le sinapsi non riescono ad afferrare il tutto con un unico colpo d'occhio; a volte mi soffermo su una visuale (soprattutto quello con la scritta per intero) e mi sembra ok, altre volte una linea indipendente di design mi porta via l'armonia e non capisco se mi piace o no. Se fosse che introduce uno stile stilistico che potrebbe essere metabolizzato più lentamente e dunque meno soggetto ad apparire datato? In fondo, quando incontro Tonale per le strade, mi pare già dannatamente datata. Mi permetto una digressione sulla questione "non è un Alfa Romeo". Boh!? Ma esattamente lo stile Alfa Romeo quale filone univoco seguirebbe? Faccio un esempio, io ho iniziato a innamorarmi dell'Alfa con Giulietta 77 e Alfetta. Poniamo esse siano a pieno titolo ALFA ROMEO. Ma la 155 arrivata qualche anno dopo aveva una qualche minima affinità elettiva con loro? Il duo 145/146 erano Alfa Romeo? La Mito si richiamava al concetto stilistico 147/156/GT? La Giulietta 2010 (che possiedo), fa urlare al bel design unico come fece la 156 (e anche la "sotto il vestito niente" 159)? Alfa Romeo deve trovare il modo di sfornare un modello di successo. Ci è riuscita la Nissan con la Juke, che al debutto era più tormentata di un capo di vestiario dopo la centrifuga. Il gruppo VAG si è inventata di sana piante un brand come Cupra che stravende, con linee perlomeno di rottura (e ahimè, non male). Siamo in un segmento B Suv, e la ripetizione di scimmiottamenti 8c/Mito non era il caso di ripeterla. Tonale è stato un passo indietro a mio parere rispetto a Stelvio. Qui, hanno provato uno stile a se stante. E' brutto? Forse. Ma ripeto, a me non dispiace dalle foto. E' uno stile che si differenzia dalle concorrenti? Mi pare di si. Noi forumisti alfisti e non la bocciamo in gran parte? Pare di si. Sarà allora un flop? No, proprio perché ha generato reazioni viscerali sul banco di prova Autopareri
  13. Ragazzi che malinconico malessere... sembra di vedere una di quelle scene di "C'era una volta il West", con le musiche di Ennio Morricone. Alcune volte il personaggio Marchionne è stato contestato, è risultato nei dibattiti controverso, ma questo enorme dirigente aveva nel profondo una parte irrazionale (un po' come in quella vecchia pubblicità dell'Alfa in cui si richiamava l'elogio alla pazzia di Erasmo da Rotterdam). Ci ha consegnato una breve stagione di passione e di sogni che oggi appare del tutto anacronistica e irripetibile. Parliamo di siti produttivi, di lavoro, di prodotto interno lordo, ma ci sono pure le attese, gli occhi sognanti che percorrono la linee sinuose di un design, lo scorrere i dati di coppia, quando è possibile l'assaporare la guidabilità sulle strade, il prestigio rinnovato di una tradizione antica della nostra storia automobilistica, la scritta in corsivo dell'Alfa Romeo, il tridente Maserati. Non vorrei lasciarmi andare ad un eccesso apologetico ma "Tarderà molto a nascere, se nasce, un manager così illustre e ricco d’avventura"😃
  14. Ma guarda Alain, io la nota sulla vacillante attendibilità dei piani, l'ho inserita nella sezione di Melfi non a caso, perchè nutro le tue stesse perplessità
  15. Provo a fare un riassunto per vedere se siamo "on the same page" Mirafiori Fiat 500e Abarth 500e Maserati Ghibli, Levante, Quattroporte, Granturismo, Grancabrio 500e (al netto degli incentivi) è in forte calo. Maserati ha modelli che stanno uscendo di produzione e modelli nuovi (GT) che sembrano aver toppato il posizionamento di prezzo e che comunque non erano da grandi numeri. Lo stabilimento pare destinato a chiudere a meno di miracoli fatti dagli incentivi, ma che mi appaiono surreali Cassino Alfa Giulia e Stelvio Maserati Grecale Alfa mostra il solito ritardo nel ciclo di cambiamento dei modelli (e che rabbia considerato Giulia e Stelvio) facendo girare l'impianto a regimi ridotti. I sostituti programmati per 25 e 26, potrebbero essere solo BEV e questo - da un punto di vista delle immatricolazioni - non è ben augurante. Se le due auto verranno affiancate da versioni ibride, si potrebbe ripetere il discreto successo di vendite Grecale credo non abbia fatto i numeri che ci si aspettava La condizione "solo elettrificato" o BEV/Ibride è quella che ci dirà se lo stabilimento ha perlomeno un altro giro di giostra davanti a se non troppo travagliato Pomigliano Alfa Tonale Dodge Hornet Fiat Panda Non vorrei sbagliare ma le prime due (Tonale/Hornet) sono già state sfornate in un numero doppio del venduto. Pertanto, a meno di un improvviso innamorarsi del mercato di queste auto, la produzione quest'anno sarà inferiore al 23. A Panda è stata prolungata la vita di due/tre ulteriori anni e questo dovrebbe rappresentare anche l'orizzonte certo dello stabilimento. Il dopo dipenderà dalla scelta di inserire un modello forte nel piano dello stabilimento Melfi Fiat 500X Jeep Compass e Renegade Lo stabilimento ha aperto nel lontano 1994. I primi 20 anni sono stati una storia di successo. Di qui è passata la Punto (dove ne hanno prodotte oltre 5 milioni). Oggi ha un modello che sarà dismesso a breve (500X), uno che ha oltre 10 anni e verrà dismesso il prossimo anno (Renegade) e l'altro che dovrebbe uscire nel 2025 con un modello nuovo solo elettrico (Compass) Verranno integrate poi nelle linee un'auto DS, la Lancia Gamma, e un modello Opel, sempre che i piani abbiano una garantita attendibilità di realizzazione. Quindi se non faccio male i conti 1 auto DS elettrica: finora DS non si è contraddistinta per essere un best seller, ma facendola elettrica magari si inverte il mondo 1 auto Opel: non so di quale modello si tratti, ma a meno che non sia una riedizione della Corsa dei vecchi tempi, non avremo 500/600 auto al giorno Lancia Gamma: facciamo 20/25000 anno? Jeep Compass solo a batterie: 30/35.000 auto anno? Ora capisco che i tempi in cui si producevano 4/500.000 auto nello stabilimento appartengono a un'era geologica che si perde nel mito, ma quanti altri giri di giostra può durare un impianto che produce sempre meno a ogni cambio di piano industriale? Per paradosso la varietà di modelli offerti da Ferrari è più vasta delle nostre generaliste (o premium wannabe) del Gruppo, e anche il gruppo DR appare più ricco numericamente nella offerta di prodotti (considerando anche il marchio EVO). Qualche tempo fa pensavo che ci saremmo "ridotti" a produrre sul territorio italico soltanto Ferrari, Lamborghini, Pagani e Maserati (intimamente speravo anche Alfa ma non osavo pensarlo in maniera manifesta). Oggi temo che presto perderemo anche Maserati
  16. Will ha risposto a Osv in Lancia
    Se ho letto bene, è ordinabile in versione elettrica dal 14 Febbraio scorso. Sarei curioso di sapere se hanno già coperto gran parte delle 1906 unità. Non credo però che un eventuale andamento deludente di questi ordini sia la ragione di affiancare alla versione Cassina bev anche la ICE
  17. Non so se Drivalia è un buon esempio. La scorsa estate ho cercato di noleggiare con loro l'auto, ma non mi è riuscito. Dal sito indicavano una branch nella mia zona. Sono andato e l'ufficio era "abbandonato" da mesi (così mi hanno riferito gli altri uffici presenti nella zona). Il centro assistenza non ha saputo darmi ulteriori informazioni al riguardo. Ho poi contattato la filiale nell'aeroporto più vicino. Sempre lunghe attese, promesse di richiamarmi disattese. Bisogna fare un abbonamento e magari è un ottimo sistema flessibile, ma essendo una formula nuova che deve essere digerita avrei voluto più supporto e assistenza nel comprendere come funziona. Ho scelto di optare per altre formule alla fine
  18. Mi trovo in vacanza in Vietnam e ho notato tantissime Vinfast (che non conoscevo). Per lo più mi è caduto l'occhio su dei Suv davvero gradevoli esteticamente, con linee moderne, armoniose e che danno idea di solidità. Poi ho notato delle colonnine dedicate Vinfast Ho fatto qualche ricerca e risulta che stanno investendo 2 miliardi per uno stabilimento in India, oltre a uno stabilimento simile negli USA e futuri piani per installare impianti anche in Indonesia. A quanto pare una delle tigri asiatiche sta facendo sul serio. La buonanima di Marchionne aveva ipotizzato che presto il mondo dell'auto si sarebbe ridotto a 5/6 grandi gruppi. Chissà se ce ne saranno anche un paio europei lì in mezzo...
  19. Grazie a tutti per le risposte Mi sembra di capire che car cloud di amazon sia la scelta piú indicata. AlexMi, ho provato a fare un giro su internet, e comprendo che é necessario fare un'iscrizione (200 Euro) che dá poi accesso a svariate possibilitá ci auto a noleggio. Non capisco se Drivalia sia un'alternativa o é complementare
  20. Buon pomeriggio a tutti. Come riportato nel titolo mi trovo nella necessitá di avere la disponibilitá di un'auto per circa 6 mesi (presumibilmente da settembre a gennaio). Solitamente usufruisco di auto aziendale e quindi non sono molto al corrente delle opzioni migliori tra acquisto/nolo o altre forme ibride Sto valutando varie opzioni come il noleggio a breve termine, acquisto di un usato (poi da rivendere) Non ho particolari necessitá, tranne quella di avere la libertá di spostarmi dal punto A al punto B senza problemi di sorta (un mezzo al mio servizio insomma) Negli anni ho usato come auto aziendali quasi sempre suv (Tiguan, Qashquai, Sportage, etc) o segmento C (Giulietta, 147) Per questo interludio, mi andrebbe bene anche una B. Il chilometraggio che faró non saprei quantificarlo, perché saró dedito ad attivitá burocratiche e ludiche. Immagino 1200/1500 K/mese. Assicurazione: non sotoscrivo un contratto di assicurazione per auto da tantissimi anni e quindi credo di rientrare in una classe di rischio molto alta. Budget: considerando che non si tratta dell'auto per la vita, non si tratta di un acquisto emozionale, vorrei contenere il piú possibile la spesa. Se fosse un acquisto usato, vorrei non superare i 7/8.000 Euro (é vero che poi ci sará un valore residuo di rivendita da tenere conto, ma non vorrei comunque superare l'esposizione finanziaria menzionata) Non ho particolari esigenze di entrare in zone dove é richiesto l'Euro 6/7 e all'occorrenza mi arrangerei con mezzi alternativi. Vi ringrazio per le eventuali dritte.
  21. Non ci sono dubbi. La tecnologia - per quanto qualcuno qui abbia giustamente sottolineato che concettualmente ha natali molto remoti - gode di ampi e rapidi margini di evoluzione e dunque miglioramento. Al tempo stesso, non si può eludere l'effetto collaterale della veloce obsolescenza dei modelli attuali e prossimi e dunque una loro rapida svalutazione. Ultimamente ha un po' perso di appeal l'argomento della tenuta del valore dell'usato, ma in un tempo lontano, uno di motivi per non comprare un'Alfa (tra i tanti) era appunto la rapida svalutazione dell'usato. Può essere che oggi il parametro non sia più tanto interessante, alla stregua del rapporto debito pubblico/PIL, meno in voga come argomento di apprensione di massa
  22. Il grafico con le emissioni, sembra un marketing da pubblicità per dentifricio con riduzione di placca e tartaro. Mi sembra che ci vogli ben altro per un autoparerista... Tra qualche settimana cerco di darvi qualche dato certo sul progetto autostradale con ricarica delle auto elettriche. Siamo davvero dentro una rivoluzione
  23. Beh, non posso che condividere
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