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Davialfa

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  1. semmai Filippina. Comunque prendendo meramente i luoghi di nascita ci sono 4 francesi 1/1,5 italiani 1/1,5 statunitense 1 canadese 1 filippina 1 portoghese 1 inglese Se uno guarda ai loghi sembra davvero una costellazione
  2. Ah beh qui il volante riscaldato è quasi d'obbligo :D, entrare in auto dopo aver camminato fuori in sto periodo è una goduria
  3. scusami, intendo dire quando rimane sospeso nella decisione se ritirarlo o convertirlo in ulteriori azioni stellantis
  4. E il buon Philippe mi fa aprire un topic più vasto. Mi sembra di capire che Stellantis cercherà di massimizzare le sinergie e usare i suoi 14 marchi non tanto per riproporli ovunque ma per scegliere il mercato da presidiare solo con quelli che potenzialmente possono fare bene. Anche in Europa, dove chiaramente ha la sua più alta concentrazione di brand, potrebbe comunque agire localmente con alcuni brand, vedi Lancia e forse Opel o Fiat. Pensando in ottica globale e avendo in mente la divisione che Tavares ha in testa per quanto riguarda il Posizionamento dei vari Brand, Quali sono secondo voi i marchi con cui Stellantis potrebbe decidere di presidiare le grandi macro categorie di mercati? Emea Apac Latam Nafta
  5. Lo scorso novembre, il CFO di PSA Philippe de Rovira aveva anticipato agli analisti che le attività in Cina sarebbero state con ogni probabilità semplificate in Stellantis. “Considerando i volumi di vendita complessivi – aveva detto il manager – non è ragionevole pensare che con la nascita di Stellantis continueremo con così tanti marchi, così tante piattaforme e così tante linee produttive”. Secondo il CEO di Stellantis Carlos Tavares, il nuovo gruppo avrà maggiori possibilità di successo sul mercato cinese, il più grande del mondo. Un territorio in cui la partita contro i grandi costruttori generalisti per una leadership globale, per Stellantis, è già cominciata. Interessante quello che dice sto Philippe, sopratutto per quanto riguarda discorso marchi riferito alla Cina... Mi pare un po’ strano visto che in realtà fca credo attualmente operi solo con Jeep, mentre psa con tutti e tre i suoi marchi. Dando per scontato che con jeep non vogliano uscire essendo il marchio piu globale di tutta stellantis, le sue dichiarazioni vorrebbero dire rimuovere 1 o 2 marchi francesi. Al contempo però, sempre che Philippe dica il vero, vorrebbe dire nessuna nuova entrata di qualche marchio fca. Io sinceramente vedrei adatti per la cina Jeep una tra peugeot e citroen ( non so cosa venda di più al momento) Maserati ( che con la svolta elettrica ed essendo brand i lusso mi sembra molto adatta) Rimuovendo quindi, in accordo con philippe, Ds che vende col contagocce e una tra peugeot e citroen. Conentrando tutti gli sforzi su una delle due (pianali, motori, comunicazione, rete) e sui due possibili brand globali jeep e Maserati. In questa maniera si coprirebbero quasi tutti i target. Chiaro che mancherebbe il brand premium ma con Ds stanno fallendo da tempo e Alfa allo stato attuale non ha una gamma all’altezza.
  6. Si e no. Dipende cosa intendi per prossimo futuro. Se con questo intendiamo 2-3 anni concordo. Se già andiamo sui 5 e più allora credo che probabilmente alcune scelte subiranno modifiche
  7. Intervista a Ruggeri, cosa ne pensate? https://torino.corriere.it/economia/21_gennaio_15/iveco-vendita-ineluttabile-spezzatino-ripaga-azionisti-b6034f2c-575e-11eb-8f51-2cbbf1c2346f.shtml
  8. Si fa anche presto a cambiare idea... sinceramente spero che qualcosa venga cambiato di fronte a certe evidenze. Ad esempio secondo me il posizionamento di Ds potrebbe essere nei pressi della tazza del water, proprio li vicino al rotolo della cartaigenica
  9. Vendera’ un casino allora questa versione, se e’ vero che i modelli alfa che hanno più successo Sono quelli passati
  10. lo split visibile sul portafoglio titoli.. almeno per quanto mi riguarda non me lo da ancora
  11. Si corretto nella notte è stato modificato. Credo che domani dovrebbe arrivare lo split del dividendo fca... Mentre a quanto pare il secondo dividendo arriverà più in là
  12. avevo capito che il dividendo sarebbe stato poco dopo la fusione, sei sicuro lo stacchino cosi tardi?
  13. è stato staccato il dividendo di fca, io sto parlando di quello che dovrebbe essere previsto per stellantis. Non so se all'apertura delle trattative di stellantis questo come possa incidere
  14. secondo me no, le azioni si deprezzano causa stacco del dividendo, a questo punto forse aspetterei di capire primo giorno di apertura di stellantis ( o meglio, secondo, visto che a Ny essendo la borsa chiusa, sarà martedì)
  15. tutto riassunto molto bene da Tonyh. Io più volte sono stato tentato da prendere etf su nasdaq e viste le prestazioni di questo indici, direi che ho sbagliato a non prenderlo... Però ogni volta non lo ho fatto proprio perchè mi mancava un po' la parte ludica. Cosa ancora peggiore con sicav, fondi di investimento... Sinceramente è da tempo che nemmeno li guardo più, in passato sempre avuto brutte esperienze, parte ludica 0, costi di gestione alti, rendimenti scarsi (se escludo uno che avevo fatto con fidelity sul sud est asiatico). Però chiaramente uno può semplicemente avere il bisogno di parcheggiare liquidità in eccesso che con oramai i tassi nulli dati dalle banche starebbe a margine sul cc. In quel caso un fondo gestito è sicuramente un opzione da prendere in considerazione, scegliendolo in base alla propria propensione al rischio. Ma appunto sono finalità completamente diverse dalle mie
  16. vedo che la Ds vende bene in Cina Comunque quasi 44K Ds vendute... troppe, ancora troppe
  17. Ci sono innumerevoli modi per fare trading in proprio. Io avevo iniziato con un consulente finanziario, poi ho iniziato con trade republic... Dopo tot anni ho smesso e facendo le somme credo che la mia performance complessiva negli anni sia stata di un misero 3-4% annuo (qualche anno avevo fatto qualche picco più alto, qualche anno più basso). Nel 2019, insieme ad un collega ( ci scambiamo idee) , ho iniziato nuovamente utilizzando il mio conto Italiano con Fineco (piattaforma più che idonea per fare trading, anche senza per forza usare power desk). Il 2020 è stato un anno troppo ghiotto per non investire, diciamo che da dopo l'inizio della pandemia in moltissimi casi era una vittoria facile. Come ha detto qualcuno bisogna fare molta attenzione se ci si butta dentro... mi pare di ricordare che circa il 90% di quelli che fanno trading online diciamo a livello amatoriale perde denaro. Così come, mi sento di poter dire che bisogna diffidare da quanto vi propone la banca, nella stragrande maggioranza dei casi sono soluzioni con costi ingiustificatamente alti e prestazioni deludenti. Detto questo bisogna sempre vedere quali sono obbiettivi, finalità, disponibilità. Tanto che è' quasi meglio fare trading online per "divertimento" fissandosi un budget massimo che non intacchi significatamente le proprie finanze piuttosto che improvvisarsi a farlo seriamente non studiandolo. Diciamo che c'è una linea sottilissima che divide il trading dal gioco d'azzardo e sopratutto ci sono migliaia di fonti con diversi gradi di affidabilità che danno consigli ma alla fine il rischio è sempre di colui che investe. Per tirare le somme ci sono centinaia di diversi profili di trader. Ma la realtà è che chi lo fa seriamente lo deve fare per lavoro e con competenza. Credo non siano pochi coloro che ci si sono mezzi rovinati. Personalmente rientro nella categoria di chi lo fa a scopo ludico con paletti prefissati. I miei conti principali sono separati, uso il cc italiano appositamente per limitare il rischio a una disponibilità definita. Una cosa che ho imparato con l'esperienza è che i grandi fondi- i grandi hedge found, nel complesso i grandi investitori sono coloro che muovono tutti i fili della baracca. Sul valore di un azione ha un impatto molto più forte come si muove uno di questi grandi fondi in merito a quell'azione piuttosto che il risultato economico dell'azienda che ha emesso l'azione.
  18. Ma non capisco, hanno pronti tutti questi nuovi modelli allo stesso tempo? I modelli mobilize sono tutti modelli nuovi e diversificati dalla gamma normale?
  19. Il mercato mondiale dell'automotive, se escludiamo l'attuale parentesi covid, è da anni in crescita, paradossalmente a questa crescita in termini di volumi è corrisposta una forte decrescita dei margini. Si vende di più ma si guadagna di meno. E' in questo scenario che si sta verificando quello che gli economisti chiamano un Inflection point, un cambio di paradigma determinato dal passaggio da propulsioni a combustione a quelli elettrici, così come il passaggio da un core tecnologico meccanico ad una tecnologia informatica. il periodo dell'inflection point nel trading finanziario si capisce che ha un potere straordinario che può essere distruttivo o al contrario estremamente fruttifero. Bisogna capire su quale carro si vuole salire, mettendo in conto che la posta in gioco e il rischio connesso sono molto alti. Sono tantissimi i casi di aziende se non interi settori che sono stati spazzati via, con azioni passate da un valore di 500$ a 2-3 $ nel giro di pochissimo tempo e al contempo altre che sono nate e sono prosperate. Ad oggi il mercato azionario ha dato un messaggio forte, le case automobilistiche non stanno più giocando con le stesse armi, gli investitori hanno scommesso su una forte distinzione tra vecchia e nuova generazione. Mentre scrivo il valore di mercato di Tesla, la sua capitalizzazione, è di 10 volte superiore a quello di Volkswagen, in realtà è superiore alla somma del valore di tutte le case automobilistiche europee. Certo, molti ritengono che Tesla sia una bolla finanziaria, un titolo pompato artificialmente che nemmeno segue le dinamiche automotive, non a caso è nel listino nasdaq. Poi però si guarda ad oriente e vediamo che alcune aziende vedi Nio o Xpeng, vendendo solo qualche decina di migliaia di auto all'anno valgono ognuna più di 4 volte Fca, più del doppio di quello che sarà Stellantis, piu di Vag stessa con i suoi milioni di auto vendute all'anno. Quindi gli investitori non solo hanno scommesso a favore di alcune nuove aziende del panorama automotive, ma in qualche modo hanno scommesso contro le marche storiche. Probabilmente ritenendo che sia quasi più difficile reinventarsi/ritrasformarsi piuttosto che creare qualcosa dal niente. Se io investitore avessi messo investito 10.000 $ in azioni Nio a gennaio 2019, oggi quei 10.000 $ sarebbero diventati 110.000 $, se a gennaio 2019 avessi messo 10.000 $ in Tesla, oggi avrei 130.000$. Se io avessi messo 10000€ in Volkswagen a gennaio 2019, oggi avrei avuto 11.400€. Se avessi fatto la stessa cosa con Bmw, oggi quei 10000€ sarebbero 8.700€. Il mercato azionario si dice anticipi l'economia reale, si basa sulle aspettative, spesso anche ignorando volontariamente i dati reali, quindi è chiaro che se io investo in azioni relative all'automotive devo fare alcune considerazioni per me fondamentali per capire come cercherò di agire: 1) il mercato è andato incontro ad un inflection point da cui ne usciranno vincitori e vinti, ma forse anche vincitori e diversamente vincitori 2) La pandemia ha avuto una forte influenza sugli andamenti dei titoli, ma allo stesso tempo ha determinato enormi quantità di iniezione di denaro tramite le banche centrali. I grandi e piccoli investitori pertanto devono riversare soldi e quale miglior mercato può essere quello in fase di cambiamento ma con numeri destinati a crescere? Quale miglior puntata è l'azienda sexy, quotata al nasdaq invece che al Nyse, che riflette il nuovo e improvvisamente rende vecchio il resto? Tesla è una bolla? Direi di si, il suo price-earnings ratio è abbastanza insensato... ma il fatto che sia una bolla non vuol dire che sia destinata per forza a scoppiare... non fino a che tenerla in alto farà comodo a tanti. Non fino a quando resterà benchmark per gli altri in merito al nuovo concetto di auto 3) considerazione socio/economica. Il settore automotive ha un impatto sul pil in europa superiore al 6%, se si guarda alla sola Germania siamo vicini al 10%, idem per Spagna, Probabilmente poco più della metà per Italia e così via. Ancor più importante percentualmente è il suo peso sull'occupazione. Si capisce che il suo smantellamento (che però in parte è già in atto, In Italia lo è già da anni) avrebbe un impatto elevatissimo, tanto più se veloce e quindi senza sostituzione. I singoli paesi e le varie aziende vorranno quindi lottare con il coltello tra i denti. Allo stesso tempo, purtroppo anche qui persiste il grande male dei paesi europei, la mancata coesione, l'impossibilità a giocare ad armi pari un confronto con Cina e Usa dovuta alla segmentazione dei paesi della purtroppo NON-comunità europea. La storia, anche recente, ha mostrato che là dove esiste un mercato importante dove non si può non competere, l'Europa da leader è sempre finita schiacciata e con le ossa rotte. 4) Le tempistiche di entrata nei titoli sono come sempre fondamentali, non è detto che ora come ora il nuovo sia il carro da scegliere, si può essere vincitori anche nel carro che sembra perdere attualmente 5) Il nuovo ha tecnologia, flessibilità, appeal, vantaggio tecnologico. Il vecchio ha storia, rete, flussi di cassa, infrastrutture. La guerra rimane aperta e il mercato è in espansione, ci possono essere più vincitori. 6) Le aziende storiche sono attualmente ancora too big to fail (punto 4), la pandemia ha dato un bel colpo, ma il mercato già da un po' guarda al solito in avanti e lo spazio di recupero c'è, chi piu chi meno. Fatte queste considerazioni, non ora ma quando ho comprato, la mia scelta è stata quindi ragionare sulle aspettative. Io investo nell'automotive perchè mi piace, la pandemia ha dato possibilità per le quali l'utile si è unito al dilettevole. Crollo borsa di marzo, jackpot, conosci i fondamentali, sai quanto l'automotive è importante per i paesi... compra, compra compra. - Stai long sui gruppi storici, prendi quelli che non si possono permettere di fallire, quando il mercato ha digerito il primo shock, copriti con eventuali stop loss, modificandoli di settimana in settimana. -Prendi un gruppo storico, che gli analisti vedono come realtà rischiosa : Fca veniva da debito annullato, ma si sapeva da tempo in cerca di consorte.. preda troppo ghiotta al solito sottovalutata. Fino a qui tutto facilmente prevedibile, ma come comportarsi con i nuovi? Beh li la scelta è salire o non salire sull'ottovolante, però anche imparere quello che Tesla ti sta insegnando in pochi mesi. Quindi le onde di Tesla le cavalchi, magari giochi short, inizialmente rischiando anche di farti un po' male, ma poi capisci dove vanno a parare. In più sai bene che la fame vien mangiando, gli stessi che hanno investito su Tesla hanno capito che nel mercato esistono tante piccole tesla basta guardare ad oriente... non importa nemmeno troppo quanto c'è di solido e quanto no, si gioca sulle aspettative, si scommette su quello che si pensa scommetteranno i grandi investitori ed infine si sa che oramai se la Cina entra nel gioco, non ci esce e anzi corre da leader. Qui la decisione di entrare in Nio ed Xpeng, al primo inizio di onde speculative, mi butto dentro e via. Attualmente il mio portafoglio è composto da Azioni fca prese a 7,7 ora sono a 14,7 Ora viene il difficile, quando le ho prese avevo la certezza. Azioni nio prese a 45 ora sono a 61 azioni Tesla tante prese, tante uscite, ma il saldo è positivo di sempre un decente +30% (ma chiaro comunque da mangiarsi le mani Azioni Xpeng prese a 60 sono a 54, sbagliata entrata, ma mi siedo sulla riva del fiume e attendo, stiamo a vedere Azioni Vw prese 155 ora sono a 165 : il gruppazzo è ancora sotto valutato rispetto a il pre pandemia.. HA debiti, ma ha anche una capacità di investimento enorme e la Germania dietro.. Faccio cassetto e vediamo la potenza di fuoco che avrà per non soccombere. Azioni Exor prese a 49 sono a 66
  20. so late? In italy someone speculate already for spring
  21. In Nio forse attualmente entreresti un po’ tardi Xpeng anche e’ cresciuta molto ma ha avuto una flessione, potrebbe essere ancora interessante. Stellantis ci sono dentro con fca, ma da quando fca valeva due bottoni, pero’ credo anche io che nel breve medio periodo stellantis possa crescere
  22. interessante. Dopo una progressiva strategia atta a coprire tutti i possibili segmenti, potrebbero tornare alle origini
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