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Abarth03

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  1. Mah secondo me neanche quella; infatti pure la Delta II inizialmente era solo a cinque porte, la 3p (denominata HPE e che della HPE originaria non aveva nulla, ma proprio nulla...ma è un altro discorso) è uscita almeno un anno dopo, se non più tardi... Per me qualcuno della gestione post-Ghidelliana deve essersi impuntato su quella soluzione. Sarebbe interessante scoprire in base a quali valutazioni.
  2. Concordo. Il design della Tipo mal si adattava alla soluzione delle tre porte, un po' come mediamente è difficile ricavare una tre volumi decente da una due volumi (mantenendo invariati il tetto e il giro porte). Secondo me avevano fatto i conti giusti all'inizio del progetto, forse anche alla luce delle vendite della Ritmo con quella carrozzeria. Mi sembra di ricordare che sia esistita a listino almeno fino all'86 una 60 L tre porte, ma in giro non se n'è vista neanche l'ombra. La 105TC era stata sacrificata a favore della 100 S cinque porte, e di Abarth 130TC non se ne sono mai viste tantissime. In definitiva, credo che dalle linee di montaggio siano uscite pochissime scocche a tre porte e questo deve avere influenzato non poco nelle scelte per la Tipo. Poi per il restyling del '93 qualcuno ha cambiato idea e avrà detto "proviamoci", ma i risultati li conosciamo. Magari ricordo male io 😉 Ovviamente non posso metterci la mano sul fuoco. Sarebbe utile recuperare qualche prova su strada del periodo.
  3. La normativa che impose la presenza delle cinture posteriore risaliva all'89, ma sicuramente non all'inizio dell'anno. Potrei giurare di ricordarmi una prova su strada di 4R credo di Luglio di quell'anno, della Lancia Thema 16v (non ricordo se aspirata o turbo) in cui contestavano il fatto che le cinture posteriori risultassero ancora a pagamento quando dovevano essere già di serie. Comunque in Italia se escludiamo Volvo, Saab e Bmw, negli anni ottanta a nessun costruttore è passato per la testa di offrire di serie le cinture posteriori. La gente non usava quelle davanti, figuriamoci fargliele trovare anche dietro.
  4. La Lancia Delta, credo che patisse la parentela meccanica con la Ritmo. Infatti anche la Ritmo non ha mai previsto il servosterzo neppure a richiesta se non sulla Turbodiesel uscita nell'85; guarda caso, stessa cosa per la Delta Turbo Ds dell'anno successivo. Bisogna ricordare che all'epoca non avere il servosterzo su una vettura con motore a gasolio significava dover fare esercizi fisici degni di una Lamborghini Miura, penso che da un punto di vista commerciale non fosse accettabile. Il che spiega anche come mai sulla Tipo T.ds fosse disponibile. Quello che mi ha lasciato invece sempre perplesso è che almeno fino al '90 (o forse '91), la bellissima strumentazione elettronica della Tipo DGT prevedesse il contagiri solo sulla 1600 (e sulla T.ds, credo). La 1100 e la 1400 non lo prevedevano, al suo posto era presente la batteria di spie sistemata su una fila unica anzichè due. Questo molti non lo ricordano, ma se ci penso ancora oggi la trovo una scelta inspiegabile, primo perchè rappresentava un passo indietro rispetto alle Ritmo Super (che il contagiri lo avevano su tutte le motorizzazioni), secondo perchè non comprendo la convenienza economica di produrre due strumentazioni diverse per lo stesso livello di allestimento. Una considerazione al volo sulla Golf II modello '87 (il face lifiting che aveva i paraurti avvolgenti): stavamo attraversando la scia del boom degli anni ottanta e secondo me in tanti hanno scelto di spendere molto di più per una vettura non nuovissima ma che facesse "immagine", anche a costo di prenderla con i vetri a manovella, anche a costo di prenderla col motore più spompo disponibile. Che il mercato Italiano fosse diventato importante per VAG in quel periodo, lo dimostra a mio avviso la scelta di non importare la già citata Golf GT a carburatori o l'Audi 80 diesel aspirata.
  5. Attenzione pero', io non ho mai affermato che fossero deprimenti per la qualità (anzi mi pare di essere stato anche esplicito: "poi assolutamente d'accordo sul fatto che duravano di più"). A deprimermi era il design e pure il velluto, sulla cui pregevole fattura non discuto, ai miei occhi appariva austero così come eccessivamente austero appariva il design complessivo degli interni, il che era alla fine la caratteristica che accomunava la produzione tedesca, e lì doveva piacerti o non piacerti 😉
  6. Concordo su tutto, avendo visto anche direttamente l'effetto al momento della presentazione (avevo quattordici anni). In allestimento base devo dire che era un po' triste (ma quella era una caratteristica comune agli allestimenti base, e a volte non solo quelli, di tutta la produzione automobilistica del periodo), ma in versione DGT diventava tutta un'altra vettura. Quei sedili e fianchi porta in vellutino erano cose che trovavi raramente su vetture dello stesso segmento, potrei dire al più nella Lancia Delta, sulle Renault penso proprio di no (la Renault 19 era sicuramente dignitosa ma non trovo che trasmettesse la stessa sensazione), le tedesche lasciamo stare (poi assolutamente d'accordo sul fatto che "duravano di più", ma gli interni di una Ford o di una Opel o di una VW, e qui rispondo ad @AndreaB mettevano la depressione). E lo spazio interno, poi, secondo me è stato una delle peculiarità del progetto Tipo 2 / Tipo 3. All'epoca della presentazione, era stato paragonato a quello della Croma.
  7. E l'elenco si potrebbe allungare...meritano di essere citate anche le Fiat 1400 e 1900, la Lancia Aurelia. Ma tutte queste, rimanevano comunque ancora appannaggio di pochi fortunati. Anche scendendo di segmento, automobili come la Fiat 1100/103 erano comunque alla portata solo di clienti già abbastanza benestanti (un motivo ci sarà se la 600 è diventata l'auto per tutti ma a fronte della firma di pacchi di cambiali...)
  8. Il modo con cui Volvo comunicava che si trattava di una versione catalitica è stato probabilmente il più originale di tutti, là dove altri si limitavano ad aggiungere una scritta "cat" o "catalyst" (mi pare fosse la Ford, quest'ultima) o non aggiungevano proprio nulla. Il Turbo...beh, negli anni ottanta era un fattore molto importante per la vendita, quindi veniva comunicato in modo molto chiaro (penso alle scritte "Turbo i.e" sulle fiancate della Uno Turbo 1a serie, e forse sulle Renault erano addirittura più evidenti)
  9. Proprio così. In Italia, fino agli anni ottanta l'aria condizionata era un optional che oggi definiremmo premium. Era veramente appannaggio di poche vetture e principalmente di segmento medio superiore (anche se la Fiat lo prevedeva addirittura già sulla 127 1050CL, nel 1980. E non oso immaginare a che livello scendessero le prestazioni della suddetta vettura con il condizionatore inserito. Sarebbe interessante scoprire quante ne hanno prodotte). Anche in Fiat si celebrava in qualche modo la presenza di questo importante accessorio, ad esempio sulla 131 e la 132: La targhetta si affollava ulteriormente se oltre al condizionatore c'era anche il cambio automatico:
  10. Esattamente. La Delta riceve il suo unico face lifting nell'86, e la successiva introduzione della prima versione a trazione integrale. Dall'anno successivo, vittorie nei rally ogni anno praticamente fino al '92 e quelle vittorie hanno trascinato commercialmente anche il resto della gamma. Io ricordo perfettamente che nel biennio '88-90 era normalissimo vedere su strada le Delta LX 1300 nuove (ovvio, in quantitativi decisamente inferiori rispetto alla Fiat Tipo, ma sempre nuove erano). Nonostante la vettura in sè fosse chiaramente datata. Mi viene il dubbio se quell'impennata nelle vendite almeno a livello di mercato interno, non abbia colto di sorpresa la stessa Fiat. Stavo facendo infatti questa considerazione, che è una mia mera congettura: e se nei piani originali, il face lifiting dell'86 della Delta fosse stato concepito semplicemente per mantenere in vita il modello in attesa di un'auto nuova prevista magari entro i successivi tre anni? Un po' come per la Ritmo, aggiornata nell'85 e rimasta a listino fino a inizio '88. O ancora, la 127 3a serie dell'81 (durata diciotto mesi scarsi, fino alla presentazione della Uno). Dobbiamo considerare infatti che in entrambi i casi, al momento della presentazione dei face lifting, sia per la Ritmo che per la Lancia Delta le eredi erano già in fase di gestazione avanzata.
  11. Io non direi che è possibile: direi che è una certezza. Almeno dal mio punto di vista. Quando è stata presentata, la 155 mi era sembrata più cheap addirittura della Fiat Tempra, come interni (non parliamo poi della Lancia Dedra)
  12. Anch'io sono quasi sicuro che quel colore beige di quell'esemplare di preserie non è mai andato in produzione. Diverso il caso del blu, che a me sembra il blu lord e che era a catalogo ma se escludiamo le Tipo dei CC non ricordo di aver mai visto in strada. E' davvero singolare che abbiano circolato dei muletti già immatricolati, prima della presentazione ufficiale. Segno che il modello era stato già omologato? Non improbabile, peraltro, a sei mesi dalla presentazione. Credo ci siano stati casi analoghi ma molto rari. Sono quasi sicuro che in quello stesso periodo 4R aveva pubblicato la foto di un muletto di BMW serie 5 E34 con targa Italiana VR (e finto scudo Alfa davanti)
  13. Questo bozzetto per me è inedito! La variante tre porte mi mancava del tutto. Anche la soluzione proposta qui per la fanaleria posteriore è diversa da quella orizzontale inizialmente proposta da Giugi. Comunque...interessante questa tre porte. Abbassiamo un pochino il tetto, allunghiamo leggermente tutto, ed è subito Scirocco mk1 🥸
  14. Mi state dicendo che se voglio un'auto tradizionale, vale a dire che non sia un SUV e magari (seguono tuoni e fulmini) che abbia il motore a combustione interna, potrò fare affidamento esclusivamente all'Audi?🙄 Peraltro la A5 e la A7 mi sono sempre piaciute. Peccato che siano fuori budget per me. Moolto fuori budget.
  15. Occhio pero', se vai a vedere noterai che negli anni ottanta Fiat praticava già il prezzo "chiavi in mano", mentre quasi tutte le altre case praticavano il cosiddetto "franco concessionario" o "franco fabbrica", in pratica il prezzo appariva più basso ma al momento dell'acquisto veniva caricato con spese supplementari (ad es l'immatricolazione), incluse invece nel prezzo chiavi in mano (che almeno nel settore auto oggi è lo standard). Per cui devo spezzare una Lancia a favore della Fiat (sì, la battutaccia pessima l'ho fatta apposta 🤣) e concludere che il prezzo della Ritmo, al netto di eventuali sconti che all'epoca erano possibili solo se pagavi cash, era reale mentre quello della BMW decisamente più fittizio, diciamo...
  16. Si arrivava da una lunga era nella quale le utilitarie, in allestimento base, davvero ti davano solamente il motore, il volante e la lamiera tutt'attorno. Citi correttamente tra gli accessori non di serie per la Punto HSD la radio con i comandi al volante, ma dobbiamo considerare che a metà anni novanta un equipaggiamento di quel tipo veniva considerato ancora come una sorta di valore aggiunto, era qualcosa che andava oltre la semplice autoradio; e non dimentichiamo che fino a non molti anni prima, la radio era praticamente ignorata come equipaggiamento dalle case automobilistiche in Italia, grazie al legislatore che per decenni aveva previsto un'imposta ad hoc, il bollo sulla radio (era sufficiente avere anche solo l'antenna per essere obbligati a versare questo tributo). A memoria mia, nel mercato il tabù dell'impianto radio previsto di serie o a richiesta "in origine" (parentesi: la questione è che da noi la radio la montavano tutti after market) è stato infranto dalla Renault, che da un certo periodo (potrebbe essere '88-90) ha iniziato a commercializzare tutte le vetture, ad eccezione forse dell'R4, con la predisposizione radio completa di antenna. L'altro tabù, quello dell'impianto radio installato in fabbrica, viene infranto nel '92 dalla Nissan sulla Micra, che aveva appunto la radio di serie e sarà un caso ma da quel momento in avanti, questo equipaggiamento gradualmente ha iniziato a essere incluso da molti costruttori.... Trovo di difficile comprensione comunque, il prezzo così elevato di molti equipaggiamenti all'epoca. Lo si può giustificare solamente in un'ottica di "leggi di mercato".
  17. Se ricordo bene, la capienza del bagagliaio si attestava su valori simili a quelli della Uno. Inaccettabile per una vettura di quel segmento. Eppure l'hanno comprata a vagonate. Non parliamo poi della Turbodiesel, che era richiesta al punto di avere liste d'attesa intorno ai dodici mesi (e infatti c'era chi si rivolgeva alle importazioni parallele). Il nostro mercato era diventato così importante che quando nell'87-88 fu presentata la Diesel aspirata, Autogerma decise di non importarla (e anche quella fece capolino come importazione parallela). La Vectra era indiscutibilmente molto più "macchina". Nelle versioni sportive poi, secondo me la 80 se la mangiava proprio.
  18. Chi ha scritto che era stata copiata dalla Audi 80 dell'86 dovrebbe usare la cortesia di dirci dove la vede la somiglianza. Forse dalle tre luci laterali? Forse dalla presenza di un volante e di quattro ruote? E della Seat Ronda allora cosa bisognerebbe dire? O per andare giù più leggeri, della Peugeot 605? Non posso che concordare sul giudizio complessivo sulla Vectra A, che rimane una delle macchine più belle del segmento del suo segmento per quel periodo (insieme alla Peugeot 405, a mio avviso)
  19. Secondo me nel periodo storico di cui parliamo semplicemente l'interesse a farla, col motore a sogliola. Interesse che poi è emerso a fine vita, ma nella seconda metà degli anni ottanta le "teste" erano già altre...
  20. In epoche relativamente recenti, degni di nota i casi dei muletti rialzati di Giulietta (realizzati per testare il pianale della Renegade) e della Maserati Ghibli (che testava la meccanica della Levante e a me sembrava tanto una riedizione della AMC Eagle sedan. Vabbè). Forse, qualche anno prima, dei muletti simil-Stilo ma che Stilo non erano. Non me ne vengono in mente altri.
  21. E meno male che non se n'è fatto nulla, perchè a mio avviso banalizzava non poco una linea che era molto riuscita (e che...ehm...con pochi opportuni ritocchi poteva diventare tranquillamente una 164 cabrio...ehm...ehm....) Macchina molto bella ma troppo costosa. La Mercedes SL dell'89 le ha dato il colpo di grazia, negli USA.
  22. I ragazzi del reparto costruzioni sperimentali erano dei veri artisti, c'è poco da fare... Vero! Un mix curioso di stili.
  23. L'andamento del lunotto sulla prima ha un non so che di Alfa 147; inoltre, a guardare bene, sulla parte in lamiera si riconosce uno scudo Lancia che sembra anticipare di oltre vent'anni il motivo stilistico presentato sulla concept Pu.Ra all'anteriore. La seconda, di Fioravanti, continua a sembrarmi troppo estrema. Dubito che uno stile così ce l'avrebbe fatta ad arrivare alla produzione.
  24. Concordo, la Saturn che vediamo sopra era più bella di quella poi mandata in produzione; in ogni caso, per la serie "non si butta via nulla", direi che anche qui qualcosa si è visto poi in produzione: Direi che portiere e montante C della Chevrolet Lumina del '90 riprendono decisamente gli stili della Saturn prototipo di qualche anno prima, anche se a occhio la Lumina sembra più grande.
  25. La seconda sembra quasi una monoposto, talmente sembra sproporzionata nell'altezza rispetto alle misure complessive (per quello che si riesce a vedere)
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