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Tony ramirez

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  1. Puntata 3 ci manca il prodotto Gettate le basi per la creazione di un brand abbiamo la sede, abbiamo la fabbrica, a questo punto bisogna cominciare a focalizzarsi sul prodotto. Facciamo prima delle indagini di mercato per capire i bisogni dei consumatori e contemporaneamente facciamo un analisi di mercato per vedere come si muovono i concorrenti. Di cosa ha realmente bisogno l’Italia automobilistica? (ma anche l’estero)Quella parte di paese che fa fare i grandi numei intendo. Bisogna decidere il primo modello di una gamma che dovrà essere necessariamente ampliata ma il primo modello di lancio è fondamentale per il futuro del nostro brand. Deve essere un modello strategico che ci permetta di fare discreti numeri da poter così lavorare sul futuro. L’Italia ha bisogno di una segmento B. Qui è sempre stato così e forse sempre lo sarà. Un’auto di dimensioni comprese nei 4 metri con 5 posti, un baule discreto, motori a benzina/gpl ed ibrida, di piccola cilindrata ma con discrete potenze, cambio manuale ed automatico, facilità di uso e manutenzione, uno stile piacevole e contemporaneo ma al contempo rassicurante, conservativo e unisex. Quest’auto può essere acquistata da neopatentati, prima ed unica auto di famiglia, seconda auto di famiglia, la single, la mamma, lo sportivo. Deve essere in grado di muoversi agilmente in città ma che consenta di andarci in vacanza e percorrere lunghe distanze e soprattutto un prezzo d’acquisto “popolare”. Avrà tre fasce di potenza, una di partenza che si aggira intorno a 100 cv, manuale, disponibile sia benzina che gpl. Una intermendia intorno ai 120/130 cv disponibile sia manuale che automatica, benzina/ibrida. Una versione sportiva di potenza intorno ai 160/180 cv sia manuale che automatica. Segue...
  2. Seguiremo esattamente questa strada, che è la stessa che alberga nel mio cervello.
  3. Puntata 2 Deciso il brand si comincia a lavorare ad un piano industriale Abbiamo bisogno di un Headquarter e di uno stabilimento produttivo nonchè di una rete di distribuzione che comprenda concessionarie e assistenza post vendita. l’Headquarter? è presto detto si farà a Desio (MI), sede storica dell’Autobianchi. Milano, riconosciuto polo della finanza in Italia ed in Europa. Nell’headquarter saranno presenti gli uffici, il centro stile, il reparto ricerca e sviluppo, il reparto marketing e tutto ciò che concerne la finanza. lo stabilimento? cominciamo rilevando gli ex stabilimenti Maserati in C.so Allamano a Torino attualmente in disuso. Torino, patria dell’automobile in Italia, incastonata in un tessuto di indotto automobilistico ancora vivo sotto la cenere, ottimo geograficamente per interagire con fornitori, logistica ecc. Inizialmente non avremo una “potenza di fuoco” così elevata ma è un punto di partenza per capire come espandersi successivamente. Più complesso il discorso dei punti vendita e soprattutto della rete assistenza. è un punto fondamentale in cui rischiamo di giocarci la partita. paradossalmente è più facile progettare un modello che formare un intera rete assistenza e vendita. Bisogna trovare e formare il personale, trovare le sedi in maniera capillare. Però se in qualche modo ce l’ha fatta Dr non dovrebbbe farcela lo Stato italiano? Segue...
  4. Non ho mai capito il perchè nel restyling la 156 perse il legame tra consolle centrale e tunnel.
  5. Puntata 1 Giochiamo a fare i CEO Cari amici, analizzando la situazione automobilistica italiana sono stato preso da un senso di sconforto e tristezza. Così nella mia mente da sognatore ho creato una realtà alternativa e volevo coinvolgervi in questo mio viaggio che per comodità sarà a puntate ...(tanto non ci corre dietro nessuno). Allora, siamo in una realtà parallela dove le regole sono simili alla nostra, vince sempre il profitto ma siamo governati da una politica corretta e lungimirante. L’Italia, a parte Ferrari, non ha più marchi calcolando che Stellantis in terra italica conta pochi stabilimenti ed investimenti (e non è italiana). Così lo Stato, preso atto delle condizioni in cui versa l’industria automobilistica (e tutto il suo indotto) decide di prendere in mano la situazione per dare una svolta occupazionale, un giro di volano che coinvolga la classe operaia, la classe dirigenziale, i fornitori ecc. Come accadeva negli anni passati dove l’Iri gestiva Alfa romeo, lo Stato decide di avere una casa automobilistica, questa volta partendo da ZERO. Partiamo da zero zero o da qualcosa di esistente anche se fievole ed inconsistente? Come in qualsiasi piano industriale bisogna avere una visione, un target, cosa vogliamo creare? a chi è destinato? che numeri speriamo di fare? Vogliamo creare una casa automobilistica che sia destinata al popolo, quindi prezzi e modelli popolari (insomma quello che faceva la Fiat fino al secolo scorso) che abbia cervello e fabbriche in Italia. Conviene inventarsi un brand da zero o ripescare nel glorioso e dimenticato passato? Io sono per la seconda opzione: andiamo a bussare la porta a Stellantis e garbatamente ci facciamo cedere a titolo gratuito (visti tutti i favori fatti in passato) l’Autobianchi. Perchè proprio l’Autobianchi? Perchè ha un’aura più consistente di Innocenti, perchè è un brand che fino agli 90 ha venduto numeri popolari con le sue utilitarie, automobili di successo con una percezione più alta rispetto alle pari segmento Fiat. In più anche se è un ricordo lontano, anche in Europa ha fatto buoni numeri. Insomma è un partire da qualcosa di diverso dallo ZERO assoluto. Segue....
  6. a me un paio di volte il pedale del freno è andato lungo a causa del tendicatena triturato che era andato a mettersi nel circuito del servofreno
  7. il peggior motore della storia è il 1.6 psa-bmw montato su mini 2 gen. - 1: cambio tendicatena. catena che slittava e mandava fuori fase il motore oltre a tritare il tendicatena stesso che finiva nella coppa dell'olio. - 2: 1 kg d'olio alla settimana - 3: a 130.000 km basamento che con lo sbalzo termico si dilata; 1 cilindro compressione prossima allo zero.
  8. speriamo non si imbarocchiscano anche la Dacia secondo me oggi molto equilibrate
  9. Quest'auto pur essendo bellissima non riesce a dirmi nulla.. boh è un problema mio!
  10. sbaglio o le ottiche davanti sono nuove?
  11. Ma io credo che in Ferrari abbiano dei seri problemi con i gruppi ottici anteriori. Negli ultimi modelli presentati sembrano infilati a forza. Lo so hanno una funzione aerodinamica ma mi fanno andare di corpo
  12. In un mondo di incertezze almeno sappiamo che la Compass è in bolla!
  13. 2 considerazioni: • Il percorso di creazione di Marea We ha veramente tanto di Laguna Sw che non ricordo se fosse già a listino o no. • Fiat ha buttato un sacco di soldi in consulenze esterne e poi i migliori risultati li ha ottenuti col CS interno
  14. No a memoria era una bis con livrea classica. però avevo 7 anni, ci può stare che mi stia sbagliando
  15. Visto che si fuori garanzia farei così: andrei dal meccanico sotto casa, stabilirei se c'è una perdita e dove e gliela farei riparare e poi a seguire lo farei riempire dove conviene di più
  16. se non ricordo male quando ritirammo la Regata cioè nel 87 un ragazzo stava ritirando la sua 126 bis Up rossa. quindi in teoria la Bis Up era già in listino dal 87. Se non ricordo male TO-xxxxxxT era '92 quindi forse S era 91... ma non ho sicurezza
  17. se ti hanno specificato che usano il tracciante è perché sono sicuri che ci sia una perdita ed il tracciante serve appunto per appurare dove la perdita sia. quindi occhio a ricaricare una cosa che perde perché fra qualche mese sei punto e a capo.
  18. ne ho vista na in concessionaria Renault quando ho ritirato il Duster e mi h fatto l'effetto di Buondì Motta
  19. appunto ricordavo bene numeri alti di vendita.
  20. allora i numeri davano ragione a Fiat, oggi col senno di poi diciamo che ovviamente Fiat abbandonò il Seg. D (a traz. posteriore) e da li cominciò a perdere terreno nei confronti di tutti, come Know how, come percezione del brand ecc.
  21. A mio giudizio uno dei più grossi difetti di Marea fu il frontale non perché fosse brutto intendiamoci, anzi ritengo che fu uno degli ultimi frontali Fiat degni di nota, specie nelle versioni con i fari lenticolari, molto sportivo. Il punto era che a parte la mascherina e il paraurti più sporgente era identico a bravo e brava. se con Ritmo e Regata si era fatta una netta differenziazione (non solo di lamiera ma proprio di percezione di segmento) con Marea si restò troppo incollati al seg. inferiore.
  22. quelle che citi tu sono le più belle perché avevano paraurti anteriore dedicato con fendi e feritoie.. più cerchi da 14 con pneumatici a pianta larga (165 🤭 64/14) La tds oggi è una mosca bianca. aveva sellerie dedicate ed un "aria" di turbo i.e personalmente le trovo la massima espressione della Ritmo.
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