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Yakamoz

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Tutti i contenuti di Yakamoz

  1. Bene, per me il mondiale di F1 finisce qui. Una semplice macchina di merda non può giustificare prestazioni simili. Spero ci sia un sabotatore tipo Stepney dentro la squadra, perché se il gruppo di un top team lavora così in condizioni normali, mi metto già le mani nei capelli per il 2026.
  2. Probabilmente c'è ancora una pertinace nicchia di clienti che crede siano auto italiane. Anzi, le UNICHE auto italiane rimaste!!! (sic)
  3. Precisiamo però che il "brand power" è saper fare bene il proprio lavoro, non un dono piovuto dal cielo, del tipo "che sfiga, loro sì e noi no". Quanto alle BMW marchiate Renault, preferisco sottrarmi all'esperimento mentale. Un po' perché la BMW è brava a fare le BMW e Renault le Renault, un po' perché se facessi lo stesso esperimento marchiando Fiat le Renault o le Dacia, temo che il risultato sarebbe lo stesso.
  4. Hamilton correrà con questo copricasco celebrativo. I buchi per gli occhi sono un po' piccoli ma pazienza, non si noterà molto la differenza con le altre gare.
  5. Io per il tergilunotto ho usato i gommini Bosch, presi dal ricambista, pagati ovviamente più delle porcherie in vendita su internet, ma perfetti sia come installazione che come efficacia. E la confezione contiene due pezzi, così sei a posto anche per la volta dopo
  6. Tenete conto che nel suo terreno d'elezione (urbano e extraurbano trafficato) altro che 27, questa vi fa i 38 con un litro. E quanto alle prestazioni, lo 0-100 non dice tutto: l'auto ha una ripresa corposa e immediata che rende la guida molto rilassante. Certo, il benessere si paga... Io mi baso sulla Yaris di mia moglie che spesso uso per il tragitto casa-lavoro. Vi dico che faccio veramente fatica a stare sotto i 30 con un litro. Giorni fa, complice la temperatura mite e un traffico abbastanza favorevole, arrivato a casa segnava 42 km/l... Significa che prendere l'autobus ti costa molto di più. Le utilitarie diesel di 15/20 anni fa erano ottime, ma l'ibrido vince proprio dove soffre qualsiasi altro motore: nel traffico. Per un'auto cittadina questo significa risparmiare/inquinare meno per il 90% dell'utilizzo, assai meglio del consumo medio dichiarato che tiene conto di un percorso standard.
  7. Rispetto al già fallimentare 2023, l'auto di quest'anno è stata pompata ancora di più in inverno ed è andata ancora peggio in pista. Questo sì che si chiama imparare dagli errori. Il fatto che le due Ferrari oggi siano arrivate in coppia al traguardo significa che né Leclerc, né Hamilton né Domineddio avrebbero potuto fare di più. Più in generale mi sono bello che rotto di queste auto post effetto suolo che non possono essere troppo effetto suolo, non possono stare in scia, non possono superare... e l'anno prossimo potremmo addirittura rimpiangerle. Bravo Sainz, è l'unica cosa che mi sento di dire oggi.
  8. Anche 4R ha confrontato (per gioco) le prestazioni della Panda 1.0 con quelle della Panda 45 del 1980, ed è venuto fuori che la 45 (45, come gli anni trascorsi) andava di più. Non ha senso confrontare due oggetti di due epoche diverse, ma ha senso chiedersi cosa è successo in tutto questo tempo. Se un costruttore di automobili non vive nella tensione di competere, di innovare, di vendere, di che cosa vive? Il caso della 500 è emblematico: un modello che pare non debba misurarsi con le vendite, con gli utili o con le maestranze in cassa integrazione, ma va accettato come un dogma, così com'è, immutabile. Ridotti all'italian sounding, come le mozzarelle del discount, infilando le bandierine, i colori di Torino, scervellandosi se chiamarla hybrid o ibrida. Cioè la versione "unificata", fine serie, con tre lustri sul groppone.
  9. Oppure la Toyota Aygo X con l’eccellente 1.5 ibrido della Yaris. Parlo senza tener conto del budget. Non a caso, con mia moglie, prima di prendere la Yaris avevamo valutato proprio la i10 turbo
  10. Se desideri prestazioni simili al multijet della tua Ka, le uniche possibilità sono: 1) turbina; 2) ibrido vero. In mancanza, sai che la grossa perdita di coppia motrice sarebbe comunque compensata da una maggiore rotondità di funzionamento anche a bassi regimi, utile in salita. La Swift (l'hai scartata ma merita una citazione) è forse l'unica vera alternativa alle 2 opzioni di cui sopra, per la generosità del motore e l'ottima leggerezza del corpo vettura (precisa filosofia costruttiva di Suzuki per compensare l'assenza di soluzioni motoristiche più costose e complesse). La Pandina o le altre superutilitarie aspirate sarebbero un downgrade rispetto alla tua, anche se avresti un'auto di progettazione più recente.
  11. Ieri sera mi sono imbattuto per caso in questo filmaccio e ho ceduto alla laida curiosità di guardarlo. Dunque, Riccardo Scamarcio (coproduttore del film, guardacaso) interpreta Cesare Fiorio con la propria faccia, la propria pettinatura, la propria monoespressione, il proprio monopersonaggio e la propria cadenza da pugliese trapiantato a Roma, non aiutato a essere credibile nemmeno dalla profondità del copione ("qual è il tuo lavoro?", "il mio lavoro è vincere"). Meno male che almeno la parte dell'antagonista l'hanno data a un attore internazionale (il buon Lauda-Daniel Bruhl) e non ad Edoardo Leo. Ho trovato questo film deficitario anche sul piano del ritmo, anche se, devo dire, per esser tratto da uno spezzone di un programma televisivo inglese, pensavo peggio. Ciò che me ne ha reso sopportabile la visione integrale è stato il gran dispiego di mezzi: le 037 e le Quattro appaiono in tutta la loro possanza per l'intera durata del film, utilizzate senza remore per le varie scene. In sintesi: un film (mal) riuscito a metà. Si innesta nel filone "motorsport" reso celebre da John Frankenheimer con Gran Prix sessant'anni fa, e recentemente rinvigorito dai vari Rush, La Mans '66, F1, Ferrari ecc., pagandone gli stessi dazi (romanzature e banalizzazioni ad uso botteghino) ma confermandone anche i pregi (immagini, suoni e sensazioni fedelmente restituiti). Purtroppo, in un film (contrariamente che in un documentario o in un video su YouTube), se manca il protagonista, manca il film. Non a caso si parla di "phisique du role". Brad Pitt in F1 andava benissimo perché doveva interpretare un personaggio immaginario identico a Brad Pitt. Se devi interpretare Fiorio, non puoi fare lo Scamarcio. Non è questione di somiglianza fisica né di imitazione a pappagallo: devi semplicemente cercare di essere qualcun altro e non te stesso per l'ennesima volta.
  12. Doppietta Ferrari nelle prime libere del venerdì! Mappa motore al massimo, addio a un treno di gomme morbide, e a tutto il resto ci si pensa dopo!!! This is for for you #TIFOSIIIIHHHH!!! #ESSEREFERRARI!!! #ACASANOSTRA!!!!
  13. Mazda CX-5. Cambio per altri versi molto valido, settato con una chiusura del convertitore di coppia piuttosto spinta, il che dà una sensazione di guida più diretta, simile a un manuale.
  14. Con la mia ad esempio, quando devo fare discese molto ripide (che con il cambio manuale farei di seconda, senza dare gas, sfruttando solo discesa e freno motore), anche impostando la gestione manuale del cambio, sotto una certa velocità mi sgancia comunque la trasmissione e mi fa andare giù in folle/veleggio obbligandomi a usare solamente i freni. Ma se l’ho bloccata in seconda apposta! Con fondo innevato la cosa è ancora più illogica. Potrei citare anche un altro episodio, sempre in montagna, una ventina d’anni fa, in cui il tris cambio manuale + esperienza + prontezza di spirito mi salvarono da una brutta cosa.
  15. Non parlo né da passatista, né da celodurista, né da piacerista di guida della domenica, dato che sono almeno dieci anni che sulle mie auto scelgo il cambio automatico… ma: 1) la trasmissione manuale è l’unica soluzione con la quale hai sempre e comunque l’ultima parola su quello che fa il mezzo, specialmente in tema di attacco e stacco della frizione 2) un buon motore accoppiato a un buon cambio manuale è sempre un gran bel modo di guidare. Poi, se il manuale è destinato a sparire per logiche superiori così come è sparita la ruota di scorta, o così come hanno provato a far sparire i tasti fisici dalla plancia, vabbè, ne prenderemo atto.
  16. Questo stile da MPV Mitsubishi anni ‘90 è adorabile. Mi preoccuperei se mi dicessero che questo risultato non era intenzionale 😁 Peccato invece che non abbiano dato una connotazione più off road agli interni, che sono abbastanza scialbi, ma qui si va de gustibus.
  17. A parte che, se il mercato lo richiede, ce lo farebbero entrare anche a calci. Chiamerebbero dall’Italia gli ex progettisti della Thema 8.32 😄
  18. Lasciando da parte questo specifico modello, che qui non avrebbe mercato (e comunque la vendita in Europa di auto concepite per l’America Latina non ha mai portato fortuna, né a Fiat né ad altri), fa dispiacere vedere una Fiat che investe in Brasile e disinveste in Europa. Non per questioni di bandiera (che Dio benedica il Brasile che tiene a galla tutta la zattera) ma come semplice constatazione che qui abbiamo semplicemente disimparato a fare le automobili. Cambiando argomento, che pianale ha questo pick-up? Roba prettamente da veicolo commerciale, oppure è un suv a cui hanno aggiunto un cassone?
  19. Mai vista una Grande Panda, nemmeno parcheggiata fuori dagli autosaloni Fiat, e solo oggi ne becco ben DUE per strada, a un paio d’ore di distanza, in due città diverse. Beh, bella è bella.
  20. Lo stato deve costruire le infrastrutture necessarie per lo sviluppo economico e industriale e che il settore privato non può realizzare perché troppo onerose. Che debba multare le aziende strategiche perché vendono i beni che il mercato richiede loro, ho qualche dubbio. Almeno, sul mio manuale di economia politica non stava scritto, nemmeno nel capitolo sulle economie pianificate.
  21. Due mondi che, peraltro, sono tali solo a livello ideologico. Visti dall’alto sono tutti comuni mortali che acquistano telefonini, friggitrici ad aria, automobili e ogni altro tipo di beni secondo necessità e possibilità. Il problema è sorto quando a livello politico si è cercato di introdurre le categorie di giusto e sbagliato su queste necessità. Netflix non ha soppiantato Blockbuster perché era moralmente superiore. È stato solo il naturale cambiamento delle abitudini che ha spostato i consumi su una tecnologia più recente e pratica. È così fin dall’invenzione della ruota. Se la politica non si attribuisse da sé il ruolo di imprenditore, di scienziato, di consumatore e di Padreterno, ma si limitasse a rimuovere gli ostacoli alla libera iniziativa di tutti e quattro i soggetti, non ci troveremmo nella disgraziatissima situazione attuale. Tra una ventina d’anni potremmo assistere o all’estinzione progressiva del motore termico per sostituzione integrale con l’elettrico, oppure ad altri scenari inediti, magari una neutralità energetica pressoché perfetta, con fonti energetiche diversificate e in concorrenza tra loro, e tante tecnologie tutte disponibili in base alle esigenze del singolo, dell’elettrico puro a dei motori a benzina altamente ottimizzati, e chi più ne ha più ne metta. Il consumatore è fluido, perché acquista in base alla propria convenienza, non in base a sovrastrutture ideologiche. Si irrigidisce solo quando non è più libero di scegliere, o quando per la sua libertà viene costretto a pagare un prezzo molto più elevato.
  22. Due notizie dopo questo gp, una brutta e una peggio. Quella brutta è che Leclerc non avrebbe comunque vinto: la monososta di Norris ha infatti beffato anche Piastri che, Leclerc a parte, era il vincitore “naturale” della gara. Quella peggio è la disorganizzazione allarmante del team. Delle due l’una: o tutto il weekend (compresa la pole) è stato frutto di un azzardo scriteriato, oppure la possibilità di vittoria era reale, ma ci sono delle falle talmente grosse nella gestione della monoposto da farla PRECIPITARE da metà gara in poi (benzina, telaio o plank che sia, non può scoppiarti in mano un problema simile nel bel mezzo di una gara). Leclerc nel dopo gara sembrava accreditare la seconda ipotesi, il problema è che nemmeno i piloti ci capiscono un’acca di quello che succede, e di conseguenza tendono a straparlare (ripetutamente) nei team radio, aggiungendo al danno sostanziale un danno “d’immagine” altrettanto imperdonabile. Un team di quelle dimensioni non può farsi tirare scemo da una monoposto sbagliata, per quanto ingestibile.
  23. Dai, cerchiamo di finire il lavoro 💪🏎️ Discorso Hamilton: sbaglia a colpevolizzarsi così, perché è pur sempre un quarantenne con 7 trofei mondiali sulla mensola che invece di godersi una pensione dorata si è rimesso in discussione in modo così drastico (la Ferrari puoi star certo che non gliel’ha ordinata il medico). Ciò premesso, deve essere coerente e conseguente con quanto sopra: ripartire veramente da zero, disimparare i suoi 7 mondiali. Tornare a focalizzarsi sulla guida e basta. L’ho detto altre volte e mi scuso per la ripetizione, ma secondo me è entrato a Maranello con il piede sbagliato: troppo rumore, un po’ di ego, tanti calcoli esterni alla pista. Si concentri solo ad essere un vecchio asso del volante arrivato in una squadra gloriosa ma difficile, con un collega di enorme talento e affiatato con tutti. Non sei ancora al suo livello? Sticazzi, ci può stare. Ma non dare l’idea che tra te e il successo ci sia qualcosa di ineluttabile, o che sia il team a doversi adeguare a Sir Hamilton, giriamo alla larga dagli alibi.
  24. Buona parte del vantaggio dell’elettrico è ricondotta a questa voce, fondamentale peraltro, ma dovuta quasi esclusivamente a scelte di favore del legislatore. L’esenzione totale del bollo (tassa di cui non sono un estimatore) su veicoli da oltre 300 cavalli è chiaramente paradossale, anacronistica (rimanda ai tempi in cui gli acquirenti dell’elettrico erano alcuni pionieri isolati che si prendevano la Nissan Leaf prima serie) oltre che sfrontatamente regressiva, andando ad agevolare chi ha già ampia possibilità di spesa con buona pace del possessore di Punto Classic per necessità. Per non parlare dell’accesso alle ZTL, le quali dovrebbero decongestionare i centri storici dal traffico veicolare a prescindere dall’alimentazione. Ciò detto, la mia non è una guerra contro l’auto elettrica in sé: nel momento in cui questa soluzione mi convenisse, il giorno dopo andrei ad acquistarne una. La mia obiezione è di merito ed è la seguente. Se come tu hai detto alla fine del post, nel giro di un decennio scarso (cioè domani mattina) l’elettrico avrà preso il sopravvento su tutto il resto perché intrinsecamente migliore, qual è il senso di mantenere queste antipatiche disparità fiscali, e perfino di vietare e sanzionare tutto ciò che non è elettrico? Sto elettrico non dovrebbe vendersi già da solo? N.B. Questa non è un’obiezione al tuo post. Anzi, lo scenario ideale per me sarebbe proprio: “scelgo l’elettrico perché mi conviene”, non perché mi viene reso artificialmente PIÙ conveniente mettendo una parte dei miei costi in conto alla fiscalità generale. Questo poteva avere senso come incentivo quando era veramente una scelta pionieristica e temeraria, non adesso che è diventata un’opzione come un’altra, per di più prediletta dai clienti a medio/alto reddito. Non mi piacciono le tasse sul lusso, ma ancor meno i “graduidamende” sul lusso.
  25. Se c’è una gara in cui la Ferrari può entrare nell’ottica di tentare di immaginare di provare qualcosa per poter cercare di sperare di riuscire a vincere, è questa. Per assurdo, se Leclerc riuscisse a piazzarsi almeno in prima fila, e a uscir primo dalla prima curva, il resto sarebbe tutto in discesa. In Ungheria correre in aria pulita è fondamentale, ancora di più con questi cessi di macchine post-effetto suolo. L’Ungheria è stata spesso territorio amico. Nel 2005 Schumacher ottenne un secondo posto che in quel frangente sapeva di vittoria. Nel 2008 Massa, dopo quella partenza da ANTOLOGIA della F1, gestì valorosamente la gara fino alla tragica dipartita del motore. Nel 2014 fino a pochi giri dalla fine Alonso stava per centrare l’unica vittoria in campionato per quell’anno. Nel 2017 Vettel vinse la gara col volante storto, con le spalle protette da Kimi (quello originale) e Hamilton terzo che non riusciva in alcun modo a superarlo. Nel 2025… è presto per dirlo.
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