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Yakamoz

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  1. Che venda solo fuori dall'Italia è poco ma sicuro. La questione che ponevo era: all'estero ne vendono in misura sufficiente o insufficiente a parlare di insuccesso?
  2. Il fatto è che la 500e non se la accattano nemmeno all'estero. O mi sbaglio? Perché gli italiani, più che di comprarsi la 500e, credo sarebbero contenti di leggere sul giornale che lo stato non deve continuare erogare cig nell'impianto dove viene prodotta.
  3. Francois nel famoso podcast di Fedez affermava euforicamente che le condivisioni in corso dentro Stellantis stanno abbassando enormemente il break even point dei loro modelli, al punto di consentirgli addirittura in futuro di concepire modelli di rottura, "rischiosi" ecc. Il problema della 500e non è a valle ma a monte. Se trasformi la tua best seller assoluta in un modello di nicchia per qualche ragione che è poco più di uno sfizio, e poi questa benedetta macchina non si vende nemmeno tirata dietro, il problema non è di condivisione dei costi ma di strategia. Se avessero voluto fin dall'inizio farla multipropulsore, se la sarebbero ripagata senza affanni. Farlo adesso è un altro paio di maniche, perché la conversione ex post costa molto di più, e la vita utile del modello e della piattaforma è molto più breve che non 4 anni fa.
  4. Mitico il Pirelli P4. Ce li aveva anche mia madre sulla sua 60 SL.
  5. Nelle auto più vecchie lì di solito c'era il serbatoio, la ruota di scorta era già un passo avanti Piuttosto, credo che le temperature del motore facessero caramellare la gomma che è un piacere. E' vero che in caso di bisogno andava bene anche una pietra rotonda, ma ce li vedo i proprietari a tirare un'inchiodata sul viscido con l'anteriore di scorta...
  6. Ma davvero hanno osato chiamarlo azzurro cielo d'Italia? C'è pure il rosso pummarola 'n coppa e il marrone mandolino? P.S.: congratulazioni per l'acquisto!
  7. Gli storici discetteranno a lungo su quanto sia stata salvifica la SC per Norris, però è lui che è rimasto in pista più giri di tutti, è lui che continuava a macinare tempi ottimi, per cui è lui che si meritava quella botta di culo. Merito anche degli aggiornamenti della McLaren, che a quanto pare funzionano. La RB, a meno che non che si trovasse in aria pulita (e a meno che non la guidasse Verstappen), non aveva proprio ritmo. Speriamo che sia l'inizio di un campionato-bis un po' più combattuto. Ferrari, malgrado tutte le telemetrie e le previsioni della vigilia, io non l'ho mai vista da vittoria ieri. La sprint mi aveva lasciato tiepido: un po' troppo lenta sul dritto e incapace di fare la differenza sul passo gara (perché semplicemente non c'era degrado per nessuno). Però nemmeno così malaccio, dai, si è difesa bene. Ha chiuso alle posizioni che meritava. Abbastanza comica la penalità a Sainz. Mica c'aveva scritto Perez in fronte, era un normale sorpasso in staccata ed era bello davanti quando l'imPiastro lo ha chiuso. Vabbè, nihil sub sole novum......... Piccola soddisfazione per la Alpine a punti. Non che mi stiano simpatici, ma mi dispiace sempre quando un team cade in disgrazia. Mi immedesimo con la frustrazione di chi ci lavora e di chi lo tifa (anche perché noi ferraristi in bocconi amari non siamo secondi a nessuno). Ho addirittura sperato che Hamilton superasse Perez, ma lì era chiedere troppo.
  8. Comunque fa pensare il fatto che la Ferrari (sia pure su una pista superfavorevole, ché in Cina è stata una sfacchinata) sia ancora la seconda forza del mondiale a non troppo distacco dai primi. Se non altro perché pure le rilevazioni lasciano presagire una gara non in difesa. A questo punto per Imola non so se aspettarmi un discreto pacchetto di aggiornamenti a prova di bomba, oppure una vera e propria versione B, con più potenziale ma più acerba. Vasseur dice che stanno lavorando come degli indemoniati.
  9. Ah sì sì, la sfiga c’entra sempre. Come quando lui stava centrando la sua prima e unica vittoria a Sochi nel 2021 (con la quale avrebbe pareggiato i conti col suo compagno Ricciardo, clamoroso vincitore a Monza due settimane prima) e cominciò a piovere a 10 giri dalla fine.
  10. Praticamente il riassunto della sua carriera in Formula 1
  11. Non vedo l’ora. Scherzi a parte, vincere combattendo è la massima soddisfazione. Ma se proprio non si può avere questa grazia, mi accontento di vincere. Ammesso che si vincerà mai qualcosa…
  12. Quando scrivevo della mia stima per Marchionne, pregi e difetti compresi, tra i difetti sicuramente alludevo a quello di licenziare in tronco tecnici di peso. Una cosa che poteva andar bene in Fiat o in UBS, non in un team di Formula 1, dove la stabilità è essenziale. Tra l’altro questo clima di “precarietà” teneva gli ingegneri degli altri team a debita distanza da Maranello. La scelta di Binotto, prima come DT e poi come TP, era figlia anche di questa visione autarchica, di promozione continua delle seconde linee senza mai fare importare intelligenze dall’esterno. Adesso se non altro la Ferrari è un posto attrattivo.
  13. In realtà 3 anni e mezzo, con decisione resa esecutiva allo scoccare del quarto. E Binotto lo aveva praticamente ereditato. A mio parere è stato un periodo congruo. Di sicuro congedarlo durante la gestazione della vettura 2021 (poi diventata 2022 per il covid) col nuovo regolamento non sarebbe stata la scelta più assennata. Rispetto ai suoi predecessori, Binotto è durato tanto quanto Arrivabene, e anche meno di Domenicali (che tra l'altro se ne andò di sua iniziativa).
  14. Certo, ma è anche vero che è saltato su un treno lanciato a 300 km/h 500 metri prima di una stazione di testa. A scanso di equivoci, io ferraristicamente parlando ero un marchionniano, pregi e difetti compresi. Per cui lo stile diametralmente opposto di Elkann non mi ha mai scaldato il cuore. Tuttavia, non posso non registrare i fatti degli ultimi tempi. In poco più di 365 giorni la Ferrari è passata dal quasi collasso a essere il team più vitale, in crescita ed osservato, e non ha ancora vinto nulla. E finché non vincerà nulla mi morderò a sangue la lingua prima di esibire troppo ottimismo. Però una provocazione la voglio dire: con la Ferrari in assetto 2026 ci vorrà veramente del talento per perdere.
  15. Ho sempre considerato Vasseur un buon team principal, ero moderatamente favorevole al suo passaggio in Ferrari, ma mai avrei immaginato che potesse trovarsi al centro (e non da semplice spettatore) della più grande rivoluzione Ferrari dai tempi di Jean Todt, Schumacher & C. Dal prossimo anno dovrà maneggiare del materiale pregiatissimo e altamente esplosivo, all’interno di un team che è esso stesso perennemente in bilico tra paradiso e inferno. Se lo saprà fare bene, scriverà la storia. E diamo atto anche al signor Elkann, che quel poco che sa della F1 lo sta facendo bene: aprire i cordoni della borsa e attirare i pezzi da novanta dagli altri team.
  16. Lorenzo Passeggiata ormai sta facendo shopping compulsivo. Sanchez è un po' come quella camicia in saldo che al negozio sembrava così bella e poi finisce nel cassonetto della Caritas dopo cinque anni di inutilizzo.
  17. Tra l'altro questo fu uno dei famosi progetti sviluppati con la superconsulenza di Rory Byrne. Ecco perché quando sento parlare di superconsulenti in relazione al probabile approdo di Newey in Ferrari mi viene un leggero senso di panico.
  18. Posso bestemmiare in chiesa? Non è che straveda per avere Newey in Ferrari. Lo dico dai tempi di Domenicali. È vero che è un genio, ma come molti geni ha bisogno dell’ispirazione. Per molti degli ultimi anni RB ha fatto auto buone ma non irresistibili, e ogni volta il problema era o che Newey si occupava troppo poco del progetto, oppure che Newey era scazzato per il regolamento tecnico. Ora, leggo che il Ferrari non farebbe il direttore tecnico ma una sorta di super consulente con libertà di trastullarsi con WEC, barche a vela e altri caxxi, ovvero le condizioni nelle quali in RB rendeva di meno. Oltretutto sono scettico verso i super consulenti. Abbiamo avuto per tanti anni come super consulente Rory Byrne, uno che non valeva meno di Newey, e non mi pare che abbiamo mai cavato un ragno dal buco. Lietissimo di sbagliarmi.
  19. https://www.formulapassion.it/f1/f1-news/dalla-germania-hulkenberg-sauber-manca-solo-la-firma-2025-sainz Qualcuno ha detto "Bearman alla Haas"??
  20. Ma, al di là di tutto, riusciremo mai a liberarci da questo enorme cliché fatto di "dolce vita" (possibilmente staccato, visto che 'dolcevita' è un tipo di maglione), mambo italiano e costiera amalfitana? Anche perché la cosiddetta dolce vita (copyright di Federico Fellini) rimanda a una mondanità vacua, decadente e irrecuperabile (famoso il finale del film), che si esaurisce tra il centro di Roma e il litorale laziale, e non c'entra una mazza con altre cose folkloristiche di questo paese. Perché non ci ispiriamo piuttosto al futurismo, alle avanguardie, ai Ferrari, ai Pinin Farina, ai Marconi, ai Mattei, agli Olivetti e a tante altre fonti d'ispirazione altrettanto note nel mondo ma che ci hanno proiettato in avanti e non indietro? Le automobili più gloriose (e quindi scimmiottate dalle attuali) sono state create immaginando un concetto, e non cercando di ricalcare gli aspetti esteriori di uno più vecchio.
  21. Ci sono stato la settimana scorsa e confermo la sensazione agrodolce. D'altronde non è un museo ma un'autorimessa aperta al pubblico. Speriamo che col tempo gli venga voglia di fare meglio. A parte la delusione per le clamorose assenze di modelli importanti (a cui ha fatto però da contraltare la meraviglia per certi pezzi più unici che rari), lo sfregio più grosso è stato sicuramente la Pu+Ra nascosta in un angolo e inguainata in un bellissimo telo Citroen... Comunque è valsa la pena di visitarlo.
  22. Finalmente l'AD Vigna lascia trapelare alcuni dettagli sull'operazione Hamilton, elencando gli asset strategici che porterà con sé in Ferrari. Ingegneri? Strateghi? Segreti industriali? Molto di più: - una volontà di progresso continuo (sic) - un'anima racing (sic) - ma, soprattutto, ci aiuta a ricordare che le cose possono cambiare e che bisogna essere sempre all’erta (sic). Vi linko la fonte della saggezza: https://www.formulapassion.it/f1/f1-news/vigna-hamilton-ferrari-dna-progresso-continuo-cose-possono-cambiare Si scherza, dai ... Che Dio ce la mandi buona.
  23. Gara meno interessante di quello che la pista avrebbe potuto offrire. Senza quelle sue lunghe neutralizzazioni i team avrebbero mantenuto una strategia a due pit stop, e la Ferrari con un ultimo stint su gomme medie avrebbe sicuramente fatto più bella figura. Ciononostante, i valori in campo erano comunque quelli. La McLaren si è fatta notare per tutto il weekend. Non so se Vasseur sia ancora così sicuro di aver fatto bene il venerdì a risparmiare gomme che comunque oggi non hanno fatto la differenza. Bella gara di Norris incisivo e costante, contrariamente a tutti i suoi avversari. Particolarmente deludente Alonso che da terzo ha chiuso settimo, essenzialmente per una strategia diversificata quando non c’era niente da diversificare. Apprezzabile il contributo allo spettacolo in pista, ma sarebbe stato meglio cercare di limitare i danni. Hamilton invece, avendo ottenuto nella sprint il suo miglior risultato stagionale, ha pensato bene di stravolgere quel set up in vista della gara, qualificandosi buon 18mo. Completamente anonimi Perez, Piastri, Russell, Sainz e Leclerc, con la differenza per gli ultimi due che il rosso almeno si nota di più. Altro punticino arpionato dal mio buon Hulkenberg. Peccatissimo per Ricciardo.
  24. Credo che il nome Milano stesse generando malumori dentro l'azienda già un minuto dopo il suo annuncio. Per quanto deprimente possa essere, è almeno una decina d'anni che le aziende sono succubi della comunicazione social e non sono infrequenti i contrordini su iniziative o decisioni assolutamente innocue. Come quando Fiat per la festa della donna offrì come optional gratuito i sensori di parcheggio alle clienti (promozione ritirata in fretta e furia perché bollata come sessista dalla minoranza rumorosa del web), o quando NTV fece un'offerta sui biglietti in occasione di un Family Day o qualcosa di simile (come se ne sono sempre fatte per ogni evento che comporti grandi adunate). Anche lì revoca della promozione e comunicato di scuse. Non perché ci fosse nulla da scusare, ma perché talvolta la ferocia di cartapesta dei social ha la meglio su pavidi reparti comunicazione delle aziende. Si possono citare millanta altri casi simili. La Milano era già da tempo bersagliata da sfottò (cretini, ovviamente, ma rumorosi) che mettevano nello stesso calderone la produzione polacca, la piattaforma francese e l'ostentata italianità del nome ("Milano" poi oltre che l'Italia evoca anche la patria storica dell'Alfa Romeo chiusa, tradita, umiliata dagli Agnelli ecc.). Ecco, credo che l'ultima spallatina da parte del ministro (di per sé incapace di produrre conseguenze legali) abbia definitivamente fatto vincere il partito anti "Milano" dentro l'azienda. Imparato (o chiunque abbia assunto questa decisione) avrebbe forse dovuto rivendicare la scelta, non tanto perché il nome Milano fosse così azzeccato, ma semplicemente perché la pezza è stata peggio del buco. Detto ciò, come accaduto con Gingo e Milano 2010, dopodomani nessuno si ricorderà più nulla. La macchina passerà alla storia come Junior, e ciccia.
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