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Abarth03

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  1. Ancora molto piacevole secondo me come linea, la 323F Lantis. Una sorta di fastback sportiva ante litteram, oggi forse rientrerebbe nel novero delle berline/coupè tipo la MB CLA/CLS (odio queste definizioni che a mio avviso sono improprie, ma va beh, le chiamano così quindi mi adeguo). Anche dalle mie parti ne girava più di una. Ricordi bene: la tre porte da noi non arrivava, come non arrivano altri modelli Mazda ugualmente interessanti dal punto di vista dell'appassionato, ma ritenuti evidentemente non vendibili dall'importatore Italiano. Penso alla 323 sedan (che pero', se non ricordo male, non apparteneva alla famiglia delle Lantis) e alle varianti coupè e sedan della 626... Notevole la Fiesta SX, che all'epoca ed anche in questo allestimento, si vendeva quasi come il pane ed era diventata una concreta rivale della Uno.
  2. Mi fa (dis)piacere ricordare che la suddetta Allegro 1a serie è stata appioppata per brevissimo tempo anche all'allora controllata Innocenti, che la produceva in Italia come Innocenti Regent. Pochi i particolari che la distinguevano dalla sorella Inglese, ed il volante era sempre quadrato. Anche le vendite non si distinguevano molto. Cioè, era sostanzialmente una mosca bianca forse più della Austin. Triumph Acclaim ne vedevo poche, molte di più invece le Rover 200. Vero. Il Bedford CF 1a serie (quello che aveva il frontale molto ispirato al coevo van GM/Chevrolet USA) aveva conosciuto una certa diffusione negli anni settanta. Ricordo di averlo visto anche come base per allestimento di camper. L'ho sicuramente già detto: la Rover 800 è un esempio di come la cura "Inglese" rendesse il prodotto perfino più affascinante della vettura da cui derivava. Tra questa e la coeva Honda Legend, continuerò a preferire sempre la Rover.
  3. La Solara era un attrezzo tutt'altro che raro, ad inizio anni ottanta, dalle mie parti. Non era meno rara della coeva Peugeot 305. Lo Sherpa, quello invece sì che era raro, rarissimo, praticamente una mosca bianca. Anche perchè sul finire degli anni settanta, potendo scegliere tra Fiat 238 o l'onnipresente Ford Transit, chi era quel pazzo che sarebbe andato a comprare un furgone Leyland? Tenuto conto anche della proverbiale affidabilità dei prodotti britannici (e non intendo in senso positivo...) dell'epoca. Qualcuno sicuramente l'ha comprato. Infatti ancora una ventina d'anni fa, ce n'era uno parcheggiato (abbandonato?) non molto lontano da casa mia. La Hyundai Pony...beh, volevo solo dire: guarda lì l'Alfasud III mai nata! ? In effetti no, non lo era. Almeno da un punto di vista estetico. Pagava forse la derivazione meccanica dalla Mini. La prima serie infatti manteneva la posizione di guida della Mini, caratterizzata da un volante non dico orizzontale ma poco mancava, decisamente anacronistico per l'epoca.
  4. Uhhh la Rover 100. Forse ne ho addirittura vista qualcuna, negli anni novanta. Diciamo che bisognava avere veramente gusti esotici, diciamo così, per comprare questa Austin Metro restyling. Che peraltro nei crash test si polverizzava come una torta sbrisolona. Oggetto forse affascinante, ma i produttori "continentali" proponevano alternative ben più valide.
  5. Molto family feeling con la Grande Punto nel frontale, ma il resto mi sembra molto anonimo, specialmente la plancia (per quel poco che si riesce a vedere) Trovo decisamente più riuscita la Bravo che abbiamo conosciuto tutti, e che per conto mio aveva una linea anche più dinamica della Tipo che l'ha sostituita. Tutto secondo me, ovviamente.
  6. Complici le nuove agevolazioni in fatto di bollo e probabilmente una politica commerciale Ford più efficace, credo che gli acquirenti della Mondeo Hybrid stiano aumentando. Nelle ultime settimane ne ho viste diverse, qui a Torino.
  7. A Venaria Reale, prima cintura di Torino, la Bensi Giovanni che vedo qui in elenco è esistita almeno fino ad inizio anni duemila, anche se mi pare fosse passata sotto la proprietà della concessionaria Fiat locale. La sua ultima sede era stata in corso Garibaldi, vicino allo stadio. E mi pare di ricordare che ad inizio anni novanta si trovasse ancora nella sede storica, riportata qui, di Via Medici del Vascello. OSART a Torino esisteva ancora ad inizio anni ottanta. La 33 1.3 dell'84 di mio zio aveva la sua etichetta sul lunotto. Non so di preciso quando abbia chiuso. PS. Sì, i commissionari all'epoca erano quelli che oggi conosciamo come concessionari. In realtà sto semplificando un po' troppo il discorso perchè le cose non stanno esattamente in questo modo. Ora non ricordo in dettaglio, ma le norme che regolavano i rapporti tra imprenditore (commissionario) e casa costruttrice o importatore, erano diversi da quelli che oggi ci sono tra concessionario e casa. Era solo per dire che sì, oggi ci sono i concessionari là dove cinquanta e più anni fa c'erano i commissionari.
  8. Concordo con la tua analisi; per quanto riguarda la mia esperienza personale, ricordo di avere visto per la prima volta alcune Uno 75 i.e. proprio nel periodo che hai citato, erano caricate su una bisarca in transito in Strada del Drosso a Mirafiori, guarda caso... ?
  9. Mentre la Uno Matic la conosco (mi sembra di ricordare che ne siano stati prodotti un quantitativo limitato di esemplari prima della presentazione della Uno Selecta), giuro di non aver mai sentito parlare di questa 80 GT. Dovrei consultare qualche libro che ho imboscato nei meandri di casa, ma sono sicuro di non averla mai sentita nominare. Al contrario ad esempio delle versioni 75 i.e, regolarmente prodotte per i mercati nordeuropei, o di alcune serie speciali non presenti sul nostro mercato.
  10. Cioè. Questo è un topic di sedici anni fa ? Non è andato perso durante gli n-mila aggiornamenti di piattaforma del forum? No, a quanto pare no.
  11. Stile rutto libero, direi... ? Nun se po' guardà. Pure il colore, quasi sicuramente non è suo (a meno che non si tratti di una tinta prevista solo per il mercato tedesco). Pare il verde scuro della 127 mk1.
  12. Voi mi state dicendo...o meglio è l'articolo che lo afferma...che Fiat ha sperimentato quarant'anni fa quello che sostanzialmente è un sistema mild Hybrid???? ???
  13. Sì infatti ? In particolare, i copricerchi della Thema sono a tutti gli effetti quelli della prima serie. La macchina a me non sembra in condizioni trascurate...mi sembra proprio abbandonata. Tra l'altro non so se è una mia impressione, ma sembra avere perfino le gomme a terra. Beh la volvo e la 127 sono messe davvero bene. Almeno quelle! E anche la Delta sembra in condizioni decenti. A proposito della quale volevo domandare...ma la targhetta diceva proprio "1500"? Perchè l'allestimento LX, su quella serie, io lo ricordavo solo sulla 1300 (salvo eventuali versioni export di cui non sono a conoscenza). C'era stato anche sulla 1500 ma in precedenza, fino all'83.
  14. Concordo, anche a me pare anomalo il colore. A meno che non sia appartenuta a qualche ente, ma non saprei quale.
  15. Nome neppure inedito...quando ho letto il titolo del topic, ho pensato immediatamente alla concept di Bertone del 1990 (su meccanica Corvette)
  16. ...senza dimenticare anche un altro dettaglio: qualcuno che potrebbe avere qualcosa da obiettare sul tenere quelle medie.
  17. Di queste due proposte, a me la prima ricorda nella linea di cintura la variante abortita per la Punto '93, che mi pare fosse anch'essa opera dell'I.DE.A. Non era evidentemente un periodo felice, due abortite su due. La seconda, boh. C'è poco da dire: è una 155 a due volumi o se volete una Delta II modificata. Senza lode nè infamia, non credo avrebbe fatto molto peggio della 145/146.
  18. Comunque a proposito di Jetta, il massimo del trash per me rimane la versione a due porte, che non abbiamo avuto l'onore di conoscere in Italia
  19. Va aggiunto che la Jetta II sarà stata anche una vettura dai motori fiacchi, non sarà stata bellissima, ma era una vettura di gran sostanza. Quel terzo volume e l'enorme bagagliaio ne facevano un'onestissima vettura da famiglia.
  20. Era digitale, questo dettaglio me lo ricordo ancora Anche perchè credo che all'epoca Fiat puntasse molto su quella scelta tecnologica. Sulla 1.8 i.e. 16V invece fu adottato un quadro analogico, forse (mia congettura) perchè lo spazio a disposizione nel cruscotto della DGT non consentiva di alloggiare gli strumenti supplementari previsti per le versioni sportive.
  21. Concordo. Nulla da dire sulla macchina (...macchina? ) in sè. Ma quel tablet davvero non si può guardare, sembra davvero una sorta di dispositivo estraibile. Vuoi vedere che in Ford hanno inventato l'erede delle autoradio estraibili in voga fino ad inizio anni novanta?
  22. Credo che per quanto riguarda la Tipo, il problema principale sia stato l'allontanamento da Fiat di Ghidella; a onor del vero, non mi sembra affatto che negli anni ottanta i modelli venissero abbandonati a sè stessi, se escludiamo la Duna (modello "adattato" al mercato europeo forse senza neanche crederci troppo). Ad esempio, a me pare che la precedente Ritmo sia stata mantenuta in vita da un punto di vista commerciale per tutto il tempo. Immagino sia fisiologico che a partire dall'86 in poi fosse andata incontro ad un certo calo nelle vendite, anche perchè in quel periodo la Tipo era già in fase di gestazione avanzata (anzi, come alcuni sapranno c'era stato anche il tempo di cassare una prima versione già scesa in strada). L'introduzione delle versioni speciali Team e Super Team (che di speciale rispetto alle corrispondenti CL e Super non avevano nulla se non le scritte, ma questo è un altro discorso...) dimostra l'intenzione di dare almeno l'impressione, che il modello non è lasciato lì a morire di morte naturale... Le stesse osservazioni potrebbero essere valide per la Regata, per la quale analoghi tentativi di "rianimazione" commerciale erano stati effettuati tra l'87 e l'89, con la differenza che nel caso della Regata c'era davvero un arricchimento degli equipaggiamenti. In particolare, la serie speciale "Riviera" presentata nell'87 (disponibile sulle 100S i.e. e Turbodiesel) prevedeva i cerchi in lega, gli appoggiatesta posteriori, condizionatore d'aria e tetto apribile (vado a memoria ma mi pare che la scelta di uno di questi due equipaggiamenti escludesse l'altro); Nell'89, ad un anno scarso dalla presentazione della Tempra, veniva introdotta la Regata in allestimento "Mare" che andava a sostituire la versione base, rispetto alla quale si differenziava per i rivestimenti dei sedili, i copriruota integrali (la base aveva solamente le ruote in lamiera con coprimozzi), il mobiletto centrale sulla plancia ed i vetri elettrici anteriori. Per quanto riguarda la Croma, basta solo ricordare che fu aggiornata regolarmente ogni due anni, dall'85 al '93, anno di presentazione dell'ultimo MY. Le tue considerazioni sono assolutamente valide e condivisibili per il periodo post Ghidelliano, dove in più di un caso la sensazione è che certe vetture fossero andate in produzione perchè qualcuno si era distratto, salvo poi appunto non aggiornarle dopo... Vero, me la ricordo. C'è da dire che era davvero difficile distinguerla da una DGT, al netto della scritta sul portellone. Non ricordo neppure se i cerchi in lega fossero di serie oppure no, al pari dei fendinebbia. Il motore la rendeva sicuramente un oggetto interessante, in ogni caso. Che andava perfino più forte delle 1.6 non cat in vendita da noi, com'è lecito aspettarsi.
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