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Yakamoz

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  1. Ah ecco, infatti ero stupito dalla similitudine delle forme e delle proporzioni. Devo dire che fuori non mi dispiace. Dentro invece mi dispiace molto quel display di dimensioni abnormi e la scomparsa dei tasti fisici, mentre apprezzo molto la leva del cambio old style, più intuitiva di joystick, pulsantiere e rotelle varie. Per il resto aspetto l’arrivo delle motorizzazioni interessanti.
  2. Idem. Io vivo in una città di provincia di 80.000 abitanti (Treviso), appena fuori dal centro storico, già orientato verso il mio lavoro che si svolge a 15 km di distanza in direzione Nord, collegato da una statale “all’italiana”, la Pontebbana (praticamente una lunga strada urbana che sbatte contro ogni fottuto centro abitato, con relativi semafori e code nelle ore di punta). Di fatto mi muovo su una linea retta di 15 km, con un autobus extraurbano e una ferrovia che fanno lo stesso identico percorso. Tempo di percorrenza medio in auto: 20 minuti dal mio garage al portone dell’ufficio. Ferrovia: mai presa in considerazione per una distanza così breve. I 20 minuti ce li metto solo per arrivare in stazione. Autobus extraurbano: teoricamente l’optimum. Fermata a 10 minuti a piedi da casa, 25 minuti di viaggio e 2 minuti a piedi per l’ufficio. Senza contare il lusso di andare e tornare dal lavoro in veste di passeggero. Peccato che: - ne passa uno ogni 30 (trenta) minuti, ovviamente ad orari sfalsati rispetto alle mie necessità. Dovrei svegliarmi circa 40 minuti prima e calcolare i tempi alla Fantozzi - il biglietto singolo costa 3,80 euro, contro i circa 1,5 euro di gasolio per lo stesso tragitto (se poi uso la Yaris di mia moglie scendiamo sotto l’euro) - la dipendenza dalla corriera mi preclude tutte le commissioni collaterali che NECESSARIAMENTE svolgo nel tragitto tra casa e lavoro (fermarmi a fare la spesa, raggiungere uffici pubblici, clienti, professionisti…) - sono soggetto a tutte le disfunzioni e le bizzarrie del trasporto pubblico locale (una volta avevo la macchina a fare il tagliando, e la corriera non si è mai presentata alla fermata)… E parliamo di una linea che copre esattamente il mio stesso percorso, senza cambi e coincidenze. Oltre a sobbarcarmi tutte le inefficienze di cui sopra, mi costa anche più che andare in auto. Ma scherziamo? Ecco perché esiste l’automobile, per far risparmiare tempo, fatica e far guadagnare di più. E lo dice uno che ha fatto l’università a Roma: la macchina la toccavo solo il sabato sera e per il resto saltavo come un grillo tra bus, tram, metro e treni. Morale: ogni contesto ha la sua soluzione ideale. La risposta giusta è sempre l’approccio integrato tra sistemi diversi (trasporto privato e pubblico) modulabili in base alle esigenze concrete. Non si può tornare indietro di cent’anni, così come ovviamente si deve disincentivare l’abuso dell’auto privata, mettendo parcheggi a breve e lunga sosta nelle aree strategiche delle città e reprimendo senza pietà la sosta selvaggia (che purtroppo costa molto di più che non fare i parcheggi e tollerare la sosta selvaggia…). P.S. Controllando sull’app del trasporto pubblico la correttezza dei dati che ho scritto, c’era un avviso che diceva che da oggi il biglietto elettronico va utilizzato entro 24 ore dall’ACQUISTO (non dalla convalida) altrimenti scade!! MA W L’AUTOMOBILE.
  3. L’unica cosa che riuscivo ancora a leggere di 4R era l’editoriale di Pellegrini… Vabbè, vediamo come va il nuovo.
  4. Me lo vedo Horner che rende conto a Benedetto Vigna di ciò che fa 😄 E magari si fa pure dire come fare il team principal… Se proprio devo scommettere coi soldi del Monopoli, dico che se lo piglia Stroll. Gli manca solo quel pezzo lì per terminare la sua hall of fame. Più realisticamente prevedo un periodo sabbatico dalla F1, “giusto per capir di più e placar gli affanni”. E anche per occuparsi di quel processo che, sebbene intentato per farlo fuori, lo espone comunque molto sia a livello professionale che personale. Ciò detto, nella F1 degli ultimi vent’anni sono due i top manager a cui (come si dice a Brunico) “je fumano”: 1) Horner Christian e 2) Wolff Toto. Ergo: se uno dei due si libera, il tentativo va fatto… Senza nulla togliere a Vasseur, che non è l’ultimo degli sprovveduti ma deve ancora dimostrare di saper entrare nella leggenda di questo sport.
  5. La faida è tra gli eredi Mateschitz (pro Horner) e il socio thailandese (pro Marko). Jos Verstappen ha preso posizione contro Horner ma solo come procuratore del proprio figlio pilota, non perché abbia ruoli nella società Red Bull. E' stato fin troppo abile Horner a restare in sella fino ad ora con quella tempesta in corso (non dimentichiamo l'addio di Newey). Ma con i deludenti risultati degli ultimi mesi ormai aveva esaurito i bonus.
  6. Possiamo dire tutto il male del mondo sulla diarroica prestazione delle Ferrari, ma guardando la gara dall’alto… dietro le Mc è notte fonda. Verstappen ha provato a scaricare la macchina tipo Monza nella speranza che in gara ci fossero sole e 40 gradi. Le Mercedes oltre a non andare sul bagnato hanno cannato tutte le chiamate ai box possibili. È vero, uno deve guardare prima i guai in casa sua, ma quella pioggia è stata veramente un disastro per molti.
  7. Non so come spiegarle, Dottore. È una sensazione strana, sono intimamente convinto di vivere nel 2025, invece i mass media mi subissano di messaggi di brand italiani a base di Teddy Reno, Gino Paoli, dolce vita, Vesuvio e mandolini. E poi dicono tutti “iconico”, ma proprio tutti, che a me sembra un surrogato per chi non ha niente di originale da dire. Mi dica: sono io che sono strano, o c’è semplicemente qualcuno che viene pagato più di quanto vale? 😉
  8. Certo che passare da ROMA ad AMALFI è un discreto downgrade, senza nulla togliere alla deliziosa cittadina costiera. Potevano fare un po’ di casino, chiamarla, che so, 586M GTB LWB Superfast, un bell’accrocchio alfanumerico casuale ma ignorantissimo, piuttosto che intignare con questo italian sounding trito e ritrito dai tempi della Cortina e della Capri.
  9. Non è raro che nelle prove comparative ci siano modelli con motorizzazione classica che consumano meno delle concorrenti mild hybrid. Anche perché lo scopo primario è quello di abbassare le emissioni in sede di omologazione e sfruttare delle agevolazioni fiscali che avevano senso quando l’ibrido era solo quello Toyota. Ciò non toglie che ci siano anche alcuni sistemi mild hybrid molto ben ottimizzati, con le dovute astuzie consentono di limare un po’ i consumi.
  10. Sono fan di Hulkenberg dal primo giorno che è salito su una Formula 1, è il pilota più sottovalutato del mondo, per cui la contentezza di vederlo oggi sul podio supera qualsiasi altra riflessione su questa gara.
  11. E hanno fatto benissimo a farla (infatti non la volevano nemmeno fare, quest’auto è frutto di una trattativa con il governo). Altrimenti Mirafiori finiva come Grugliasco, in vendita su Subito.it. Il dilemma odierno è: sfruttare il potenziale dell’unico modello Fiat smerciabile anche fuori dai patrii confini, oppure mantenere caparbiamente l’obiettivo iniziale di farne la Tesla delle citycar, da vendere a Manhattan con il sound generator con le note di Amarcord per avvisare i pedoni di Midtown*? Come versione base questo motore va benissimo. Come unica versione disponibile, meglio di no. Sono cose che si fanno per i vecchi modelli in fase di dismissione. *non è ironia di grana grossa, lo ha affermato pubblicamente l’amministratore delegato.
  12. Fossi un pilota McLaren a scelta mi vergognerei un po’ di come Verstappen continua a mettermi in ombra nell’anno in cui dovrei imperversare. E meno male, questo renderà la gara di domani molto meno noiosa. Fossi un pilota Ferrari a scelta mi vergognerei e basta. Non so di chi sia la colpa, ma quinto e sesto oggi non si può proprio vedere. Non dico la pole, ma una prima e seconda fila sì! Un po’ meno gente da cercare di passare domani col nostro incommensurabile passo gara
  13. Allora chiedo scusa per l’errore. E quello che penso sul mild hybrid da 12v vale anche per Suzuki, come per chiunque altro.
  14. Il sistema Suzuki è uguale come concetto, ma almeno utilizza una batteria da 48v e non da 12, che è più che altro un escamotage per l’esenzione del bollo e per abbassare di qualcosa le emissioni dichiarate. Commercialmente, magari attirerà qualche cliente in più. Ma chi si aspetta di trovare qualcosa di tecnologicamente avanzato resterà deluso, dato che quella dicitura viene sempre associata all’idea di poter fare un po’ strada in elettrico, e quindi abbattere i consumi nelle situazioni critiche. Per chi invece vuole sparagnare il bollo alla faccia di chi lo paga andrà benissimo. Qui non contesto la Fiat ma il nostro legislatore…
  15. Il giochino di marketing di chiamarla “hybrid”, facendo il verso alle vere ibride, poteva funzionare qualche anno fa, adesso fa un po’ sorridere. Detto questo, si conferma, a tanti anni dal lancio, la citycar più bella del mondo per distacco su tutte le altre. Davvero un peccato che per miopia, avarizia, incompetenza, sia rimasta un’occasione sprecata. Il suo vero nome dovrebbe essere “hybris”.
  16. Il trasporto privato ha un’incidenza sensibile, ma non determinante, nella produzione di gas climalteranti. 15-20% a seconda degli studi. Ma, soprattutto, è tutta da dimostrare l’efficacia di una conversione alla trazione elettrica, dal momento che il metodo di misurazione delle emissioni è a valle (al “tubo di scarico”) e non a monte, ovvero nel processo produttivo, sia delle varie parti del mezzo, sia dell’energia necessaria a muoverlo. Sfido che l’elettrico conviene, così. Ho ancora meno emissioni che su una bici, dove produco CO2 col fiatone. Il problema n.1 è quindi che questo difficilissimo obiettivo (elettrificazione totale) porterà un vantaggio futuro (qualche secolo) e molto incerto, mentre il costo da pagare è certissimo e attuale. Rimando alle ultime dichiarazioni di ieri di Jean Philippe Imparato. Parliamo di fabbriche che chiuderanno. Per cosa? ”L’operazione è perfettamente riuscita, il paziente è morto” dice un vecchio motto. Il problema n.2 è ancora più ampio ed esistenziale. VIVERE significa produrre CO2. Dal cibo, al telefonino nuovo (che qualcuno si concede un po’ troppo spesso), ai viaggi (idem), fino a qualsiasi risvolto del progresso tecnologico in qualsiasi settore: la ricerca medica produce CO2, l’AI produce miliardi di tonnellate di CO2, e via discorrendo. Che si fa? Contingentiamo la produzione mondiale annua di smartphone o di vestiti? Blocchiamo la ricerca? Obblighiamo la gente ad accettare lavori solo entro un certo raggio dalla propria residenza? Per coerenza… Da quest’ottica si capisce meglio quanto tutto sia ideologico e velleitario. Piuttosto, quello che suggeriscono insigni esperti del settore, oltre alla ovvia riduzione di tutte le emissioni che si possono già ridurre col normale progresso tecnologico, è di investire le risorse che abbiamo per adeguare lo stile di vita ai cambiamenti climatici in corso, come abbiamo sempre fatto davanti a tutto quello che non potevamo governare.
  17. Esatto. In un mondo migliore di questo, ognuno dovrebbe essere libero di comprarsi quello che meglio crede in base alle proprie individuali specifiche esigenze personali familiari e lavorative. Che oggi può essere un 2.0 diesel, e fra dieci anni un’elettrica. O viceversa. Oppure un’ibrida, che 9 volte su 10 sarebbe la soluzione ideale sia oggi sia fra dieci anni. Purtroppo, non contenti di tutte le distorsioni e le depravazioni economiche perpetratesi nel continente europeo negli ultimi mille anni, per l’ennesima volta abbiamo deciso che mercato, progresso industriale, libertà individuali e benessere economico sono favolette da liberali, e che la retta via si deve per forza raggiungere tramite le decisioni del ceto politico, che ha come unico orizzonte il rinnovo del consenso elettorale (o nemmeno quello) ma pretende di conoscere il lavoro dell’imprenditore, dello scienziato e del Padreterno meglio dei diretti interessati. Ho letto pagine di cose aberranti in questa discussione, perché il totalitarismo attecchisce sempre alla grande, oggi come ieri: gente che deve rinunciare all’auto, gente che deve cambiare casa, miliardi di gettito fiscale che dovrebbero essere bruciati per far cambiare auto “graduidamende” (cit. dal papà del superbonus) a milioni di persone o per consentirgli di ricaricarla sotto casa. Per quale scopo, esattamente? L’automobile non è né una necessità né un lusso: siamo andati avanti per secoli con i somari, i carretti e i velocipedi, perché cambiare? Perché è stata un’opportunità che è convenuta a tutti: al benessere familiare, all’aumento dei consumi, all’economia, al turismo, al mercato del lavoro, allo stesso trasporto pubblico che viene così alleggerito. Ma soprattutto a quella cosa che più se ne ha e più si dà per scontata: la LIBERTÀ. Libertà di movimento, quando voglio, dove voglio e come voglio. Senza dover subire gli orari, le destinazioni, i tagli e le inefficienze delle aziende di trasporto pubblico locale. Oppure raccontiamoci ancora la cazzata della decrescita felice…
  18. Gara fin troppo lineare, decisa dai mezzi meccanici. Non a caso per gran parte del tempo i team hanno corso in doppietta: due McLaren, due Ferrari, la Mercedes superstite, due Sauber, due Haas… Con tutto quel caldo le ruote refrigerate della Mc (e non solo quelle) hanno ammazzato la gara. Ferrari ingiudicabile: troppo lenta per quelli davanti, troppo veloce per quelli dietro. Tenerone Hamilton che voleva fare una sosta in meno per uccellare il podio a Leclerc. Ma pensa ad andare forte piuttosto! Red Bull ugualmente ingiudicabile per mancanza del pilota, accoppato al via. Quello che fa il secondo pilota pro tempore non ha granché rilevanza. Mercedes imbarazzante quando non si trova nelle condizioni ideali. Ma quantomeno sono riusciti a centrare una vittoria quando hanno avuto l’allineamento dei pianeti. Antonelli si è finalmente guadagnato sul campo il nome di KIMI 😁 Fossi in lui spingerei per farmi chiamare Andrea… Impressionante la Sauber, almeno qui. Sia con la bellissima prestazione d’attacco di Bortoleto, sia con la rimonta indefessa di Hulk.
  19. Credo (spero) che il personaggio ne abbia almeno una ventina in meno…
  20. Diciamo pure che lo stato ha interesse a riscuotere quei 45 euro (più oboli vari) facili facili ogni due anni piuttosto che predisporre un esame di revisione serio e severo e controllare come viene eseguito.
  21. Credo che non avrai problemi ad andare a trovare i suoceri. Ma sarai complice della distruzione dell’industria automobilistica italica, dell’indotto, delle famiglie degli operai, del PIL, dello stato sociale, delle nostre pensioni e del pianeta che lasceremo ai nipoti. Anzi, lo eri già da prima, visto che hai comprato un usato 😄
  22. Il guaio grosso è già successo nel 2014 quando hanno revocato l’esenzione del bollo per le ventennali e le assicurazioni agevolate improvvisamente sparirono o aumentarono sensibilmente i premi. Me lo ricordo bene perché proprio in quel periodo stavo cercando la prima delle mie tre youngtimer (tutte rigorosamente ABBENZINAAAAH 😜). Se non altro, la cosa mi agevolò nelle trattative perché improvvisamente la gente aveva fretta di vendere, soprattutto chi ne aveva tante. Poi per fortuna le cose si sono un po’ aggiustate, sia fiscalmente sia lato RC. In cuor mio sono soddisfatto di dover pagare qualcosa in più, sapendo che per i “bollaroli” la pacchia si è molto ridotta rispetto a prima. Io che con le mie storiche ci faccio mille km l’anno quando va bene. Comunque, non ci vedo similitudini tra questo caso e i veicoli diesel. Il gasolio è sempre stato fin dai tempi più remoti un derivato petrolifero offerto in concorrenza a benzina & soci, e l’industria automobilistica con quella tecnologia ci ha fatto cose ottime (noi italiani soprattutto, con il common rail), che hanno spinto anche lo sviluppo sull’efficienza dei motori a benzina. Per dire, qui non c’era nessun interesse storico da tutelare e nessun abuso, ma semplice libera scelta tra un prodotto e l’altro.
  23. Sottoscrivo il post di @TonyH, e ripeto: se ci fosse una correlazione diretta tra la circolazione dei Diesel Euro 5 e i livelli fuori norma delle polveri sottili nella pianura padana, sarebbe ragionevole bloccarne la circolazione, costi quel che costi. Ma se questa relazione causa-effetto non c’è, fai solo un danno sociale, abbastanza rilevante in questo periodo in cui cambiare auto è diventato un salasso. Non è sufficiente dire “uno che fa 10.000 km l’anno non si prende un diesel”, e quindi è giusto che lo stato ti punisca a prescindere perché hai scelto male la tua macchina, per il colore delle tue mutande o per la tua misura di scarpe. Per chiedere un sacrificio occorre un’utilità concreta e dimostrabile. È vero che, tra Italia e UE, siamo talmente mitragliati da leggi idiote che la cosa comincia a piacerci, ma non dovremmo smettere di ricordare quanti danni fa l’ideologia all’economia.
  24. Faccio MOLTA fatica a seguirti. Sarebbe illecito usare il gasolio “a fini privati”? Non mi risulta che sia un bene pubblico. Per fortuna siamo in un’economia di mercato e non decide Stalin l’allocazione delle risorse. Quanto all’espressione “mondo del lavoro”, forse intendevi dire “trasporto pesante”? Perché chiunque abbia un lavoro appartiene al “mondo del lavoro”. E non è che gli si possa chiedere di acquistare un’altra auto a benzina solo per non consumare gasolio nei giorni festivi. In questi termini, non è che la discussione si avvita. Mancano proprio i prerequisiti per una discussione, tipo: parlare la stessa lingua, vivere nello stesso pianeta ecc…
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