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johnpollame

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  1. C'è da dire che di gara in gara i valori cambiano come una banderuola a seconda di pochi gradi in più o meno, della grana e del bitume del nastro di corsa, mai come quest'anno difficile far previsione se non che dove serve molto carico la Ferrari è superiore nettamente, dove serve efficienza è leggermente superiore la Mercedes. Che però sul giro secco della terza qualifica è quasi sempre imbattibile, e questo le rende le gare assai più facili...
  2. Ma se puoi permetterti una 959 te ne puoi prendere una dozzina di 928 e sistemarle da concorso... ?
  3. Son gusti, ma personalissimamente trovo il primo Boxster coi fari all'occhio di bue molto più interessante esteticamente dell'odierna 718: complici i due cilindri in meno di quest'ultima, soprassedendo sull'affidabilità non specchiata delle Porsche dell'epoca, per un utilizzo non esasperato, forse preferirei girare edonisticamente con la ventenne... Ma scrive uno che si esalta fino alle lacrime gironzolando su d'una trentennale con neanche centotrenta cavalli...
  4. O una Caterham, che si divertirebbe di più... Vettura eccezionale. Probabilmente spingerà i costruttori classici di iperautomobili a proporre vetture similmente estreme: Noblesse oblige. Aldilà della scheda tecnica abbacinante nei numeri, però, questa valchiria non mi smuove un battito che sia uno. E temo anche che, così aerodinamica e concettuale, non sia neppure tanto gustosa da guidare, ancorché smodatamente velocissima.
  5. Il giroporte è piacente, filante, forse troppa lamiera e troppo poco vetro, ma la scalfitura bassa, dal vivo, dovrebbe alleggerir l'effetto. Posteriore non molto distintivo, ma elegante. Interni belli e coerenti al marchio. Il muso... il muso no. No. Volgare, deforme, pacchiano. Irritante. Peccato.
  6. Credo trattasi di reazione scomposta di appassionati all'assunto della prima parte della frase, ritrito e montato per lustri e lustri nella mentalità del medioautomobilista. Forse l'unica vettura che potrebbe davvero fregiarsi del titolo di Fiat Veloce in pienezza di significato, fu la 155. Che secondo il forse troppo osannato Ghidella sarebbe dovuta anzi essere ancora più simile alla Tempra, anche esteticamente (sic). Prima ci fu anche una Nissan Veloce. Audi ha lavorato sodo in tutti i settori per oltre 30anni, con totale coerenza e senza mai interrompere l'evoluzione prima di guadagnarsi l'attuale enorme credito nell'immaginario del Mercato. E se sotto certi aspetti è vero che dal punto di vista strettamente tecnico la tetranellate attingono a mani basse a sottosistemi sulla carta meno nobili, è indubbio che per gli aspetti che il Mercato tende più ad apprezzare sono stati davvero eccellenti nel proporsi e farsi recepire come i migliori sulla piazza. Vero che il delta con la concorrenza anche plebea si sia molto, molto, assottigliato ai tempi d'oggi, ma ad Ingolstadt possono tranquillamente cavalcare l'immagine costruita nelle decadi passate e spuntare margini tra i migliori in assoluto del Listino. Bravi. L'unica speranza per Alfa Romeo è di riuscire a fare qualcosa di simile, finora, storicamente, è sempre mancata la coerenza, la stabilità e la costanza nell'evoluzione, il sostegno dei modelli verso fine carriera, il rinnovo della gamma in tempi opportuni. Si esce con un modello eccellente, ma poi lo si trascina negli anni fino a renderlo quasi obsoleto, si ha un periodo di crisi con modelli poco incisivi, poi si prova a rilanciare con un modello strepitoso, salvo poi ripetere il ciclo. Ed è un vizio che il Biscione si porta dalla notte dei tempi, ben prima che i Sabaudi v'allungassero -invitati- le nodose mani, c'è da sperare che con la serie Giorgio si rompa il corso-ricorso e inizi una nuova era per uno dei Marchi più visceralmente amati dagli appassionati dell' Automobile. La vera rinascita del Marchio, se ci sarà, sarà data dal successo dei modelli che fra 6-8 anni sostituiranno le odierne Giulia, Stelvio e venture, che ora hanno il solo compito di dissodare il terreno e gettare semenza.
  7. Non mi piacciono i fari assottigliati delle versioni più agghindate. M ricordano lo sguardo dell'amerinda Primadama: E (molto) mal digerisco il grugno delle versioni sportivelle. Per il resto mi sembra un'ottima evoluzione dell'idea di Polo, con tutti i suoi (molti) pro, e qualche contro.
  8. Orsù, alla fine si tratta di vetturetta robustella e pratica per mercato indigeno, dove mi par faccia la sua bella figura, con stilemi che devon comunicare ad altri occhi ed altri palati che ai nostri viziati. Gli interni mi paion nvece ben fatti, non sfigurerebbero su di una segmentobi europea tradizionale, almeno da quel che si intuisce. Portarla in Europa così com'è? No. Prender spunto e base da questa per farne una quattrometri per il vecchio continente? Dipenderà dal contar fagioli, al momento parrebbe non valerne la pena, i Sabaudamerindi nelle attuali contingenze ritengono (magari a torto) di poter proporre al prima acquirente di Punto un certo numero di modelli alternativi che almeno in parte, e ciascun la sua, si sovrappongano al bersaglio di mercato.
  9. Premesso che la mia la presi esattamente a questo proposito, e il Bruco rispose eccedendo le mie aspettative a riguardo, anche se oramai la si usa quasi solo come allegra porta dituttodipiù in ambito urbano, credo possa essere ancora un'ottima alternativa alle "segmentoC" di allestimento medio-basso, rispetto alle quali può vantare un rapporto spazio/ dimensioni esterne invidiabile, maggiore ariosità dell'abitacolo, una visibilità e una posizione di guida che a mio gusto regalano una qualità della vita a bordo più elevata di una normale berlina (senza dover scendere al malo compromesso del SUV). Grazie alla cinquecentosità, pur se pasticcia, e alla versione agghindata all'uopo, potrebbe attirare anche qualche amante dei fintofuoristradini ora in gran voga. La mia la guido relativamente di rado, oramai usucapita da Dolcemetà, ma sarà perché assuefatto dalla guida "banale" di prammatico cetaceo autostradale aziendale, noioso anche ai duecentoallora su teotisca autobanna, ogni volta è l'occasione per qualche km di letizia: oltre a starci bene dentro è pure gustosa da guidare. Vere e proprie mancanze non ne vedo, questo intervento di mezzetà sembra anzi correggere qualche economia che stonava negli interni. Vero però che mancano certi moderni accessori opzionali qualificanti, che potrebbero elevarne lo spessore a possibile unica macchina tuttofare, ma forse in Fiat pensano di soddisfare tal richiesta con altri modelli. Chiosa sui ritocchi alla linea: mi pare un lavoro ben fatto che va incontro al gusto del Mercato, però perdendo gran parte della simpatia che pur con qualche scompenso (o forse proprio per questi) sa suscitare la versione attuale.
  10. E rete di vendita, e l'immagine di marca che aveva già cominciato ad appannarsi sul finire anni Settanta, specie fuor di confine, e la gestione "allegra" dei progetti con continue varianti in opera e conseguenti ritardi irrecuperabili sul mercato nonchè incoerenza d'immagine del modello in uscita, e il disinvestire romitiano, e il quasi fallimento pre-marchionnico con conseguente necessità di far nozze co'fichi secchi etc. etc. etc.
  11. Sulla Tetrarotata Rivista, attorno agl'anni 2000 mi pare uscì pure la chiacchiera contraria, ovvero una Biturbo del Terzo Millennio su base 156... PS Contestualizzando agli anni Ottanta, le ammiraglie italiane potevano ben dire la loro quando uscirono, fatta salva tipica italica difettosità spiccia e assemblaggi non esattamente precisi, ma stile e prestazioni erano validissimi all'epoca. Capitarono all'alba di un cambio di paradigma in Mercedes e BMW che verso l'ultima decade fecero uscire vetture tecnologicamente innovative e soprattutto con ambizioni superiori per prestazioni e motorizzazioni, e quindi lusso in sensi lato, rivolte per lo più all'abbiente clientela alemanna, ove le italiane erano castrate dal nefasto accanimento fiscale per le vetture sopra i 2000cc, classe nella quale comunque si difendevano anche se ovviamente lo strascicarne la carriera ben oltre il lecito le ha rese alla fine obsolete, ed i loro rimpiazzi compromessi in partenza, la K uscita non pronta e dopo mille ripensamenti, la 166 quando oramai il ricordo di un Biscione all'avanguardia era perso in un' era passata indefinita.
  12. Pure la Panda 30 con i 135/70 R13 ... E la mia aveva pure la guida autonoma:
  13. Oddio, ero ragazzino e forse ho le idee non precise, ma all'epoca tra 190 e Prisma ricordo più o meno la differenza che -mutatis mutandis- ci potrebbe essere oggi tra Tipo e Classe A... (con grande considerazione per la Tipo, beninteso ) La 190 era in concorrenza quasi più con la Thema, almeno tra gli adulti con cui all'epoca avevo a che fare. Era modernissima, lussuosa, era Mercedes in tutto, aveva motori d'alta fascia, la pur valida Prisma era almeno uno scalino sotto, per stile, immagine, lusso, anche se poi su strada e nell'uso quotidiano rimaneva validissima, allineata ove non superiore alle concorrenti della stessa fascia. Ma la 190 era tutt'altra classe... Il discorso potrebbe valere tra 200 e Thema, che se la poteva giocare abbastanza bene con le berline "2000" dell' epoca, almeno agli inizi della carriera.
  14. All'epoca le preferivo la cugina Hyena, ma col passare degli anni trovo la SZ sempre più affascinante, se dovessi scegliere tra le due mi troverei dilaniato dal dilemma:
  15. Confermo senza riserve il sedile posteriore scorrevole, che colpevolmente pria dimenticai! Eh, quando lo presi il Bruco era uscito da poco, c'era la fila di famigliole in concessionaria a provare il bagagliaio col passeggino, km 0 poche assai (e nessuna configurata vicino ai miei desiderata), dovetti ordinarlo nuovo (con 80gg di attesa all'epoca...).
  16. Pure io 500L. Pentito solo di averla dovuta prenderla a gasolio, che la vera morte sua sarebbe stato il turbo GPL, non ancora a listino quando dovetti cambiare la vecchia dueporte. Personalmente non rinuncerei al tetto in vetro, optional capace di rendere la qualità della vita a bordo e la piacevolezza del viaggiare a livello delle migliori berlinotte e fintofuoristrada pseudolussuose. E su strada non è messa neanche male: ci sono segmentoC decisamente più in imbarazzo tra le curve. Ed è perfettamente a suo agio sia in città che nei lunghi viaggi (fatto più volte la traversata dello Stivale in totale souplesse, anche se da qualche anno per i viaggi privati uso cetaceo autostradale che passa l'azienda...). Ma tieni conto che son riuscito a mettermi in rimessa pure una vecchietta spider a carburatori, e mai sciocchezza mi diede maggiori soddisfazioni nelle pur fugaci uscite (anche con prole, che adora il "Duetto senza il tetto che quando vai veloce fa le scoreggine"...), se vuoi, puoi ?
  17. Un po'di gratuita vanagloria al sol d'Aprile...
  18. La differenza principale è che *sempre ipoteticamente* qualora fra qualche anno uscisse una duevolumi avantratta, ci saranno vetture Alfa Romeo di buona e consolidata immagine, dal respiro internazionale, che potranno "far da trainio", cosa che 147 e Giulietta si sognavano. E qualche denaro in più da investire, sia nel meglio confezionare il prodotto che nel promuoverlo, cosa che soprattutto per Giulietta, ed in parte 147 (specie nella seconda parte della carriera) non fu possibile fare. Mancherebbe ancora una rete commerciale perfettamente all'altezza fuori dai patri confini, ci son segnali di miglioramento, ma è aspetto su cui lavorare per ottenere il massimo risultato dal potenziale dei prodotti, in parte rimasto inespresso con le ipotetiche recenti progenitrici. Ciò detto, giocando la mia mano al "piccolo CEO", senza far conti anche in contumacia d'oste, farei il suvvettoC avantratto, riadattando opportunamente fiat/jeeppume preesistente, ponendo massima attenzione a stile, design, finiture, accessori, avendo cura che le prestazioni dichiarabili siano -anche di poco- numericamente superiori alla concorrenza confrontabile. Pochi o pochissimi noteranno una base meccanica meno esotica: se fatto coi crismi sarà piuttosto appetibile dai molti che mediamente si rivolgono a questo genere di vetture e potrà garantire sia volumi che buoni/ottimi margini. E la farei in due versioni una più caratterizzata da fintofuoristrada (stile GLA), l'altra più sobria/"sportiva", tale da poter attrarre buona parte del target ora di Giulietta. Farei invece la codamozza "classica" su pianale Giorgio, da intendersi come auto sostanzialmetne quasi di nicchia, da amatori. Sofisticata, prestazionale, da relativamente pochi volumi ma margini decenti, prezzata appena sotto Giulia, con versione di punta indicativamente appena sopra l'odierna M140i e base barbona da noleggio il 100kw che propongono su Giulia in certi mercati. Concettualmente più vicina alla Serie2 che alla 1er attuale. Più che fonte di guadagno, un ammortamento dell'investimento per Giorgio e a sua volta un investimento in immagine, che gioverà anche al meno nobile suvvetto. Ma il mio sproloquio può aver men senso di quello che poi partorì questa:
  19. *Potrebbe*, che di ipotesi spicce si scrive, offrire un design particolarmente piacevole, un marchio che sta pian piano riguadagnando una sua identità, piacere di guida per lo meno allineato ai migliori del segmento, magari prestazioni superiori e forse qualche altra peculiarità che il marketing si inventerà. A un prezzo al dettaglio leggermente inferiore. Non per dire che l'opzione sul giorgineo pianale sia da liquidare su due piedi, specie se si puntasse a fare la due volumi più potente e veloce sul mercato, è che anche un'avantratta potrebbe pure avere una sua coerenza strategica, specie se altri modelli di alta immagine potranno far da traino.
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