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johnpollame

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  1. Ehm... premesso che NULLA è ancora deciso... ehm... Brucomela Grazie!
  2. Cari autopareristi, vengo a bussare chiedendo consiglio a voi più esperti. Ebbene i fatti della vita potrebbero spingermi a valutare l'acquisto di una vettura con tetto vitreo. Molto, molto panoramico. Lo scopo è quello di avere una sensazione di ariosità e abitabilità tale da aumentare il piacere dello stare in vettura, come altre dotazioni e lussuose finiture non saprebbero fare. E pensavo di prenderlo fisso, che precedenti -saltuarie- esperienze mi hanno reso inviso il tettuccio apribile, in quanto il meccanismo ruba spazio alla testa. (E poi alla fine non l'aprivo quasi mai). Ma anche perchè fisso costa metà. Ecco, mi chiedevo quale fosse la vostra opinione riguardo Granluce, Skydome e compagnia, specialmente i possibili difetti, così eventualmente da cavarmi dalla cavità cranica l'idea malsana. Ringrazio anticipatamente!
  3. Innanzi tutto congratulazioni! Quelle che elenchi sono in generale tutte buone, forse il Picasso col 1.6 è un filo sottomotorizzato, specie se lo si immagina a pieno carico d'armi, membra e bagagli. Ma son vetture per andar tranquilli. Potrebbe essere interessante anche la Zafira a gas, mi pare sia in promozione... In teoria il Picasso è anche a fine carriera, se la Natura permette, aspettando che esca il modello aggiornato potrai spuntare uno sconto sostanzioso (o prendere l'ultimissimo modello, ma a prezzo pieno da novità...). Metterei in lista anche il Fiat Freemont: ci sono chilometrizero abbondantemente entro il budget. Il rimarchionnico crossover credo abbia un rapporto prezzo/(abitabilità+contenuti) tra i più favorevoli in assoluto.
  4. Trattasi di vacua speculazione ingigantita poi dall'utente di autoblog, evidentemente molto schierato nel suo tifo automobilistico. Ad oggi, se una Chrysler arriva in Europa, ci arriva da Lancia (tranne per chi guida nel senso sbagliato). Colgo l' occasione per postare, nella sezione che ritengo più adeguata, un'intervista fatta da Automotive Space a Paolo Gagliardo, (responsabile Lancia/Chrysler in Europa-Medioriente-Africa) in cui si conferma in via ufficiale l' attuale rimarchionnico piano. http://www.autopareri.com/forum/scelte-strategiche/47548-il-nuovo-corso-lancia-156.html#post27987362
  5. Partendo dalla discussione sull' eventuale futura 200/Flavia, come il Gran Castratore di Gazzelle colgo la palla al balzo per postare un'intervista fatta da Automotive Space a Paolo Gagliardo, -responsabile Lancia/Chrysler in Europa/Medioriente/Africa- in cui si conferma in via ufficiale l' attuale rimarchionnico piano (e si illustra qualche possibilità data dal noleggio). All' incipit "Innanzi tutto, occorre precisare che Lancia è viva più che mai." si può credere o meno, ma almeno è soffio sulla languente brace della Speranza... via Automotive Space Intervista a Paolo Gagliardo, Responsabile Lancia/Chrysler per la regione EMEA. - 1^ Parte di Pietro Montagna | Automotive Space Intervista a Paolo Gagliardo, Responsabile Lancia/Chrysler per la regione EMEA - 2^ Parte di Pietro Montagna | Automotive Space
  6. Ero convinto che l' Alsazia avesse una base francese con in più zone a lingua locale di ceppo germanico, ma comunque a prevalenza francofona... Per farmi capire: nella mia testa associando l'Alsazia al Sudtirolo avrei fatto un collegamento del genere Alsace-----> Sudtirol Francese---> Tedesco (lingua principale della popolazione) Tedesco----> Italiano (lingua imposta dalle vicissitudini storiche e dalla vicinanza dei confini) Alsaziano---> Ladino (lingua antica d'origine) Ammetto l'ignoranza: ora sento l'urgenza di un viaggio in Alsazia (dall' ampio respiro enogastronomico...)
  7. Difficile, al giorno d'oggi, definire chirurgicamente la nazionalita d'una vettura. Conta dove si produce? Dove è progettata? Di che proprietà è il Marchio? Come è progettata? Da chi è progettata? Lo stile? Il Marketing? Ecco, forse oggi conta maggiormente lo stile, inteso in senso lato comprendendo un po' tutto quanto fa comunicazione. Ad esempio, pur essendo sostanzialmente bavarese, la Mini la si può definire comunque come un'auto "all' inglese". Ma mille e mille possono essere le sfiumature con cui un Mercato percepisce un Marchio. In tempi di nazionalismi ben definiti, quali quelli di inizio Ventesimo Secolo, la situazione dovrebbe essere stata ben più chiara. Come nelle corse: auto tedesche bianche (poi argento, tolta la vernice...), auto inglesi verdi, auto francesi blu, auto italiane rosse. Ma per Bugatti s'ha fin dal principio un intreccio particolare: Auto finanziata da italiani, progettata da un milanese, fondata in Germania in un territorio a lingua francese rimbalzato via guerre e trattati tra Francia e Alemagna. Fallita da francese, Rinata del tutto italiana, tetraturbo, e in carbonio negli Anni Novanta. Fallita di nuovo in tricolore. Aquisita dal Famelico Ferdinando da Wolfsburg, inventata una sede in Francia, disegnata da un tedesco che ha copiato un italiano, buttatici miliardi per far la macchina più potente e veloce di sempre, buttatine il triplo affinchè i proprietari in qualche modo sopravvivessero. Quindi che dire? Tecnologia teutonica, stile teutonico, sede in Francia, origini francesi. Marchio franco-tedesco? Beh a questo punto si potrebbe dire marchio alsaziano... Ma oramai per il mio sentire Bugatti non è altro che uno dei Tentacoli Ferdinandei. Uno dei più arroganti, per altro.
  8. Che il Conduttor Maglionico pigli a malo esempio l'Esafaro come archetipo di investimento da rifugger come bubbonica pestilenza, è cosa buona e giusta, che sia stata (o sia tuttora) un prodotto mediocre dal punto di vista commerciale è assodato (alto investimento, pochi margini sulle vendite, bassi volumi). Ma, con tutte le sue magagne e specie nella versione 2.0 (che la prima, ahiloro, usci quasi come "beta test"), è stata, e -oso- rimane, una macchina da grandi soddisfazioni. Comunque.
  9. Alla luce degli ultimi Proclami Maglionici relativi alla sabauda araldica, credo ci sia la possibilità che nell'ottomana Bursa si farà una sorta di "Grandepunto Classic", facente equipollente funzione delle varie 207+, Clio Storia etc. e che la qui ipotizzata 500ona sia invece la vera "segmentobi" su cui Fiat punta per la più ricca e viziata Europa, quindi basata sulla piattaforma dell'attuale Brucomela, piuttosto che della Pandachic. Ma, ovviamente, son solo mie supposizioni, ancorchè verosimili.
  10. E'logico pensare che il milleotto in alluminio, una volta esaurite le scorte dell'attuale 1750, andrà su tutta la gamma che ora lo prevede.
  11. Sono convinto si confermerà una vettura di assoluta eccellenza tecnica. Ma, e forse ancor più per lo stridere con tale eccellenza, la linea continuo a ritenerla irricevibile per una vettura così eccezionale: su di un impianto opportunamente asservito a Madama Aerodinamica, si sono innestati stucchevoli stilemi che paion mutuati paroparo da un videogioco di corse futuristiche anni Novanta, giusto per stupire implumi ragazzini. Fortemente m' auguro di ricredermi se mai ne vedrò una dal vivo, ma temo pure accada il contrario.
  12. Trovo pacchiano il tetto nero con le gobbe fintozagato. Il muso continua a non convincermi, quasi più tapiroso della Tapirottola. Bel giroporte, bel posteriore, ma terzo volume troppo sfuggente. (Quanto sopra, come ovvio, riferito alle sole mie personalissime papille.) Gran macchina, comunque.
  13. Temo che l'imbarbarimento dei gusti di un mercato che per i quattroanelli diventato sempre più trasversale, forzerà anche Audi a cercare sempre più soluzioni ad effetto, complicando ed ingrugnendo le tipiche linee ingolstattiane, prima sobrissime ed eleganti, già oggi ben più -eufemisticamente- caratterizzate e, temo, in futuro vieppiù... maranza. Gli ultimi esempi delle altre due sorelle teutoniche sembrano lasciare pochi margini alla speranza...
  14. Sempre meno eleganza. Ahimè. E non è colpa di Mercedes, ma dei gusti vieppiù grevi (a mio sentire, beninteso), di chi così le vuole.
  15. Mi accodo al vituperio degli orpelli pacchiani (che m'auguro spariranno tutti), e al plauso generale per linee e volumi. (Forse solo il cofano s'allunga un po' troppo cascante...) Come in tutte le "Drei" Coupè, però, da amante del piloneC robusto, qui non trovo pane per il mio feticismo...
  16. Sperando di centrare la discussione precipua, mi permetto di riportare uno scritto, che tal pseudoanonimo utente Chrom lasciò a commento sul sito Automotive Space, testè incontrato nel mio ballonzolare a vanvera per luoghi virtuali. In modo del tutto autoreferenziale e quindi da pigliar con doverose molle, vi si dissacra lo schema tecnico che molti (specie tra i vetero-pluto-alfisti) considerano l'apice assoluto della storia tecnica Alfa Romeo, addirittura qui definito il primo passo che portò alla catastrofe. Aldilà delle proprie convinzioni ed esperienze personali, credo sia un buono spunto di riflessione.
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