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Sì, concordo in maniera sostanziale. Una piccola precisazione, però: erano anni in cui il mercato interno era molto indulgente con quanto proponeva Fiat. Nei 4R di quegli anni ci sono innumerevoli testimonianze di lettori che si stracciano le vesti per il gran numero di "esterofili" che osano comprare straniero ... Forse mi sbaglio e parlo senza conferma di dati numerici, ma mi pare che all'estero Regata e Prisma avessero una quota di mercato molto marginale. Ah, oltre a Duna aggiungerei anche Argenta all'eccezione dei modelli indovinati del periodo (a suo confronto Duna ebbe più successo)
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Secondo me uno dei principali limiti di Regata era il suo design insapore. Non è un caso che venne scelta da uno produzione hollywoodiana del periodo per rappresentare la tipica (anonima) auto giapponese: ...e il naufragar m'è dolce in questo OT...
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Ocio, che fu la 11 a derivare dalla 9 * (fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Renault_9 https://it.wikipedia.org/wiki/Renault_11) * La Renault 9 fu volutamente una 3v dalla linea asettica, deliberata dopo la "scottatura" che la Renault si prese con l'estrosità periforme della 14, quantomeno poco capita dal pubblico. Con la 11 uscita 2 anni dopo la 9 cercarono di offrire una media in una declinazione un po' più moderna...
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Forse anche perché il mercato italiano era negli anni'80 più prono ad acquistare tutto ciò che proponeva mamma Fiat. La Regata veniva percepita come una D? Forse la domanda non ha senso nel contesto di quel periodo: veniva semplicemente percepita come un gradino sopra la Ritmo, e tanto bastava per far sentire all'acquirente piccolo borghese l'ebrezza della scalata sociale . Poi col passare degli anni questo meccanismo di dedizione consumatore italiano/mamma Fiat si è inceppato. Fiat ha continuato a far derivare le sue D (o "near D" ) dalle C (Tipo -> Tempra, Brava -> Marea) ma il mercato interno si è fatto sempre più "smaliziato" e, in quel segmento, attento allo status percepito. A margine faccio notare che mentre con Ritmo-Regata e Tipo-Tempra si lavorò molto sulla diversificazione, con Brava-Marea si era al minimo sindacale (stessa plancia, frontale praticamente identico) e infatti il mercato ha bocciato questa scelta. Ai tempi però la TP era vista come una cosa penalizzante, dato che sostanzialmente era un retaggio di progetti datati (e le potenze modeste dei motori dell'epoca rendevano più guidabile la TA)
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Sì, vedremo, anche se paradossalmente è più semplice (IMHO) far prosperare un marchio creato a tavolino come ramo di un altro marchio ben consolidato worldwide, che far risorgerne uno la cui immagine è rovinata da più di quattro lustri di scelte discutibili.
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Sì, infatti, ma a livello di allestimento e di "naming" le case avevano l'intento di farle percepire come un qualcosa di un pelo superiore alle 2v dalle quali derivavano. Mentre per quanto riguarda le italiane Prisma e Regata, l'intento di riposizionarle rispetto alle 2v era ancora più spinto (e, ripeto, determinato anche da modifiche più sostanziali)
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Premettendo che ti quoto tutto il resto, bisogna contestualizzare il periodo in cui Prisma uscì, nel quale forse i segmenti di mercato non erano ancora così definiti come oggi. Lancia infatti non era l'unica casa a far derivare una 3 volumi posizionata un pelo sopra la 2 volumi C di provenienza. Pensiamo alle coeve Escort/Orion, Golf/Jetta, Ritmo/Regata. Tra l'altro mi pare che il mercato interno abbia premiato Prisma, così come Regata. Che poi, a differenza delle straniere, le italiane differivano maggiormente nel frontale e avevano interni esclusivi. Ecco, qui vorrei portare chi sostiene questa tesi (mi sembra che tu non sia l'unico) a riflettere su una cosa. Nel mercato attuale c'è ancora spazio per una Lexus/Maserati low cost? Per quanto riguarda Lexus una produzione italiana è quanto di più lontano, come concetto di partenza e percepito, da una giapponese. Sappiamo che Lexus si è creata (a fatica e solo in certe aree geografiche) l'immagine che ha partendo dalla fama di qualità totale e maniacale di Toyota (e comunque di tutte le giapponesi fine anni '80). Inoltre il mercato dell'auto sta sempre diventando più conformista e (nei segmenti superiori) polarizzato su marchi dall'immagine consolidata, a ragione o meno. Nello specifico, come l'utente medio (quello che tiene in piedi le Case normali) compra solo auto che vede per strada o che ha già acquistato il vicino e/o il collega. Per questo si vendono sempre più SUV, anche in contesti urbani: l'utente medio è sempre più lemming. Non per niente tutte le auto che avevano portato avanti soluzioni raffinate e anticonformiste, o sono sparite (SAAB, NSU, etc...) o si sono "normalizzate" (Citroen, Honda, etc...).
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Vi rendete conto di come può essere tragicomico e paradossale il destino? Quando finalmente arrivò la berlina Alfa pressoché perfetta, attesa spasmodicamente per decenni... le berline passarono definitivamente di moda e la gente smise di comprarle... ☏ A0001 ☏
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A quanto pare non nel modello base USA. (comunque ne parla da 15' 10'' nel video) No, ma da altre prove si capisce che questa tendenza di marchi prestigiosi a suvvizzare la gamma per fare cassa con poco sforzo non incontra le sue simpatie. Ad esempio in questo video sulla Jaguar F-Pace il tormentone è che non è ne carne ne pesce, dato che alla fine si tratta di un banale SUV che non offre nulla di più rispetto alla media dei SUV di lusso... Che poi, le sue "recensioni" si devono prendere per quello che sono, un modo simpatico per raccontare le caratteristiche più peculiari (nel bene e nel male) delle auto che prova. Certo, non è un pilota, io salto sempre l'ultima parte in cui prova le varie vetture su strada (tra l'altro in mezzo al traffico con conseguente andatura), perché riconosco che non è il suo campo. Ovviamente non valuterei mai un acquisto basandomi su un suo video, ma devo dire che riesce a trattare in maniera leggera tutti quei particolari che assommati danno un'idea sulla qualità costruttiva di un auto. Tornando a quanto dice di questa Maserati (e anche della Ghibli my 2015) non ci trovo nulla di sconvolgente: sostiene che la cifra richiesta, pur con l'handling da prime della classe, non è giustificata dalla potenza della motorizzazione (Levante), dalle dotazioni e (specialmente nel caso della Ghibli my 2015) dalla qualità costruttiva. Punto. Giudizio superficiale? Non direi, dato che comunque, pur in un ottica di intrattenimento, questo giudizio viene documentato. Insomma, se quello sulla Levante è un giudizio superficiale, allora lo dovrebbe essere anche questo:
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Visto anch'io e concordo. In pratica sostiene che Maserati abbia sparato un prezzo inconcepibile per un SUV V6 di 340CV la cui dotazione manca di sistemi di assistenza alla guida ormai presenti su vetture molto più economiche e dal carryover di particolari Dodge troppo spinto. Questo pur riconoscendo che è il SUV con il miglior handling sul mercato. E comunque all'inizio fa un'amara premessa da appassionato di auto sportive, sostenendo che con la Levante la Maserati, che fin'ora si era orgogliosamente limitata alla produzione di raffinate GT, si è piegata alle logiche del mercato, snaturandosi...
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O, peggio, l'effetto Alfa 6 Notoriamente, la presenza nel seg. E è sempre stata sfortunata per l'Alfa sin dai tempi della 2600. L'unica E ad andare bene, la 164, era paradossalmente la meno Alfa di tutte... Ad ogni modo un post di @settantacinque vale più di 100 pagine di post di illazioni e spippolamenti . Peccato che, visto la cadenza da feste comandate dei suoi incontri col parente, le prossime rivelazioni ce le avremo solo a Pasqua...
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[Euro NCAP] 0 stelle per la Fiat Punto nel 2017
3volumi3 ha risposto a nella discussione in Automazione, Entertainment e Sicurezza
Non posso evitare di precisare che Punto II di airbag di serie ne offriva uno solo. Fonte: me stesso che ne acquistai una in allestimento medio-alto nel 2002. -
Non voglio entrare nel merito della tua affermazione, ma quanto hai scritto mi ha scatenato una riminiscenza proustiana (e chiedo scusa preventivamente per l'OT). Inizio anni '90, mio padre lavorava all'Alfa Romeo, io ero ragazzino e a volte curiosavo tra le scartoffie che portava a casa dall'ufficio. Mi ricordo di un dossier interno di poche pagine, nel quale si valutava l'ipotesi di commercializzare negli USA la 33 appena rinnovata (a quei tempi credo ci fosse solo la Milano, la 164 e la spider, di lì a poco Alfa sarebbe uscita da quel mercato). Mi ricordo poco di quel documento, in particolare foto degli interni di una vettura campione che mettevano in risalto gli eventuali difetti che agli yankee non sarebbero andati giù. Una su tutte, a parte l'assenza di cup holder, il fatto che il tessuto dei sedili presentasse delle anti estetiche grinze . Ma ero giovvine, chissà cos'altro c'era di più interessante... ad ogni modo la conclusione mi pare fosse "meglio lasciare perdere, non avremmo speranza".
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Con questo modello Lamborghini vuole finalmente ritrovare la sua identità pre VAG: non solo sta affrontando ambiti di mercato che richiamano al suo heritage (Lamborghini LM 002), ma sta anche riportando l'affidabilità ai fasti di quel periodo:
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Concordo con te. Il tablettone è innovativo, ma specialmente (come tutte le interfacce virtuali) conveniente per le Case, che sostituiscono questi: Con questo: La pulizia di un VDO o la raffinatezza di un Jeager ormai fanno parte del mondo dei ricordi... Oppure sarà questo: Però vuoi mettere che figata? Ci sentiremo tutti giustizieri degli anni '30! (che poi, corsi e ricorsi della storia, stiamo ritornando al clima di quegli anni...)
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Solo io ricordo con nostalgia i tempi in cui mettevano dei finestrini normali al posto di queste pseudo feritoie da autoblindo? Fra quanto si arriverà a questo? (spoiler: poco) Che poi uno dice che le auto di oggi non ti interessano più...
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Beh, tu tieni lo scontrino, male che vada gliela la cambi... OK, bannatemi, per favore! Scherzi a parte, complimenti per la scelta, secondo me tuo padre avrà la possibilità di togliersi uno sfizio che magari fosse stato per lui si sarebbe fatto mille problemi a levarsi. Insomma, immagino abbia una certa età... se non si prende adesso una Maserati... Senza contare il valore simbolico del regalo che avete fatto.
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Grazie per l'esaustiva (come sempre ) spiegazione. C'è da dire che la scelta delle linee convergenti verso la calandra sarebbe stata la più logica perché più armonica. Piuttosto, non mi è chiara una cosa: se Cressoni nell'impostazione del design della 75 aveva scartato le linee convergenti verso la calandra, come mai queste erano previste per alcune versioni già dal lancio, come hanno fatto notare una pagina fa? Sarebbe curioso sapere se era stata una scelta di Cressoni per diversificare le versioni più sportive (quindi con un cofano dal design più "dinamico", che punta in avanti) o una decisione che gli fu imposta all'ultimo...
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Sì, diciamo però che la gestione Fiat, finché il modello era in vita, ha comunque investito in questi aggiornamenti evolutivi, a differenza di come ha fatto in seguito con altri modelli nei quali non ha creduto fino alla fine (qualcuno ha detto Lancia?). Poi, certo, c'è stata la doccia fredda (per gli amanti del marchio) della 155, ma questa è un'altra storia...
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Beh, per quanto mi riguarda in questo caso la micragnosità torinese fu benefica, dato che non ho mai sopportato quel cofano incoerente con la mascherina. E comunque secondo me fu invece proprio in epoca Fiat che la 75 fu veramente valorizzata e portata al livello della migliore concorrenza, per quanto riguarda allestimenti e affinamenti di design.
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Sì, diciamo che però, a differenza di Alfa Romeo, anche in quel periodo chi aveva un elemento iconico nel frontale (come BMW, Mercedes, Jaguar, Volvo) tendeva a valorizzarlo. Come dici tu, la "rivalutazione" dello scudetto Alfa avvenne per opera di Fumia... Il che mi da da pensare che fossero i designer "esterni" a cogliere di più l'importanza simbolica di questo elemento, a differenza del Centro Stile Alfa al quale si deve il design di molti modelli della seconda metà degli anni 70. Poi con Fiat l'organico del centro stile è stato rinnovato, o forse ormai con la 164 si era preso una direzione ben precisa che piaceva. Ma qui per avallare le mie supposizione ci vorrebbe chi ne sa più di me...
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Sì, è vero, ricordo ora che il cofano "convergente" caratterizzava in un primo tempo solo le versioni della 75 più sportive. Fu però nell'epoca Fiat che venne esteso a tutta la gamma.
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Domanda interessante, ma a quanto pare le risposte latitano, e anch'io non saprei dartela. Però ne approfitto per inserirmi nel topic "scudetto alfa" con una riflessione che il tuo post mi ha stimolato. Premetto che non sono un esperto del Marchio, quindi chi ne sa più di me potrà smentirmi, ma negli esempi che hai postato nel design del frontale si coglieva una specie di orgoglio per lo scudetto triangolare, dovuto proprio alla profondità non indifferente di quest'ultimo. Orgoglio che poi si è perso tra gli anni '70 e gli anni '80, tanto che mi pare che per l'Alfa stessa questo scudetto fosse diventato un qualcosa da minimizzare, da mimetizzare nel design complessivo del frontale: diventa quasi bidimensionale e addirittura si sperimentano forme che si allontanano dal'iconico triangolo. Come se la casa del biscione se ne vergognasse. Esempio iconico di ciò può essere il frontale di Giulietta 1978, che (ho fatto una prova veloce), avrebbe potuto ospitare qualsiasi altro marchio: Mi pare che paradossalmente fu proprio quando l'Alfa smise di essere indipendente e passò sotto la Fiat che si ripensò a valorizzare il triangolo. Se per la 75 pre Fiat le nervature del cofano divergevano dallo lo scudetto (sempre in un'ottica che a me pare del tipo "Ehi, non c'è niente di interessante da osservare in mezzo alla calandra!") Nell'epoca Fiat ecco che cominciano a convergere verso lo scudetto: Tendenza che è accentuata con l'Alfa 33. Pre Fiat: Post Fiat: Fono all'apoteosi scudetto-centrica di oggi, inaugurata (mi pare) da WdS...
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Come darti torto! Ti ringrazio perché mi fai vedere quella plancia sotto una nuova luce. A me è sempre piaciuta molto proprio per la sua estetica controcorrente (ero un bimbo quand'era uscita), poi recentemente, leggendo vecchie prove di 4R, ho visto che non era molto apprezzata a livello di praticità. Ad esempio questo è quello che scrivevano della plancia della Lancia Trevi nello speciale prove 1983: (...) è un blocco unico in plastica nera, dove gli strumenti, i comandi e le spie, incassati in nicchie, si rivelano poco pratici (...). Ovviamente ciò non significa che la realizzazione del layout non si basasse su studi approfonditi... magari il primo impatto era così disorientante che ci voleva un uso prolungato per apprezzarne l'ergonomia. Da quanto ho capito tu hai avuto modo di guidarla e di familiarizzare con la disposizione dei comandi, quindi mi fido
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