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Alain

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  1. Sarebbe stato più logico continuare ad usare Panda per la Panda e Uno per la nuova Panda
  2. RedBull con un sound atipico fa paura sempre un missile 🚀
  3. Le BEV Stellantis in US adotteranno il connettore Tesla, probabilmente è il primo passo per accordo di ricarica anche presso i Tesla charger.
  4. quindi dal 2030 stellantis vuole avere solo BEV in gamma in UE (se il mercato lo consente). Probabilmente Stellantis avrà quindi una gamma BEV completa e qualche ibrido / ice prodotto in nord Africa a marchio Fiat e Citroen per i mercati poveri come quello italiano.
  5. Meglio che facciano utili importanti visto i costi della transizione all’elettrico per un produttore tradizionale, inoltre per il governo meglio sedersi con un gruppo in salute che uno in crisi, con il primo parli di investimenti con il secondo parli di come salvare la baracca a breve termine. dal punto di vista manageriale niente da dire a Tavares fa le macchine sfruttando al massimo i pianali, motori e condivisioni variando l’estetica esterna ed interna (cosa che ha fatto la fortuna di VAG) e cosa non scontata (vedi la gestione di Manley Tonale / Hornet). se il governo vuole trattenere gli investimenti con lui bisogna parlare di quattrini. non incentivando con bonus le vendite delle BEV by stellantis (assolutamente vietato dalla commissione UE, è una cosa folle solo pensarla) ma incentivando le produzioni. finanziare a tasso zero con prestiti garantiti le produzioni, sgravi fiscali, bonus ad assunzioni ecc ecc insomma serve una politica industriale. servirebbe anche che i politici da Calenda al gioverei la smettessero di lamentarsi e piangere perché “la fiatttt chiudeee” e iniziassero a creare un programma Automotive Italia 2035. anche perché Tavares non guarda in faccia a nessuno se deve chiudere chiude, quindi meglio evitare e iniziare a parlarci.
  6. Alla fine è molto semplice; il capitale deve essere remunerato ed oggi lo stato è un fornitore di servizi (capitale umano, indotto industriale, costo del lavoro, incentivi e sgravi alla apertura di una fabbrica, ecc ecc) una multinazionale come stellantis produce dove conviene, (e il consumatore italiano compra quello che gli conviene) con il piccolo particolare che essendo lo stato francese nel capitale sociale le ultime a saltare saranno quelle in Francia. Certo da italiano mi spiace che si stia perdendo la cultura automobilistica italiana di Fiat group ma la domanda che il governo dovrebbe porsi è: come posso trattenere le esistenti unità produttive in Italia? come posso incentivare lo sviluppo di nuove produzioni? Bisogna fare su grande scala quello che Renzi ha fatto con Lamborghini, riempirli di soldi e sgravi per creare produzione e posti di lavoro. la Spagna (notizia di oggi) ha appena fatto ciò con stellantis e Tavares sembra orientato ad aprirci una fabbrica per i motori elettrici. altrimenti con i volumi in calo e la Francia intoccabile in Europa salteranno gli stabilimenti italiani e tedeschi (Opel). teniamo anche conto che a Pomigliano si va avanti con Panda Tonale e la Hornet, appena escono di produzione, se il governo non convince 💶 Tavares ad allocare nuove produzioni scoppia una bomba sociale, stessa cosa per Melfi, Cassino e Mirafiori, ma insomma nell’area di Pomigliano se chiude la fabbrica è un dramma sociale. non saprei è una speculazione giornalistica del Corriere di ieri (hanno ritirato fuori anche il termine “polo del lusso”)
  7. traduco: Mentre i prototipi mimetizzati #AlfaRomeoMilano vengono testati in condizioni calde e fredde sulle strade di tutto il mondo, gli ingegneri italiani #AlfaRomeo sono impegnati a mettere alla prova il nostro bambino nella sua casa spirituale, lo storico banco di prova di @Alfa_Romeo a #Balocco . Come sempre, i loro obiettivi sono la manovrabilità e la dinamica di guida migliori della categoria.
  8. Ferrari è indipendente, è quotata in borsa a milano e New York (da Marchionne/Elkann) ed è controllata da Exor (Elkann e famiglia Agnelli) e Piero Ferrari. Vive un momento di splendore, i conti sono positivi, modelli venduti sulla carta e bonus ai dipendenti a fine anno di diverse migliaia di euro in busta paga. il gruppo Fiat non esiste più, è stato prima protagonista di una fusione con Chrysler con Montezemolo presidente, John Elkann vice e Marchionne AD ed è diventato FCA con Elkann presidente e Marchionne CEO. Due anni dopo la scomparsa di Sergio Marchionne, John Elkann ha condotto il gruppo da una posizione di forza finanziaria una fusione con PSA (Peugeot - Opel), dalla quale è nata Stellantis. Stellantis oggi con CEO l’ex PSA Tavares e presidente Elkann è il gruppo automobilistico (primo azionista Exor, a seguire i Peugeot e lo stato francese), più profittevole al mondo e terzo (se non vado errato in termini di volumi). Ferrari è indipendente da Stellantis. Per l’Italia le criticità che si evidenziano a fronte di un gruppo come Stellantis sono la capacità di attrarre investimenti e produzioni in loco negli stabilimenti storici di Fiat e di FCA. ci sono dei piani per Mirafiori, Melfi, Pomigliano ma sono incerti e messi in discussione giorno per giorno dalle variazione dei piani industriali di Stellantis e dalla rivoluzione della propulsione elettrica imposta entro il 2035. Questi sono i fatti a mio avviso se si vuole salvare la produzione italiana delle automobili (che produce meno di una Spagna o di una Repubblica Ceca o paradossalmente anche del Regno Unito) servono politiche di sgravi fiscali, incentivi ed essere più competitivi di tutti in Europa, sullo stile di quello che fece il governo Renzi per convincere VAG (Volkswagen group) ad assemblare la Lamborghini Urus in Emilia rispetto a Bratislava.
  9. L’unica cosa che mi sento di dire è che le BEV sono da comprare in leasing o noleggio lungo termine o in caso di privati finanziamento con valore futuro garantito dalla casa, visto l’obsolescenza tecnologica dei modelli che i nuovi prodotti vanno a sostituire.
  10. Si sa come sta andando la raccolta ordini? Com'è stata accolta dai clienti?
  11. scaricando le foto HD dalla cartella stampa, le maniglie sembrano di plastica nera, non verniciate.
  12. Oggi Bianca Carretto sul Corriere della Sera riporta delle "voci" che vedrebbero Elkann riportare Maserati nell'alveo Ferrari, ma leggendo l'articolo non mi è parsa una cosa concreta. online non si trova è nell'edizione cartacea.
  13. Quindi in usa l’hanno abbassata a 158k la Modena e 190k la Trofeo. da noi il configuratore è ancora a 180k e 227k
  14. CT sta scercando qualsiasi scusa per chiudere gli stabilimenti italiani. ha già gettato la croce sulle nuove bev di Melfi dando la colpa se non si vendono agli incentivi italiani mancanti, prima ancora di farle 😂 come se il mercato italiano anche con incentivi dovesse assorbire tutte le bev le auto di Melfi. Pomigliano e Mirafiori avete già scritto voi.
  15. Non è escluso che corra con Ferrari già QUESTA STAGIONE
  16. Voci sempre più insistenti degli addetti ai lavori (giornalisti come Chinchero) danno per fatto l’accordo tra Lewis Hamilton e la Ferrari dal 2025. https://formu1a.uno/clamoroso-ce-laccordo-hamilton-ferrari-dal-2025/
  17. Ma queste sono tue supposizioni, non ci sono stati aiuti di stato o dalla commissione UE per la creazione di fabbriche o conversioni dalla propulsione termica a quella elettrica. ci sono stati incentivi di Stati e regioni nei confronti di auto BEV (indipendentemente dal luogo di produzione, quindi destinate anche ad auto prodotte in Cina o negli USA). per quanto riguarda serie A / serie B, le bev hanno i loro pregi e difetti così come le termiche. mi risulta difficile però considerare auto di qualità dei rispettivi segmenti come vw Polo, vw Golf, alfa Giulia con il V6, una Grecale con il Nettuno auto di serie B. È comunque un giudizio che spetta ai consumatori.
  18. Esattamente come dici tu, senza divieti; è una libera scelta del consumatore, Tesla ha rischiato, innovato e creato un prodotto di successo grazie anche alle infrastrutture di proprietà. Scelte fatte dall'imprenditore e dai suoi finanziatori. Il libero mercato e la libera concorrenza premia il prodotto che funziona, penalizzando gli altri. Quello che non va bene sono le direttive che obbligano il mercato all'adozione di una tecnologia, penalizzando i consumatori che saranno obbligati ad una motorizzazione BEV perchè il legislatore ha messo fuori commercio i motori a combustione interna. La scelta deve essere libera, la concorrenza è un bene e migliora i prodotti siano essi BEV o ICE. Il mercato sarebbe dovuto essere l'unico giudice, ma così non è stato e non sarà, le direttive eurepee hanno distorto la concorrenza obbligando, sia le case produttrici che i consumatori, nel medio periodo alla produzione ed acquisto di una BEV.
  19. Non sta in piedi quelli che hai scritto. Nokia e Mivar sono entrate in crisi perché il consumatore in una logica di libero mercato e di concorrenza perfetta ha preferito un prodotto (iPhone e TV a schermo piatto) rispetto ai prodotti di queste due aziende. non c’è stato un intervento legislativo che ha penalizzato i produttori di telefoni rispetto agli smartphone e non c’è stata una direttiva che ha bannato i tubi catodici. Il progresso e l’evoluzione tecnologica hanno reso obsoleto i prodotti di queste aziende. il consumatore in una logica di libero mercato, concorrenza perfetta, e senza incentivi, dovrebbe essere in grado di scegliere se acquistare una motorizzazione ice, ibrida o bev in base alle sue esigenze ed al prodotto, rapportato al prezzo, che le case offrono sul mercato. la Commissione Europea ha arbitrariamente penalizzato fino ad arrivare a mettere fuori dal mercato le motorizzazioni Ice e ibride. le motorizzazioni ice e bev dovrebbero concorrere tra di loro in un mercato di libera concorrenza. se in modo naturale in 10 anni le BEV saranno superiori in termini di prezzo, efficenza, percorrenza chilometrica ecc ecc rispetto alle ICE il mercato in modo autonomo le avrebbe preferite, ma in questo modo con imposizioni temporali detratte dall’alto si è falsato il gioco e questo comporterà il dimezzamento dell’industria automobilistica europea ed un deserto di capannoni nelle zone industriali europee che diventeranno delle piccole Detroit. È il libero mercato e la libera concorrenza che premiano i nuovi prodotti e le nuove tecnologie rispetto agli esistenti (se esse valgono) non le direttive statali / europee.
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