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MarcoGT

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  1. Non sembrano ritocchi troppo invasivi: secondo me molto bene se così fosse, l’attuale Superb esteticamente mi piace molto, moderna e sobria allo stesso tempo. Mi auguro che dopo il pasticcio fatto con Ocatavia non rovinino anche questa.
  2. Io i remake stilistici non li digerisco molto, e la Stratos non fa eccezione. Secondo me aveva molto più valore celebrativo la Stola S81 Stratos, reinterpretazione del concetto del modello originario da parte dello stesso Gandini.
  3. Riprendo il filone auto funebri con una prima analisi sulla W210, erede della W124. Il modello è stato presentato nel 1995 ed e subito diventato, come in precedenza, il leader del segmento per ciò concerne le trasformazioni. Con questa serie di assiste ad una progressiva diffusione della carrozzeria 4 porte, anche se le versioni 2 porte (corte o lunghe) continueranno ad avere la fetta di mercato più rilevante. Altra caratteristica degna di menzione è data dal numero di vetture dotate di cambio automatico, che via via ha finito per soppiantare il manuale + riduttore da sempre utilizzato: idem dicasi per la scomparsa, quasi totale, di vetture con motore a benzina, in favore (nella maggior parte delle volte) di auto diesel o turbodiesel. Si assiste inoltre ad un mutamento, più o meno evidente a seconda dell’allestitore, delle linee dei carri, non più solo squadrate come prima: la “svolta” vera è propria arriverà però con la W211, come avremo modo di vedere. Infine, si ricorre con sempre meno frequenza (salvo eccezioni o personalizzazioni) a decori o segni particolari di natura religiosa. Ecco alcuni esempi. 2 porte passo corto, ricavato da telaio o da vettura: Pilato BMC: Casale: Chiotti: Zanardo: Qui invece telaio lungo per trasformazioni 4 porte o comunque a LWB: Casale: Pilato: BMC: Rappold: Alla prossima tranche [emoji6]
  4. MB 190 E, già versione post-restyling: VW Golf III 1.4 GL, in buono stato, paraurti posteriore a parte: Mitsubishi Space Wagon II 1.8 GLX: Ford Fiesta MK3 1.3 Newport: Chiudo con una incredibile BMW 502, in questo color crema e in condizioni pazzesche:
  5. Mi auguro che il nuovo corso stilistico MB, per le berline in modo particolare, accantoni le forme da banana che si sono viste negli ultimi anni, in favore di qualcosa di più teso e, magari (anche se la vedo dura), un po’ più di differenziazione tra C, E ed S: va bene il family feeling, ma fino ad un certo punto (vale anche per altri marchi tedeschi).
  6. Oh, finalmente l’attesa è quasi finita: concordo sulla Toyota poco appagante per il genere di auto ma aspetterei altre foto per valutare meglio.
  7. Inquietante che alle volte basti una linea del tetto più o meno bassa e rastremata insieme ad un lunotto più o meno inclinato per far diventare tutto coupé: credo che questa parola sua tra quelle di cui si è più “abusato” automobilisticamente parlando. Ad ogni modo, ennesima babbuccia: i cinesi se la possono tenere secondo me, a posto così [emoji13]
  8. Velluto, molto utilizzato sulle auto giapponesi fino ad anni ‘90 inoltrati. Lo stesso materiale rivestiva i sedili di alcune versioni di Serena, Sunny e Micra, oltre che di Laurel.
  9. Ho seguito la diretta di Motor1 e devo dire che nel complesso, per averla vista solo in video, non mi dispiace, tranne il 3/4 posteriore e il relativo portellone, per le sue linee poco nette rispetto al resto della vettura, a cui invece non mancano.
  10. Ci vorrebbe una bella Duna Turbo i.e. rigorosamente con cerchi “Abort” visto il mezzo [emoji16]
  11. Questa variante cinese perderà il portellone in favore di una classica soluzione con il solo sportello, praticamente una 4 porte a tutti gli effetti, vista la predilezione dei cinesi per questa carrozzeria.
  12. Toyota Celica T200, molto bella ma un po’ trascurata e con la vernice opacizzata: Mitsubishi Colt 1.3 GL, molto ben tenuta: Volvo 240 GLE Injection, un po’ trasandata: Vw Passat (B3) Variant 1.8 GL, in condizioni ottime:
  13. Se dovesse somigliare, e credo che sarà così, alla Q8 potrebbe venirne fuori un mezzo interessante in una categoria, i suv-Coupé, strapiena di pantofole.
  14. dR Zero, secondo me orripilante con la vernice “wannabe Smart”: Emgrand X7, suv cinese con ambizioni premium, targato straniero:
  15. Vero, il dettaglio della guarnizione merita anch’esso attenzione: in effetti la soluzione riportata per i vetri fissi è molto meno moderna di quella incassata per gli apribili a compasso. Guardando bene anche il tergilunotto ha una sua valenza: la soluzione della seconda serie è più moderna, avendo l’attaccatura direttamente sul lunotto anziché sul portellone. A livello tecnico è più efficace quella adottata dalla seconda serie, mentre la soluzione per la prima versione è più economica oltre ad essere leggermente meno comoda nella visuale, ma nulla di drammatico. Il tergilunotto in posizione laterale verticale è stato molto utilizzato anche dalle auto giapponesi degli anni ‘80 e ‘90, ma non solo. Pensandoci bene anche tra le versioni di base e le S (come le successive SL, SX, Smart etc) i ripetitori angolari anteriori, rispettivamente di color ambra e bianco, avevano una resa differente, secondo me a vantaggio delle seconde, nonostante la tendenza/moda (in generale, per molte auto dei primi anni ‘80) di averle di colore arancio. Paradossalmente il decennio precedente, ma non solo, vedeva la preferenza (salvo eccezioni) di frecce bianche o, per il nostro mercato e per un periodo, con una parte bianca e una arancione per i ripetitori.
  16. Apperò, ti faccio i complimenti!Un bel colpaccio davvero, considerando età, natura del mezzo e utilizzazione: gli specchietti specifici lì ricordo anche su Penny, Fiorino e altri commerciali Fiat naturalmente. Altra rarità, secondo me, è data dalla tinta che se non ricordo male dovrebbe chiamarsi Verde Night, molto comune per la produzione Fiat medio-bassa “non commerciale” del periodo. O.T. - Non ho mai compreso il volante di alcuni modelli Fiat anni ‘80 senza alcun logo o scritta. Sarà un dettaglio eh, ma mi ha sempre dato l’idea di un qualcosa di dimesso, non so come dire... [emoji28]
  17. Per certi versi, sia dimensionali che fiscali, i concetti alla base delle K-Car potrebbero avere un loro perché (più di uno secondo me) anche da noi.
  18. Io la trovo molto riuscita, nonostante il formato maxi (ma non per lo standard americano) e a tratti più piacevole del “fratello maggiore” Navigator.
  19. Onestamente non sono molto di questo genere di cose, ma in compagnia un giretto lo faccio sempre volentieri. Lo scorso anno, con amici, siamo andati ai mercatini di Natale di Lugano, approfittando poi per un giro in città e nel grande magazzino Manor, una sorta di Rinascente. Per pranzo un bel bretzel con würstel, ma in generale la scelta non manca anche tra panini con affettati, formaggi e salumi locali: per merenda una bella cioccolata calda alla pasticceria Münger in centro.
  20. Lancia Thema T.d.s. prima serie, in ottimo stato: Suzuki SJ, versione US-Spec e con cerchi Daihatsu Feroza: Assoluta rarità questa Mazda Xedos6 2.0 V6:
  21. Condivido appieno. Si, se non erro è un sostanziale restyling del modello attuale e non uno progettato ex-novo.
  22. Tra le due varianti preferisco nettamente la tre volumi: la hatchback ha la coda un po’ tozza e la zona portiera posteriore/montante C secondo me non è risolta benissimo.
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