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Yakamoz

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  1. Antefatto: l'auto da sostituire è la Smart W451 benzina 70 cv di mia moglie, anno di immatricolazione 2011 (o 2012), acquistata usata nel 2018 senza troppe pretese (presa coi soldi dell'assicurazione quando le distrussero la sua in un incidente). Km 108.000 attualmente. Doveva essere una soluzione temporanea, poi come sempre accade coi giocattoli completamente futili, ci siamo affezionati. Scherzi a parte, anche se viviamo in un capoluogo medio-piccolo, dove si parcheggia il 99% delle volte negli stalli ordinari, la lunghezza irrisoria resta un fattore di comodità a prescindere. L'automobilina va abbastanza bene, chiede solo manutenzione ordinaria e a parte qualche leggero o buco di erogazione (che con clima acceso peggiorano) non dà rogne. Ciò che le manca (oltre ad essere un'automobile vera) è: l'attitudine alle lunghe distanze un po' di gioventù in più (dopo tot anni tocca mettere in conto qualche magagna improvvisa, e comunque dentro scricchiola che è un piacere) un po' di optional in più (è in allestimento intermedio, per cui ha solo tetto in vetro, cerchi in lega e clima. Niente servosterzo, niente contagiri... la bella guida di una volta). Ciò che ha: praticità da vendere costi di gestione limitati motore non sportivo ma adatto a ogni situazione cambio automatico La spesa per un'auto nuova è giustificata ai nostri occhi se porta un upgrade in ogni singolo aspetto: spazio, optional, sicurezza, prestazioni e tecnologia (un'ibrida sarebbe il top). Senza costare un occhio ovviamente, sennò era troppo facile La Yaris (che lei ha già avuto per un periodo come aziendale) sarebbe il top del top, ma costa di conseguenza. In questa fase della vita cerchiamo di fare le formiche. La Swift è sempre stata un sognetto nel cassettino, è pure un'auto a fine vita ma non viene via gratis. Pausa di riflessione. Ma sì, teniamoci la Smart che è gratis. Poi improvvisamente nell'ultimo 4R ho avuto l'apparizione: Hyundai i10 N Line. Buona base di partenza (praticità, economia, spazio interno, assenza di fronzoli) ma top di gamma, il che comporta dotazione più ricca e un motore sulla carta MOLTO valido e poco assetato. Come estetica è tra le utilitarie più brutte sul mercato, ma ha la sostanza. Il tutto, vagliando le varie offerte, sotto i 20.000 euro senza permuta dell'usato. Non male. A questo punto è gradito ogni consiglio, sia pareri sulla Hyundai, sia consigli su altri mezzi, sia il classico "ma chi te lo fa fare di cambiare la Smart".
  2. Sempre un'Arna resta... scusa la franchezza.
  3. Meglio di quanto immaginassi (è il vantaggio di partire con aspettative modeste). Per fortuna sono stati evitati pizze, mandolini e vesuvi. La tipicità del territorio è stata salvaguardata (anzi, ci sono bellissime immagini di Modena), i personaggi non sono da operetta. Si percepisce, finalmente, il rispetto del regista verso il personaggio e la storia raccontata. A costo di deludere (probabilmente) qualche spettatore americano. Bella la scenografia, belle le macchine, entusiasmante - come è stato detto - il sound design. Adam Driver ha creato bene il suo Enzo Ferrari. Punti deboli: dialoghi piuttosto elementari (“Enzo, se non vinciamo dovremo CHIUDERE I BATTENTI!”, “devo vincere la Mille Miglia” ecc.). Mancava totalmente, secondo me, la caratteristica celeberrima di Ferrari di “agitatore di uomini”. Sembrava che il destino si compiesse indipendentemente dalla sua presenza. Un’altra oretta di film avrebbe permesso una migliore cesellatura del Drake. Ma la vera lacuna del film è il personaggio della moglie. La loro crisi è raccontata in termini molto semplicistici. E Penelope Cruz purtroppo è fuori posto, non per demeriti suoi ma per costituzione. Il fisique du role è fondamentale, non per un discorso di somiglianza fisica ma proprio di credibilità in un ruolo. E questo, lo ripeto, prescinde dalla bravura. Il fatto che gran parte del web abbia bocciato il film salvando solo la sublime interpretazione di Penelope Cruz ha sommessamente confortato la mia opinione.
  4. Ma ancora siamo fermi ai divieti ai suv? Propaganda vecchia di almeno vent’anni, che nelle sue pochissime applicazioni pratiche creò solo casino e contraddizioni. Tra l’altro, come ha scritto @gpat, ormai suv significa tutto e niente. Spero di leggere presto questo fatidico ordine del giorno, sono curioso di vedere con quali astrusi criteri si cercherà di ricomprendere tutti e solo i veicoli da vietare, ammesso che almeno lui sappia di preciso che cosa vuole vietare.
  5. Allora. Premetto che non ha senso fare i pignoli su quest’auto che si sa, è figlia di grossi compromessi. A me come utilitaria di questi tempi (grami) non dispiace. Diciamo che può andare, in attesa di vederla tutta in ghingheri nelle foto ufficiali. Due cose che mi fanno sanguinare gli occhi, però, sono i passaruota neri da finto suv, che non c’entrano una mazza con un’utilitaria per di più elegante, e quel pataccone Lancia in formato XXXL sul montante C. Perché così grosso? Perché?
  6. Complimenti per la fantasia... Oppure potrebbe essere la campagna pubblicitaria per il futuro ingresso nel mercato anglosassone: "They don't get rusted anymore"
  7. Se togliessero i riferimenti all'originale potrebbe essere qualsiasi cosa. Alla fine anche questa l'hanno dovuta fare scolpita, ipertrofica, coi passaruota da suv. Chissà, magari dal vivo migliora.
  8. Che lo sviluppo della macchina debba essere indirizzato sui gusti del pilota n.1 è un discorso strategicamente ineccepibile, ma sicuramente è lavoro del pilota adattarsi a quello che ha. Se la SF23 fosse venuta fuori effettivamente una macchina neutra, e non un troiaio, anche Leclerc ne avrebbe giovato. Le sue difficoltà derivavano dalla intrinseca precarietà ed instabilità del mezzo, che, per soprammercato, penalizzavano uno stile di guida molto particolare e caratteristico (che hanno sia lui che Verstappen). Tuttavia i piloti di lungo corso hanno sempre vinto guidando tutto e il contrario di tutto. Penso, ad esempio, ad Alonso, che i primi anni amava una macchina talmente sottosterzante che si vedeva perfino dalla camera car, e il suo primo mondiale l'ha vinto nel 2005 con la monogomma e zero sottosterzo. O ad Hamilton, che era un mangiagomme e col tempo è diventato un hypermiler. Questo secondo me è un punto dove Leclerc deve migliorare, non essere troppo vincolato alle caratteristiche di guida che, si sa, sono una scommessa ogni anno. Non è detto che quello che tu desideri sulla carta si trasferisca automaticamente sulla pista. Quanto a Sainz, molto semplicemente non vale Leclerc. Per questo è da applauso quello che è riuscito a fare in questi anni, specialmente l'ultimo. Da Suzuka in poi... ricordo che senza il tombino di Las Vegas e la strategia balorda di Abu Dhabi, avremmo visto risultati un po' diversi. E ricordo anche due gare niente male in Messico e ad Austin. Non mi pare si sia rincitrullito, ma semplicemente è Leclerc che è tornato sugli standard che gli competevano. In definitiva: per me Sainz è un buon pilota (quindi degno di riconferma pluriennale) anche se ha uno stile di guida diverso da Leclerc, appunto perché lo stile di guida si può modificare, la mediocrità no. A posteriori, non saprei se gli ha fatto più male la molla in fronte nel 2009 o la tranvata di fine 2008... sicuramente nessuna delle due gli ha fatto bene, così come l'essere sempre accanto al campionissimo di turno. Io gli voglio bene, per quello che conta. Il suo curriculum, anche quello pre molla, parla di un pilota generoso, sanguigno, capace di risultati e gare bellissime (ricordo Schumacher, nel suo breve interregno da consulente al muretto, dire dopo una gara "ha guidato esattamente come avrei guidato io, con la stessa velocità e la stessa costanza giro su giro"), ma non credo sia mai stato al livello di un Alonso, di un Hamilton o di un Raikkonen, anche se spesso ha guidato meglio di loro.
  9. Sicuramente è una macchina che fa il suo lavoro. 1) Numeri di vendita e 2) soddisfazione dei clienti sono tra i pochi parametri oggettivi e tangibili. Detto ciò, tu stesso l'hai definita migliore della 500 (che è una 3 porte) per abitabilità, e migliore della Panda (che è una vettura economica per definizione) per qualità percepita. La Y10-Y-Ypsilon per come l'abbiamo conosciuta era un oggetto dichiaratamente voluttuario, lussuoso, con uno stile molto personale, e non una Delta a passo corto. Per carità, nel mondo tutto cambia e si trasforma, ma è un peccato che abbia eroso un po' di quella sua immagine elitaria per diventare un bene acquistato per mille ragioni valide, che però non sono legate a particolari avanguardie né tecniche né qualitative né stilistiche.
  10. Sainz alla fine guida qualsiasi cosa. Ci mette tempo ad apprendere, ma ci arriva, ed è quello che dovrebbe fare un vero pilota. Non scordiamoci che il Più Grande di Tutti non era il collaudatore perfetto proprio perché era talmente duttile da adattarsi lui a qualsiasi cosa guidasse (e non è una vecchia leggenda metropolitana, mi è stato personalmente confermato da persona titolata a rispondere). Fino a qualche anno fa questa diatriba così serrata sugli stili di guida (con conseguenti degenerazioni complottistiche su Tizio che è il pupillo di Caio, su Tony che sviluppa la macchina tutta a favore di Bepi perché gli sta antipatico Gigi) non esisteva, un pilota o andava forte o andava piano. E, soprattutto, una macchina o va forte o va piano. Se va forte la possono guidare tutti. Così come andavano forti Barrichello, Massa e anche Bottas quando avevano la macchina migliore. Quello che è successo a Perez ha una ragione squisitamente caratteriale. Stare a fianco di Verstappen, strapazzato in pista e bullizzato fuori dal suo entourage, alla lunga ti demotiva e ti consuma, proprio come abbiamo visto capitare all'ultimo Massa e all'ultimo Bottas, lentamente schiacciati dal peso dei compagni di team.
  11. A mio parere, la Ypsilon attualmente in commercio (me ne scuso con proprietari ed estimatori) è il punto più basso della storia del modello. Esteticamente mal riuscita, finiture interne raffazzonate (non ho mai digerito gli orrendi pannelli porta e quelle due placche di plastica ai lati della strumentazione, dove originariamente si trovavano due vani portaoggetti - molto utili sulla prima Y, completamente inutili sulla successiva Ypsilon 2003), linea di cintura che non tiene minimamente conto di visibilità e vivibilità. Per non parlare del fatto che nasce dalla costola di una seg. A. Se non altro adesso la base tecnica è buona, le dimensioni riprendono il percorso tracciato con le prime Ypsilon che erano cugine della Punto, quindi sarà una segmento B e non un giocattolo. Stilisticamente mi spiace che venga reciso anche l'ultimo riferimento alla capostipite Y10 (quel portellone piatto e verticale che bene o male era un marchio di fabbrica) per fare posto a questi nuovi stilemi che, boh... Ma in fondo è giusto anche così, ripartire dal foglio bianco.
  12. Precisazione sacrosanta 😉 Mentre scrivevo pensavo la stessa cosa. La Ferrari avrebbe potuto mancare l’obiettivo del secondo posto nel costruttori anche senza l’affaire-tombino (e senza la penalizzazione di Perez…). Così come avrebbe potuto centrarlo MALGRADO quelle penalità. Però caspita, risulta difficile pensare che la gara di Sainz non avrebbe avuto tutt’altro epilogo senza quelle dieci posizioni rapinate dalla FIA. C’ho il dente avvelenato con questi
  13. Solite considerazioni in rigoroso ordine sparso. FERRARI. Pur con tutti i problemi di quest'anno ha esaudito il mio desiderio: se proprio non si può vincere, che almeno ci faccia divertire un po'. Da settembre in poi non ci si è annoiati. Monza, Singapore, Las Vegas, a suo modo anche Interlagos, sono stati momenti appassionanti. Anche la finale, bene o male, ci ha portato un secondo posto. VASSEUR. Ha raddrizzato una stagione in caduta libera, disponendo di margini di tempo piuttosto esigui. Tra macchina sbagliata, abbandono in corsa da parte di due dei massimi vertici del team, morale dei piloti e della truppa sotto le suole, l'ultima gara dell'anno vale quasi come una vittoria. Confermo l'opinione espressa a inizio anno: non lo reputo un Wolff o un Horner, ma ha portato in dote alla squadra un po' di quello che mancava dai tempi di Todt: esperienza, sangue freddo, organizzazione. L'anno prossimo saggeremo ancora di più l'eventuale bontà del suo operato. SAINZ. Le difficoltà tirano fuori il meglio di lui, per cui credo che in Ferrari avrà moltissime occasioni per brillare Perfettamente complementare a Leclerc: hanno due guide diverse, due intelligenze diverse, meno velocità ma più adattabilità al mezzo. Quando manca uno, sopperisce quasi sempre l'altro. Vittoria capolavoro a Singapore. LECLERC. Sì, è un po' umorale, ma se per umore intendiamo la ciò che lo fa gareggiare a quei livelli, e lo fa rendere di meno quando comunque non si vincerebbe una mazza, beh spero che non cambi. Le sbavature se ne andranno con il primo mondiale vinto. Si è visto con Verstappen, con Hamilton, ecc. PRIMI DEI PERDENTI (CIT.): stagione estremamente equilibrata. A parte Red Bull hanno tutti sbagliato la macchina. Tutti vittime della coperta troppo corta. Grandi successi in certe piste, risultati mediocri la gara dopo. La Aston Martin forse era l'unica ad aver centrato il progetto, ma le è mancata l'esperienza nel gestire gli sviluppi lungo tutto un campionato. FONDO GRUPPO. Tutti a punti. Stagione equilibrata anche in basso. Qualche bell'acuto inaspettato. Haas ultima in classifica ma vincitrice assoluta del mondiale a cui non vengono assegnati punti: le qualifiche. FIA. Indecente. Strano che la F1 non si lamenti del danno d'immagine permanente che subisce grazie a questi burocrati corrotti e incapaci. Le punizioni e le scelte arbitrali per definizione non hanno mai l'unanimità, ma qui c'è una sistematica violazione dei criteri di ragionevolezza e proporzionalità. Non c'è nemmeno il pudore di nascondere il proprio operato, anzi viene fatto tutto alla luce del sole, tanto non c'è appello e non c'è sanzione per gli errori di giudizio. Una delle più grosse delusioni in tema di direzione gara sono state le tanto agognate commissioni costituite da piloti, che finalmente avrebbero preso decisioni con cognizione di causa. Si è visto negli anni che, salvo qualche eccezione, sono i primi a trasformarsi in piccoli burocrati. Quanto al famoso tombino di Las Vegas, adesso possiamo fare il conto dei danni a consuntivo: 1) arretramento in qualifica del pilota e conseguente compromissione della gara 2) danno economico (danno emergente per i costi di ripristino) 2) danno economico (lucro cessante per la perdita del secondo posto nel mondiale costruttori) 4) danno economico in termini di budget cap 5) danno sportivo (perdita delle posizioni in classifica piloti e costruttori, entrambe determinate per differenza punti proprio dalle sanzioni FIA) 6) e hanno pure fatto la reprimenda a Vasseur perché ha detto "fucking". E sorvoliamo sulla conclusione del mondiale 2021, non tanto per il vincitore materiale (credo che la vittoria RB sia stata la risultante equilibrata di un insieme di decisioni errate, talvolta a favore talvolta a sfavore), quanto per le modalità indecorose di gestione.
  14. Credo non siano del tutto imprevedibili. O meglio, sono prevedibili nella misura in cui si irrigidisce oltremodo l’assetto per abbassare la macchina, perché questo è l’unico modo sperimentato per trovare velocità. Se l’asfalto è piatto come un biliardo il gioco riesce, se la superficie è irregolare come in questo caso, anche un micro dosso crea reazioni amplificate che possono diventare insidiose. Credo che facendo pratica e imparando tutti i punti traditori, oggi i piloti potranno “tararsi” sulla pista e fare buoni tempi, almeno sul giro secco. Il più sarà trovare il passo gara.
  15. Sì ma far rodere il chiccherone a Toto Wolff vale più di mille ore in galleria del vento. Spero solo che per arrivare a questa ipotetica “vittoria” di consolazione non abbiano tolto tempo e risorse all’anno prossimo, perché nel 2024 ci sarà da correre sul serio.
  16. Ma è vero. È la FERRARI più veloce mai costruita… il problema è che la Red Bull va di più.
  17. Vorrei sentirmelo dire anch'io, ma sta di fatto che Verstappen, a causa del crollo delle sue medium (e relativo pit stop anticipato) è incorso in quel meccanismo infernale per il quale si sarebbe trovato per tutto il gp in svantaggio rispetto a Leclerc. Meccanismo infernale perché oltre a perdere giocoforza la testa della corsa sei destinato a venire sverniciato ripetutamente dal tuo avversario. Massima rappresentazione di questo fenomeno, il gp di Malesia 2015, che tutti ricordiamo con commozione. Per tutta la gara Vettel rientrava ai box e ne usciva dietro alle Mercedes, loro con gomme usate e lui con gomme fresche, e se li rimangiava in pochi giri. Vedi anche Austria 2022. Tutto questo finché non entra una safety car... In più, la Ferrari ieri aveva velocità di punta, ottima gestione delle gomme, e pure 5 secondi di vantaggio. A mio modesto parere, la gara era quasi in cassaforte. La RB aveva dalla sua un passo gara, con le bianche, probabilmente superiore alla Ferrari, per cui Leclerc avrebbe dovuto faticare nel fine gara per sopravanzare Verstappen, ma, ripeto, sempre con il gioco dei pit stop a suo vantaggio. Ciò detto, io mi sento orgoglioso della gara di ieri come se avessimo vinto. E adesso vediamo come va il gran finale, in seminotturna... con lunghi rettilinei... curve lente... chissà se riusciremo a conquistare questo vicecampionato del mondo, dopo l'avvio loffissimo di quest'anno.
  18. Gara molto diverte, Las Vegas almeno in questo si è redenta. La Ferrari di oggi era irriconoscibile, grazie anche ma non solo a una serie di caratteristiche del circuito purtroppo più uniche che rare. Ma intanto ci siamo tolti la soddisfazione di vedere Verstappen sverniciato e privato della prima posizione da una Ferrari. Leclerc ha guidato da vero Leclerc, una gara maestosa che non ha vinto solamente per motivi a lui estranei (grazie Russell per l’incidente da idiota e relativa safety car che ha regalato un pit stop a Verstappen). Ha perfino ottenuto l’ambìto Driver of the day, di solito lo vincono d’ufficio Norris e Piastri. Alla fine Verstappen è riuscito a mettere un po’ di distanza tra lui e Leclerc, e di questo non si può non tener conto per amore di verità. Tuttavia, se la gara si fosse svolta senza neutralizzazioni, Verstappen si sarebbe trovato dietro a debita distanza e con molti più giri sulle gomme. E la gara la vinceva Leclerc. D’altronde con i se e con i ma la storia non si fa. Dimenticavo. Due settimane fa avevo detto che le gesta epiche di Alonso in terra carioca avevano riportato indietro il tempo della Formula 1 ad epoche gloriose. Dico oggi lo stesso di Leclerc. Quei sorpassi e controsorpassi al cardiopalma, quell’ostinato rientrare nella zona DRS (su entrambe le Red Bull) quando tutto sembrava ormai deciso, non appartiene alla norma di questo sciancato sport. Tanto chi se la prende in saccoccia è sempre Perez…
  19. Volevate chi? Non scherziamo. Io sono per l’originalità assoluta. Montare cerchi disegnati specificamente per un altro modello mi ricorda le varie Bravo, 147 & company che fanno capolino ogni autunno con i cerchi di altre auto del gruppo usati per il treno invernale. Forse è questo l’heritage 😀
  20. Ma ha i cerchioni della Barchetta perché ha su le gomme invernali, o è proprio una scelta stilistica? O una poracciata mascherata da scelta stilistica? 😁
  21. Scusate se mi autocito. Ma l’incidente assurdo e pericoloso successo a Sainz mi dà nuova rabbia
  22. La mia griglia preferita 🤩 Peccato siano solo prove libere…
  23. Il peso politico però dovrebbe servire quando bisogna fare i regolamenti tecnici, non per farsi togliere delle penalità aberranti. La giustizia dovrebbe funzionare da sola, non a colpi di potere politico. È ridicolo essere penalizzati dalla FIA perché la FIA non ha fatto il suo lavoro. A proposito. Io a questo punto, perso per perso, cambierei la PU completa alla macchina di Sainz e lo farei partire dal fondo facendogli fare tipo Hamilton in Brasile 2021, col motore a palla. La pista è tutta dritta, e col numero di SC (e bandiere rosse?) che ci saranno, per me viene fuori una gara succulenta.
  24. Secondo me non riuscirà a fare peggio di Miami, con l'acqua finta.
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