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johnpollame

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  1. Così come "impietoso" era, a favore della 166, il confronto in prestazioni, qualità stradali, e piacere di guida... Poi, mancavano sì i motori sopra i 3,2 litri, ma il confronto con le motorizzazioni corrispondenti era a normalmente favore dell'Alfa, che aveva inoltre lo schema sospensivo più raffinato della categoria (quadrilatero e multilink), l'infotainment più evoluto, identico a quello montato allora sulle Porsche, e impianto frenante Brembo. Ma, certo, certo, aveva qualche disallineamento nei pannelli dell'abitacolo, qualche scricchiolio in più delle migliori concorrenti: impietoso... Orsù: l'unico vero handicap tecnico della 166 era il cambio automatico a sole quattro marce, che tra l'altro non si adattava bene alle curve di coppia più sportive dei motori Alfa a benzina, per tutto il resto la 166 era una vettura di assoluto prim'ordine, tecnicamente parlando, che però scontava soprattutto un'immagine di marca oramai già compromessa nei confronti delle rivali tedesche, in un segmento di mercato dove l'immagine è quasi tutto. E qui chiudo, anche perché all'epoca i misfatti strategici e industriali che avevano affossato l' Alfa Romeo erano già stati commessi venti e passa anni prima, quando le Alfa erano "vere Alfa", e con 156 e 166 si tentava di fare un primo tardivo passo per rilanciare il marchio, che allora era già oramai irrimediabilmente appannato dagli ultimi lustri della gestione statale e, in modo però minore, dai primi goffi tentativi di marchiare Alfa pur discrete Fiat.
  2. Esatto, come dice Yakamoz, ovvio che con 10mila euro + altrettanti e una buona dose di fortuna, ti saresti trovato una certa plusvalenza nel valore complessivo delle vetture, ma il rischio di incamminarsi per un sentiero erto ed irto di difficoltà c'era eccome... Se davvero sei interessato a portarti a casa una vecchia signora col Biscione, ti consiglio di focalizzarti sul modello e cominciare a farti una cultura per metterti al riparo da bidoni o vetture pasticciate: non sai quanti annunci di vetture definite restaurate sono in realtà un'accozzaglia di pezzi e particolari che non c'entrano nulla col modello, magari anche nuovi e lucidi, che però rovinano originalità e valore connesso. La prima cosa da fare per me è cominciare a frequentare forum specifici del modello, farsi un minimo di cultura, poi tuffarsi nei siti di annunci, andare a vedere quante più vetture possibile dal vivo anche se non si intende acquistare subito, serve come il pane per iniziare a "farsi l'occhio" . Nell'occasione fare foto a valanga e discuterne con i forumisti. E continuare ad andare a vedere dal vivo le vetture in annuncio, per allenare l'occhio fino a che le tue impressioni iniziali... cominceranno a collimare con quelle degli esperti... Occhio all'effetto Dunning-Kruger https://it.m.wikipedia.org/wiki/Effetto_Dunning-Kruger che il rischio di credersi esperti senza esserlo porta ad acquisti disastrosi (un amico ha fatto di testa sua colto da acquisto compulsivo e si è ritrovato 15000 euro extra di sola carrozzeria perché "sì dai, son solo due puntini di ruggine, mi pare tutto sommato a posto...") E, ahimè, la cosa non si concilia con la pazienza che ci vorrebbe, ma le quotazioni per le vecchie Alfa hanno già cominciato a salire, quindi non c'è da aspettare troppo, se non si vuole entrare nel mercato del collezionismo d'epoca più facoltoso...
  3. S'intravvede assai poco... La bianca è comunque buona solo per ricambi, se in quel che non è in foto si salva qualcosa... per le altre... forse la polvere le ha preservate... ma vanno viste accuratamente verificando anche la parte meccanica per capirne il valore: dall' "affarone" al "bagno di sangue con pianto e stridore di denti" il passo è brevissimo. Può valer la pena prenderle in blocco se il prezzo è davvero di favore. Mi sono affacciato solo fugacemente alla finestra delle auto d'epoca, quindi prendi con estrema cautela quanto sotto: se messe discretamente bene (cioè in quelle che sugli annunci si definiscono "ottime condizioni" ) oggi le Giulia GT1330Junior dovrebbero valere sui 12-13000 (ma ultimamente vedo in rete richieste sui 15-20000...) e l' Alfetta sugli 8-10000. Probabile che le quotazioni della Giulia salgano anche parecchio nel breve, per l'Alfetta ci vorrà qualche anno in più. Questo il mio sentire facendo una proiezione a partire dai 18-20 mesi in cui ho seguito assiduo le offerte per il Duetto-specialmente-ma-non-solo, prima di trovare la mia, ma è ovviamente tutto aleatorio e relativo ad un mercato attuale, quello delle storiche, che definire schizofrenico è poco... Per l' Alfasud direi 2-3000 euro non di più. Quanto sopra per macchine ben FUNZIONANTI, generalmente a posto di carrozzeria e interni anche se con qualche pecca estetica e qualche secondaria cosa di non originale, o mancante, o rotta. Se son ferme da 30 anni metti in conto almeno 2-3000 euro a macchina per dar loro una messa in strada decente (pneumatici, tutti i manicotti e i tubi in gomma, freni, supporti motore, guarnizioni motore-carburatori, etc. etc. etc.), il motore andrebbe quantomeno aperto e controllato: con un po' di fortuna potrebbe anche bastare poco, ho visto bialberi fermi da 20 anni partire dopo 20 secondi di starter, ma la situazione potrebbe essere ben diversa e lì sono altri 3-4 milaeuro almeno che se ne andrano. O peggio. La cosa buona è che sono motori robusti e semplici e normalmente si riesce a sistemarli, salvo danni veramente grossi... La bianca lasciala come banca organi per sistemare la rossa e poi rivendi in caso quanto ancora riutilizzabile. La ruggine che si vede all'esterno di una vettura è men cha la punta dell'iceberg... Sulla Giulia direi di mettere in conto anche sostituzione frizione, e nel contempo verificare sincronizzatori cambio, specie la 2° che tipicamente inizia a grattare in scalata (ma ci si può convivere facendo la "doppietta") e già che ci si è controllare il contatto dell'interruttore luci retro (che poi per sistemarlo tocca smontare il cambio: sulla mia ha fatto corto neanche un mese dopo aver tirato giù tutto per rifare la frizione -santi numi!- ... ora ho un interrutore vintage sotto il cruscotto per le luci retro, che spero rimarrà provvisorio molto a lungo..): altri 1200-1500 euro che andranno, poco di più se si dovranno sistemare i sincronizzatori... Non sono esperto di ALfetta, ma credo che sarà da registrare la tiranteria Bowden del cambio e verificarne il meccanismo, già di per sè non molto preciso. Raccomando di affidarti a qualcuno di esperto su questi modelli, che sappia cosa e come guardare-provare, prima di acquistare: per la mia Bianchina Aerodinamica ho frequentato prima per molti mesi forum specializzati e fatto amicizie virtuali che poi si sono concretizzate in un supporto fondamentale per la ricerca ( vari Duettisti mi hanno consigliato man mano e un paio sono venuti a provare con me quella che poi ho acquistato...). Oltre che concretizzarasi in compagni di libagioni e gozzovigli nei fugaci raduni a cui finora son riuscito a partecipare... Molto dipende dal tuo budget, dal prezzo che il parente (spero non serpente) vorrà proporti, se comunue le intenzioni sono di tenerle per tuo piacere personale e non hai problemi a "Perderci soldi" più che "investirci", e non ti poni tempi stretti per averle sistemate, la bilancia pende decisamente sul portarle a casa tutte... Ma bada che conosco appassionati dall'acquisto bulimico che magari hanno le rimesse piene di splendide vecchiette (e anche ruderi inverecondi, a dir la verità) ma che non hanno tempo e risorse per sistmarle a dovere: è un vero peccato... A postilla: per il restauro, a prescindere se dovrà essere impegnativo o meno, sempre meglio cercare qualcuno che sia esperto del modello o almeno di vetture del periodo, sono auto comunque semplici, quindi in teoria non dovrebbe servire grande maestria per lavorarci, ma carrozzieri e officine "moderni" anche se con le migliori intenzioni possono far nefandezze, quantomeno rovinando l'originalità del modello, quando non combinando disastri assoluti, specie se vi ci si affida ciecamente... Per i ricambi non ci dovrebbero essere problemi, vi è ampia disponibiità specie dai rivenditori tedeschi ed inglesi.
  4. Geely con Volvo ha acquistato una struttura produttiva e il profondo know-how della casa svedese, e sta producendo vetture pienamente corrispondenti alla tradizione scandinava, GAC acquisterebbe solo un marchio da appiccicare a vetture cinesi di dubbia/da-verificare qualità e dal design verosimilmente anonimo. Dalla padella nella brace. O, alla meglio, da una padella ad un altra...
  5. Ma tronfia di fascino e carattere: l'adoro...
  6. Fumia aveva delle intuizioni geniali, e alcuni stilemi caratterizzanti che non digerisco, come i musi al mio palato troppo affilati, con il paraurti che sale troppo dal basso alzando il frontale come fosse smorfia a sdegno dell'asfalto. Poi, per fortuna, i bozzetti raggiungevano i saloni più arrotati e pieni nelle forme, dando dal vero spolvero plastico di volume alle geniali idee di fondo, altrimenti troppo concettuali. Negli ultimi anni di carriera Fumia ha -opinione mia personalissima- subíto il tarlo della semplificazione simmetrica della carrozzeria, inseguendo a tratti maldestramente, a tratti molto maldestramente, un concetto di intercambiabilità dei paraurti, delle porte e di altri parte di carrozzeria mel nome di una possibile riduzione dei costi di produzione. In questi studi, come la Lancia J, sono troppo evidenti le forzature stilistiche, solo in qualche caso (tra l'altro i primi esperimenti meno estremi) il risultato, pur non "bello" in pienezza di significato si può dire interessante. A mio sentir modesto.
  7. Oddio, per quanto ovviamente raccomandato (come per altro il Campione del Mondo in carica), lo spagnoletto mi pare invece più che discreto, e con buone prospettive di migliorarsi...
  8. Sol tetra bullonato, di diametro or riservato a scatolette da città, eppur m'emoziona come pochi...
  9. Ad aprire, spezzo una lancia a favore delle avantratte fatte bene: entro certi valori di coppia/potenza possono garantire tutto il necessario divertimento (e anche di più in certi fortunati casi) assieme a doti di razionalità utilitaria giocoforza ridimensionati nelle retropropulse equipollenti, che dal canto loro, se a loro volta fatte bene, garantiscono una guida più incisiva quando si avvicinano i limiti della zona di confort. Personalmente ritengo che per una segmento C il miglior compromesso lo si ottenga con l'avantrazione, ma era bello avere una vettura fuori dal coro come la bavarese. Ora 1er perde la sua maggiore peculiarità, ma sono pochissimi quelli che se ne accorgeranno e ancor meno quelli che se ne dispiaceranno. Io tra questi. Ma questa è l'automobile di oggidì, e noi siamo sorpassati.
  10. forse è che certe frivolezze, cromaturine, sofficità, schermi, luci e lucette, se non proposte con il giusto marchio, il cliente non è disposto a pagarle quanto il Costruttore vorrebbe... E al cliente tipo di una vettura come la Focus (che con buon probablità è magari un noleggiatore di auto aziendali, visto che il cliente privato ora si sta orientando su vetture più... alte da terra...) fa magari sì piacere avere qualche attenzione estetica/funzionale di categoria superiore, ma al momento di aprire il portafogli non garantisce il margine necessario a coprire il delta di costo di produzione/ammortamento progetto-sviluppo che la *Marca Generalista a Caso* si attende. O, semplicemente, visto il sempre più indirizzo di auto "da lavoro" delle berline, un certo grado di finitura/dotazione/ambizione non è più richiesto. A questo punto tanto varrebbe spingere per quanto possibile l'omologo modello rialzato a catturare consensi, predisporre all'esborso, e garantire margine, proponendo la berlina come versione semplificata, "utilitaria", cercando il margine semplificandone la dotazione non strettamente funzionale. E' un'opzione possibile: alla Fiat è andata molto bene ma ha anche potuto sfruttare un progetto già nato per mercati meno esigenti (nei quali la Tipo/Aegea è invece considerata tutt'altro che povera), è stata un'operazione a basso costo e basso rischio, inoltre coerente con la strategia di immagine ( 500 & C VS "gamma semplice/funzionale"), per altri Marchi c'è concreto un possibile rischio di "declassamento" agli occhi del Mercato, ma in ogni Gruppo ci sono uffici con fior fiore di professionisti deputati proprio a valutare quanto sopra...
  11. Orsù: non solo ma anche. E in fondo neppure del tutto a sproposito...
  12. Corretto, nelle sedi istituzionali, nei parcheggi immediatamente in vista possono parcheggiare solo auto del gruppo, per ovvie questioni di immagine. Direi legittimo... Ciò detto, per quel che deve essere, 'sto fintofuoristrada non ppar neppur malvagio, sul piano estetico va anzi a correggere alcuni dei più indigesti dettagli stilistici dell'anellata sorella...
  13. Ebbene: amo la progenitrice. Questa reincarnazione la trovo valida, con sol qualche ombra a maculare specchiata classe. Ombre che a mio gusto si riducono in: - fari anteriori troppo poligonali, li avrei preferiti tondi - anteriore dalla larga bocca rapace, l'avrei preferito più armonico, classico, meno volgare - fari posteriori dal negativo camber: inflazionati e troppo simili, specie con una coda siffatta, a quanto già s'è visto altrove - copriscarico massiccio, pentagonale: risulta posticcio e non certo originale per il resto direi che ci siamo: un'adorabile sportivetta di gran caratura, la linea laterale mi pare risolta egregiamente, solo forse avrei preferito più vetro e meno lamiera in proporzione, ma la minigonna messa in ombra dal labbro inferiore della portiera regala più snellezza all'insieme: bene. Molto belli sedili e pannelli porta, meno la plancia e gli strumenti, forse un po'anonimi per una vettura del genere, ma almeno l'insieme è molto pulito: meglio così che tanti inutili orpelli.
  14. Iannone è sempre stato uno dei più veloci in pista. Per questo mi son sempre aspettato molto da lui: a non cadere si può imparare, ad andare forte davvero ci vuol talento. Ma, francamente, oramai mi sono arreso al fatto che il buon Andrea difficilmente farà un passo avanti in questo senso: troppe volte ha avuto l'occasione di pensare ai suoi errori, troppe, troppe volte c'è ricascato con entrambi i piedi. È un pilota generoso, che da tutto, e ciò non può che rendermelo oltremodo simpatico, ma temo che rimarrà quel che è ora: veloce come, a volte più dei migliori in griglia, ma troppo spesso incapace di capitalizzare il suo talento. Ma di cuore m'auguro di sbagliarmi. Come mi sbagliai dopo l'opaco 2013 di Rossi al ritorno in Yamaha. Ma Valentino per tornare competitivo cambiò tutto: vita, mentalità, abitudini, squadra, i compagni di box di una vita, sacrificando molto del suo prima essere un idolo assoluto, rimettendosi completamente in discussione... Iannone avrà testa, coraggio e voglia di concentrarsi solo sulla sua maturazione come pilota? Temo, ma sempre spero.
  15. Se ne parla qui: http://viamazzocchi.quattroruote.it/senza-categoria/giulia-e-car-of-the-year-scherzetto-o-dispetto/#comments uno dei giurati, tal Joaquim Oliveira, portoghese, interviene esprimendo le sue (sotto certi aspetti deprecabili ma legittime) motivazioni di voto...
  16. Esattamente: sgambatina domenicale lungo il Naviglio del Brenta.
  17. Che giovin vettura, tra l'altro neo virgulto di novissima piattaforma testé progettata, possa soffrire di qualche intoppo iniziale è cosa fastidiosa ma fisiologica. E nessuno, neppure i migliori (forse esclusa Lexus), ne è immune. Ciò non toglie che sia focale per Alfa in questo frangente perseguire un' affidabilita generale che possa fugare i pregiudizi che da quarant'anni a questa parte caratterizzano la produzione italiana. PS Interessanti i commenti all'articolo che si dividono in chi pedissequo cavalca il cliché del "Fix It Again Tony. Again..." chi, s'esprime a riguardo come feci poche righe sopra (qualcuno portando la propria testimonianza con blasonati marchi ) e addirittura alcuni che pur di godersi una vettura come la Giulia sono disposti a perdonarne le magagne che già mettono in conto...
  18. Spendidamente definiti i volumi, davvero riuscito l'interno, mi par giusto sinolo tra modernità e lusso che fu, condito con una macinata di stempunk. Ma i frontali di tutte le Bentley d'oggi, con quei fari che indefiniti s'appoggiano sciolti e flaccidi a guisa d'orologio del Dalì, restituiscono al mio iride un senso di incompiutezza al limie dell'angosciante, vieppiù stridente con l'eccellenza stilistica del resto della vettura.
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