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Treni da Mestre: "Fortunato chi sale"""


lucaf1

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MESTRE. «Sei fortunato se sali», avvertono subito. Ti viene l’ansia, ad attendere il treno. Finisci con l’accelerare un’inclinazione alla misantropia quando vedi il marciapiede affollarsi. Così guardi i tuoi compagni di viaggio raggrumarsi sulla platform, come si legge nelle indicazioni bilingue nelle stazioni, ciascuno tuo rivale, ciascuno tenterà l’assalto al tuo sedile, ciascuno si arrampicherà sul vagone un nanosecondo prima di te. I pendolari sono animali automatici: sanno tutto dei treni, degli orari, delle carrozze, delle fermate, del binario d’arrivo, in quale settore della stazione. E ora devono tener conto anche di un’altra scadenza: lo nuovo sciopero generale dei trasporti.

La Bassano-Castelfranco-Noale-Mestre è una delle linee torride del pendolarismo di operai, impiegati, studenti, come le linee da/per Padova, da/per Mestre-Quarto d’Altino-Portogruaro (forse la peggiore) o da/per Treviso. Mestre è il groviglio delle coincidenze, dei tuffi atletici sulle rampe dei sottopassaggi. La stazione di Noale-Scorzè nell’ultima ora della notte è bella, il restyling in vista della metropolitana regionale l’ha trasformata in una sosta gradevole. Il Regionale 5703 da Bassano per Venezia S. Lucia arriva fra 10 minuti. Ripensi alla battuta: «Sei fortunato se sali». Sul marciapiede ci saranno in tutto una decina di ragazzi. Il treno ad alta frequentazione - materiale elettrico a due piani, spazi stretti, quattro carrozze, la prima e l’ultima motrici - arriva in orario alle 7.18: a quell’ora la «clientela», come ci chiama Trenitalia, è formata da almeno 150 persone. Sono piovuti all’i mprovviso, in zona Cesarini: è l’etologia dell’animale-pendolare, tirchio sul tempo: i pendolari arrivano all’ultimo minuto. Un’o cchiata misantropa agli altri e via, si sale. Sorpresa: un po’ di affollamento c’è, la ressa no. Sono gli autobus Actv nelle ore di punta (ma anche alle ultime corse notturne) ad essere allucinanti. Ma mancano ancora tre fermate a Mestre. Saranno anche piccole stazioni, ma la «clientela» c’è, perfino ad una piccola fermata come Salzano-Robegano che, nella strana geografia ferroviaria del Veneto, non è né a Salzano né nella frazione ma in mezzo, come la Mira-Mirano sulla Mestre-Padova non è né a Mira né a Mirano, Dolo non è a Dolo ma a Ballò di Mirano, Vigonza-Pianiga né in una né nell’altra località. Sono studenti delle superiori, vanno a scuola a Mestre. Il R5703 ferma anche a Porto Marghera, ma gli operai sono pochi. Ecco Maerne di Martellago, Venezia-Asseggiano, stazioncina che scomparirà con la nuova linea Castelfranco-Venezia via Spinea. Ora è a binario unico, è stata finalmente elettrificata fino a Bassano (ma allora perché continuano a circolare anche le vecchie carrozze diesel, un paio di vagoni che avranno 60 anni?), con il Sfmr la linea sarà a doppio binario. «Perché il treno oggi è così pieno?», chiede una ragazza all’amica. Ora è pieno sì: se fosse ancora la vecchia littorina saremmo carne pressata. Arriviamo a Mestre in orario. Qualche volta succede.

Al binario 9, l’ultimo per ora della stazione di Mestre (la futura grande stazione ne avrà 16, hanno già spianato il terreno con il ghiaino), sono in centinaia ad attendere il Regionale 2229 per Bologna delle 8.10 (perché gli ex diretti non si chiamano più Interregionali?), l’altoparlante lo annuncia, il treno arriva 8 minuti dopo. Il viaggio fila liscio, l’arrivo a Padova, indicato nell’orario alle 8.33, 10 minuti dopo. I pendolari sono in larga maggioranza studenti universitari. Il display a Padova annuncia l’a rrivo del Regionale 5485 da Brescia per Venezia in ritardo di 10 minuti, doveva arrivare alle 9.12. E’ anticipato dall’Eurostar 9701 da Milano, con 15 minuti di ritardo. Il nostro Regionale finalmente arriva: è un altro treno ad alta frequentazione, stesso modello di quello preso a Noale. Anche qui la clientela è principalmente di studenti: dialogano di corsi, esami, tesi, in viaggio ripassano appunti. L’altoparlante annuncia ogni fermata, all’arrivo a Mestre calcolano un ritardo di 12 minuti, seguito dalla frase-passepartout «ci scusiamo per il disagio». Mattina di mercoledì 28 novembre, siamo nella norma.

Ma dev’essere un caso eccezionale. Le lettere ai giornali sui disservizi di Trenitalia sono un diluvio. L’assessore regionale ai Trasporti Renato Chisso firma multe miliardarie alla società che ha il monopolio dei trasporti ferroviari regionali, qualche volta fa dei blitz e sui treni dei pendolari ci sale pure lui. C’è più informazione, prima delle proteste dei comitati dei pendolari sul perché i treni erano in ritardo nessuno si sognava di dare spiegazioni. In realtà il servizio non è migliorato. Piccoli ritocchi, come i display nelle stazioni che non si limitano a indicare orari e binario d’arrivo. Solo il giorno prima, martedì scorso, sulla linea per Udine è stata la catastrofe. Il Venezia-Conegliano, partito in orario da S. Lucia alle 9.17, è arrivato a destinazione 66 minuti dopo l’orario indicato. 42 minuti di ritardo il Venezia-Udine delle 9.56; 28 minuti il Sacile-Venezia delle 9.58; il Conegliano-Venezia delle 10.45 è partito alle 11.05 e ha sforato di 50 minuti. Motivo: un guasto agli impianti di Spresiano. Sempre martedì a Portogruaro si è rotta la linea elettrica. I pendolari che da Quarto d’Altino devono raggiungere Padova via Mestre la coincidenza la perdono molto spesso. Ma i pendolari sono la ricchezza di Trenitalia. Dati nazionali: sono 1 milione 600 mila, 3 settimane il tempo medio complessivo passato in treno, 600 euro la cifra che sborsano in un anno per l’abbonamento.

la nuova venezia

che culo! sono forse sulla peggiore (quarto d'altino) :(((

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