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Yakamoz

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  1. Felice mi sembra eccessivo. Così diventa ufficialmente la seconda guida, ragazzi. Non metto in dubbio la sua intelligenza nel capire che: a) nel disegno complessivo la cosa forse converrà a tutti, e b) l’accordo si sarebbe fatto in ogni caso, volente o nolente. Ma è altrettanto chiaro che per 2+1 anni il team girerà attorno al pilota più anziano, più costoso, più remunerativo e più vincente. Riuscirà Leclerc a convivere per tutto quel tempo con il suo ego e le sue (più che legittime) ambizioni? Ricordiamoci che Schumacher era quello che aveva vietato alla Ferrari di ingaggiare piloti italiani perché non gli rubassero popolarità. Ripeto quanto avevo già scritto: se è consapevole di tutto ciò e ha accettato la sfida, merita due inchini. Se invece quando ha firmato il rinnovo non era stato adeguatamente informato della cosa, gli hanno fatto una carognata incredibile. Tipo Fiorio verso Prost quando cercò di prendersi Senna. Al di là di com’è finita quella vicenda, io credo che avessero tutti le loro ragioni. Prost a sentirsi pugnalato e tradito, e Fiorio a camminare sopra il cadavere di un campione pur di aggiudicarsi una leggenda. Vedremo presto se Leclerc si Prost-ituirà o meno.
  2. Nelle prime 24 ore: - la Gazzetta dello Sport ha dedicato le prime 10 (DIECI) pagine all’accordo - il titolo Ferrari ha avuto un rialzo del 9 e rotti % in Borsa - 158 messaggi su AP. Direi che come inizio non è male. Fonti riservate riportano che Elkann puntasse soprattutto all’ultimo obiettivo.
  3. Il mondiale 2024 non è ancora iniziato e già me lo hanno bruciato. È chiaro che qualsiasi cosa accadrà, sarà infinitamente meno eccitante che vedere i primi metri di Hamilton su una Ferrari fra poco più di un anno. Al momento non ho ancora un giudizio definitivo sull’operazione, ma sicuramente avrà delle conseguenze importanti. Da una parte un pilota oggettivamente leggendario che all’alba dei 40 si trasferisce nel team più lontano da lui (in fondo con la RB parlano la stessa lingua e sono vicini di casa). Dall’altra il glorioso team storico che le tenta tutte pur di togliersi la sfiga di dosso. Troppo folle per non garantire scintille. Piuttosto, sono seriamente dubbioso che Leclerc fosse al corrente della cosa quando ha firmato il rinnovo. Se lo sapeva ed ha accettato la sfida, si conferma un grande. Se da domani cominceremo a sentire mugugni, vuol dire che gli hanno fatto la mascalzonata del secolo e non vorrei essere nei suoi panni. È evidente che prestissimo il team si troverà a dover fare delle scelte che, al confronto, la rivalità Leclerc-Sainz diventa una barzelletta.
  4. Poi, scusate l'ignoranza in tema di ibrido plug-in, ma la potenza espressa dal powertrain potrà pure rimanere la medesima a batteria carica o scarica, ma nel secondo caso i consumi crescerebbero esponenzialmente, e questa mi pare una controindicazione ancora più grave rispetto alla perdita di potenza.
  5. Domanda: come faccio a togliermi il dubbio se la mia macchina digerisce senza problemi l'HVO, fermo restando che sto ancora consumando il mio pieno miscelato 50/50 e almeno in queste condizioni non sto riscontrando problemi? Anche perché eventuali avarie degli iniettori potrebbero verificarsi non necessariamente al primo rifornimento, ma magari dopo mesi. Il manuale di uso e manutenzione dice semplicemente gasolio per autotrazione EN590.
  6. Sì ma così sembra quasi la tastiera dei telefoni per ipovedenti. A quanti km di distanza si deve vedere sto marchio? Allora non era meglio collocarlo nei punti in cui questi dettagli vengono collocati da sempre, magari davanti, sopra il “calice”, lasciando il lettering sul retro o viceversa?
  7. A mio modesto avviso, se non puoi imitare diversifica. Il flying bridge è un oggetto complesso, non basta annerire un normalissimo montante. Ma questo è il meno. Perché schiaffarci sopra uno stemma di mezzo metro quadrato? Paura che non si noti abbastanza?
  8. Non è un monumento alla pulizia stilistica, ma col materiale a disposizione hanno fatto un buon lavoro. L’unica cosa inesplicabilmente brutta è il montante C, per di più con quella patacca enorme. Agevolo confronto tra l’originale e la copia fatta con gli occhi bendati:
  9. Siamo andati a vedere la i10. Come da pronostici, un’auto concreta, spartana, non sgraziata (ma la bellezza è un’altra cosa), una segmento A coreana che non fa nulla per nasconderlo, dalle finiture alle dotazioni. Com’è giusto che sia, eh. Sicuramente la vera sostanza sta sotto la pelle (in primis motore e credo anche telaio), ma la differenza di prezzo tra lei e una segmento B ibrida (che sia Yaris o Clio) è troppo ridotta per renderla appetibile. Siamo nell’ordine di 3-4 mila euro, ma per andare su un altro pianeta. Dalla sua parte ha le dimensioni veramente mini (mia moglie ringrazia) e un motore di cui “si dice” tutto il bene possibile… Che dire della Yaris. Per quell’annetto che l’abbiamo avuta aziendale, auto fantastica. Spazio interno a parte. Io poi sono fautore dell’ibrido. Un buon usato con pochi km costa quasi come da nuova, e sostanzialmente come una i10 nuova su ordinazione. Alla fine parliamo di due mezzi di trasporto che ti muovono da A a B entrambi in sufficiente comfort. Il chilometraggio annuo è troppo basso per avvertire differenze nel portafoglio, le distanze troppo brevi e saltuarie per richiedere esigenze specifiche. Credo che la scelta finale ricadrà su chi farà le condizioni economiche e finanziarie migliori, oltre che sulla professionalità/chiarezza del venditore, che per me è un prerequisito all’acquisto. Se quest’ultima mancasse da entrambe le parti, resta sempre la cara Smart che vibra e sferraglia ma non perde un colpo, e finché in famiglia saremo in due ci sposterà tutti. P.S.: prevengo l’obiezione che mi venne fatta una volta in una discussione simile: la macchina è di tua moglie, perché non lasci decidere a lei?? Risposta: più che giusto, infatti è lei che deciderà cosa, se e quando. Ma è anche felice di delegare a me il restante 90 per cento del lavoro, che a lei annoia e a me diverte 😉
  10. Ho fatto il pieno di HVO a fine anno sulla mia Giulietta Mjt E6, con serbatoio già pieno per metà di gasolio. La miscela sarà più o meno 60% HVO - 40% gasolio. Dopo due settimane di utilizzo zero problemi. Anzi, ho la sensazione che sia pure diminuito il numero di rigenerazioni del DPF, ma è passato troppo poco tempo e chilometri per avere certezze. Verificherò quanto prima se la mia auto lo può reggere anche puro prima di rifare il pieno, altrimenti tornerò al gasolio e ci metterò un bell'additivo multifunzione. Un mio conoscente mi ha detto che lo sta mettendo nella sua Musa e che si trova benissimo.
  11. Masochisti fino a questo punto in MB? E' vero che Haas è il team con il budget inferiore (almeno così mi ricordo), ma il lavoro degli ultimi anni è stato impresentabile, secondo me. Non parlo solo dei risultati in pista ma proprio della gestione complessiva del team.
  12. Venerdì vado a vedere la i10, così mi rendo conto dell'oggetto. In foto l'avevo giudicata alla stregua di una segmento B, ma effettivamente c'è anche la i20. Se è una scatoletta iperpompata, piuttosto valuteremo una Yaris usata con manutenzione eseguita dalla casa e km dimostrabili (mia grande apprensione quando si tratta di usato).
  13. Preferiamo andare sul nuovo, a meno che non sia proprio un'occasionaccia. Mia moglie per lavoro deve fare viaggi di diverse centinaia di km, che adesso fa tutti con il treno. Non lo avevo specificato. La Aygo la vedo più congeniale in città.
  14. Antefatto: l'auto da sostituire è la Smart W451 benzina 70 cv di mia moglie, anno di immatricolazione 2011 (o 2012), acquistata usata nel 2018 senza troppe pretese (presa coi soldi dell'assicurazione quando le distrussero la sua in un incidente). Km 108.000 attualmente. Doveva essere una soluzione temporanea, poi come sempre accade coi giocattoli completamente futili, ci siamo affezionati. Scherzi a parte, anche se viviamo in un capoluogo medio-piccolo, dove si parcheggia il 99% delle volte negli stalli ordinari, la lunghezza irrisoria resta un fattore di comodità a prescindere. L'automobilina va abbastanza bene, chiede solo manutenzione ordinaria e a parte qualche leggero o buco di erogazione (che con clima acceso peggiorano) non dà rogne. Ciò che le manca (oltre ad essere un'automobile vera) è: l'attitudine alle lunghe distanze un po' di gioventù in più (dopo tot anni tocca mettere in conto qualche magagna improvvisa, e comunque dentro scricchiola che è un piacere) un po' di optional in più (è in allestimento intermedio, per cui ha solo tetto in vetro, cerchi in lega e clima. Niente servosterzo, niente contagiri... la bella guida di una volta). Ciò che ha: praticità da vendere costi di gestione limitati motore non sportivo ma adatto a ogni situazione cambio automatico La spesa per un'auto nuova è giustificata ai nostri occhi se porta un upgrade in ogni singolo aspetto: spazio, optional, sicurezza, prestazioni e tecnologia (un'ibrida sarebbe il top). Senza costare un occhio ovviamente, sennò era troppo facile La Yaris (che lei ha già avuto per un periodo come aziendale) sarebbe il top del top, ma costa di conseguenza. In questa fase della vita cerchiamo di fare le formiche. La Swift è sempre stata un sognetto nel cassettino, è pure un'auto a fine vita ma non viene via gratis. Pausa di riflessione. Ma sì, teniamoci la Smart che è gratis. Poi improvvisamente nell'ultimo 4R ho avuto l'apparizione: Hyundai i10 N Line. Buona base di partenza (praticità, economia, spazio interno, assenza di fronzoli) ma top di gamma, il che comporta dotazione più ricca e un motore sulla carta MOLTO valido e poco assetato. Come estetica è tra le utilitarie più brutte sul mercato, ma ha la sostanza. Il tutto, vagliando le varie offerte, sotto i 20.000 euro senza permuta dell'usato. Non male. A questo punto è gradito ogni consiglio, sia pareri sulla Hyundai, sia consigli su altri mezzi, sia il classico "ma chi te lo fa fare di cambiare la Smart".
  15. Sempre un'Arna resta... scusa la franchezza.
  16. Meglio di quanto immaginassi (è il vantaggio di partire con aspettative modeste). Per fortuna sono stati evitati pizze, mandolini e vesuvi. La tipicità del territorio è stata salvaguardata (anzi, ci sono bellissime immagini di Modena), i personaggi non sono da operetta. Si percepisce, finalmente, il rispetto del regista verso il personaggio e la storia raccontata. A costo di deludere (probabilmente) qualche spettatore americano. Bella la scenografia, belle le macchine, entusiasmante - come è stato detto - il sound design. Adam Driver ha creato bene il suo Enzo Ferrari. Punti deboli: dialoghi piuttosto elementari (“Enzo, se non vinciamo dovremo CHIUDERE I BATTENTI!”, “devo vincere la Mille Miglia” ecc.). Mancava totalmente, secondo me, la caratteristica celeberrima di Ferrari di “agitatore di uomini”. Sembrava che il destino si compiesse indipendentemente dalla sua presenza. Un’altra oretta di film avrebbe permesso una migliore cesellatura del Drake. Ma la vera lacuna del film è il personaggio della moglie. La loro crisi è raccontata in termini molto semplicistici. E Penelope Cruz purtroppo è fuori posto, non per demeriti suoi ma per costituzione. Il fisique du role è fondamentale, non per un discorso di somiglianza fisica ma proprio di credibilità in un ruolo. E questo, lo ripeto, prescinde dalla bravura. Il fatto che gran parte del web abbia bocciato il film salvando solo la sublime interpretazione di Penelope Cruz ha sommessamente confortato la mia opinione.
  17. Ma ancora siamo fermi ai divieti ai suv? Propaganda vecchia di almeno vent’anni, che nelle sue pochissime applicazioni pratiche creò solo casino e contraddizioni. Tra l’altro, come ha scritto @gpat, ormai suv significa tutto e niente. Spero di leggere presto questo fatidico ordine del giorno, sono curioso di vedere con quali astrusi criteri si cercherà di ricomprendere tutti e solo i veicoli da vietare, ammesso che almeno lui sappia di preciso che cosa vuole vietare.
  18. Allora. Premetto che non ha senso fare i pignoli su quest’auto che si sa, è figlia di grossi compromessi. A me come utilitaria di questi tempi (grami) non dispiace. Diciamo che può andare, in attesa di vederla tutta in ghingheri nelle foto ufficiali. Due cose che mi fanno sanguinare gli occhi, però, sono i passaruota neri da finto suv, che non c’entrano una mazza con un’utilitaria per di più elegante, e quel pataccone Lancia in formato XXXL sul montante C. Perché così grosso? Perché?
  19. Complimenti per la fantasia... Oppure potrebbe essere la campagna pubblicitaria per il futuro ingresso nel mercato anglosassone: "They don't get rusted anymore"
  20. Se togliessero i riferimenti all'originale potrebbe essere qualsiasi cosa. Alla fine anche questa l'hanno dovuta fare scolpita, ipertrofica, coi passaruota da suv. Chissà, magari dal vivo migliora.
  21. Che lo sviluppo della macchina debba essere indirizzato sui gusti del pilota n.1 è un discorso strategicamente ineccepibile, ma sicuramente è lavoro del pilota adattarsi a quello che ha. Se la SF23 fosse venuta fuori effettivamente una macchina neutra, e non un troiaio, anche Leclerc ne avrebbe giovato. Le sue difficoltà derivavano dalla intrinseca precarietà ed instabilità del mezzo, che, per soprammercato, penalizzavano uno stile di guida molto particolare e caratteristico (che hanno sia lui che Verstappen). Tuttavia i piloti di lungo corso hanno sempre vinto guidando tutto e il contrario di tutto. Penso, ad esempio, ad Alonso, che i primi anni amava una macchina talmente sottosterzante che si vedeva perfino dalla camera car, e il suo primo mondiale l'ha vinto nel 2005 con la monogomma e zero sottosterzo. O ad Hamilton, che era un mangiagomme e col tempo è diventato un hypermiler. Questo secondo me è un punto dove Leclerc deve migliorare, non essere troppo vincolato alle caratteristiche di guida che, si sa, sono una scommessa ogni anno. Non è detto che quello che tu desideri sulla carta si trasferisca automaticamente sulla pista. Quanto a Sainz, molto semplicemente non vale Leclerc. Per questo è da applauso quello che è riuscito a fare in questi anni, specialmente l'ultimo. Da Suzuka in poi... ricordo che senza il tombino di Las Vegas e la strategia balorda di Abu Dhabi, avremmo visto risultati un po' diversi. E ricordo anche due gare niente male in Messico e ad Austin. Non mi pare si sia rincitrullito, ma semplicemente è Leclerc che è tornato sugli standard che gli competevano. In definitiva: per me Sainz è un buon pilota (quindi degno di riconferma pluriennale) anche se ha uno stile di guida diverso da Leclerc, appunto perché lo stile di guida si può modificare, la mediocrità no. A posteriori, non saprei se gli ha fatto più male la molla in fronte nel 2009 o la tranvata di fine 2008... sicuramente nessuna delle due gli ha fatto bene, così come l'essere sempre accanto al campionissimo di turno. Io gli voglio bene, per quello che conta. Il suo curriculum, anche quello pre molla, parla di un pilota generoso, sanguigno, capace di risultati e gare bellissime (ricordo Schumacher, nel suo breve interregno da consulente al muretto, dire dopo una gara "ha guidato esattamente come avrei guidato io, con la stessa velocità e la stessa costanza giro su giro"), ma non credo sia mai stato al livello di un Alonso, di un Hamilton o di un Raikkonen, anche se spesso ha guidato meglio di loro.
  22. Sicuramente è una macchina che fa il suo lavoro. 1) Numeri di vendita e 2) soddisfazione dei clienti sono tra i pochi parametri oggettivi e tangibili. Detto ciò, tu stesso l'hai definita migliore della 500 (che è una 3 porte) per abitabilità, e migliore della Panda (che è una vettura economica per definizione) per qualità percepita. La Y10-Y-Ypsilon per come l'abbiamo conosciuta era un oggetto dichiaratamente voluttuario, lussuoso, con uno stile molto personale, e non una Delta a passo corto. Per carità, nel mondo tutto cambia e si trasforma, ma è un peccato che abbia eroso un po' di quella sua immagine elitaria per diventare un bene acquistato per mille ragioni valide, che però non sono legate a particolari avanguardie né tecniche né qualitative né stilistiche.
  23. Sainz alla fine guida qualsiasi cosa. Ci mette tempo ad apprendere, ma ci arriva, ed è quello che dovrebbe fare un vero pilota. Non scordiamoci che il Più Grande di Tutti non era il collaudatore perfetto proprio perché era talmente duttile da adattarsi lui a qualsiasi cosa guidasse (e non è una vecchia leggenda metropolitana, mi è stato personalmente confermato da persona titolata a rispondere). Fino a qualche anno fa questa diatriba così serrata sugli stili di guida (con conseguenti degenerazioni complottistiche su Tizio che è il pupillo di Caio, su Tony che sviluppa la macchina tutta a favore di Bepi perché gli sta antipatico Gigi) non esisteva, un pilota o andava forte o andava piano. E, soprattutto, una macchina o va forte o va piano. Se va forte la possono guidare tutti. Così come andavano forti Barrichello, Massa e anche Bottas quando avevano la macchina migliore. Quello che è successo a Perez ha una ragione squisitamente caratteriale. Stare a fianco di Verstappen, strapazzato in pista e bullizzato fuori dal suo entourage, alla lunga ti demotiva e ti consuma, proprio come abbiamo visto capitare all'ultimo Massa e all'ultimo Bottas, lentamente schiacciati dal peso dei compagni di team.
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