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  1. Non avrei mai detto, ho scritto evidentemente un corbelleria. Io a senso intendevo gli impianti con turbine assiali lungo i fiumi che sfruttano l'energia cinetica del flusso invece cercando ho capito che sono comprese anche centrali con piccoli bacini e derivazioni dove si sfrutta il dislivello, che effettivamente si vedono spesso nell'arco alpino. Buono a sapersi
  2. Interessante quel dato, mi chiedo tuttavia se non sia solo una parte della questione, ovvero che si riferisca solo alla quota parte dovuta al pompaggio. In generale è già sufficiente avere un bacino per modulare la potenza generata a seconda del bisogno (quindi senza ricorrere al pompaggio che peraltro non so se è stato predisposto in tutti gli impianti), ovviamente entro certi limiti legati alla capacità del bacino, al livello attuale, all'afflusso di acqua ecc (dove sono comprese anche le altre esigenze citate da @A.Masera, tra cui mi vengono in mente principalmente le esigenze di approvvigionamento idrico a valle). Per quanto riguarda gli impianti fluenti, se ho ben capito ciò a cui ti riferisci credo che in Italia siano marginali. Comunque ben venga la sperimentazione su idrogeno ed altri sistemi di accumulo, vedremo se alla fine si affermerà in determinati settori e zone. La diversificazione è uno dei principi base in ambito energetico
  3. Solitamente l'idroelettrico si regola eccome. Anzi, anni fa era alla base del sistema di modulazione della potenza di generazione di energia elettrica in Italia, al contrario delle altre centrali dell'epoca (principalmente termoelettriche) che erano meno flessibili e venivano usate a carico più costante. Magari lo è ancora ma non sono più aggiornato, suppongo di sì anche se forse con criteri diversi per via della crescente penetrazione delle altre rinnovabili che, invece, sono molto meno regolabili e programmabili. Se ci pensi, un bacino idroelettrico è un grosso buffer di energia che ti permette di regolare facilmente quanto produci sapendo di contare su un serbatoio di accumulo quando produci meno di quanto potresti o viceversa di sfruttare acqua accumulata quando hai bisogno di produrre di più di quanto sarebbe l'afflusso di acqua verso il bacino. Poi magari nel caso che citi c'è comunque un eccesso di produzione rispetto la domanda e gli conviene così, purtroppo mediamente non siamo in quella situazione
  4. Comunque se la mettessi in vendita da privato la venderesti ad una cifra ben superiore a quanto te l'hanno valutata che, a mio parere, è quasi una presa in giro. E lo dico senza neanche averla vista e senza sapere come è tenuta e mantenuta
  5. Il motivo è che non devi ricaricare un pacco batterie bensì riempire un serbatoio di idrogeno, operazione allo stato attuale più veloce, soprattutto per mezzi pesanti che altrimenti richiedono pacchi batteria importanti e potenze di ricarica notevoli. Inoltre, penso che complessivamente su un mezzo pesante il sistema sia un po' meno ingombrante e pesante rispetto alla soluzione con batterie. Di contro, tutto il processo di trasformazione dell'energia elettrica in un diverso vettore energetico (idrogeno) e poi di nuovo la sua conversione in energia elettrica è meno efficente e lo stoccaggio dell'idrogeno è tecnicamente un aspetto molto critico. C'è chi ha scommesso che questa tecnologia possa risultare vincente rispetto l'elettrico a batteria per i mezzi di trasporto di dimensioni maggiori (dai bus/camion a salire), vedremo.
  6. Appunto, ne riparliamo tra 10 anni, quando non si potranno più comprare auto ICE (forse) e la tecnologia e le infrastrutture saranno diverse da ora. Nel frattempo, oltre a provare la tecnologia ev in prima persona (ma come seconda auto) seguo con interesse questo thread aperto da un utente che utilizza l'auto elettrica per lavoro, con chilometraggi superiori alla media
  7. Onestamente io preferisco "l'ideologia nazigreen"(?!), come la chiami tu, ma per mio libero pensiero, non perché tenuto al guinzaglio da nessuno, men che meno con un cavo trifase. Mi pare che al momento ci sia una notevole offerta di auto con tecnologia ibrida plug-in e nessuno impedisca di comprarle. Io personalmente trovo che non siano l'ottimo in assoluto (in generale mi sembrano un'inutile complicazione) ma sicuramente lo sono per alcuni utenti in particolari condizioni. E comunque non mi sembrano neanche loro la soluzione per la signora Maria.
  8. In linea teorica sono d'accordo, tuttavia suppongo ci siano altre implicazioni che ci sfuggono.
  9. Giusto, allora a maggior ragione direi che avere il navigatore integrato nella strumentazione di una utilitaria ICE com cambio manuale per guida predittiva, pianificazione viaggi in elettrico ecc. non sia una priorità
  10. Per quanto riguarda la seconda parte, segnalo che ci sono applicazioni che forniscono il servizio di pianificazione recuperando le informazioni dell'auto in tempo reale ( ad oggi a pagamento). C'è anche da dire che credo ad oggi ci siano ben poche auto della categoria (intendo come dimensioni) della 500e, e forse anche della categoria superiore, dotate di preriscaldamento della batteria (mi viene in mente solo Hyundai Inster). Direi che comincia a vedersi da alcune C uscite ultimamente in su. Per quanto riguarda la pompa di calore, trovo insulso che non sia fornita di serie. D'altro canto, per esperienza diretta con altra utilitaria elettrica dotata, direi che per tragitti brevi con partenza a freddo la differenza in termini di consumi è trascurabile (nei primi minuti si registrano assorbimenti importanti), il vero vantaggio si nota quando si da il tempo alla pompa di calore di lavorare per un po' e l'abitacolo comincia a scaldarsi per bene.
  11. Credo che a quella cifra si riesca a portare a casa anche la soluzione più ovvia, ovvero una utilitaria italiana con il 1.2 fire. Rimanendo su modelli recenti, Ypsilon e Panda.
  12. Magari per ricaricare di notte a bassa potenza nel paesino sperso in mezzo alle montagne non serve tutto questo, direi che basta molto meno. Se già parliamo di un posto dove ci arriva la corrente, siamo già a buon punto... Che, in generale, debba essere aggiornata la rete per tenere conto della variazione dei carichi (e dell'evoluzione dei sistemi di generazione verso le rinnovabili) è fuori di dubbio.
  13. È vero che il petrolio arriva dal resto del mondo ma credo che una buona parte delle oil Company che lo estraggono (pagando ovviamente royalties ai paesi che forniscono le concessioni) siano occidentali (oltre ad arabi e Russia)
  14. Renault prima con la twizy ed ora con mobilize duo almeno l'airbag guidatore mi pare che l'abbia sempre messo di serie
  15. Auto che piace molto anche a me, l'ho valutata in passato e sarebbe stata la mia prima scelta come seconda auto di famiglia salvo poi lasciare perdere per via del listino troppo alto e dello sconto troppo risicato offertomi dal concessionario. Tieni conto che la capacità netta è 37 kWh. E che il decadimento dello SoH della batteria pare dipendere più dal tempo che dai km percorsi. Per il prezzo, non saprei. Visto l'andazzo (scarsa richiesta di ev) forse si può puntare a cifre ancora più basse. Addirittura mi pare che nuova, sebbene con batteria piccola, si riesca a portare a casa con poco di più quando ci sono alcune promozioni
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