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Trovo l’argomento di discussione molto attuale. Parlo da 24enne molto appassionato di motori, come intuibile [emoji13] In linea di massima concordo con il pensiero di chi mi ha preceduto sul discorso denaro e priorità. Pur non essendo appassionato (né tantomeno competente in materia, salvo le basi più basiche) anche io a 15 anni ho fatto il patentino per il motorino. Non tanto perché i miei amici lo avessero, ma perché vedevo la possibilità di essere (per quanto possibile) più indipendente negli spostamenti. Preciso che il motorino lo avevano già in casa, benché fermo da parecchi anni: i miei hanno pagato giusto il trapasso (era di una zia di mia mamma) e l’assicurazione, mentre tutto il lavoro di messa appunto e ripristino l’ho pagato io tramite mance e risparmi messo appositamente da parte. Durante la bella stagione ci andavo a scuola e, la domenica, ci uscivo col gruppo di amici. A 18 anni, come regalo principale, ho chiesto di fare la patente per poter essere ancora più indipendente: era tra le cose che mi ero prefissato, anche per non chiedere continuamente passaggi stile Uber per i miei. Purtroppo ad oggi non ho ancora avuto la possibilità di avere una macchina tutta mia, ma un investimento che (quando ci saranno le condizioni) certamente farò: ad oggi sono ancora uno studente, benché quasi alla fine del percorso universitario, ma in questi anni ho anche lavorato in un locale per raccimolare qualcosa, come tanti ragazzi. Ora come ora la priorità è finire bene (e si spera in tempo) gli studi e poi darmi da fare nel lavoro per, prima di tutto, ripagare i miei e poi cercare di costruirmi un futuro. Tornando I.T. l’argomento mobilità spesso esce nelle discussioni con i miei compagni di università o con i miei amici: molti hanno la patente ma non sanno guidare o non guidano perché si affidano ai genitori o ai fidanzati. Spesso si capisce come la macchina (o la moto) siano un peso, anche solo se dei genitori: “che sbatti prendere la macchina, mi faccio venire a prendere/portare” e così via sono frasi che ho sentito molto spesso. Anche le priorità nello spendere il denaro sono indirizzate a vestiario, prodotti tech e serate varie. Per fortuna, molti che conosco e che frequento fuori dall’università sono molto più svegli e indipendenti, laddove possibile.
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Ultime paparazzate: Autobianchi Y10 Junior: Trovo molto belle e originali le targhette posteriori personalizzate, nello sfondo, per le varie versioni: Igloo, Junior, élite etc Innocenti Small, una delle ultimissime prodotte: Concludo con una stupenda MB 280 SL, in condizioni da concorso:
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Molto interessante la concept, che imho prefigura la prossima Levorg, e bella la cromia scelta: spero non sia traumatico, come già accaduto, il passaggio da prototipo a vettura di serie.
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A me non convince, come altre sue rivali, sopratutto nella vista laterale, piuttosto pesante imho, data anche la proporzione vetratura/lamiera. Poi i vari volumi e bombature non aiutano, così come la tinta bianca: già in grigio cambia la percezione. Nel frontale non mi piace la calandra extralarge: il raccordo (forma e angolatura) tra montante A e parafango mi da l’idea di fragilità e di minor integrazione con il resto del corpo vettura. Nelle foto live e nei video che ho visto e ancora più evidente, imho:
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Le dichiarazioni di Marchionne non mi stupiscono affatto: ancora una volta bisognerà aspettare il product plan. Al netto di tutto considero il maglionato un ottimo contafagioli (anzi, data la posizione gerarchica, anche legumi più in generale) e anche un buon uomo di finanza, ma nulla più. A livello di prodotto e strategie meramente automotive mi spiace ma non condivido le sue scelte: posso capire di investire solo laddove non si perde, ma qui si sta un po’ esagerando, almeno in ambito europeo. Dice che il focus nel vecchio continente sarà su Panda e 500 che sono i modelli che consentono di portare a casa la pagnotta: e fin qui nulla di nuovo. Allo stesso tempo, però, per Panda manca un aggiornamento di metà carriera (ad oggi solo immagini di muletti con ettari di camuffo e nulla più, se non un timido MY’17) degno di questo nome e anche per vedere la nuova generazione di 500, di cui si è più volte parlato, ci vorrà del tempo. Più che modelli speciali o roba di poco conto non esce praticamente nulla: la fortuna per FCA è che 500 ha grande appeal in tutta Europa e anche Panda e Ypsilon, nonostante tutto, sono tra le preferite di sempre nel nostro paese. In aggiornamenti et similia si limitano al minimo indispensabile, tanto comunque sono modelli che vendono. Su Lancia ho già avuto modo a più riprese di esprimere il mio pensiero, ed eviterò di ripetermi: l’inciso sulla Delta Integrale poteva evitarlo, imho. Ad un evento così importante come il salone di Ginevra avrebbero potuto quantomeno mostrare una concept o un modello di stile, invece il deserto dei tartari: per me è sprecare un palcoscenico comunque molto prestigioso ed in vista, come quello elvetico.
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Di primo acchito una figata, ma più guardo le foto più (non so perché) più non mi torna qualcosa nelle proporzioni: sarà forse la tinta bianca, che ha un peso ottico abbastanza forte. Imho coi cerchi è relativo disegno si poteva fare meglio. Dentro è un tripudio di lusso e, al contempo, di pulizia estetica. Edit: una cosa che sempre più spesso maildigerisco è l’abuso del termine Coupè, messo un po’ ovunque.
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Un bel passo avanti, anche se lo sbalzo anteriore sembra molto pronunciato: calandra un po’ abbondante per i miei gusti. Aspetto di vedere l’interno è il 3/4 posteriore: come su Yaris (e altre auto, anche non Toyota) il bicolore così realizzato anche no.
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Sono molto curioso per il PP e mi auguro che ci siano notizie sul nuovo modello di 500, oltre al resto naturalmente. Al netto di tutto mi spiace solo che un palcoscenico così importante come quello di Ginevra non ospiti qualche novità più rilevante, anche solo il restyling di Panda.
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Che brutto il paraurti posteriore delle foto: troppo squadrato rispetto al resto. Molto meglio la cugina Hyundai.
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Non male gli abbinamenti cromatici: per il resto ricalca molto, con alcune differenze, la versione 60’ Anniversary.
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In effetti vista la politica che ha in testa Trump la domanda era alquanto retorica, per così dire [emoji28]
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Nome storico in gran spolvero: ma ora che Opel non è più sotto l’egida GM c’è qualche possibilità che Chevrolet possa proporre altri modelli in Europa (oltre a Camaro e Corvette) come avveniva fino al 2005 più o meno?
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Concordo. Mi ha sorpreso parecchio vederne una, in condizioni più che buone: auto molto avanti nei contenuti e molto duttile, anche grazie alla trazione integrale. Un po’ come la Toyota Tercel Wagon, anch’essa più unica che rara da noi. Una IATO! Notevole, vista la particolarità e la rarità del mezzo.
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Vw Golf II GTI in condizioni strepitose: Vw Golf III 1.6 GL, anche lei ben messa e molto accessoriata (4 poggiatesta, altrettanti vetri elettrici, clima etc) Una rarissima BMW 318 Compact: Dulcis in fundo, concludo con una clamorosa Honda Civic Shuttle II 4WD, più unica che rara sulle strade del bel paese: a dirla tutta, dalle mie parti anni addietro, ne girava più di qualcuna.
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Grazie@Roy De Rome Si, credo che il cerchio abbia la “corona” argentata e le razze di color nero lucido: imho un lavoro fresco, sembravano nuove. La fascia bianca stretta sul pneumatico secondo me è un po’ forzato: per il resto il design del cerchio era parecchio cattivello e secondo me la vettura in generale si presta ad una piccola elaborazione in stile tedesco. Ah ecco! Questo dettaglio lo ignoravo: sapevo di paraurti e posizionamenti esclusivi per l’Italia, causa quadrotta: grazie per la delucidazione [emoji6][emoji4]
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A me, visto anche il tipo di mezzo, non dispiace affatto: io lo trovo abbastanza rustico ma non spartano. In un panorama dominato da suv, crossover e rialzette, un fuoristrada vero fa sempre piacere vederlo.
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Si, ad oggi ci sono il Partner Teepee e il VW Caddy 4Motion. Altri non ne ricordo: diciamo che la trazione integrale su questo tipo di mezzi non è comune.
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Non ho ancora avuto modo di vederla dal vivo ma lo reputo un prodotto interessante. A suo modo Kia è stata, come già detto da altri, “coraggiosa” nel proporre (nel vecchio continente) una vettura simile, che rompe un po’ gli schemi e gli stereotipi che, almeno in Europa, il marchio deve ancora (per certo versi e segmenti) scontare, ancorché attenuati rispetto al passato. Sarà una mosca bianca ma credo che potrà giovare, anche solo per immagine, al marchio.
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È stata una sorpresa anche per me: tornando dall’università l’ho vista parcheggiata e non ho esitato a “paparazzarla”. È la prima Taunus Coupè che ho modo di vedere dal vivo: propenderei per una versione intermedia XL. Le condizioni apparivano discrete: mi auguro che l’assenza del paraurti anteriore sia temporanea, magari in attesa di ricambi o restauro. Piccola personalizzazione, non rara sulle Taunus, lo spostamento della targa dal cofano baule al paraurti: a mio gusto sono un po’ forzate le gomme a fascia bianca, più anni ‘50 e ‘60 ma sono dettagli. Concordo in pieno per ciò che concerne il parallelo con Capri.
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Ford Taunus TC1 Coupè: VW Golf II 1.3 GL: Lancia Dedra 1.6 i.e. LS:
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Roba da scomunica, automobilisticamente parlando. Ricordo che tempo fa erano “lekkati” alcuni patent di quella che poteva essere la T-Cross cabrio, da cui mi sembra che questa abbia tratto ispirazione...
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Condivido appieno. Diciamo che negli anni a seguire sono via via scomparsi, riducendosi solo a croci/crocifissi sul tetto e pochissimo altro. Anche il vano feretro, decenni addietro, era spesso molto carico di lavorazioni e barocchismi: anche qui via via si è “pulito” il tutto, arrivando ad avere (molto spesso, ma molto dipende dal cliente e dal trasformatore) due lumini per lato con una croce/crocifisso centrale. Non erano rare nemmeno le tendine in raso o seta o (come ho provato a vedere) roba damascata, vellutino o addirittura ricami. Fino agli anni ‘80 e ‘90 la facevano da padrone il quasi completo rivestimento in acciaio con lavorazione a rosetta e insetti in radica o simil legno. Per fortuna oggi si tende a fare vani feretri tech, mi sono passo il termine: LED, giochi di luce, tetti con rivestimento in stile cielo stellato, senza dimenticare inserti specchiati o nero pianoforte. Vedrò di recuperare qualche foto [emoji13] Edit: Tra l’altro, la presenza di molti elementi decorativi (pennacchi, statuette e via dicendo) erano prerogativa dei funerali di lusso: tanto più erano presenti, tanto più la cerimonia era sfarzosa. Di contro, un’allestimento più sobrio e discreto, identificava cerimonie meno ricercate è più economiche. Nelle regioni settentrionali erano molto diffusi i pennacchi, mentre scendendo per la penisola vi erano più piccoli manufatti o decorazioni metalliche varie.
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Altre sue proposte americane: Dodge Caravan/Plymouth Voyager di prima generazione con allestimento Baron: Buick Le Sabre Landau, carrozzata Premier: Fiat 1400 B trasformazione Sagliano: Fiat 1400 con allestimento Santori: Le proposte italiane, come in uso fino agli anni ‘60 circa, avevano sulla Carrozzeria molte decorazioni, a volte parecchio elaborate: spesso e volentieri erano realizzate in bronzo o, molto più raramente, anche in oro oppure ottone. In gran parte si trattava, per la verità, di placcature o coperture con foglia d’oro o similari. Tale tendenza è andata sempre più scemando, sopratutto a partire dagli anni ‘70.
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Non so dire se sia meglio o peggio, come alcune delle più recenti proposte di restyling in casa Toyota. Di sicuro è più personale, ma anche più tamarra: secondo me troppo aggressiva rispetto al segmento e alla vettura che è...
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Restyling poco riuscito imho: meglio la versione precedente per me, con un frontale più proporzionato e adatto al tipo di auto. Mi piacevano molto i fari posteriori uniti, ora separati e meno originali. La parte che per me poteva essere “svecchiata” di più è la plancia, in particolare zona clima e infotelematica.
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