Vai al contenuto

Yakamoz

Redattore
  • Numero contenuti pubblicati

    4215
  • Iscritto il

  • Ultima visita

  • Giorni Massima Popolarità

    3

Tutti i contenuti di Yakamoz

  1. Beh. Boh. Buh. Che mestizia. Per prima cosa attendo di sapere qual era il problema di Leclerc. Non ha fatto fumo, non si è sentito rumore di ferraglia. Magari è una stronz*ta. Il passo gara sappiamo che era inficiato anche dalla non ottimale conformazione alare. Ecco, quello che davvero mi inquieta è che dopo aver annunciato di aver interrotto anticipatamente lo sviluppo della F175 (come ai bei tempi di Domenicali) ci ritroviamo in Bahrein che non abbiamo neanche gli alettoni giusti. Vogliamo aspettare qualche gara e vedere se le cose migliorano? Ma sì, tanto che ci costa… quando finiscono anche le speranze cominciano i sogni. Ad ogni modo io oggi mi sono divertito. È stato un terzo posto entusiasmante.
  2. Partendo dalla convinzione (mia) che Aston Martin, se le va bene, quest’anno farà qualche pole e qualche podio (su quali dei 3 gradini non lo so), ma parlare di lotta per il mondiale o di spina nel fianco alla RB mi sembra allo stato attuale prematuro, non mi dispiacerebbe vedere l’attempato di Oviedo riscuotere un po’ del suo credito con la Dea Fortuna. Non dimentichiamo che nella sua cinquantennale carriera ha raccolto molto meno di quanto si meritava, spesso per scelte sbagliate sue (Ferrari, McLaren 2), talvolta per colpa d’altri (McLaren 1). Se, in barba a tutti gli sfottò che si è attirato nei mesi scorsi per aver sposato il team da cui il quadricampione Vettel era appena scappato via, venisse fuori che una volta tanto Alonso ci ha azzeccato con la scelta del team, credo che oltre all’irripetibilità del fatto in sé, ne guadagnerebbe molto lo spettacolo.
  3. Noto delle assenze importanti In questa premonizione il buon Hamilton sbatte alla prima curva, o è solo palesemente più lento di Russell?
  4. In compenso, l’ha detto anche Toto Wolff. Ormai è sdoganato 😄
  5. Poiché sulle cose ignote possiamo solo fare ipotesi, concentriamoci intanto su quelle note: la RB ha il vento in poppa con due mondiali vinti di cui uno in souplesse, il loro direttore tecnico coll’effetto suolo ci va a nozze, e soprattutto partivano da una monoposto che con qualche accortezza poteva già essere schierata in Bahrein settimana prossima. Ergo: il monopolio ai test 2023 era scontato. La Ferrari deve risollevarsi da una mezza tranvata, e con miseri 3 giorni di test aveva proprio un altro lavoro da fare rispetto a RB. Questo non per dire che siamo automaticamente in lotta per il mondiale, ma che la Ferrari è - giocoforza - più indietro e con più lavoro da fare. Ma l’importante è avercelo il lavoro da fare, non so se mi spiego. Più il materiale è grezzo, più si può sviluppare. Se devo dirla tutta, diffido più delle parole dell’emotivo Leclerc che non di quelle del pragmatico Sainz, che ha predicato calma e ottimismo sul lavoro in svolgimento. Per il resto, desidererei che anche in Ferrari si potesse finalmente parlare alla Toto Wolff (“non siamo pronti”, “giornata marrone”, “siamo indietro 6 decimi”…) senza alimentare false speranze e creare pressione nociva prima di tutto a loro stessi.
  6. La tua replica, che mi sembra piena di giri di parole, silente sulle mie obiezioni e mistificatrice nel volerle ridurre ad "assiomi" (tra l'altro 2 su 3 me li hai attribuiti tu) è la rappresentazione di ciò che stavo dicendo. Riporto interamente sia il mio sia il tuo post, così ognuno si può fare la propria idea. Le mie domande sono sempre le stesse, e sono lì da vedere: mi piacerebbe leggere qualche risposta chiarificatrice - se ce l'hai - e non tuoi pensieri che non c'entrano nulla. Mi vuoi rispondere con grafici e numeri? Vuoi farlo solo con parole tue? Mi va bene tutto. In caso contrario, evita di usare frasi dei miei post come trampolino di lancio per i tuoi voli, perché così facendo attiri la mia attenzione, io leggo ciò che hai scritto e mi vedo costretto a chiedertene conto.
  7. Nel senso che Hamilton aveva minacciato che se gliel'avessero fatta grigia, lui ci sarebbe salito soltanto con 50 kg di cubetti di porfido nelle tasche Quest'anno le trollate, per ragioni di tempo e di budget disponibile, sono diventate molto più difficili da attuare. Vedremo...
  8. Ieri sera in macchina mi sentivo la replica di Barisoni su Radio 24, e si parlava appunto di auto elettrica dopo il voto definitivo del parlamento UE che conferma l'obiettivo c.d. "zero emissioni" per il 2035. Mi ha rincuorato sentire le stesse obiezioni e perplessità già esposte qui dentro da me, e meglio di me da molti altri autopareristi. Viceversa, faccio un po' più fatica a sentire controargomentazioni convincenti (e non sprezzanti) da parte dei sostenitori dell'elettrificazione a tappe forzate. Non che non ce ne siano, ma sono pochine, e un po' parziali. Ad esempio, sembra che il fatto di diventare probabilmente Cina-dipendenti per la fornitura di batterie e delle terre rare necessarie a produrle, non sia un problema così sentito. Così come l'interrogativo sul costo ambientale di depredare materie prime dal suolo come mai successo prima (a proposito del rame, la conversione energetica ne richiederà in pochi decenni la stessa quantità estratta negli ultimi 5000 anni). Infine, nessuno è ancora riuscito a dirmi cosa c'è di male nel preferire l'approccio della "neutralità energetica" piuttosto che puntare su una/due tecnologie escludendo tutte le altre. Sono uno sporco liberista e penso che la concorrenza faccia bene. Siamo sicuri che il vero problema sia l'odio verso l'elettrico, e non la sua ideologica difesa?
  9. Esatto, tipo quelli che permettono l'estrazione dei minerali necessari alla transizione ecologica, spesso eseguiti da volenterosi minorenni sottopagati. E non parliamo del costo ambientale. Sia in termini di emissioni, sia di sfruttamento di materie e risorse non rinnovabili, di cui ci sarà un fabbisogno mai visto e mai affrontato prima sul pianeta, che porterà a un necessario impoverimento delle riserve minerarie e, scommettiamo?, a farne impennare i prezzi. A titolo di esempio: litio, cobalto, rame, alluminio, nickel... E tutto questo perché noi europei, che siamo già i più virtuosi nell'emissione di CO2, e con le nostre piccole dimensioni non potremmo mai spostare l'ago della bilancia significativamente (né in meglio né in peggio), dobbiamo - ripeto, per legge - massacrare ulteriormente la nostra industria automotive, facendo tra l'altro un regalone alla Cina, che negli anni non ha saputo mai farci concorrenza sul motore termico. Che devo dire? Contenti i sostenitori dell'elettrificazione a tappe forzate. Ma non si stupiscano se qualcuno non condivide l'entusiasmo. Personalmente resto dell'umilissimo parere che la soluzione sia quello che viene chiamato da decenni "approccio integrato": tante tecnologie tutte disponibili, in concorrenza fra loro e complementari nello stesso tempo: termico, ibrido, elettrico, benzina, metano, bicicletta... a seconda delle esigenze del mercato, che comprende sia il professionista che fa 40 km al giorno e può ricoverare la Tesla in garage ricaricandola con la rete domestica, sia il pensionato che vive nel quartiere dormitorio, senza parcheggio (figuriamoci le colonnine) e sa che può usare la sua Panda in qualsiasi momento per qualsiasi meta.
  10. L’odio è un sentimento che scaturisce irrazionalmente, non credo abbia grande utilità analizzarlo né metterlo sul banco degli imputati. Anche perché l’ambiente in cui l’odio trova il suo habitat naturale (il web) distorce notevolmente la percezione dei fenomeni. Ci sono questioni completamente superflue e ininfluenti che, trattate sui social, suscitano isterie collettive. Ergo, credo avrebbe più senso concentrarsi sul pensiero del vero cittadino medio (che non è il mostro che viene raffigurato da chi sovrastima enormemente la propria intelligenza), ossia l’individuo mediamente informato che pur avendo un’opinione perlopiù di parte, è costretto dalla vita ad avere una certa dose di elementare buonsenso (e, visti i tempi, anche un discreto pessimismo) e quindi a ragionare non su “ideologie alla moda” (cit.) ma sul proprio portafoglio, e sulla qualità della propria vita quotidiana. È qui che il piano della critica tecnica (sono contrario all’elettrico come tecnologia) e di quella politica (sono contrario perché ce lo impone una classe politica con evidenti limiti di competenza in materia) si fondono e si confondono. Perché qualsiasi cosa può diventare positiva o negativa a seconda del contesto e delle modalità con i quali viene introdotta in un sistema. I classici vantaggi dell’elettrico sul termico (semplicità costruttiva, rendimento, silenziosità, abbattimento delle emissioni inquinanti) diventano neutri, o addirittura a saldo negativo se questa tecnologia viene introdotta 1) per legge, 2) con una scelta di tempi totalmente asincrona rispetto a quelli necessari alle industrie che devono produrla (e viverci), 3) in un periodo in cui le varie tecnologie “complementari” non sembrano pronte a soddisfare il futuro fabbisogno di energia PULITA e a BASSO COSTO, e, per finire, 4) senza considerare le esigenze economiche e produttive dei paesi coinvolti (occupazione, costi, futuro delle aziende dell’indotto ecc.). A tutte queste domande vengono fornite poche risposte e tanta propaganda, cosa che non farà che alimentare anche il famoso odio.
  11. Sicuramente sarà regolare e poco assetato, ma a giudizio pressoché unanime non ha ripresa. Ovviamente la cosa aiuta i consumi (sempre che il conducente si adatti a quello stile di guida), ma l’obiettivo di un propulsore da grandi numeri dovrebbe essere proprio quello di unire percorrenze e brillantezza. Occhio che la ripresa non è una questione accademica, è la prima dote che viene gradita in città, specialmente in quelle grandi. Usare poco il cambio, non morire in salita, prendere bene i giri, sono caratteristiche che aiutano proprio la clientela “mainstream” che non ha pretese “cronometriche”, ma che è anche meno avvezza a sfruttare la meccanica in modo ottimale. La stessa clientela che non si accorgerà mai se la propria auto fa i 19 o i 18 con un litro.
  12. L'ultimo 1.2 che ho provato era quello di una 500 C con cambio dualogic. Di una lentezza imbarazzante, ma credo che gran parte del disagio provenisse dalla gestione del cambio. Soprattutto una spiacevole sensazione di mancata correlazione tra pedale del gas e risposta del motore, come se prendesse i giri sempre allo stesso modo a prescindere dalla richiesta. Sicuramente col manuale si può sfruttare meglio le sue potenzialità. Peraltro il sostituto non sembra neanche lui un fulmine di guerra (ma non l'ho guidato per cui metto mani avanti). La panda in prova su 4R alla voce ripresa ha beccato una stella e mezza. E' dall''89 che non vedevo un voto insufficiente sulle pagelle di 4R. Sbaglio o col tempo FIAT ha perso un po' la sua bacchetta magica nel fare i piccoli motori, che un tempo erano la sua specialità? Anche il prepensionato Twinair, pur piacevolissimo da guidare, non passerà alla storia come un capolavoro. Oltralpe hanno fatto di peggio, specialmente sul lato affidabilità, per cui non voglio gettare la croce addosso a nessuno. Ma la Fiat ha fatto la sua storia con i motori minuscoli che smuovevano anche le montagne e stavano 40 anni sulla breccia dell'onda...
  13. È l’unico ad aver scelto una forma e una collocazione così triste per i pulsanti del selettore. Ho incluso tanto di foto comparativa con un autobus per rendere l’idea. Adesso dovrei andare sul thread dell’Aston Martin a scrivere la stessa cosa per ristabilire l’equilibrio delle critiche? Piuttosto, perché non fai un post mettendo a confronto il selettore Maserati e quello Aston Martin? Credo sarebbe più utile alla discussione, almeno possiamo vedere l’oggetto del contendere.
  14. Nemmeno so com’è fatto l’interno dell’Aston Martin. Adesso posso esprimere il mio pensiero sulla Granturismo?
  15. Gli interni tutto sommato non mi dispiacciono. Stranamente riesco a digerire anche la smaccata somiglianza con la Grecale. Non saranno la massima ricercatezza in fatto di design ma danno, a vista, una bella sensazione "salottiera". Quello che non riesco a mandare giù è il maledetto selettore del cambio, l'associazione d'idee è troppo forte.
  16. Quanto all’asset Ferrari, Marchionne appena divenuto presidente disse: “le cose cambiano in fretta, puoi anche essere la Ferrari ma se non vinci si dimenticheranno pure di te”. Ecco, io sono abbastanza allineato su questo pensiero. E in generale non vado matto per le rendite di posizione, ma per i trofei. Sul discorso “peso politico”, io sicuramente credo che vincere sia la migliore moneta di scambio, ma ho anche detto in termini chiari che l’abilità nel gestire questo potere conta tanto quanto. Di volta in volta, negli ultimi vent’anni, i team con delle lunghe strisce di successi hanno sempre goduto di un certo favor. Da perdente è più difficile dire “ho ragione io”.
  17. Perdonami, ma più che un'obiezione questa mi sembra una conferma. O sbaglio? Se siamo d'accordo che l'abilità negoziale non può fare a meno di "peso" agonistico ed economico per far valere le proprie ragioni, e che viceversa questo peso agonistico/economico serve a poco se gestito da un imbecille... de che stamo a parlà (come dicono a Helsinki)?
  18. Sì certo, è la prima cosa che avevo scritto nel mio primo post Il carisma sì. Il peso politico è un'altra cosa: è il prodotto tra la forza contrattuale data dai tuoi asset e la tua abilità nel gestirli (chiamiamolo per comodità "carisma"). Portare risultati, portare vittorie, portare soldi è il primo requisito per avere il famoso peso politico. Pensare di poter contare qualcosa senza vincere nulla è una pia illusione.
  19. Per arrivare a vincere serve al 95% il duro lavoro - che include ovviamente estro, genio, soldi, furbizia. Da sempre. Prendi la Mercedes: è vero che hanno vinto grazie al regolamento tecnico, ma chi glielo ha ratificato sono stati gli avversari. Compreso Montezemolo che candidamente ha poi dichiarato "sapevamo di essere deboli sulla tecnologia ibrida ma abbiamo detto sì per dare un segnale al mondo sull'ambiente". Mercedes aveva questo immenso patrimonio di esperienza tecnica, e ha dovuto soltanto sfruttare la miopia degli altri motoristi che pensavano di potersi adeguare in un nonnulla. Ma il loro processo di crescita era tangibile e continuo anche prima del 2014. Così come la RB pre 2010. Erano partiti solo cinque anni prima, tra le pernacchie. Inutile citare la Ferrari dell'èra Schumacher. Poi, certo, la F1 è un ambiente in cui essere senza macchia e senza paura di certo non porta punti. Ed infatti nessuno lo è. Nemmeno la Ferrari col suo motorone 2019. Scommetto che, da vincitori del mondiale, ci sarebbe stata tutta un'altra musica, invece della punizione esemplare ricevuta. Ma che Maranello avesse pisciato un po' fuori dal vaso, credo che ce lo possiamo dire tranquillamente.
  20. Il peso politico non è come il carattere, che o ce l'hai o non ce l'hai. Al massimo un individuo può avere abilità politiche, e JE da questo punto di vista non mi pare un pivello. Credo che l'unica fonte di "peso politico" sia vincere. Se vinci hai tutto il potere del mondo, e puoi esercitarlo come vuoi. Viceversa, puoi chiamarti anche Toto Todt ma se sei il capo della Williams comunque non toccherai palla. Abbiamo visto MB spadroneggiare senza ritegno negli anni facili, e l'anno scorso giocarsi tutte le carte rimaste per salvarsi la stagione, dai famosi tiranti del fondo magicamente fabbricati, omologati e montati in 24 ore in Canada, previa approvazione FIA, fino alla mai troppo sfanculata direttiva tecnica 39, un'autentica manna dal cielo. Non so quanti miliardi di sviluppo hanno risparmiato grazie a quella. Progressivamente RB si riprenderà tutto il suo spazio. Anche la Ferrari quando vinceva i mondiali poteva pestare i piedi. E' quella la parte difficile: vincere, non avere il potere politico.
  21. Credo sia tutta roba che finisce nella fiscalità generale, che non ci sia nemmeno un vincolo di utilizzo di quel gettito. Tanto più che gran parte di quelle voci sono vicende chiuse.
×
×
  • Crea Nuovo...

 

Stiamo sperimentando dei banner pubblicitari a minima invasività: fai una prova e poi facci sapere come va!

Per accedere al forum, disabilita l'AdBlock per questo sito e poi clicca su accetta: ci sarai di grande aiuto! Grazie!

Se non sai come si fa, puoi pensarci più avanti, cliccando su "ci penso" per continuare temporaneamente a navigare. Periodicamente ricomparità questo avviso come promemoria.