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angeloben

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  1. Con tutte le immagini che si sono perse nel passato, onestamente non ricordo se la foto che pubblico oggi fosse mai girata, qui o in altre discussioni. (immagine tratta da una foto originale del periodo, pubblicata su Ebay dal venditore in sovraimpressione) La metto in questo thread su FIAT, per via del marchio che porta sul frontale, sulla fascia nera tra le prese d'aria, anche se... ...be', immagino che non sarò il solo ad averla associata ad Autobianchi! Mi riferisco a questi disegni (qui ripresi da CarDesignArchives, ma credo pubblicati da altri in origine e già visti altre volte): Tutti disegni realizzati per il programma di fine anni Settanta per la sostituta di A112. E dalle linee, idee e impostazioni, direi tutti riferibili a Pininfarina (ne esistono altri di Giugiaro). E Pininfarina chiaramente è l'origine del prototipo nella foto, con suo bel marchietto sulla fiancata. Non mi è nota la data della foto, né l'ambientazione, ma se la connessione con queste proposte nei disegni è evidente. Quindi la domanda principale è: perché il prototipo in questa foto è marchiato FIAT e non Autobianchi?
  2. Dal sito della testata autopista.es, un paio di intepretazioni SEAT per modifiche su 127. Non ci sono informazioni né di contesto né sul periodo; potrebbe essere lo sviluppo di Fura, ipotizzando un'operazione simile a quella della differenziazione Ronda-Ritmo? Un primo prototipo in cui le novità sembrano principalmente queste: - vetratura laterale (finestrino anteriore senza deflettore, quello posteriore rimodellato con classico spigolo stondato, anziché con lo smusso squadrato tipico di 127 II serie) - cofano motore con profilo assottigliato sul parafango, anziché avvolgente fino alla modanatura - calandra a listelli e inclinata Questa seconda interpretazione prevedeva un intervento meno significativo davanti (cofano normale, calandra con griglia appena diversa): ...ma decisamente più importante dietro, con una sezione di coda completamente nuova: L'accenno di terzo volume riporta un po' a quel prototipo di Ronda Sport visto nel post precendente, ma se sulle linee di Ritmo poteva starci, su 127 era evidentemente una brutta forzatura.
  3. L'unica foto che ricordo della versione Lancia dovrebbe essere questa, che da qualche fonte è indicata come progetto 842. Sarei curioso di vedere anche frontale e coda, ma non credo abbia mai rischiato di essere bella neppure lei... A proposito di "Large" e Croma, mi si è creata un po' di confusione nella collocazione temporale di questi progetti. Partiamo dalla fine: - Croma II è uscita nel 2005 (presentazione a Ginevra, quindi intorno a Marzo) - quando è stato congelato il suo stile? - com'è che tra Maggio e Agosto 2004 ancora stavano a fare quelle orride maquette postate da @PaoloGTC...?!? - e la maquette della versione Lancia qui sopra di quando sarebbe? - infine, ho capito che la "Large" coi doppi fari squircle era per strada coi muletti a metà 2002, ma a gennaio del 2003 già si era venuti a sapere che il progetto era stato rimandato indietro per una completa revisione, ora assegnata a ItalDesign. Ma la piattaforma era sempre stata la stessa?
  4. Vista anche la perdita di formattazione dei vecchi messaggi, approfitto per un aggiornamento del tabellone... ALFA ROMEO cod progetto cod tipo marca modello note anno 101 Alfa Romeo Giulietta 1959 102 Alfa Romeo 2000 1958 103 Alfa Romeo progetto "piccola" 1000cc a TA non realizzato primi anni '60 105 Alfa Romeo Giulia incluse 1750 e 2000 1963 106 Alfa Romeo 2600 1962 109 Alfa Romeo Dauphine 1959 115 Alfa Romeo 1300 Super, GT 1600 Junior, 1600 Junior Z, Spider 1972 116 Alfa Romeo Alfetta 1972 119 Alfa Romeo Alfa 6 1979 146 Alfa Romeo prototipo di fuoristrada media TP+TI "Magnagona" anni '80 148 Alfa Romeo prototipo di fuoristrada piccola TA+TI su base 33 4x4 "Magnaghina" anni '80 152 Alfa Romeo progetto per media TA non realizzato inizi '70 154 Alfa Romeo progetto per sostituta Giulietta TP non realizzato inizi '80 156 Alfa Romeo progetto per sostituta Alfetta TP non realizzato inizi '80 161 Alfa Romeo Milano versione per US della 75 1986 K2 162A Alfa Romeo 90 1984 K1 162B Alfa Romeo 75 1985 162C Alfa Romeo SZ 1989 162D Alfa Romeo RZ 1992 164 Alfa Romeo 164 1987 167 Alfa Romeo 155 1992 750 Alfa Romeo Giulietta 1955 753 Alfa Romeo Giulietta t.i. 1957 901 Alfa Romeo Alfasud 1972 902 Alfa Romeo Alfasud Sprint 1976 904 Alfa Romeo Alfasud Giardinetta 1975 905 Alfa Romeo 33 (1a serie) 1983 907 Alfa Romeo 33 (2a serie) 1990 916 Alfa Romeo GTV 1995 920 Alfa Romeo Arna 1983 920 Alfa Romeo 8C Competizione 2007 921 Alfa Romeo SUV tipo Kamal segmento D non realizzato, sostituito da 949 925 Alfa Romeo "SportOver" segmento C, su base 940 non realizzato 2007-8 930 Alfa Romeo 145/146 1994 932 Alfa Romeo 156 1997 936 Alfa Romeo 166 1998 937 Alfa Romeo 147 2000 937 Sprint Alfa Romeo GT 2003 939 Alfa Romeo 159 2005 940 Alfa Romeo Giulietta 2010 941 Alfa Romeo erede 166 non realizzato 942 Alfa Romeo ? nuovo progetto C-SUV su base 940 non realizzato 2011-2 944 Alfa Romeo erede 159 TA progetto sostituito da 952 946 Alfa Romeo Brera 2005 947 Alfa Romeo erede Spider con Mazda, non realizzato, girato a FIAT 949 Alfa Romeo Stelvio 2017 952 Alfa Romeo Giulia 2015 955 Alfa Romeo MiTo 2008 960 Alfa Romeo 4C 2013 961 Alfa Romeo berlina segmento E 962 Alfa Romeo SUV segmento C 963 Alfa Romeo Coupé/Spider 964 Alfa Romeo SUV segmento E 965 Alfa Romeo erede Giulietta AUTOBIANCHI cod progetto cod tipo marca modello note anno 100 Autobianchi Stellina 1963 109 Autobianchi Primula 1964 110 B Autobianchi Bianchina 1957 A111 Autobianchi A111 evoluzione progetto nato per Fiat come 123 1968 X1/2 A112 Autobianchi A112 1969 Y10 156 Autobianchi Y10 1985 FIAT cod progetto cod tipo marca modello note anno 100 FIAT 600 1955 101 FIAT 1400 serie 1400/1900 1950 102 FIAT progetto erede Topolino detto "400 sperimentale" non realizzato 1945 103 FIAT 1100 1953 104 FIAT motore 8V ? forse anche progetto di berlina lusso per mercato americano (6-8 cilindri) non realizzato 1952 105 FIAT 1900 serie 1400/1900 1952 106 FIAT coupé 8V 1952 109 Autobianchi Primula 1964 110 FIAT 500 1957 1101 FIAT Campagnola 1951 1107 FIAT Nuova Campagnola 1974 112 FIAT 1800 famiglia 1500L/2300 1959 114 FIAT 2100/2300 famiglia 1500L/2300 1959 115 FIAT 1500 serie 1300/1500 1961 116 FIAT 1300 serie 1300/1500 1961 118 FIAT 1500 cabriolet 119 FIAT Doblò versione passeggeri 2000 120 FIAT 500 Giardiniera 1960 122 FIAT erede 600 (motore e trazione posteriore) non realizzato, ripiegando su 850 (100 G); qualcosa forse passato su Simca 1000 123 FIAT erede 1300/1500 a TA trasformato in Autobianchi A111 124 FIAT 124 1966 125 FIAT 125 1967 126 FIAT 126 1972 X1/4 127 FIAT 127 1971 X1/1 128 FIAT 128 1969 X1/9 128 FIAT X1/9 1972 X1/3 130 FIAT 130 1969 131 FIAT 131 1974 132 FIAT 132 1972 133 133 SEAT 1974 134 Lancia Montecarlo 1975 135 FIAT Dino 1967 136 FIAT progetto per erede 130 più piccola? (Popular Science sett 1973) non realizzato primi anni '70 137 FIAT FSO Polonez Progetto FIAT per FSO 1978 X1/38 138 FIAT Ritmo 1978 139 FIAT Panda III 2012 140 FIAT progetto per grande berlina pre-130 (V8 4200 cc, sospensioni pneumatiche, cambio automatico) non realizzato 1956-58 141 FIAT Panda 1980 143 FIAT erede 127 (Progetto Tipo Uno): prototipi simil-R5 non realizzato 1978 144 FIAT erede 127 (Progetto Tipo Uno): proposte simil-Golf non realizzato, codice usato anche per progetto Yugo Koral? 1978-79 146 FIAT Uno 1983 147 FIAT 127/147 FIAT Brasile 1976 149 138 FIAT Regata tipo 138 come Ritmo 1983 151 Lancia Rally 037 1982 152 FIAT Doblò II versione passeggeri 2009 153 FIAT Panda 4x4 1983 154 FIAT Croma 1985 158 FIAT erede Fiat Ritmo -> convertito in 160 prototipi detti "Unone" 1984-5 159 FIAT Tempra 1990 160 FIAT Tipo 1988 169 FIAT Panda II 2003 170 FIAT Cinquecento 1992 175 FIAT Coupé 1994 176 FIAT Punto 1993 178 FIAT Palio 1996 179 FIAT Ulysse II 2002 182 FIAT Bravo/Brava 1995 183 FIAT Barchetta 1995 185 FIAT Marea 1996 186 FIAT Multipla 1998 187 FIAT Seicento 1998 188 FIAT Punto II 1999 189 FIAT Sedici 2005 191 FIAT Multipla BiPower oppure nuova Coupé non realizzata? 192 FIAT Stilo 2001 194 FIAT Croma II 2005 197 FIAT Multipla II non realizzato anni 2000 198 FIAT Bravo 2007 199 FIAT Grande Punto 2005 220 FIAT Ulysse 1994 223 FIAT Doblò veicoli commerciali 2000 225 FIAT Qubo 2008 226 FIAT Toro FIAT Brasile 2016 230 FIAT Ducato III 1994 238 FIAT 238 1968 241 FIAT 241 1965 242 FIAT 242 1974 244 FIAT Ducato IV 2002 250 FIAT Ducato V telaio light 35 Q.li 2006 251 FIAT Ducato V telaio heavy 40 Q.li 2006 263 FIAT Doblò II veicoli commerciali 2009 270 FIAT Scudo furgonato 1996 278 FIAT Strada FIAT Brasile 1998 280 FIAT Ducato/Talento 1982 290 FIAT Ducato/Talento II 1989 295 FIAT Ducato VI 2014 310 FIAT Grande Punto FIAT Brasile 2007 312 FIAT 500 2007 315 FIAT ?? C-Xover non realizzato anni 2000 323 FIAT Linea 2007 325 FIAT ?? Micro non realizzato anni 2000 326 FIAT Nuova Palio FIAT Brasile 2011 327 FIAT Nuova Uno FIAT Brasile 2010 L0 330 FIAT 500L anche L1 (500L Living)? 2012 334 FIAT 500X 2015 336 FIAT Doblò nuovo? X3U 338 FIAT SUV FIAT Brasile, trasformato in Jeep 530 Compass X1H 341 FIAT Mobi FIAT Brasile 2015 343 FIAT Viaggio Equivalente Dogde Dart X3c 344 FIAT Segmento A, poi convertito in 341/X1H FIAT Brasile 345 FIAT Freemont rebadge Dodge Journey 2011 346 FIAT City car Italia 350 FIAT Idea 2003 356 FIAT Aegea Tipo 4 porte Tofas Turchia 2015 356 FIAT Tipo 5 porte Tofas Turchia 2016 356 FIAT Tipo SW Tofas Turchia 2016 X6H 358 FIAT Argo FIAT Brasile 2017 X6S 358S FIAT Cronos FIAT Brasile 2018 X1P 281 FIAT Fiat Strada (pick-up) FIAT Brasile 2020 X6U 363 FIAT Pulse FIAT Brasile 2021 376 FIAT Crossover "Fastback" FIAT Brasile X1/23 FIAT prototipo di mini 2 porte/2 posti Salone di Torino 1972 X1/7 FIAT mini non realizzata -> poi Cinquecento (tipo 170) non realizzato anni '80 X1/8 FIAT progetto convertito in X1/20 non realizzato anni '70 X0/125 FIAT Motore FIRE 1985 LANCIA cod progetto cod tipo marca modello note anno X1/20 134 Lancia Montecarlo 1975 151 Lancia Rally 037 1982 179 Lancia Phedra 2002 220 Lancia Z 1994 808 Lancia Appia III serie berlina/giardinetta 1959 809 Lancia Jolly furgone 1959 812 Lancia Appia II e III serie chassis per carrozzieri 1955 813 Lancia Flaminia 1957 815 Lancia Flavia 1960 818 Lancia Fulvia 1963 819 Lancia Flavia 2a serie 1967 820 Lancia 2000 1971 823 Lancia Flaminia coupé Pininfarina 1959 824 Lancia Flaminia Touring (GT, GTL, Convertibile) e Zagato 1959 826 Lancia Flaminia 2,8 litri (tutte) 1963 Y1 828 Lancia Beta 1972 829 Lancia Stratos 1973 Y2 830 Lancia Gamma 1976 Y3 Lancia 3 volumi disegno Pinin V6 3500 post-Flaminia non realizzato anni '70 Y4 Lancia piccola by Castagnero non realizzato anni '70 Y5 831 Lancia Delta 1979 Y11 Lancia Motore FIRE 1985 Y12 831 Lancia Prisma 1982 Y9 834 Lancia Thema 1984 835 Lancia Dedra 1989 836 Lancia Delta II 1993 838 Lancia k 1994 839 Lancia Lybra 1999 840 Lancia Y 1996 841 Lancia Thesis 2002 842 Lancia ?? nuova Lybra su base "new large" non realizzato anni 2000 843 Lancia Ypsilon 2003 844 Lancia Delta III 2008 846 Lancia Ypsilon II 2011 848 350 Lancia Musa Codice tipo 350 come Fiat Idea 2004 855 Lancia Progetto "Deltina" 3 porte su base GPunto non realizzato 2006-8 NOTA tecnica: la tabella si vede correttamente solo su schermi/risoluzioni sufficientemente grandi. Questo perché purtroppo l'editor del forum non gestisce le tabelle in modo intelligente (o almeno io non sono abbastanza intelligente da farglielo fare...) e non adatta automaticamente la larghezza delle colonne all'area disponibile per la visualizzazione.
  5. Qualche post recente mi ha portato ad alcune ricerche sulla Yugo Florida, forse l'auto più moderna e allineata alla produzione occidentale che sia uscita dalle fabbriche dei paesi oltrecortina negli anni '80. Mi sono quindi imbattuto in una foto che viene comunemente mischiata con le altre immagini di questo modello, senza alcuna nota o commento particolare in nessun sito internet in cui è riportata. Eccola: Be', ormai allenato da anni di frequentazione del forum, ho subito trovato qualcosa di anomalo - e quindi interessante - in questa foto... Vari, piccoli dettagli diversi dalle normali Florida, il più evidente di tutti facilmente riconoscibile nei fari posteriori, nettamente più bassi del normale! Quindi? Abbastanza ovvio, la foto in realtà ritrae una maquette della fase finale di sviluppo dello stile esterno, evidentemente con qualche variante prima della scelta definitiva. Anche la tonalità delle vetrature... inequivocabile indizio del plexiglas tipicamente usato nelle maquette di stile! Magari sarebbe curioso risalire al periodo di questo prototipo. La produzione in serie della Florida iniziò il 2 Ottobre del 1988, ma la presentazione ufficiale col modello definitivo avvenne già oltre un anno prima, il 19 Febbraio del 1987. Quindi una simile maquette potrebbe essere qualcosa che va dal 1984 al 1986. Azzardo un salomonico 1985... Si potrebbe qui inserire una discussione lunga un anno (non basterebbe...) sulle parentele di Florida, notoriamente progetto di ItalDesign. Leggo da più parti come fatto assodato che si tratterebbe di un riciclo del disegno originariamente pensato da Giugiaro per Fiat Tipo 2, magari giusto rimaneggiato. Questa la Tipo "Due" di ItalDesign (1983): Io propendo per altre considerazioni, ma a ognuno la libertà di giudizio... Ma non è finita qui. Gira gira arriva per me un'altra scoperta, qualcosa che non avevo mai visto prima! Zastava Z104CD Gli Jugoslavi avevano quindi lavorato anche ad una classica variante a tre volumi, sulla stessa base di Florida chiaramente. Anche qui non saprei di che anni si tratti, e quindi se fu uno sviluppo parallelo, antecedente o successivo alla 2 volumi. Quello che mi preme è piuttosto la notevole vicinanza di questo modello ad un un'altro progetto (mai nato, of course!) su cui abbiamo discusso molto tempo fa, la proposta per Lancia T3 di Giugiaro: Eliminando la terza luce laterale, mi pare che questa Zastava riproponga molto da vicino queste linee. Al punto da farmi domandare se sia nata prima questa Z104 a 3 volumi (come "riciclo" da parte di Giugiaro) e poi magari la Florida come adattamento 2 volumi... Qualcuno ne aveva fatto un disegno per la stampa che a me ha immediatamente e pesantemente ricordato la prima Seat Toledo, di Giugiaro appunto. Tutto mi riporta ad un'antica riflessione sul tema, fatta nel topic dei prototipi Lancia: Tornando a Florida e alle sue parentele e suggestioni, aggiungo questa foto già ampiamente vista... (proposta ItalDesign per Renault Clio, 1986 circa) ...e finisco buttando questo sasso nello stagno (il personaggio nel cerchio è Monsieur Robert Opron - pace all'anima sua - Photo credit @ Lignes/auto)
  6. Aggiungo materiale su ulteriori varianti della Isuzu Piazza mai andate in produzione, ma in questo caso viste come concept in un paio di saloni per testare la reazione del pubblico. La prima fu una classica versione aperta, la Isuzu Piazza convertible, presentata al Motor Show di Tokyo del 1985: Curiosi i copricerchi integrali in tinta e completamente chiusi, stranamente differenti da quelli di altre foto date alla stampa. Per quanto esposto in Giappone, secondo me l'audience principale per questo concept voleva essere principalmente il mercato nord-americano. E infatti il concept fu costruito con specifiche USA, vedi i side markers, paraurti più spessi e persino la guida a sinistra! Tra l'altro mi rimanda in qualche modo ad un altro concept di pochi anni prima, sempre pensato per il mercato USA, e che non andò in produzione comunque... (Renault Fuego cabriolet, Heuliez, 1982) L'anno successivo, stavolta al Salone di Ginevra del 1986, ecco un'altra concept, la Piazza Space Sport: Idea certamente meno scontata della cabriolet e più in linea con le tendenze di quel periodo, che soprattutto tra Giappone e USA (ma non solo...) vedeva arrivare il successo di compatte sportive dallo spirito giovanile e innovativo. Intendo le varie Accord Aerodeck o Nissan EXA, o la Volvo 480... Evidentemente questa Piazza Space Sport fu un saggio per poi tirare fuori la Impulse/Gemini Sportback / Geo Storm del 1990.
  7. Be'... Non posso negare che la foto sopra postata da @fiatpandahobby mi ha fatto pensare ad un incrocio tra questa... ...e questa:
  8. angeloben

    [Mai Nate] Isuzu

    Partendo dal post sotto, in cui si parla del tergicristallo monospazzola, a un certo punto ho citato un modello di Giugiaro che, oltre a quella caratteristica, portò in produzione alcune soluzioni innovative che divennero degli standard di design automobilistico. Si tratta della Isuzu Piazza (Impulse in alcuni mercati), uscita nel 1981. La cosa che ho scoperto curiosando in rete, è che Isuzu ne aveva pensato e prototipato anche una versione berlina 5 porte: La quale evidentemente non superò questo stadio. Certo meno intrigante della coupé, a me pare comunque una proposta piacevole e certamente molto moderna per il periodo. Sarebbe rimasta da valutare l'opportunità di un portellone con soglia di apertura così alta; accettabile per un coupé, meno per una berlina 5 porte... Così come l'impostazione meccanica ancora a trazione posteriore, che poteva avere ancora un senso per una coupé, mentre su una berlina dall'aria futuristica sarebbe forse apparsa fuori tempo.
  9. Annfatti... l'ha dovuto scrivere perché altrimenti nessuno l'avrebbe mai neppure pensato... Peccato, ho sempre adorato i "boomerang" di Giugiaro per Maserati... Sì... intendo sia le fantastiche luci dietro di 3200 GT (che in USA non potevano omologare - ma con i LED attuali, come fanno notare @Beckervdo e @aboutdas, non credo sarebbe un problema riproporli oggi...), ...sia la concept omonima del 1971-72 e i suoi mitici interni! qui sopra nella versione originale del concept, poi riadattati nella forma oggi più nota del prototipo marciante, perdendo più di qualcosa della originaria, futuristica pulizia: Passando oltre: Sì, certamente mi ripeto nel dire che i giapponesi di quel periodo sono stati molto più influenti di quello che si crede qui in Europa e in Italia in particolare, dove il contingentamento (e forse anche la stampa imbeccata dai costruttori locali...) rese il pubblico un po' cieco rispetto a quanto facevano davvero nel paese del Sol Levante. Ma allo stesso tempo è curioso notare come la Honda Today nel 1985 riproponeva anche qualcosa che proprio in Europa si era visto qualche anno prima. Be', ma quei fari tondi, mezzi annegati nel paraurtone di plastica, quella freccia laterale a scalino, e quelle feritoie asimmetriche sempre nel paraurti... ...non vi ricorda questa? E la coda, con i suoi bei gruppi ottici annegati nel paraurti !? Proprio come Ritmo. O come il concept Opel Junior del 1983... ...che riproponeva un'idea già realizzata nel Design Studio di Opel negli anni Settanta per lo sviluppo di Corsa '82.
  10. Allora, per rispondere a @v13 sul vinile... Sì, Citroen certamente lo offriva di fabbrica su quei modelli, e ad esempio per GS era offerto di serie sull'allestimento Pallas (almeno in certi mercati): ...e non solo in Inghilterra: Comunque era anche una dotazione della linea accessori ufficiale Citroen: Anche per CX, basta cercare su internet per trovare foto ufficiali e depliant della versione Prestige con tetto in vinile... Ecco, ripensare a CX mi ha fatto venire in mente un altro dettaglio caratteristico: il tergicristallo monospazzola. In questa discussione, il tergi monospazzola era stato rapidamente citato solo per una delle sue applicazioni più note e complesse, il "monoblade" di Mercedes-Benz introdotto su 190 (W201) e divenuto quasi un marchio di fabbrica per anni, fino al suo abbandono all'inizio del nuovo millennio. Citroen è stato un altro dei produttori più affezionati a questa soluzione (nella sua versione più semplice), e ne ha fatto ampio uso per un paio di decenni, iniziando appunto con CX nel 1974-75. Naturalmente però mi son fatto la domanda su quando e dove si è vista per la prima volta su auto di serie? Ecco, ho fatto un po' di ricerche e la risposta che mi pare di aver individuato è stata abbastanza sorprendente per me... In effetti io avevo sempre avuto l'idea che il tergi monobraccio fosse nato come soluzione iper-razionale e quindi adottato da alcuni costruttori un po' più "coraggiosi" per ragioni prevalentemente economiche. Invece mi son trovato a constatare che le prime applicazioni sono avvenute su modelli ipersportivi e, pensate un po', guardate nello stesso anno chi mandò in produzione un altro modello con tergi monobraccio... A chiudere questa fase pionieristica, si aggiunge una terza iper-sportiva che inizia la sua produzione nel 1973-74: Ecco, dopo questo trio delle meraviglie (tutto italiano...), credo davvero che sia stata Citroen CX a portare nella grande serie la monospazzola, seguita in breve da una serie di automobili di uno dei più accaniti sostenitori di questa soluzione: Giorgetto Giugiaro! Nell'Agosto del 1975 la sua Volkswagen Scirocco, dopo solo un anno dalla presentazione, viene aggiornata con questa piccola novità: Soluzione poi mantenuta inizialmente anche nella seconda serie del 1981, che non era più di Giugiaro e infatti tornò alle doppie spazzole dopo solo un anno di produzione, con la stessa silenziosa discrezione con cui il modello precedente le aveva abbandonate... Tornando a Giugiaro, ecco che nel 1976 arriva in produzione anche la Lotus Esprit (di nuovo una supersportiva... qui con il monotergi in azione dopo che James Bond è emerso con lei dalle acque del mare!) Ancora Giugiaro e ancora una supersportiva: nel 1978 ecco la BMW M1 Faccio solo notare la targa... Non solo per la straordinaria numerazione (è una targa originale), ma anche per buttare benzina sul fuoco della diatriba sulla targa laterale che ha coperto le ultime pagine della discussione... Be', nello stesso anno arriva anche la seconda Citroen con monospazzola, la Visa del 1978 E dal 1980 comincia la serie giugiaresca di FIAT, a noi strafamiliare: - Panda - Uno, 1983 ...seguite delle coeve SEAT: - Marbella - Ibiza, 1984 ...cui infine si aggiunge Autobianchi Y10, 1985, che Giugiaro non è, ma aveva molto in comune con Panda e Uno. Un po' come le outsider slave uscite poco dopo, e che a quelle idee e progetti italiani parzialmente si ispiravano: la rumena Dacia 500 Lastun del 1986 la russa Lada Vaz Oka del 1987 l'ucraina ZAZ 1102, poi chiamata anche Tavria, sempre del 1987. (Questa ha invece qualcosa di più ispirato al mondo francese) Un anno dopo, nel 1988, ancora dall'Est arriva anche la Zastava/Yugo Florida, di nuovo di Giugiaro! Nel 1982 si era inserita Mercedes-Benz con il già citato sistema ad articolazione complessa di 190 W201 (poi su tante altre), mentre Citroen continuava con BX e Axel (1982), poi AX (1986), infine ZX (1991), ultima della serie. Ma già nel 1981 di nuovo il nostro Giorgetto era riuscito a convincere persino i giapponesi, facendo portare in produzione quasi senza modifiche il suo concept Asso di Fiori presentato nel 1979 al Salone di Ginevra e poi Tokyo, divenuto sul mercato Isuzu Piazza: Nel 1985 i giapponesi continuano con un'altra sportiva che si distingueva per una serie di scelte anticonvenzionali: la Subaru XT, anche lei con una particolare articolazione per estendere l'area coperta, molto più semplice di quella Mercedes però. Ma anche la piccola key-car Honda Today sempre del 1985 che utilizzava una grande spazzola montata in posizione asimmetrica e con braccetto ausiliario a pantografo, soluzione poi vista in molte city car successive e anche odierne, dalla Renault Twingo originale del 1992, alla Audi A2 (1999), poi dal 2005 entrambe le generazioni del trio franco-giapponese Citroen C1, Peugeto 107-108, Toyota Aygo, ma anche la Mitsubishi "i" (2006) e la Toyota Yaris II (XP130 del 2010). Infine un'altra inglese che un po' sorprendentemente adottò per quasi vent'anni il tergi monospazzola fu la Jaguar XJ, che con la serie XJ40 del 1986 volle portare una ventata di novità nell'ingessato mondo del lusso inglese anche con questa soluzione, ispirata forse da Mercedes... Continuò poi anche con le successive revisioni X300 e X308 (a destra nella foto sopra), fino al ritorno alle doppie spazzole con la serie X350.
  11. A distanza di dieci metri l'una dall'altra... Alfa Romeo 75 1.6 IE Versione base dell'ultima serie, dall'aspetto potrebbe essere ancora in uso normale del medesimo proprietario da molto tempo. Purtroppo una brutta botta allo sportello dietro, ma le condizioni sono valide. Per il resto, passino gli antiturbo ai finestrini davanti, ma quell'enorme fascia scura sul parabrezza non si può guardare! Ford Mustang Questa "targa oro Asi" parla da sé...
  12. Hai portato via il pallone, ma come al solito, nella tua generosità ci hai lasciato un documento secondo me molto bello. E' probabilmente il disegno originale da cui avevano tirato fuori questo schizzo che era presente nei primi depliant di Punto (notare la firma sotto la ruota posteriore...) Io ragazzetto ci avevo fatto sopra molti sogni (e addirittura ricalchi e ridisegni ), perché mi pareva la Punto come avrebbe dovuto essere davvero... Intendiamoci, a me già piaceva così come era, ma obiettivamente questi disegni aggiungevano una dinamicità che l'auto reale aveva poi molto limitato. Linee più inclinate, soprattutto del lunotto e del cofano, un passaggio più raccordato di quest'ultimo verso il montante del parabrezza, le scalfature/pieghe sulla fiancata più arcuate e movimentate, la linea del passaruota posteriore più definita e dinamica e i paraurti meglio disegnati... tante cose insomma. Anche i fari anteriori, la calandra (cioè... la non calandra...) meno verticale, il tetto più arcuato e infine quello spoilerino sopra al lunotto! Vabbe', sogni di ragazzino, ma evidentemente anche del designer che l'aveva pensata...
  13. La gestione degli allestimenti in FIAT (e forse nell'intera industria automobilistica italiana) è sempre stata un aspetto estremamente incoerente, quasi aleatorio... Intendo sia a livello di marketing, cioè spesso non si capiva bene la ragione di certe scelte apparentemente assurde nella composizione delle gamme, sia a livello di gestione produttiva, cioè appunto di rispondenza del prodotto finito alla configurazione attesa. Lungi da me lo scoraggiare la ricerca o la discussione - anzi, sono il primo a riconoscere di essere il re delle superpippe - ma forse potrebbe essere un tentativo quasi vano quello di cercare certezze sui dettagli dell'allestimento HSD o dei poggiatesta o di chissà cos'altro... Quindi, smentendomi all'istante, dico anche la mia Almeno ufficialmente, e anche nei miei - rari - avvistamenti, sono certo che l'allestimento HSD in Italia era un SX in tutto e per tutto, con in più alcuni accessori "di sicurezza", tra i quali il servosterzo, chissà perché, ma non l'airbag passeggero (lo divenne solo un paio d'anni dopo). Concordo poi con @Insidek che l'allestimento HSD poteva essere una risposta a Ford Fiesta con i primi airbag di serie su utilitarie... E anche a me non risulta che i paraurti verniciati siano mai stati un optional a listino... ovviamente uno poteva poi trovare il modo di montarli o verniciarli ugualmente, ma la cosa curiosa è ricordare che i paraurti erano in effetti pezzi differenti (con codici e caratteristiche differenti) al di là della verniciatura. In pratica i paraurti verniciati nascevano sulla base di un pezzo che aveva già integrata anche la fascetta paracolpi in gomma nera sporgente (circa 0.5 cm). Ovviamente il pezzo nasceva tutto nero e veniva verniciato esclusa la fascetta paracolpi. Invece le versioni con paraurti nero utilizzavano un pezzo privo della fascetta in gomma sporgente, sebbene il disegno fosse identico. E infatti i più attenti forse ricorderanno che Punto aveva due lunghezze: - 376 cm per le versioni "base" (tutte quelle con paraurti neri) - 377 cm per quelle con paraurti verniciati, proprio per quei paracolpi in gomma che sporgevano un pochino... Esulando un attimo da Punto, una digressione su Tipo: sicuro sicuro sicuro??? Cosa intendi per cinture posteriori regolabili su Tipo? Se intendi con l'attacco superiore regolabile in altezza come avevano certe Opel del periodo, credo sia una svista. Sono certo che Tipo non le abbia mai avute quelle dietro regolabili, neppure in quell'esemplare della prova di QR. Nella quale prova c'era una fotina che poteva ingannare, questa (scusate la dimensione ridicola): nel riquadro parlavano di presenza di cinture di sicurezza posteriori, ma ovviamente la foto si riferisce all'attacco di quelle anteriori (quelle dietro erano incernierate sul montante inclinato del portellone). Se invece intendi regolabili nel senso di arrotolabili e non fisse a bandoliera, allora ok, c'erano su quell'esemplare della prova, ma erano in realtà disponibili come optional anche nel nostro listino. E ora torno ai colori di Punto, e vediamo se riesco a fare qualche abbinamento nella richiesta di aiuto di @v13: Sì, Verde Champion Questo è un pastello, sì, ed è il Verde Stelvio, dal 1997. E nonostante la coppa ruota posteriore inganni, questa non è una Punto "fase 1": la coppa ruota anteriore lo conferma e direi anche il lunotto senza guarnizione a vista che apparve nel '98. Classico Verde Garden metallizzato, presente dal 1993 a inizi 1997. E' quello della prima prova di Quattroruote per intendersi. Altro colore della prima serie, "Green Valley" metallizato. Colore nuovo della seconda serie, cioè dal 1997: Turchese Flash (metallizzato) Il classico Blu Midnight metallizzato, presente lungo tutta la vita della Punto 176. Caso apparentemente dubbio per una combinazione di fattori (esposizione della foto e scoloritura della vernice) che potrebbe ingannare, ma in sostanza per me anche questo è un Verde Stelvio (pastello), lo stesso della prima foto. Bene, questo è davvero dubbio per me e in attesa di lumi ho tre ipotesi, a probabilità crescente: 1) Blu Midnight che in questa foto appare più chiaro del solito 2) Azzurro Rialto che in questa foto appare più scuro del solito 3) colore differente non ancora individuato, probabilmente lo stesso azzurro che diceva @Insidek proprio per la versione Star (come la foto sopra)... * ho provato delle ricerche "estreme" e forse potrebbe essere un fantomatico Blu Danish metallizzato (cod 495), ma non garantisco affatto... Questo è semplice, è l'Azzurro Rialto metallizzato disponibile dal 1997, che a me piace moltissimo, forse il mio preferito.
  14. Notizie interessanti... Voglio immaginare che tu sia riuscito a trovarne una con questo allestimento e targhette originali ancora presenti... Oppure che nel tuo ricercare e prendere contatti con gli ambienti più intimi del gruppo FIAT, tu sia riuscito a scovare e accattarti questa... EDIT: mi hai appena preceduto... ( )
  15. Onestamente non sono sicuro di quell'azzurro dell'immagine postata, ma sono riuscito trovare la pagina colori della brochure di Giugno 1998 relativa alla Punto Stile. E in effetti la scelta colori si era ridotta alquanto, ma c'era un colore nuovo, sì. Solo che era il verdone metallizzato chiamato "Verde Plutone", che ora ricordo usato anche per le immagini di pubblicità etc. I blu/azzurri invece erano i soliti Midnight (scuro) e Rialto (medio/chiaro). Non posso garantire che Star non avesse una scelta diversa con un nuovo azzurro, ma non riesco a trovare informazioni esatte...
  16. Cercando di fare un po' di chiarezza nella storia dei colori di Punto 176, possiamo dire che questa era la gamma iniziale, al lancio nel 1993: Scusate la pessima risoluzione, è uno screenshot preso da internet di un depliant italiano stampato 9/1993, di meglio non ho trovato... Quindi riscrivo qui: Pastello 129 Rosso Swift (1) 210 Bianco 258 Giallo Ginestra (2) 451 Blu Capri (3) 601 Nero Metallizzati 121 Rosso Etna (1) 132 Rosso Bright 237 Giallo Exploit (1) 350 Green Valley (1) 369 Verde Garden (4) 426 Blu Midnight 645 Grigio Trend (1) 647 Grigio Steel 653 Grigio Carbon (1) (1) non per Cabrio (2) solo per Cabrio (3) non per GT e Cabrio (4) non per S, ED, GT Nel 1995, in occasione di un primo aggiornamento della gamma, che vide anche l'introduzione della versione Sporting, la gamma colori divenne in sostanza quella postata da @Nick for Speed: In pratica, sparirono: 121 Rosso Etna met. 645 Grigio Trend met. ...ed entrarono: 135 Rosso Anemone met. 329 Verde Champion met. Due particolarità di questa gamma colori di Nick rispetto ad altri cataloghi coevi (sempre fine 1996, ma stranieri): - l'aggiunta del colore 168 Rosso Corsa (specifico per Cabrio, che invece non poteva avere il Rosso Swift) - il cambio codice del Bianco, che da 210 diviene 249 Poi si arriva al 1997, con la nuova gamma Punto. E' quella del motore 1.2 16v 85CV al posto del 1.6 e della TD60 al posto della D aspirata, ma anche dei nuovi rivestimenti e di ulteriori piccole modifiche, spesso quasi invisibili. Tra le novità ben visibili, invece, ecco la nuova tavolozza dei colori: In sostanza, mentre colori nuovi (ben otto) ne sostituivano altrettanti andati in pensione, si confermavano le seguenti vernici (sette): Bianco (ormai confermato codice 249) Giallo Ginestra (per cabrio e "sportive") Nero Verde Champion Blu Midnight Grigio Steel Rosso Corsa (sempre riservato alle sole Cabrio) Onestamente non ho dettagli sulle successive gamme (1998 con gli allestimenti Sole, Star, Stile; e poi le serie speciali di fine produzione come la Team), ma non ricordo nuovi colori e posso invece immaginare una progressiva riduzione della scelta...
  17. Dalla menzione delle cosiddette hardtop sedan, mi è venuto un collegamento abbastanza naturale ad un dettaglio estetico moooolto vintage: il rivestimento del tetto in vinile. Al di là delle origini e della diffusione nel mercato statunitense (dove si è anche chiusa la parabola dei tetti in vinile, a metà anni Novanta...), nell'Europa della mia memoria era ancora una dotazione relativamente diffusa negli anni Settanta, caratteristica soprattutto di certi marchi/modelli, in special modo inglesi o con forti connessioni con il mercato anglosassone: Rover, Jaguar, Rolls Royce, ma anche le più normali Austin o i vari marchi della galassia Rootes/BMC/Leyland. Erano della partita poi i marchi di proprietà americana che operavano in Europa, Ford e Opel; del resto entrambe avevano grossi interessi in Inghilterra, Ford con la sua filiale locale, Opel per la collaborazione con i "cugini" inglesi di Vauxhall... Era un dettaglio il cui successo si legava all'immagine "americana" e "di lusso" al tempo stesso, un elemento di distinzione per gli allestimenti/modelli più costosi, sia eleganti che sportivi. E infatti erano numerose le coupé dotate di questo elemento estetico. Oggi è del tutto scomparso, ma ancora nei primi anni Ottanta era un avvistamento possibile persino in Italia, dove pure non era mai stato esattamente in cima ai gusti della gente comune. Tra gli ultimi modelli che si vedevano da noi con il tetto in vinile, io ne ricordo alcuni in particolare: Ford Granada, qui in una bella collezione di esemplari inglesi della prima serie, in tutte le sue varianti di carrozzeria Ma ancora nei primi Ottanta, anche la Ford Taunus TC3 (dalla prova di Quattroruote del 1980) All'entrata negli anni Ottanta, anche Opel proponeva ancora il tetto in vinile, ormai solamente su alcuni modelli in via di dismissione: Opel Manta B Opel Ascona B Ma anche la Opel Rekord E1 Tra i modelli puramente inglesi che ricordo ancora con il tetto in vinile nei primi anni Ottanta in Italia, anche un classico della decadenza anglosassone... Austin Allegro 3 Ma uscendo un po' da questi marchi più affezionati al vinile, qualche outsider arrivava anche dalla Francia: Citroen GS Citroen CX Prestige (ancora nel 1986...) Mentre in Svezia, il tetto in vinile fu un tratto caratteristico di un modello pensato negli anni Settanta guardando al mercato nordamericano e arrivato così anche nel decennio successivo: Volvo 262 C Infine, il vinile perdurò nel modello vintage per eccellenza di Volvo, la 240 Station Wagon che arrivò perfino agli anni Novanta!
  18. Faccio il temperasupposte... ...per specificare che al momento la quota Geely in Proton è 49,9%, ma la maggioranza (il restante 50.1%) è in mano alla holding malese DRB-HICOM. Colgo l'occasione per aggiungere una [MAI NATA] Kia, con delle interessanti origini italiane. Si tratta della KIA ARV, il cui prototipo fu presentato come anteprima al 2° Salone dell'Auto di Seoul, nel 1997. Era chiaramente un modello inteso per essere messo in produzione e sul mercato a stretto giro, ma la crisi finanziaria asiatica del 1997 che travolse anche Kia, portandola al fallimento, determinò la prematura cancellazione di questo modello. Per quanto stilisticamente non affascinante, per me rappresenta comunque un interessante sviluppo del concetto MPV in stile "Citroen Berlingo" originale, quello del 1996. Qui con un tocco un po' meno commerciale e più automobilistico: vedasi in generale le finiture esteticamente più curate e le portiere normali anziché a scorrimento. In qualcosa della vetratura mi sembra abbia anticipato anche la successiva Skoda Roomster. Alcuni dettagli curiosi, a partire dal nome: - la sigla ARV stava per "Asia Motors' Recreational Vehicle" - dalla sigla si vede quindi che nonostante il marchio KIA che appare sul cofano, il progetto era partito da Asia Motors, sussidiaria di Kia ormai defunta, che i meno cciofani ricorderanno per il piccolo fuoristrada Rocsta... - aggiungiamo poi, di particolare interesse per noi italiani, che lo sviluppo fu affidato da Asia Motors all'italiana Bertone. - Bertone arrivò a realizzare il prototipo marciante in soli 6 mesi, da Settembre '96 a Febbraio '97. Presero come base la Kia Pride del periodo, allungando il passo di 5 cm fino a 2,395 m, per arrivare alle seguenti dimensioni: 3,88 m di lunghezza, 1,62 m di larghezza, 1,59 m di altezza. Quindi un modello decisamente compatto, adatto alle esigenze e aspettative dei mercati orientali di quei tempi. A questo link si trova un'interessante intervista di quel periodo ai designer del progetto.
  19. [mod Precisino ON] Scusate, un paio di commenti su questa Kia: Non so se potremmo proprio definirla una [MAI NATA], era piuttosto una concept car che KIA presentò per anticipare la versione a marchio Kia della Elan M100 che sarebbe entrata in produzione (e poi sul mercato) nel 1996. Voglio dire cioè, che non credo sia mai stato neppure pensato di andare in produzione con questo aspetto, cioè con tutte quelle modifiche che caratterizzano questo concept rispetto alla versione di serie. Era piuttosto il solito modo di solleticare l'interesse del pubblico con un concept che è una sorta di preview di un prodotto a venire. Non esattamente, appunto... La Kia Elan di produzione (1996-99) era piuttosto diversa da questa concept. Purtroppo, dico io, ma ovviamente è un giudizio personale. In sostanza era quasi identica alla Elan (M100) originale, con le uniche differenze sostanziali costituite all'esterno dai nuovi gruppi ottici posteriori e dai cerchioni specifici. Dentro cambiava un po' di componentistica. Infine cambiava il motore, dal 1.6 turbo ISUZU ad un 1.8 Kia. Siamo proprio sicuri? A me non risulta che Kia abbia mai acquistato Lotus, né nel 1994 né mai... Come diceva @KimKardashian, Kia acquisì "solamente" diritti e macchinari di produzione di Elan M100, portando tutto in Corea dopo il termine della produzione della seconda serie avvenuto nel 1995. Era il 1995-96 e Lotus a quei tempi era di proprietà di Romano Artioli. Il quale l'aveva rilevata nel 1993 da General Motors, e che proprio a fine 1996 avrebbe rivenduto una quota di maggioranza (80%) alla malese Proton. La quale completò l'acquisizione nel 2003 rilevandone il 100% delle azioni. E per finire la storia, visto che ci siamo, nel 2017 Proton ha venduto il 51% di Lotus al gruppo cinese Geely. [mod Precisino OFF]
  20. Dicevo sopra della sigla M80: secondo le informazioni riportate nel libro "A Life in Car Design" da Oliver Winterbottom, designer Lotus per lunghi periodi nei decenni Settanta-Ottanta, il progetto M80 identificò il primo tentativo di Lotus di dare una prosecuzione alla Elan originale. L'idea sarebbe nata nella prima metà degli anni Settanta, utilizzando come base la stessa piattaforma - opportunamente modificata e accorciata - dell'ultimo modello sviluppato allora da Lotus, vale a dire l'originale e controversa Elite (M50) del 1974. Il progetto però non ebbe seguito per mancanza di fondi, ormai totalmente drenati dai costosi e impegnativi progetti per Elite ed Esprit, nell'impresa di Lotus (o meglio, pare proprio di Colin Chapman...) di portarsi dalla nicchia delle kit-car al ben più stabile e remunerativo mercato delle sportscar (GT sportive e di lusso).
  21. Portiamo avanti la discussione con altro materiale decisamente meno spettacolare, anche se di genere squisitamente Volvo: famosa per le sue Station Wagon, ci mise però diversi anni prima di proporne una anche nel segmento delle compatte, cosa che avvenne solo con la V40 del 1995, quella sviluppata in collaborazione con Mitsubishi. Ma prima di lei, come sempre qualche tentativo era stato fatto... Iniziamo allora con questo prototipo di Station Wagon basato sulla Serie 300. Le notizie in merito sono scarsissime e non è dato sapere con certezza né l'anno né la provenienza, anche se pare fosse uno sviluppo interno. Il risultato onestamente non mi pare dei migliori, soprattutto il portellone dà l'aria di una integrazione non ottimale, con quel lunotto (senza tergi...) dalle cornici antiquate e la soglia di carico rimasta sopra i fari! Mah... Molto più interessante poteva essere invece una proposta che arrivò a Volvo dalla francese Heuliez, per estendere il successo delle grandi wagon svedesi anche al segmento inferiore, basandosi sulla Serie 400. Nelle foto (sempre riprese dal sito Volvotips) il prototipo è all'esame degli svedesi, in un confronto con una serie di possibili rivali del periodo (io riesco a riconoscere Citroen BX Break, VW Passat Variant, Peugeot 405 station...) Secondo me un risultato di tutto rispetto, forse con qualche vaga reminiscenza Montego Estate, ma soprattutto una somiglianza troppo spiccata con le sorelle maggiori, che a quanto pare avrebbe impensierito il management Volvo a tal punto da fermarsi lì. Del resto, come station "low cost", Volvo stava ancora sfruttando l'onda lunga della vecchia, immortale 240/Polar...
  22. Tiro su questa discussione per riaggiornare il primo messaggio, di cui si sono perse le immagini: A queste immagini e a questo progetto del 1979-80, di cui si trovano info/foto complementari in questo post di CDA, qua e là nella rete si trova spesso associato anche questo disegno: ...che invece, al di là delle 4 porte, niente ha a che spartire con quei lavori di Paolo Martin! Come giustamente è specificato in altro post dedicato da CDA, che ha recuperato l'originale dal libro "Lotus Heritage" by Ian Adcock, la firma del disegno parla di un designer e di un periodo totalmente differenti: Harris Mann e 1984. In effetti si trattava di un nuovo progetto (qualcuno indica il codice M80, che però era già stato utilizzato a metà anni Settanta per una possibile sostituta della Elan... boh?) per una sorta di limousine a 6 posti ed alte prestazioni, con un V8 4 litri e tutte le ultime tecnologie su cui Lotus aveva messo le mani in quel periodo: monoscocca in kevlar, sospensioni attive, persino blindature... Il nome "Eminence" era piuttosto chiaro nell'indicare il target di quest'auto! Rimasta solo in quel disegno...
  23. Per tornare in tema.... https://www.facebook.com/autoarchiwum/videos/319103679298932/ E' in polacco, ma facciamo finta di capire lo stesso, siamo eshpettissimi di disain, noi forumisti
  24. Discussione "solo leggermente" divagata dal tema "Genesi, design story" del titolo... ...ed ecco anche la mia dose di OT ! Allora... la questione non è obiettivamente chiarissima, ma di certo - a partire dall'aggiornamento del 1997 - la configurazione completa di quella pulsantiera era la seguente: In sostanza, l'ultimo pulsante era a disposizione per la spia dell'antifurto, quello originale montato dalla casa e disponibile tra gli optional (non roba aftermarket intendo). Dicevo però che questa schiera di pulsanti ha sempre istillato qualche dubbio anche a me... Perché? Be', perché in origine (cioè dal '93 a inizio '97) il pulsante del condizionatore non era previsto lì come nella foto sopra, bensì nella plancetta clima assieme a quello del ricircolo elettrico: Quindi, prima del '97, i pulsanti "liberi" erano due! E diciamo pure che uno poteva essere usato per l'antifurto (che proprio un pulsante non è però...). Ma l'altro? Inoltre, parzialmente legato a questa storia dei pulsanti liberi, mi sono sempre chiesto perché questa "modernissima" Punto avesse ancora il pulsante hazard sopra il piantone del volante, nonostante fosse nata quando ormai tale posizione era una critica costante su cui insistevano da anni le riviste di settore (diciamo pure Quattroruote, almeno per l'Italia ). Avrebbero potuto metterlo comodamente in quella pulsantiera lì, posti gliene avanzavano... Comunque, non volendo pensare che in FIAT abbiano messo pulsanti in eccedenza senza alcuna motivazione, l'unica scommessa su cui metterei 1000 Lire è che in fase di progetto fosse stata prevista la possibilità di dotare la Punto dei sedili anteriori riscaldabili come optional, e che i relativi pulsanti dovessero stare proprio lì, uno per sedile. Poi questo accessorio certamente non si è materializzato, ma chissà... Per la questione appoggiatesta posteriori, invece, è stato giustamente ribadito che erano una dotazione da sempre disponibile su Punto 176. In effetti, però, anche io ho sempre avuto la curiosità di come davvero venissero gestiti per l'allestimento "S", che prevedeva ai sedili anteriori quelli forati in materiale schiumato. Quelli forati, dietro, non li ho mai visti su Punto. La storia che in caso di richiesta dell'optional appoggiatesta posteriori su allestimento S, montassero quelli "sellati" (cioè quelli imbottiti e rivestiti in tessuto), l'avevo letta anche io da qualche parte, ma mi è sempre parsa una "eccezione" produttiva poco sensata, soprattutto considerando i numeri prevedibilmente bassissimi di un tale allestimento. Cerca cerca, però, ho trovato in rete questa foto, che temo confermi proprio che quella era la scelta che aveva fatto Fiat. Infine i pannelli porta e i braccioli. Punto 176 è stata una delle ultime rappresentanti dell'epoca in cui gli allestimenti si differenziavano in primis per le finiture e poi - eventualmente - per la dotazione di accessori. Ora non è più così o quasi, ma per decenni l'allestimento si riconosceva a prima vista, da fuori e/o da dentro. Come diceva appunto @Tony ramirez. Generalizzando (cioè senza riferimento diretto a Punto), ecco quindi cromature, dettagli nel colore della carrozzeria, frecce arancio o bianche, cerchioni e altre amenità per l'esterno. E dentro i rivestimenti in senso lato, dal pavimento (con o senza moquette) all'imperiale, dalle forme/imbottiture dei sedili ai loro tessuti, persino la forma della plancia e della console e, appunto, i fianchetti porta: versioni base spesso con porzioni di carrozzeria a vista, rivestimenti minimali e un semplice appiglio per aprire/chiudere la portiera, versioni più ricche che arrivavano a utilizzare preformati completamente imbottiti e rivestiti, con ampi braccioli e accessori come tasche, altoparlanti, ecc ecc... Punto era ancora così, le versioni basso di gamma (S e SX, ma anche le sportive...) con fianchetti più semplici, diritti, tutti in tessuto/skai, con braccioli e tasche avvitati; le versioni di punta ELX con fianchetti specifici, realizzati con un pannello preformato con porzioni rivestite nel materiale della plancia a dare continuità di materiale e forma, e porzione in tessuto con bracciolo e tasche perfettamente integrati.
  25. Dicevo che Volvo ha delle storie molto interessanti in tema di progetti per grandi coupé. E sembra muoversi a scala decennale... - anni '80: la 780 di Bertone e la cugina del progetto Galaxy appena vista - anni '70: la 262C, con il prototipo su base 164 di Coggiola - anni '60: ...eccoci all'argomento di oggi, il progetto P172 ! A metà anni Sessanta Volvo sta provando il grande passo verso il lusso. Ha messo in cantiere un nuovo motore 6 cilindri in linea di 3 litri per la futura berlina d'alta gamma, la 164 che uscirà nel 1968, e la sua coupé P1800 sta riscuotendo un successo planetario. Perché non cogliere la palla al balzo e pensare anche ad una grande GT da equippaggiare col futuro 3 litri? Pare che Volvo fosse particolarmente attirata dalle coupé del marchio di lusso francese dell'epoca, Facel-Vega. Tra l'altro aveva fornito il motore della P1800 proprio alla più piccola delle coupé francesi tra il '63 e il '64. Le storie raccontano che per tramite di un concessionario Volvo di Linköping, nell'autunno 1964 acquistarono a Parigi una Facel-Vega Facel II (il tipo HK2), coupé di gran lusso con motore americano V8 di oltre 6 litri. Portata in Svezia presso quel concessionario, la vettura suscitò molto interesse e nella primavera del '65 questo esemplare fu portato a Goteborg, dove finalmente fu a disposizione del centro stile Volvo. L'allora giovane designer Jan Wilsgaard ne risulta particolarmente ispirato e nel 1966 il nuovo progetto Volvo P172 per la coupé Gran Turismo inizia a prendere corpo con maquette a scala 1:1. Evolve con sempre più dettagli... ...in studio: (qui a colori): ...ma anche per essere portata in esterno: Vengono anche provate modifiche di dettaglio, come questo frontale differente: Tutte maquette che però rimasero rigorosamente "statiche", dato che mai ricevettero alcun sistema meccanico, tantomeno il motore 3 litri ancora in sviluppo. Non fecero a tempo. Pare che Wilsgaard avesse disegnato anche una versione convertibile: rimase sulla carta. Già un anno dopo, nel 1967, il progetto fu interrotto per via di previsioni sui costi di produzione (e quindi di vendita) troppo alti, e i prototipi distrutti. Per chiudere, al di là della storia interessante sull'ispirazione Facel-Vega, io trovo in questi prototipi uno stile molto "italiano", qualcosa che riporta a Maserati, a Frua e persino Pininfarina. Ma devo anche ammettere che molte delle auto che mi ricordano questi prototipi Volvo, sono in effetti successive a questo progetto...
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