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Wilhem275

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  1. Sto facendo qualche prova con i controlli di corsia disattivati e lo sterzo tarato su Normal (di solito lo tengo sempre in Sport). E' vero che c'è una taratura particolare della servoassistenza sul dritto, in autostrada: rispetto ad altre auto con servo elettrico (anche molto più pesanti) dà l'idea di avere un piccolo angolo centrale che offre poca resistenza ma poi di richiedere molto più sforzo appena passata quella soglia. Sembra che ci sia un settore centrale il cui il sistema praticamente non applica forza per cercare di ritornare a zero (infatti si possono percorrere interi curvoni impostando l'angolo all'inizio e poi lasciandolo lì), mentre appena fuori da questo settore lo sforzo di ritorno al centro è decisamente più marcato. Non è un gioco meccanico perché la reazione è immediata in entrambe le direzioni, è più un "buco" di servoassistenza per cui si oscilla con poco sforzo tra due confini molto più contrastati. Da capire anche quanto la cosa sia influenzata dagli angoli delle sospensioni. Nelle altre auto si percepisce molto meno questo scalino nella forza di intervento, sono più lineari (e per questo molto più artificiali). Confesso che mi ha ricordato i cari servosterzi idraulici antichi, in cui finché non sforzavi un po' non si caricava il circuito... e conoscendo l'impostazione del progetto non mi stupirei affatto se la cosa fosse voluta
  2. Abbiamo trovato subito lo stesso video Eh sì, sembra ben più raffinato degli altri, e magari meno tendente al ribaltamento...
  3. Come funziona il meccanismo di sterzo di questo? Dubito abbia una raffinatezza come le ruote sterzanti... Più in generale, i trerrote con le due ruote posteriori avevano un differenziale, o asse rigido e via andare a fare drifting...? Comunque fanno una simpatia infinita, è davvero la motorizzazione ridotta ai minimi termini.
  4. Ragazzi, questo è il topic della Model 3, non è che qualsiasi topic con la parola "elettricità" deve trasformarsi nel solito dibatto sui minuti medi di pisciata. Per favore, limitiamoci a messaggi inerenti questa macchina.
  5. Ma in effetti questa cosa di avvertire una resistenza agli input di sterzata è esattamente il comportamento del mantenimento di corsia, che interviene già prima di far partire l'avviso, cercando di mantenere l'allineamento esistente (anche se non è inserito LKAS).
  6. La singola sospensione costerà di ricambio come un'utilitaria però non è peregrina la cosa di "offrire" il sedile alto quando si deve entrare ed uscire: risolve il 90% delle scuse per l'esistenza delle stupide auto rialzate, senza poi andare in giro con un insulto alla fisica.
  7. Per chi ha già fatto il primo tagliando: vi risulta che l'avviso di manutenzione sia comparso molto prima? Mi pare stia venendo fuori all'avvio del sistema, a partire dai 18.500 km.
  8. Se il contributo al forum è lanciare prese per il culo e farsi forza dell'essere macho men tutti d'un pezzo che resistono stoici alle frocerie moderne, sbranando selvaggina viva e bruciando plastica per scaldarsi, gentilmente ne facciamo a meno. Non è possibile che ogni volta che si entra in discorsi sulla sostenibilità ci sia gente che sente l'urgenza di vantarsi delle belle abitudini di una volta e "Eh ma oggi non si può più fare o dire niente". Ma chi se ne frega! Plot twist: io non sono manco vegetariano, consumo benzina e mi stanno sulle scatole gli attivisti woke. Sono ancora ascrivibile al Partito Vegano Buonista del Politicamente Corretto?
  9. Il punto è proprio qui, non è automatico che a domanda zero di pellame il volume di carne prodotto sarebbe identico. Per un motivo economico molto semplice: perdendo gli introiti da vendita del pellame e dovendosi anzi accollare i costi di smaltimento, l'industria della carne avrebbe costi maggiori, quindi prezzi più alti... quindi minore domanda, e quindi meno animali allevati e macellati. Con conseguenze oggettive sull'impatto ambientale degli allevamenti, più le considerazioni etiche che ognuno farà personalmente. Badate che non sto dicendo se sia giusto o sbagliato, però ritengo sia importante che gli effetti delle scelte non siano occultati.
  10. Evidentemente non è così tanto un'ovvietà, visto che è ancora ben diffusa la narrativa "l'uso della pelle è ad impatto zero perché tanto è uno scarto alimentare". Che è un discorso che sta in piedi solo se si mescolano i concetti tra processo produttivo e sostenibilità della filiera. Questo l'hai letto tu, ma non l'ha detto nessuno qui. Io ho detto chiaramente che l'uso dei pellami contribuisce al sostegno degli allevamenti. Mai parlato di sostegno esclusivo.
  11. Grazie, Monsieur De La Palice il discorso non era se del pellame si possano fare bistecche, ma se il suo uso abbia o meno un impatto sulla domanda che il mercato rivolge all'industria che fa uso di animali (della quale l'industria alimentare è solo un sottoinsieme). Se si vuole usare una definizione strettamente operativa di "scarto" allora si sta parlando esclusivamente del processo industriale alimentare, e in quella lettura è vero che la pelle è un puro scarto di produzione; ma su quella lettura non ci baso nessuna valutazione né pro né contro l'uso del pellame, è una mera considerazione tecnica. Ma se quello "scarto" viene portato come argomentazione nel discorso sull'impatto ambientale o etico dell'uso del pellame, allora non si sta più parlando solamente dell'industria alimentare, ma del settore industriale animale nel suo complesso, all'interno del quale il pellame non è affatto uno scarto di produzione a valore nullo. Basta scegliere di quale livello stiamo parlando...
  12. La lavorazione è un processo molto impattante. Soprattutto su chi abita vicino alle concerie... Ma al di là di quello, nell'economia dell'industria che sfrutta gli animali, non le pelli non sono uno scarto, altrimenti per definizione avrebbero valore nullo o negativo (sarebbero un costo causa smaltimento), mentre invece qualcosa valgono. Anche portando l'ipotesi all'estremo, cioè assumendo che le pelli siano regalate dall'industria alimentare pur di disfarsene, il solo fatto di toglierle i costi di smaltimento è già una forma di sostegno economico a quel sistema. Se poi vengono pure pagate moneta sonante, peggio che peggio...
  13. Non entro nel merito del dibattito, ci tengo solo a sottolineare che è un completo non senso, nel 2023, ragionare di politiche energetiche per singoli staterelli europei. Uno dei tanti motivi per cui questi confini assurdi producono solo danni.
  14. Avranno applicato la stessa filosofia di Honda: disabilitato di default per evitare che gente con i telefoni incompatibili se la prenda a male col sistema dell'auto... poi basta abilitarlo dal menù imboscato e funziona
  15. Molto curioso di dove si vada a parare a livello di segmento.
  16. Mah, in effetti devi definire cos'è per te questo "svago", per la maggior parte degli appassionati è legato al piacere nella guida brillante ma mi pare che qua gli obiettivi siano diversi.
  17. Finalmente delle Polestar che non siano dei cassonetti rialzati. Però vedo 214 cm di larghezza 😅
  18. Ha ragione @bik , la discriminante sono i fondi ghiacciati o brinati. Le temperature in pieno giorno saranno anche più alte (spesso lo sono), ma uscendo al mattino o rientrando la sera una gomma invernale ha effettivamente migliori prestazioni nell'umido padano, tra nebbia e canali. Il grip in più c'è ed è giusto che ci sia. Se si riuscisse a sviluppare una gomma estiva che gestisca bene queste situazioni, allora si potrebbe rinunciare alla gomma "da neve".
  19. Ma quanta gente c'è in questo account?
  20. La Civic viene fornita di serie con le PS4, escluso l'allestimento base. E' uno degli aspetti che ho apprezzato in fase di acquisto, visto l'ottimo rapporto che ho personalmente con Michelin*. Visto che i PA5 hanno dato risultati strumentali validi, mi sembrava naturale continuare la scelta già fatta da Honda in fase di sviluppo... L'altra cosa che mi ha convinto che è gli Alpin 6 (non Pilot) montati su Jazz si sono rivelati comunque una buona gomma anche con temperature non molto basse. Ma il tema sollevato nel topic è tutt'altro che peregrino, ci stavo pensando da un po' alla faccenda dei 7°. Altro dato importante che mi manca sulle 4S è la durata nel tempo, perché se decadono in fretta quanto le invernali, tanto vale tenersi le invernali... * Digressione: non considero Michelin una soluzione universale, ma le trovo validissime per auto dall'assetto progressivo (come tipicamente italiane e giapponesi), probabilmente grazie alla spalla più rigida. Mentre su auto più piatte e rigide, in genere tedesche, ho trovato più adatte gomme tipo Continental per la spalla più elastica. Ho potuto provare anche le due situazioni inverse, ma non mi sono piaciute proprio per il risultato o troppo budinoso o troppo duro. Ma sono mie impressioni, non ho rilievi strumentali. Ho iniziato a fare caso a questo aspetto nel momento in cui ho realizzato che il concetto ferroviario di sospensione primaria e secondaria (ruota-carrello e carrello-vettura) esiste anche nell'automobilismo, nella misura in cui la spalla dello pneumatico è un vero e proprio primo stadio di sospensione, e la sospensione meccanica è lo stadio secondario. Per molti questo pensiero sarà un'ovvietà, ma per me non lo era perché parlando di sospensioni si discute sempre e solo della taratura meccanica del veicolo. Assunto questo, ho capito che mi piace avere uno dei due stadi cedevole e l'altro rigido, perché uno lo riesco a "calcolare" e prevedere nella guida, ma con entrambi gli stadi cedevoli la guida diventa un po' imprevedibile, ognuno va per gli affari suoi e la somma dei due non è lineare. Personalmente mi dà più sensazione di controllo la combo di gomme più rigide e telaio più progressivo, come ho adesso.
  21. Ho appena comprato un set di Pilot Alpine 5, come complemento per le Pilot Sport 4 di primo equipaggiamento, però mi ero posto la stessa questione. Anche gli inverni padani non è che siano più particolarmente gelidi, o meglio, sotto i 7° si va ma in una finestra temporale ridotta. Ad esempio negli ultimi anni ho smontato le invernali ben prima del 15 aprile, si stavano già sbudinando da settimane. L'arco di uso ridotto delle invernali però ne riduce ancora di più la convenienza, perché ci si caricano meno km e facilmente colpisce prima l'invecchiamento (le invernali le ho sempre buttate via per decadimento delle prestazioni, mai per consumo). Anche io ho ragionato se invece di estive+invernali andare di estive+4S, però al momento ho concluso che le 4S non hanno ancora prestazioni davvero valide, specie su segmenti un attimo prestazionali come quelli che cerco. Mentre per un uso generico possono anche andare, ma a quel punto come gomma unica. Secondo me è necessario che i produttori prendano un'altra strada per quanto riguarda le invernali, specializzandosi tra quelle da neve vera e quelle che devono solo lavorare bene col freddo e bagnato (al più ghiaccio). Suppongo, ma è solo una mia teoria, che sia più facile produrre una 4S di prestazioni medio-alte se ti toglie dai requisiti la neve. A quel punto, per chi non abita in quota, ce la si caverebbe con delle 4S buone + le occasionali calze/catene per quando nevica davvero.
  22. In effetti è quello che ho riscontrato con Jazz e Civic: i consumi più bassi in assoluto sono in coda in urbano, e via via a salire mano a mano che la strada diventa più scorrevole. Di fatto vedo che il dato di consumo è diventato proporzionale alla velocità media, mentre in una termica questo è vero solo sopra una certa soglia di velocità (e comunque solo... finché non si frena). Diciamo che dai 60-70 in su l'aumento di consumo è allineato a quello di una ICE paragonabile, perché il succo da qualche parte deve venire , mentre al di sotto di quella soglia interviene il recupero, che in genere è più efficace quando il delta di velocità è più contenuto (cioé, in un ciclo 30-0-30 si spreca meno che in un 60-0-60). Mi aspetto che una BEV segua lo stesso andazzo, visto che sotto è la stessa macchina con gli stessi recuperi (magari con anche più capacità elettrica per recuperare di più nelle frenate più serie). Il cambio di approccio ai percorsi l'ho sperimentato in prima persona. Nel mio infelice pendolarismo quotidiano sono passato dal fare un giro contorto, con passo sostenuto, per raggiungere un pezzo di autostrada, al fare stradelle sfigate/suburbane ma con il percorso più corto possibile. A tempo ci metto 5' in più, ma il consumo è più basso di un 25% minimo, a volte di più... mentre con le precedenti ICE era sostanzialmente allineato (il percorso lento vinceva in consumi solo a Ferragosto, con le strade vuote).
  23. Ma quei soggetti non c'entrano. Il tracciamento dei percorsi sarebbe una questione pubblica (essendo legato a tassazione e redistribuzione). Ma poi, voglio dire, se questo è il problema principale del sistema che descrivo... avere uno smartphone in tasca è mille volte peggio
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