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Will

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  1. Io non sono molto d'accordo sul fatto che la morte di Marchionne abbia rappresentato una forte negatività per Alfa Romeo. O meglio, l'ha rappresentata, ma il paziente era già malato. Cera un vizio di forma e forse un fraintendimento. E non mi riferisco certo alla stanca e stancante questione della gestione Alfa Romeo dall'avvento di Fiat in poi. Limitatamente al periodo dei prodotti del grande rilancio, dei prodotti dalla vera identità Alfa, dei prodotti che tornano alla trazione posteriore... non sono stati un successo di mercato. Per me è un fatto oggettivo. Possiamo declinarlo all'infinito, con attenuanti di ogni tipo (e le conosciamo tutti e non c'è bisogno di elencarle per l'ennesima volta). Hanno venduto poco, o se preferite, meno di quanto ci si aspettasse. E allora, perlomeno diamogli una connotazione di plausibilità al dubbio che la storia del vero DNA Alfa potrebbe essere una cosa percepita da un'infinitesimale percentuale di appassionati. Distribuzione dei pesi, meccanica di eccellenza, trazione posteriore, prestazioni ... non hanno fatto breccia La 147 era su telaio Tipo. E' stato un boom commerciale. Ha iniziato un nuovo segmento di mercato (intendo come concetto). Dico questo, perchè in vista dell'uscita della Tonale, ho notato che è ripartita la questione pianale, sospensioni, multilink (tonnellate di bytes su quest'ultimo argomento ho letto ai tempi di Giulietta). La macchina deve piacere, fare breccia nell'impatto immediato e toccare subitaneamente emozioni. Al pari vostro ho conosciuto decine di persone che hanno subito voluto l'EVoque quando è uscita. Molti non conoscevano nemmeno bene quale fosse la casa produttrice. Quello è l'inizio. Ti permette un anno di rendita nelle vendite. Poi dopo, devi essere maniacale nell'assistenza, nel garantire la qualità (questa è condizione precedente), tenere vivo il prodotto. Tonale per me ha le potenzialità di ripetere la 147, magari questa volta senza vizi di qualità o fama di scarsa sicurezza
  2. E' un dato anomalo L'Italia rappresenta il 15 della popolazione europea mentre questa notizia (magari da verificare come tutte le altre) sostiene che da noi si riscontrano il 30% di morti per infezioni dell'intera UE. E il dato risale al 2016 Immagino che l'infezione non produca morte subitanea ma passi spesso per un processo di ospedalizzazione. Se dal 2003 al 2016 il dato ha prodotto una crescita del 150/200% come fa a non aver allarmato anno dopo anno? Comunque credo che le ultime misure adottate per contenere il contagio siano del tutto velleitarie e destinate a non funzionare. Anche se avessero una parvenza di effettiva efficacia, l'onda dei casi continuerebbe a manifestarsi sulla scorta dell'inerzia acquisita per almeno un altro paio di settimane. Quel che intendo è che gli eventuali effetti positivi inizierebbero a manifestarsi tra 15 giorni. Nel frattempo avremo però raggiunto la soglia critica di occupazione delle t.i., e dunque la chiusura totale è certa fin da oggi. Interessante il messaggio che ho letto qui sul fatto che tra le altre cose abbiamo perso un'opportunità di rivedere il nostro modo di concepire l'economia, la logistica, l'approccio al lavoro. L'ho trovato molto lucido come spunto
  3. Mi sembra che siamo ad un algoritmo, ad un modello matematico come quello delle previsioni del tempo che cerca di mettere dentro tutte le potenziali variabili e i loro imprevedibili comportamenti e effetti da interazioni così da ottenere la previsione corretta. Strutture ospedaliere al collasso (ancora per qualche giorno solo come proiezione ormai certa), fasce di età, letalità, dove e come si può contrarre, economia, partite IVA, iper stress da panico collettivo bombardato quotidianamente e black-out del sistema immunitario, comportamento scellerato ed irresposabile dei giovani, distanza a classe ma ammassamento negli autobus. 1 Milione di morti quest'anno per il virus. 45 Milioni per altre cause (tra cui un paio di milioni per demenza, quasi un milione per suicidio) Meditando invece da un punto di vista della "Ragione di Stato", mi chiedo se a quest'ultimo sia o meno vitale il gettito fiscale. Mi è sempre sembrato che fosse linfa irrinunciabile per la macchina Stato (la PA, i servizi, le infrastrutture, le scuole, la sanità, etc). Da questa prospettiva, non avrebbe più senso stanziare qualche decina di milioni di euro (magari centinaia) per aumentare cure, prevenzione, posti letto, personale, ma tenere in moto il meccanismo dell'economia e garantirsi un gettito che ripaghi svariate volte quella spesa? Si tratta della pura logica dell'investimento vista da un'altra visuale. Solitamente si investono soldi per generare un margine di guadagno. Alcune volte si possono investire soldi per far si che la perdita che subiremo sia minore. Faccio un esempio: quest'anno si stimano minori entrate per lo Stato da imposte indirette (IVA, accise sulla benzina, etc) per oltre 21 Miliardi di euro (si miliardi, non milioni). Ma tale stima non presuppone un potenziale secondo lockdown, che in caso si verificasse comporterebbe una revisione di quelle stime di qualche miliardo. A queste cifre vanno aggiunte le perdite da imposte dirette (le imposte sui redditi, sul patrimonio) per ulteriori 18 miliardi. Dunque quest'anno lo STato perde circa 39 miliardi di gettito fiscale. Sempre che non vi sia in programma nuove forme di lock down parziale o totale. Dal 2011 ad oggi sono stati tagliati fondi alla struttura sanitaria nazionale per 37 miliardi (strutture, posti letto, personale, ricerca e sviluppo, etc). Stai a vedere che 10 anni di sacrifici ce li siamo bruciati in 10 mesi RispondiInoltra
  4. Provo a mettere giù alcune variabili e ragionare sui numeri A inizio l.down a marzo avevamo 650 persone in terapia intensiva. Durante il l.d. il virus ha sfogato la sua propagazione fino ad arrivare ad occupare 4000/4100 posti in terapia intensiva. Qual è la capienza massima del nostro paese? Varie volte ho letto 5040. Altre volte ho trovato informazioni che affermavano che con il contributo delle cliniche private siamo intorno ai 6500. Ad Agosto ho letto invece che ad ottobre sarebbe stata implementata una capienza addizionale che avrebbe portato il totale a 8500 posti. Oggi siamo a 750 persone ricoverate in terapia intensiva e se dovessimo fare una proporzione con il dato di partenza del 18 marzo scorso, chiudendo tutto domani avremmo comunque una proiezione di circa 5000 posti occupati in terapia intensiva. Saturazione massima o al 60% a seconda di quale sia l'effettiva capacità del paese. Da un punto di vista prettamente logico ha senso chiudere tutto? Tralasciando per un attimo le ripercussioni micro e macro economiche, la salute delle persone, ma anche la vita di tutti i giorni delle stesse, del loro futuro, delle prospettive di avere garantiti i beni di prima necessità. Rendiamo l'analisi scevra da dibattiti del tipo "scoppieremo di salute ma moriremo di fame"- Oggi chiudiamo, perchè altrimenti ai primi di dicembre le terapie intensive non saranno più in grado di ricevere nuovi pazienti. Stiamo fermi per due mesi o tre in modo che la curva sfoghi la sua salita per poi attenuarsi e finalmente svalicare verso valle. A gennaio 21 riapriamo. Alcune attività non avranno superato questa seconda ondata di chiusura, ma altre si. Torniamo all'attività economica, a quella ludica, alla socialità, liberiamo le energie accumulate nel periodo in casa. Ma siamo ancora in mesi freddi, l'inverno tiene alta la sua carica virale. La curva dopo qualche settimana riprende a cavalcare. A fine Marzo 21 si ritiene sia necessario una nuova chiusura per appiattire di nuovo la curva. Chiudiamo previdentemente due ulteriori mesi, per non saturare le strutture ospedaliere, in modo da arrivare di nuovo ai mesi caldi che si sono dimostrati poco favorevole alla diffusione del virus. Questa dinamica mi appare poco razionale. Non risolutiva. Si potrebbe (si sarebbe potuto) giocare su altre variabili. La capienza ospedaliera? Ragionando invece secondo la ragione di Stato, mi chiedo se a quest'ultimo sia o meno vitale il gettito fiscale. Mi è sempre sembrato che fosse linfa irrinunciabile per la macchina Stato. Da questo prospettiva, non avrebbe più senso stanziare qualche decina di milioni per aumentare cure, prevenzione, posti letto, personale, ma tenere in moto il meccanismo dell'economia e garantirsi un gettito che ripaga svariate volte quella spesa?
  5. Mi sembra che anche la variabile stagionalità impatti sull'andamento della curva e non solo il coprifuoco istituito a inizio Marzo.
  6. Considerato l'ampio tempo a disposizione mi sono messo anch'io a scrutare i dati del contagio sotto diverse angolazioni. L'Italia - fatte le dovute proporzioni con altri paesi che hanno numeri consistenti di contagi e storicità accumulata del virus - ha un quantitativo di "recovered" del tutto anomalo. In questo momento la Spagna ha 10.000 casi totali in più dell'Italia (152.000 contro 143.000) ma un numero di casi attivi (non guariti o deceduti) nettamente inferiore (85.000 contro 96.000). La differenza sta nel numero dei guariti che in Spagna ammontano a 52.000 e in Italia a 28.000. La Germania ha un numero di contagiati totale inferiore di quasi 30.000 persone rispetto all'Italia, ma un numero di "guariti" pari a 46.000 (18.000 in più dell'Italia) L'Iran vanta 32.000 guariti su un totale di 66.000 casi (meno della metà dei nostri) Questi paesi hanno iniziato a subire l'ondata del virus dopo di noi e questo spiega ancora meno perchè abbiamo così pochi guariti. Cercando in rete ho trovato che circa una settimana fa la Spagna aveva 58.000 ricoverati in ospedale (su un totale di 122.000 casi corrispondenti a quella data). In Italia nello stesso periodo avevamo "solo" 29.000 ricoverati con sintomi. La fetta più consistente degli contagi italiani è da ricercarsi nei casi di isolamento domiciliare. Numero che nelle statistiche non decresce mai. Ma il virus dovrebbe avere un tempo di manifestazione definito, dopo di che la persona o peggiora e passa in ospedale o tra i deceduti oppure nei fatti "guarisce". Ma chi le registra quelle persone guarite? Direi nessuno. Penso che gli unici che vengono registrati come guariti siano i pazienti ricoverati in ospedale.
  7. Ho provato a leggere quasi tutte le pagine, ma non proprio tutte e quindi mi scuso se questa considerazione è già stata fatta Qualcuno ha scritto "questa macchina grida ICE da tutte le parti". In effetti è apparentemente illogico, surreale non sfruttare appieno questo gioiello. MA poniamo che FCA avesse deciso di far debuttare entrambe le varianti. Su 100 auto vendute, quante sarebbero state 500e? 10/15? Tradotto, diciamo 30.000 auto anno. Sarebbero state sufficienti per permettere a FCA l'abbattimento di emissioni per far si di rientrare nei limiti di legge e non dover più pagare Tesla per questo? NO Sembra quasi che FCA stia cercano di indurre la scelta del pubblico forzatamente proprio per avere un sostanzioso numero di elettriche vendute. E quale altro modello potrebbe assolvere a questo obiettivo se non la stupenda 500? Credo che se i numeri non dovessero avvicinarsi all'atteso obiettivo, sia già pronto un backup plan per una ICE nel giro di 15/20 mesi
  8. Scusate, ma la noto soltanto io una somiglianza tra la Argo e la Polo, oppure se ne è già parlato? Chiedo scusa per l'off topic.
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