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thelastbalaboo

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Tutti i contenuti di thelastbalaboo

  1. Hanno poi aggiunto il Portogallo. E col Belgio ci sarebbe pure il Lussemburgo (dove Lancia aveva la quota maggiore di mercato extra italia)
  2. Ho sentito Napolitano parlare già di 2029 per la trasformazione di Ypsilon in 100% Ev quindi work in progress.....
  3. https://www.quattroruote.it/news/foto_spia/2022/08/22/jeep_jeepster_b_suv_2023_immagini_interni_anticipazioni.html JEEP JEEPSTER Primo sguardo agli interni della B-Suv La piccola sport utility è stata pizzicata mentre era ferma durante una pausa tra i collaudi: gli ultimi scatti rubati svelano dettagli inediti. Ecco quali sono
  4. gli adas saranno obbligatori sulle auto di nuova omologazione dal 22, per le auto di nuova immatricolazione ho letto maggio 2024, penso che sarà quella la data di morte di ypsilon (e panda)
  5. in verità il restyling è dell'autunno 2015, l'abbandono di un anno dopo, quindi per un anno sono state vendute ufficialmente all'estero le ypsilon "sorridenti".
  6. intanto enrico ruggeri si è fatto una bella carambola con la sua levante per fortuna nessuno si è fatto male http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/enrico-ruggeri-crash-brivido-spaventoso-incidente-cantante-193742.htm
  7. la trattoria friggitoria cè ancora (cugge?vagge? un nome del genere), sempre ottimo livello tradizionale, torte salate, minestrone, fritti li vicino in piazza colombo sotto i portici cè una trattoria-pizzeria molto valida
  8. spero che nessuno si illuda che altavilla avrebbe rilanciato Lancia ........
  9. speranze mal riposte, di seguito una vecchia intervista https://passioneautoitaliane.blogspot.it/2016/03/altavilla-investiremo-nella-presenza-di.html Alfredo Altavilla (Chief Operating Officier FCA Emea) ha dichiarato: "In Italia la Lancia è vitale. È anche vero che la Lancia ha una sua missione definita, incentrata sulla Ypsilon, e su questo modello resteremo focalizzati. La Lancia è rappresentata degnamente dalla Ypsilon e in questo momento non ci sono le basi per un allargamento della gamma per un motivo molto semplice, e cioè che purtroppo Lancia è un fenomeno spiccatamente italiano. All'estero Lancia non ha una grossa penetrazione. Di questo ce ne dispiace enormemente, però c'è un momento in cui bisogna fare i conti con la realtà e la realtà è che fuori dall'Italia, malgrado gli investimenti che abbiamo fatto negli ultimi sei-sette anni, non siamo riusciti a guadagnare quella credibilità che, per esempio, il marchio Alfa Romeo ha conservato anche quando aveva pochi prodotti in gamma. Ed ecco che quindi abbiamo deciso di ritagliare Lancia sul mercato italiano, di investire per rinnovare la Ypsilon... questo è un intervento importante, su cui abbiamo investito quasi cento milioni... e continueremo a investire per tenere viva la presenza di Lancia nel segmento B in Italia"
  10. suv piccolo= etna (montagna italiana conosciuta e ben pronunciabile nel mondo) suv grande= monterosa (così richiamiamo pure isotta fraschini) ammiraglia= alfasei (alfa sedan italia)
  11. dart e 200 fuori produzione?? http://www.motori24.ilsole24ore.com/Industria-Protagonisti/2016/01/nuova-fiat%20chrysler-jeep.php 28 GENNAIO 2016 La nuova Fiat Chrysler parte da Jeep Slitta il piano Alfa Romeo – Il rebus delle norme sulle emissioni Andrea Malan Fiat Chrysler ha chiuso il 2015 con risultati finanziari positivi, anche se gli accantonamenti per ristrutturazioni hanno fatto scendere l'utile netto. La separazione di Ferrari ha permesso di ridurre i debiti e il gruppo si presenta - come ha detto Sergio Marchionne mercoledì agli analisti - «con una situazione finanziaria più solida». Il manager italo-canadese ha anche ritoccato al rialzo gli obiettivi di ricavi e profitti del piano 2018. L'annuncio dei risultati è stato però anche l'occasione per un aggiornamento della strategia industriale del gruppo, con tre punti salienti: il rinvio degli investimenti su Alfa Romeo; la scommessa sempre più forte sul marchio Jeep in particolare e sul mercato americano di SUV e pick up in generale; la sfida che sarà posta nei prossimi anni dalle nuove norme sulle emissioni inquinanti. Vediamo in dettaglio i tre punti e le loro implicazioni a breve termine.Alfa Romeo in sospeso.Il rinvio degli investimenti sullo storico marchio del Biscione era già stato anticipato dallo stesso Marchionne nei mesi precedenti: Fca ha riconfermato mercoledì «l'impegno sul marchio e la strategia di prodotto» ma a parte la Giulia, che dovrebbe arrivare sul mercato finalmente quest'anno, e il SUV medio sulla stessa piattaforma, previsto per il 2016/2017, gli altri sei modelli (ammiraglia, due altri SUV, spider e coupé, una nuova due volumi) sono rinviati al periodo 2018-2020. La spiegazione ufficiale è «l'incertezza in Cina» e «la necessità di assicurare una rete di distribuzione adeguata». Il «focus primario» sarà su Europa e Usa, come del resto era già nel piano presentato nel 2014; sono invece spariti gli obiettivi di volumi (400mila unità) che la maggior parte degli analisti aveva considerato irrealizzabili. Le novità su Alfa avranno un impatto immediato sulle fabbriche italiane del gruppo, che proprio dal marchio sportivo dovrebbero essere rivitalizzate. Più in generale, qualche dubbio sulla strategia a lungo termine è lecito: in mancanza di indicazioni sulle cadenze dei lanci, l'unica data certa (almeno per ora) è quella di quando Marchionne dovrebbe lasciare la guida del gruppo, nella primavera del 2019. È possibile che la parola finale sul piano Alfa Romeo la dica il suo successore così come, in caso di maxialleanza, il socio vorrà dire la sua.A tutta Jeep Marchionne ha messo una pietra sull'obiettivo di vendere 7 milioni di veicoli nel 2018. «Non è rilevante, e poi anche i concorrenti non li danno. D'ora in poi li terremo per noi». Curiosamente di obiettivo ne resta uno: quello di Jeep, rivisto al rialzo a 2 milioni di veicoli (da 1,9). La marca di SUV americani «è il fondamento di questo business plan» ha detto il direttore finanziario Richard Palmer. Il 2015 ha confermato la popolarità del marchio Jeep - balzo delle vendite da 1 milione a 1,238 milioni - e la sua potenziale globalizzazione: le consegne hanno superato quota 100mila sia in Europa che in Asia. Ma c'è una novità che riguarda il mercato americano, di gran lunga il più importante del gruppo: proprio negli Usa, Fca intende «capitalizzare sullo spostamento della domanda Usa verso SUV e pick up». La produzione verrà quindi riorganizzata nei prossimi 18 mesi:verranno sacrificate le berline Dodge Dart e Chrysler 200, entrambe costruite su una piattaforma derivata dalla Giulietta ed entrambe non redditizie: la loro produzione nelle due fabbriche di Sterling Heights e Belvidere verrà fermata e il gruppo valuterà poi se e come far produrre veicoli di quel tipo da un partner. Delle due fabbriche verranno quindi prodotti SUV come le future Jeep Wagoneer e Grand Wagoneer, o la Cherokee che verrà spostata da Toledo per far posto alla Wrangler e a un pick up Jeep. La svolta strategica non è da poco: Fca di fatto rinuncia a due segmenti di mercato (berline compatte e medie) che pesano complessivamente per il 26% del mercato Usa. Per Marchionne lo spostamento della domanda è definitivo, così come è di lungo periodo il calo del prezzo della benzina che ha contribuito al boom dei SUV. La strategia ha suscitato qualche perplessità: «SUV e crossover sono il prodotto che tirà di più - dice Stephanie Brinley, analista di Ihs Automotive - ma a lungo termine è rischioso puntare tutto su un solo cavallo».Ecologia? Se conviene.Il rischio SUV è legato anche al fatto che sono un “cavallo” che beve parecchio. Costo della benzina a parte, sarebbero più sensibili a un giro di vite sulle emissioni inquinanti (anche se negli Usa la normativa che li riguarda è meno severa che per le auto). Mercoledì Marchionne ha assicurato che «il gruppo dispone di tutte le tecnologie necessarie» a ridurre gradualmente emissioni e consumi anche per i veicoli pesanti (ha citato la Jeep Wrangler e il Ram 1500); proprio al recente Salone di Detroit è stato presentato il nuovo minivan Chrysler Pacifica, che avrà una versione ibrida. Fra le tecnologie possibili, Fca ha citato la riduzione dei pesi, il cosiddetto mild hybrid con l'impiego di batterie da 48V, i pneumatici più scorrevoli, miglioramenti nell'aerodinamica; basteranno? E quanto costeranno? Il manager ha messo le mani avanti: «Se dovesse essere conveniente, acquisteremo emission credits (diritti a inquinare)». In effetti Fca è l'unico grande gruppo che già negli anni scorsi ha acquistato tali diritti (da Toyota e Tesla) per quasi 500 milioni di dollari.
  12. la signora ora a capo di lancia ha detto che avrebbero celebrato il trentennale della y10, presentata proprio a ginevra nel 1985: quindi aspettiamoci una ennesima versione speciale con portellone nero opaco, coppe in plastica e sedili supercolorati
  13. veramente loro hanno in casa triumph ...
  14. il 2013 di lancia dà numeri impietosi ... come dar torto a marchionne? totale italia incidenza italia vendite export ypsilon 57613 46522 80,75% 11091 delta 8793 6963 79,19% 1830 voyager 3849 652 16,94% 3197 thema 2457 1492 60,72% 965 flavia 450 240 53,33% 210 musa 1274 1151 90,35% 123
  15. delta è stata ritirata dal mercato inglese, come si vede dal sito e confermato dalla pagina facebook di Chrysler uk: David Hammond Where is the Delta? Has it gone?! Chrysler UK Hi David, the Delta will no longer be available in the UK Chrysler range. In 2014, we will be focusing on the Ypsilon, 300C and Grand Voyager.
  16. la cosa più triste sono gli inglesismi da marketing ogni mezza frase ...... Antonella Bruno, capo brand Lancia: 'Ypsilon volume maker, continueremo con Chrysler' - Autoappassionati Antonella Bruno, capo brand Lancia: 'Ypsilon volume maker, continueremo con Chrysler' 21 Giu 2013 | Scritto da Diego Fornero | Antonella Bruno, responsabile europeo brand Lancia, a Taormina 2013Antonella Bruno, responsabile europeo brand Lancia, a Taormina 2013 A margine del Taormina Film Festival 2013, dove Lancia, main sponsor del festival, ha presentato alla stampa le novità del brand ed i piani futuri di sviluppo sul mercato estero, abbiamo avuto modo di intervistare Antonella Bruno, da qualche mese responsabile europeo del brand del Lingotto. Buongiorno Dott.ssa Bruno, può raccontarci il suo percorso professionale nel mondo dell'automobile? Ho iniziato in Ford, sono arrivata nel gruppo Fiat nel 2007, ed ho lavorato nel team di prodotto, seguendo i business cases di Bravo, e Croma fino al lancio commerciale della Freemont a giugno 2011. Quella stessa estate sono entrata nel team Lancia, prima come Marketing Director per il mercato italiano, poi Country Manager, ed infine responsabile del brand. E' stata per me una grandissima possibilità di crescita, lavorando sia in termini di marketing e prodotto, sia in termini commerciali e di gestione della rete dei concessionari, ed infine, oggi, tornando a riunire le varie esperienze che ho vissuto come capo del brand Lancia. Essere donna ha avuto un valore particolare nella sua esperienza? Essere donna non ha un significato diverso, lavoro nel mondo dell'automobile dal 1997 in questi anni di lavoro ho visto bravi manager uomini e bravi manager donne, così come pessimi manager uomini e pessimi manager donne. Per me la differenza la fa la passione, la competenza, lo studio e la credibilità che ti costruisci in carriera. Non è una questione di sesso, ma di approccio al business, anche se, ovviamente, mi fa piacere essere la prima donna ad occupare questa posizione. Siete soddisfatti, anche a livello di riscontri commerciali, del legame instaurato tra il mondo del cinema ed il brand Lancia? Il legame di Lancia con il cinema risale a tantissimi anni fa, basti pensare alla presenza delle vetture Lancia in film come 'Il sorpasso'. Il nostro brand ha in comune con il mondo del cinema alcune caratteristiche importanti come l'eleganza, lo stile e la capacità di trasferire emozioni: sono due territori che matchano perfettamente dal punto di vista dei valori, che noi usiamo, in contesti come quello del Festival di Taormina, per dare visibilità ai nostri prodotti. L'importanza non risiede solo nel puro marketing, ma anche nella possibilità di dare visibilità vera e propria ai nostri prodotti. Proseguirà sugli stessi binari già intrapresi finora la partnership con Chrysler? Lancia e Chrysler hanno unito la migliore esperienza del gruppo nel fare small cars, la Ypsilon è un esempio, con la capacità di Chrysler di lavorare su piattaforme come quella del Voyager, prodotto del quale siamo orgogliosi per la propria unicità, con caratteristiche che non hanno rivali sul mercato. Abbiamo unito due expertise proveniente da due mondi diversi sotto un solo brand. Ovviamente nei mercati esteri, dove Voyager è già molto affermato, il nostro obiettivo è soprattutto quello di crescere con la Ypsilon. Quali piani per allargarsi al mercato europeo in futuro? Nel 2014 proseguiremo con le serie speciali: per noi si tratta di veri e propri lanci di prodotto, che ci permettono di allargare la penetrazione dei nostri modelli. Ypsilon sarà il volume driver e beneficeremo di ogni progetto congiunto tra noi e Chrysler. Ypsilon ha nel DNA le serie speciali: se si guarda nel passato, basta pensare alla Y10 Missoni, questo è sempre stato parte del nostro modo di gestione del ciclo di vita del modello. Noi le interpretiamo come ampliamento delle possibilità dei nostri clienti. E' il prodotto Ypsilon in sé a portarsi dietro questa caratteristica di eleganza e glamour. Soddisfatti dell'importanza attribuita alla comunicazione via internet? Il customer journey dei consumatori sta cambiando, oggi i clienti arrivano in concessionaria preparatissimi e non possiamo non essere dove i nostri clienti si informano: ecco perché dedichiamo così tanta attenzione al web, come testimonia il lancio del nostro nuovo portale, senza ovviamente togliere importanza alla nostra rete di vendita. I piani per il futuro di Lancia? Lancia vuole essere un brand che si distingue in tutto ciò che fa, con una gamma completa. Ypsilon su segmento B, Delta al confine tra segmento C e D, Voyager che è il punto di riferimento del monovolume e Thema che è cresciuta anche quest'anno. Il nostro territorio è quello dell'eleganza e dell'esclusività, ovviamente il nostro volume maker continuerà ad essere Ypsilon ma continueremo a lavorare su progetti congiunti con Chrysler. E una versione un po' più pepata di Ypsilon? Sulla Ypsilon per il momento lavoriamo sulle serie speciali: il ruolo più dinamico lo avrà la Momodesign soprattutto come impronta estetica ma stiamo valutando la possibilità di una versione un po' più pepata. Ovviamente, prima è importante valutare bene la situazione perché i nostri modelli devono essere in grado di esprimere volumi, considerata la situazione del mercato. Il tema della sportività in questo contesto economico ha, ovviamente, una dimensione limitata, ma, per il momento, non ci precludiamo nulla. La Flavia, che non ha riscontrato grande successo commerciale in proporzione ad altre vetture del brand, può considerarsi un'occasione mancata? E, soprattutto, sarà mai possibile, per gli appassionati del marchio, rivedere una piccola coupè/cabriolet a due posti sullo stile del famoso concept Fulvia del 2003? Non considero Flavia un'occasione mancata: sapevamo che i volumi di vendita non sarebbero stati particolarmente elevati, e la scelta della motorizzazione a benzina, di stretta derivazione chrysler, non ne avrebbe certo fatto un'auto popolare, ma siamo comunque soddisfatti di un modello le cui vendite è stato in linea con quello del mercato. Per quanto riguarda un'eventuale nuova cabriolet a due posti, magari quella Fulvia cui faceva riferimento, purtroppo al momento il mercato non ci consente certi esercizi di stile. In futuro, chissà...
  17. Il posteriore ha le luci in stile insignia wagon, come tempo quattroruote aveva anticipato parlando della (abortita) bravo crossover
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