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johnpollame

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  1. Su tutto pende la spada di damocle di quello che diventerà l'Auomobile in un futuro sempre più prossimo, ad ogni modo credo che Opel si possa sfruttare, ovviamente in totale sinergia con gli altri marchi, per avere una linea di prodotto da offrire alla clientela che cerca qualità "razionale" e understatement. (Ovvio che dal punto di vista del prodotto si tratterà quasi solo di percezione della clientela). Gli altri marchi in Stellantis, Fiat compresa -se capisco come vorrà essre posizionata-, proporranno un'offerta legata a valori più emozionali (sportività, design, innovatività, moda, classe...) ci starebbe benissimo un marchio che possa attaccare anche una clientela legata a valori più... "quadrati".
  2. Continuo a pensare che l'unica parte che davvero non mi entusiasme della macchina sono i fari, un po' troppo banali nelle linee, quasi sciatti. Avrei preferito un po'più di movimento. Esempio al volo:
  3. Non sono abbastanza VIP 😝 son di quelle parti: ci passo ogni tanto in Duetto giusto per... farmi ammirare 😎
  4. Da quanto disse tra le righe Imparato, perchè non avevano programmi alternativi pronti, e almeno per un anno era più comodo/semplice proseguire con Sauber. 😆 PS però mi dispiace, illuso dall'arrivo di Resta all'epoca speravo che postesse davvero diventare il Junior Team del Cavallino e che pian piano la Sauber diventasse Alfa Romeo a tutti gli effetti (nel senso di come Minardi è diventata Toro Rosso), ma il ruolo di team succursale di Maranello è poi stato evidentemente assegnato ad Haas: parte del team sarà proprio a Maranello con personale trasferito dalla SF per ottemperare al budget cap. E ci sarà Resta. Non è che magari sarà la Haas a portare le insegne del biscione dal 2023?
  5. Trovo che il frontale precedente abbia molto maggior personalità, questo nuovo lo trovo abbastanza imbolsito e qualunquista, con quei fari banalmente accigliati. Rimane un'ottima macchina.
  6. Ma la maggior parte degli acquirenti appunto NON VUOLE distinguersi, ma anzi vuole avere/mostrare la moto che tutti riconoscono come "Premium". L'equivalente a due ruote del Rolex Submariner: bello e costoso, oramai banalissimo ed inflazionato per gli appassionati, ma ambito come archetipo di oggetto di classe dalla grande maggioranza. E (tra)vestirsi da dakariano, agghindare la moto con inutili faretti aggiuntivi, valige dall'aspetto tecnico, e altri vari ammennicoli dallo sterminato catalogo, anche per poi sostanzialmente "andarci al bar", è -condivisibile o meno- parte del gusto di possedere questo tipo di oggetto. Purtroppo è mancato il ricambio generazionale... La Caponord era eccellente ma non è stata evoluta, perdendo subito slancio, la Stelvio -pesante ma gustosa da guidare- soffriva il marchio distante dai riflettori per la clientela a cui era rivolto ed è uscita di produzione senza rimpiazzo, se avessero continuato ad evolvere i progetti, come sta facendo Ducati con la Multistrada, probabilmente sarebbero nel gioco tra le alternative "credibili" alla GS.
  7. La GS, dopo DECENNI di costante lavoro, miglioramento, attenzione estrema alle esigenze del target, marketing, comunicazione, è diventata LA motocicletta per la grande maggioranza del mercato motociclistico. Che ora è mediamente fatto di cinquantenni benestanti. L'imagine che ha la GS è ora inattaccabile, anche perchè è effettivamente moto eccellente che agevolmente può spaziare dall'aperitivo al raid africano, passando per qualche tornante "fatto bene" in montagna. Ha una sterminata platea di accessori ,originali e di terzi, che non solo possono aumentare il confort già ottimo di base, ma soddisfare ogni capriccio di pilota e passegger*. Ha una ciclistica sanissima che non mette in difficoltà anche chi ha un po'di ruggine (è spesso "moto di ritorno") ma permette ai più smaliziati di darci dentro con gusto, anche sul difficile. Gli altri si devono accontentare delle briciole provando a differenziarsi con decisione, per prezzo (es. Jap), per stile (es. HD), per orientamento sportivo (Ducati). Generalizzando a grandi linee. Ecco forse nel medio-lungo termine Ducati sta lavorando bene per diventare pian piano un'alternativa credibile alla GS, migliorando passo passo in continuazione e orientandosi verso un utilizzo sempre più facile (anche snaturando la propria essenza, se vogliamo), e perseguendo con coerenza la cura dell'immagine di marca. Ma ci vorrà ancora parecchio. Guzzi intanto dovrà inserirsi tra questi, ma dovrà entrare in punta di piedi, partire da lì e modello dopo modello crearsi il proprio spazio, partendo dalla nicchia di appassionati del marchio. Nicchia così affezionata da permettere all' Aquila di sopravvivere nonostante decenni di modelli sotto standard, alcuni -fine anni 80 primi Novanta- francamente impresentabili per l'epoca. I nuovi modelli hanno recuperato buona parte del gap tecnico con l a concorrenza, il nuovo powertrain del centenario sembra una base finalmente moderna la moda del vintage sta aiutando le vendite della gamma stradale ispirata al passato, ottimi modelli comunque per la categoria, la TT è una moto con personalità e va bene. Ma la situazione attuale deve essere un punto di partenza.
  8. I miei colleghi hanno la Octavia Executive. Provata senza ritegno: Motore ottimo, spinta a volontà, quasi sportivo. Cambio valido, da farci l'abitudine in manuale ma in automatico mi pareva ben tarato anche messo sotto pressione. Tenuta e stabilità validi anche con i 16": se il veto non è per pura estetica, prendila tranquillamente con i cerchi piccoli. E'comunque tipicamente VW: stabile e sicura ma non agilissima ( e con cerchi più gradi magari pure peggiora questo aspetto...), personalmente l'ho trovata parecchio veloce, sopra le aspettative, ma noiosetta quando hai voglia di due curve fatte bene. Design modernissimo all'interno, molto curato e scenografico, che dissimula però materiali piuttosto economici, a guardarli bene. Schermone grande e grafica altrettanto attenta all'estetica. Connettività che non lascia nulla a desiderare. Carino e verosimilmente utile l'ombrello annegato nella portiera. Il collega mi parlava di varie altre soluzioni "furbe" che al momento non mi sovvengono, ma si sa: Skoda e "simply clever" non solo nel motto... Bagagliaio e spazio in larghezza adeguati ma non eccezionali, però oramai mi sono abituato al mio Cetaceo da 5m(*), cosa che forse per confronto mi ha fatto valutare il confort della Ceca non eccezionale, ancorchè più che sufficiente. Per la linea la trovo valida, moderna, ben piazzata, anche se alcuni dettagli estetici, di per sè ben realizzati, sanno un po' di banale, "tirati via" solo per renderla più dimessa e meno appetibile di un'Audi, perchè i volumi e le linee di base sono invece validissimi... Ecco forse il vero difetto della macchina è di avere poca "immagine". Tutto sommato direi un'eccellente compagna di viaggio e lavoro. (*)Insignia station.
  9. Però ora anche le "generaliste" montano volenti o nolenti componenti costosi, che si stanno anche travasando ai segmenti inferiori, e la differenza nei costi di riparazione non è più vera discriminante. Ci sono poi officine indipendenti spesso molto più preparate di quelle dei Concessionari, che a) sono in grado di riparare un componente, e non di spostituirlo tout court come di norma farebbe un Concessionario b) conoscono la componentistica di fornitura e possono prendere, ad esempio, un pezzo equivalente direttamente dalla Bosch senza dover prendere lo stesso identico particolare a marchio della Prestigiosa Casa con relativo sovrapprezzo. (fonte: Mike Brewer 😆) Credo che la cosa più critica del prendere una vettura molto chilometrata o vecchia di un paio di lustri, sia la "spada di damocle" di sapere che prima o poi qualcosa andrà fatto e che qualcosa possa non funzionare senza preavviso: se la vettura la si usa solo, o quasi, per edonismo la cosa ci sta tutta, ma se l'auto la si usa a fondo per lavoro o anche solo per la vacanzona d'agosto... personalmente a me la cosa toglierebbe la serenità di viaggiare.
  10. Le manca forse un pizzico di personalità, ma è probabilmente la hypercar EV più bella oggidì...
  11. Non credo possa esser troppo utile la mia esperienza: ho le Michelin sul Brucomela -500L (lì vanno benone ma non è certo macchina che si porta al limite e comunque calza sovradimensionate 225/45 R17 che la farebbero stare in strada anche fossero in teflon...) Ma per arrivare a sceglierle avevo studiato: le francesi sono in sostanza gomme estive ma con sufficiente attitudine a basse temperature e neve, quindi ottime per chi d'inverno usa la macchina per lo più in città o appena fuori (e serve prendere l' autostrada nei periodi interdetti alle estive), e raramente incontra condizioni davvero critiche. Comunque in caso di neve "normale" ci siamo sempre districati senza problemi, dove con le estive saremmo invece stati in grosso imbarazzo.
  12. Sul produrre automobili to-order c'ho studiato per un annetto buono, qualche lustro fa. La cosa, se fatta bene, potrebbe anche funzionare...
  13. FCA ha comprato PSA. Ma la baracca la dirigono gli ex PSA. Perché Elkann, uomo più potente in Stellantis, ritiene siano più bravi degli ex FCA. E se si sbaglia, si sbaglia di poco.
  14. Per me Giovinazzi è una spanna sopra Stroll. E Tsunoda. E Schumacher. E Latifi. E, ovviamente, Mazepin.
  15. Francamente o Raikkonen è diventato un brocco, e ci potrebbe stare, ma dal confronto tra i due nelle due ultime stagioni Giovinazzi mi è sembrato assolutamente degno del volante. E' maturato (molto) lentamente ma ora mi sembra pilota tutt'altro che malvagio, ancorché non un fenomeno: per me siamo dalle parti di Gasly, Albon, Ocon. E potrebbe esserci ancora margine: l'alto numero di sorpassi nei primi giri di solito è segnale di talento, specie nella F1 di oggi dove per giudicare un pilota non puoi smarcarti dalla macchina che guida e l'unico confronto -più o meno- effettivo è col compagno di squadra, ecco: nel caso di Giovinazzi non si riesce a capire bene a che livello sia effettivamente Kimi, per avere le idee chiare mi piacerebbe vederlo correre con Bottas, ma temo che in Sauber abbiano già deciso da tempo, ovvero da quando Imparato ha fatto capire che "intanto quest'anno e magari il prossimo andiamo avanti, che oramai non facciamo più a tempo a cambiare strategia, ma in prospettiva anche basta...".
  16. Io adoro le monovolume. Questa, con un altro marchio, sarebbe ottima. Da però i nervi vedere una meccanica banale marchiata BMW. Ma alla fin fine questa, data proprio la tipologia "utilitaria", riesco a giustificarla più della Serie1 e delle altre sorelle su base Mini. Ed esteticamente non è certo non tra le peggiori BMW uscite ultimamente...
  17. Piccolo, ma non "troppo". A parte il probante cetaceo aziendale di cui scrivevo sopra, ho esperienza diretta su 500X: tra il 1600 120CV (avuta io) e il 2000 140CV (di mio padre) la differenza è poca e data quasi tutta dalla maggior fluidità del 2 litri (favorita anche dall'automatico). E il millessei per l'uso "allegro" mi piaceva di più: divertente per la sua curva di coppia di "carattere" da gestire col cambio... ecco l'immagine sì, è penalizzata, specie per un marchio che fa delle prestazioni uno dei valori fondanti. Ma ricordiamo anche a chi in teoria è rivolta la Tonale: la maggior parte del target mi sa che quando va bene discerne tra benzina e Diesel, sa eventualmente quanti cavalli ha ma non la cilindrata della propria macchina. Forse neppure saprebbe definire esattamente la "cilindrata". (sic.) Certo però che una versione con motori di livello assoluto ci vorrebbe per dare un po'di lustro.
  18. Io nella fattispecie a piangere, visto che mi è stato rifilato sul nuovo Cetaceo Autostradale. Salvo ricredermi: grazie alla coppia robusta e un automatico che mantiene il motore nei regimi più favorevoli, muove con ragguardevole disinvoltura tutti e cinque i metri, oltre a permettere lunghi tratti in Autobahn sopra i 180 di media, consumando pure meno del duemila che avevo prima, il quale era certo più brillante ma muoveva anche mezzo metro di lamiere in meno...
  19. Mi sono fatto questa idea: le automobili di oggi stanno asintoticamente tendendo all'elettrodomestico. Oggi quelle che suscitano più emozioni, anche nei non appassionati, sono le vetture d'epoca, vedi anche il florilegio di seguitissimi programmi televisivi e la sempre maggior diffusione di riviste cartacee e virtuali dedicate, per non citare le fiere, molto più popolari e diffuse dei Saloni. Il Marketing dove c'è margine deve seguire la scia del richiamo al passato, fino a che si troverà il vero game-changer (che Tesla lo è solo fino a un certo punto)... Ciò detto, magari le "operazioni nostalgia" fossero tutte così... qui si è ricreato filologicamente un prototipo distrutto, l'archetipo di un' Icona assoluta: cosa rarissima in tempi in cui si sostituiscono Bialberi con pacchi batterie come fossero noccioline...
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