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Stai visualizzando i contenuti con il più alto punteggio, pubblicati in data 16/03/2024 e localizzati in Risposte

  1. 500 bev è un'auto esteticamente molto riuscita, avrebbero dovuto pensarci prima a realizzare la sorella termica. potrebbero tranquillamente tirare a camparci per i prossimi 10 anni.
    7 punti
  2. Così "a naso" direi che dovrebbero essere le proposte per le due sorelline (Panda e nuova Y10 appunto) che avrebbero dovuto affiancare la "Punto mancata" quando il progetto per l'erede della Uno era denominato Trino, e che come Fiat aveva queste sembianze: Poi come sappiamo il progetto da "Trino" divenne "Bino" dopo aver lasciato la Panda a fare... la Panda, e ciò che rimase di quell'idea (anche dopo che la Punto era diventata... la Punto) fu la Lancetta di Fumia basata sulla nuova Fiat, fatto che ricordiamo oggi attraverso quest'immagine simbolica Il titolo che ricordi era quello di un articolo di QR (fine estate/inizio autunno 1987) composto da una serie di interviste fatte in giro per l'Italia subito dopo l'uscita di quelle tre immagini ufficiali, e stava a sottolineare che molte persone erano piuttosto perplesse riguardo la sconcertante forma della coda. Il modello mostrato in quelle tre foto credo fosse (dopo alcune modifiche) questo, visibile nella design story della Tipo. La stampa dei tempi, con tutte le tonalità di colore che venivano fuori passando da una rivista all'altra, non aiuta, ma così, sempre "a naso", secondo me potrebbe essere lui. Dopo una profonda analisi, tempo fa venne infatti fuori che quella delle tre foto dell'estate 1987 non era una vettura vera, bensì il cosiddetto "prototipo 0" (del 1986, terminato da I.De.A mentre in strada giravano gli "Unone") come in gergo veniva definito il carrozzato e - magari parzialmente - meccanizzato con alcuni dettagli ancora finti, come ad esempio i fari posteriori che qui erano semplici blocchi colorati o le frecce anteriori che in una delle foto del 1987 apparivano palesemente farlocche. Questo modello poteva essere soltanto uno, rimaneggiato più volte, oppure potevano essere due molto simili: la prima cosa che potrebbe farci dubitare che sia lo stesso è la tipologia di poggiatesta. Potrebbero aver cambiato sedili, oppure le "auto" potrebbero esser due, ma il fatto è che anche nelle tre foto del 1987 il modello non è sempre uguale (cosa di cui mi sono accorto dopo anni). Se osserviamo infatti il laterale, notiamo che i poggiatesta che sporgono dalla sagoma del montante centrale sono quelli della Digit (presenti anche sul modello "0") mentre le due immagini di tre quarti mostrano questi poggiatesta finestrati che sembran presi dalla Croma (perchè non sono quelli che avrà la Tipo base). Si nota chiaramente che non sono gli stessi sedili, anche perchè, oltre a mostrar bene la sagoma di quelli in velluto della versione ricca, sono più in alto rispetto quelli finestrati delle altre foto, come se fossero completamente sollevati. Se non ricordo male i fari posteriori con la parte centrale bianca vennero scartati nelle fasi finali per motivi di percezione delle luci di svolta (che erano posizionate in quella parte insieme a quelle di retromarcia): la freccia lampeggiante, immersa nel bianco della sezione, si notava meno. Molti prototipi furono costruiti con quei fari, e probabilmente si resero conto in quel momento del problema. Onestamente non saprei dire se avessero visto giusto o meno, a me in questa foto (che casca a pennello) pare che la freccia si noti bene. Magari fu solo un capriccio estetico a far cambiare i colori, chissà... sicuramente una cosa che accadde proprio all'ultimo, perchè in tutta la design story non vi è una sola immagine di una maquette Tipo con i fari posteriori scuri (anzi, erano bianchi/rossi pure quelli della Tempra, a quei tempi... scusate la foto "strizzata" ma non è colpa mia, la stamparono così ) Dispiace anche a me che alla fine quel colore mostrato nell'estate del 1987 poi non sia andato in produzione così come era, per me era una bella tinta e le donava. Questo non mi ha affatto aiutato quando ho deciso di customizzare la Tipo Bburago per riprodurre il momento in precedenza mi era successo di mettercela tutta nel riprodurre in scala una particolare vettura, andando a cercare il colore giusto con l'aiuto del codice della Casa... ma in quel caso non sapevo proprio cosa andare a pescare e cercai qualcosa di simile, andandoci forse molto vicino, ma sicuramente senza prenderci al 100%.
    4 punti
  3. Non so se gia postate queste proposte di restyling della Alfa 6. Interessante il posteriore simile alla 164... Se questo restyling avesse avuto luce verde, si sarebbero bruciati l'elemento piu caratteristico del design di Pininfarina. Ma anche quello a fascia semi trasparente grigia era sempre un anticipazione di un altra idea di Pininfarina vista sulla Cadillac Allante'.
    4 punti
  4. La neo paternità mi ha regalato un sacco di tempo casalingo un tempo a me sconosciuto. Così mi sono lanciato in un progetto che ha la finalità di proporre un concept di utilitaria fiat, elettrica, low cost, ecosostenibile, che ha come focus la mobilità urbana. A molti può sembrare stia parlando della Panda... in effetti è così 😁. è un caso che Fiat abbia nei giorni scorsi presentato il suo concept di Panda, il mio progetto in effetti iniziò già qualche mese addietro. La fonte di ispirazione è la Panda 1980 di Giugiaro, auto ancora oggi per certi versi geniale, linee semplici, abitabilità, facilità d'uso. Partiamo dal nome: To.Go, che in italiano si legge "Togo" termine in uso negli anni 80 per definire qualcosa di piacevole, (spero) mentre in inglese la traduzione è "per andare", perché in effetti, come in alcune utilitarie giapponesi anni 80, la To.Go include nella sua ribaltina del paraurti posteriore un monopattino elettrico ripiegabile per accedere nei posti con l'imitazioni, aree pedonali ecc. Quindi il concetto è: Andare sempre. partendo dall'esterno ho voluto disegnare una linea aerodinamica, pulita e priva di barocchismi. la vista laterale a goccia, i cerchi pieni, l'assenza di specchietti e maniglie sporgenti, una piccola ala posteriore contribuiscono ad abbassare il cx. il padiglione vetrato e le ampie superfici vetrate rendono l'abitacolo luminoso mentre le protezioni laterali sono realizzate in plastica riciclata proteggono l'auto dai piccoli urti urbani. Nella ribaltina posteriore (Heritage delle Weekend Fiat) è incluso un monopattino elettrico, disegnato insieme all'auto, ripiegabile e ricaricabile sia direttamente dalla presa oppure mentre è riposto nell'auto. Il portellone è un richiamo alla Panda Van ma è un espediente che aumenta la capienza del bagagliaio e permette l'apertura in luoghi dall'altezza limitata come i box. ecco alcuni dettagli esterni: Nel parafango laterale è prevista una zona che include presa di ricarica (su entrambi i lati e le camere latrali) piccolo richiamo alle cerniere a vista della storica Panda Sul frontale nel grosso pannello che include i gruppi ottici è presente un'indicatore esterno del livello di batteria, utile nei casi di car sharing, richiamo alla griglia frontale asimmetrica della Panda. ed infine passiamo agli interni, quattro posti singoli che possono essere rimossi (a parte quello guida 😁) per esigenze di carichi lunghi o voluminosi. Utilizzo limitato al minimo di plastiche e materiali ecosostenibili come i tessuti in fibra di bambù sia per sedili, plancia e pannelli e sughero per le parti a contatto. Ed infine non c'è solo bianca e per chi ha bisogno di più di 2 ruote motrici.
    3 punti
  5. SE veramente dovessero fare 500 ibrida sulla base della BEV, mi aspetto un prolungamento della carriera pure dell'elettrica a questo punto, anche oltre il 2030. Restyling pesante nel 2027 in contemporanea al lancio dell'ibrida, nuove batterie, e via andare per altri 4/5 anni. (ovviamente tutte mie supposizioni)
    3 punti
  6. Mi unisco anch'io al cordoglio per la morte di un grande Maestro, un uomo che ha saputo indirizzare lo stile dell'auto verso nuove forme che tutt'ora influenzano le forme delle nuove creazioni. Ed è per questo che mi irrita particolarmente la freddezza di Lamborghini, la cui identità deve tutto a Gandini. Ieri, a scuola, ho spiegato ai miei allievi dell'ultimo anno chi fosse quell'uomo che mi stava a cuore commemorare. Non dimenticherò mai quando vidi la Lamborghini Diablo, la vettura dei miei sogni di bambino.
    3 punti
  7. https://torino.corriere.it/notizie/economia/24_marzo_16/stellantis-chiede-ai-fornitori-la-fiat-500-ma-a-motore-obiettivo-175-mila-auto-0e5fe664-c927-4a70-8184-8681a5bdfxlk.shtml?refresh_ce
    3 punti
  8. Casa e sorpredente a questo leak? E esttamente la linea ci si vede gia alle prototipi
    3 punti
  9. A proposito di materiale I.DE.A. c'era anche questa proposta (che non e' chiaro se si riferisca a LANCIA Y o FIAT PANDA II ) che presenta un portellone importante dal disegno simile alla TIPO.
    3 punti
  10. Da bambino ero un grande appassionato di camion, disegnavo solo quelli. Ricordo ancora adesso quando vidi le prime immagini del Magnum, così fuori dagli schemi, innovativo. Forse li per la prima volta ho realizzato che si poteva pensare in modo diverso, essere audaci ed innovare. Naturalmente ad 8 anni non sapevo chi fosse Marcello Gandini, ma sono abbastanza sicuro che se faccio quello che faccio per vivere, lo devo a lui. Grazie maestro
    3 punti
  11. e che già che ci sono che la facciano anche Abarth così le tigri da tastiera smetteranno di rompere i maroni...
    2 punti
  12. Grazie di tutto, wedge master
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  13. Sui social ho trovato questo
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  14. Oh finalmente! Un rene umano!
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  15. e meno male aggiungo
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  16. e chi la vuole una AMG da 90.000€ a 4 cilindri?
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  17. Iniziano i leak… Fonte: IG Cochespias.
    2 punti
  18. Ho qualche amici che hanno gia provato, ma tutti pochi entusiasti, anche la prova di AM&S era solo discreto. E le vendite sono scarsi fino adesso
    2 punti
  19. Ha creato opere stupende e indimenticabili. L'augurio è che i giovani designer prendano esempio da lui e dal suo spirito creando linee originali e innovative Avendone il tempo, sarebbe giusto celebrarlo con un thread che racconti in maniera adeguata la sua storia e i modelli che ha disegnato
    2 punti
  20. Forse questa discussione è quella più adatta dove inserire questo mio scatto commemorativo.
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  21. LUGLIO 2001 Nell'estate del 2001, la Stola s.p.a viene incaricata direttamente dal Centro Stile Alfa Romeo di Arese di realizzare un modello di stile per la Tipo 939 che dovrà sostituire l’attuale 156. Parallelamente gli acquisti di Fiat Auto assegnano alla società di Rivoli l’intero sviluppo dell’ingegneria di esterni e d’interni “iniziando” come prassi con le macro fattibilità e le superfici matematiche di classe B e C; la richiesta comprende anche la versione familiare. Estate/autunno 2001. Il piano di forma dell' Alfa Romeo Tipo 939 il cui design è del Centro Stile di Arese. La competitività del prezzo della società Stola non è l’unica ragione di questo importante incarico, pesano sicuramente le precedenti esperienze su i progetti della 156 berlina e soprattutto della versione Sportwagon da poco entrata in produzione. Il team degli stilisti Alfa diretto da Wolfgang Egger è composto da Daniele Gaglione, Filippo Perini, Alessandro Dambrosio, Antonio Rosti, Marco Lambri e Vincenzo Ferreri. Da subito una piccola squadra di matematizzatori e progettisti della Stola risiederà per qualche mese al Centro Stile di Arese a supporto degli uomini Alfa Romeo per realizzare le macro fattibilità e le matematiche utili per la frestura dei modelli di stile di esterni e interni. Fine ottobre 2001. Il Team dei matematizzatori della Stola residente al Centro Stile Alfa Romeo di Arese insieme ai suoi designer realizza le matematiche di classe B-C relative alla costruzione del modello di stile degli esterni. Gli esterni saranno terminati a metà febbraio del 2002 presso la modelleria degli Stola e gli interni poco più tardi a fine marzo direttamete nelle officine di Arese. 15 febbraio 2002. Filippo Perini, Daniele Gaglione e Alessandro Dambrosio i designer che sotto la direzione di Wolfgang Egger hanno disegnato la versione Arese della 159. Questa fotografia è scattata nel reparto stile della Stola s.p.a. a Rivoli. Primavera 2002. Ecco le foto originali del primissimo modello di stile eseguito presso le officine Alfa Romeo di Arese con un Team misto di modellatori Stola / Alfa. Anche le matematiche di classe B per la loro realizzazione sono state eseguite dagli uomini della Stola. Tutto sembra procedere bene, ma un sorprendente prototipo Alfa Romeo Brera in mostra ai primissimi giorni di marzo dello stesso anno nello stand dell’Italdesign in occasione del Salone di Ginevra 2002 farà prendere una decisione inattesa ai vertici del gruppo automobilistico torinese. Impressionati dal design della Brera l’ingegner Daniele Bandiera da poco al vertice della divisione Alfa Romeo chiederà ai Signori Giugiaro di realizzare un’ulteriore proposta attraverso un modello di stile della loro futura berilna. Qualche mese più tardi sarà proprio il modello di stile dell’Italdesign ad essere approvato definitivamente per la produzione di serie. In ragione di questa decisione la Stola s.p.a. pur mantenedo il contratto con Fiat Auto per il completo sviluppo d’ingegneria di prodotto verrà esclusa per la realizzazione del master model e delle relative matematiche di classe B-A degli esterni. Parallelamente allo sviluppo della Tipo 939 in versione berlina nell’estate del 2001 veniva come logico affidato da Fiat Auto sempre alla Stola s.p.a. il lavoro di sviluppo di ingegneria della versione station wagon chiamata da subito come tradizione Sportwagon.
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  22. This is the car from the Lopresto collection, 105.68 by Giugiaro One of the 105.64 with 4 cyl engine is still alive
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  23. Posto alcuni screenshot presi dal video che il museo ha dedicato alla genesi della Montreal. Vi consiglio di darci un'occhiata perchè merita parecchio. Montrealina (la chiamavano proprio così nella documentazione interna) col 4 cilindri 1750. Montrealona (idem come sopra) alias Tipo "Canada", bozzetti di Brovarone per Pininfarina. Proposta del CS Alfa, scartata pure lei. Ricorda molto la Canguro di Bertone Alfa Romeo 186, proposta di Bertone per un erede della Giulia GT col V8. Di questa è rimasta solo la scocca vuota nei sotterranei del museo. Proposta di Giugiaro, basata sulla Montrealina, scartata perchè troppo moderna per l'epoca. Il design verrà poi ripescato per l'Alfetta GT. Questo prototipo è ora nella collezione Lopresto. Si valuta di nuovo (e si scarta di nuovo) l'idea di proporre una Montrealina: carrozzeria identica al modello di serie (con tanto di gobba) ma motore 4 cilindri. Il prototipo definitivo in strada Il progetto del camuffo. Il fatto che il disegno fosse basato sul modello a 4 cilindri, quindi senza la gobba sul cofano, mentre il muletto girasse con il V8, rende l'idea di quanto sia stata travagliata la nascita di quest'auto. E per finire una chicca: le prove per decidere dove posizionare gli stemmi Da notare come alcuni dettagli non fossero ancora definitivi, tipo i fari e gli scarichi
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  24. I think it is 154, the front overhang is obviously from the front wheel drive car. And the engine line is very low, following the low height of boxer architecture and sub-horizontal placement of L4. Thank you Paolo!
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  25. Dalle domande al direttore di "Youngclassic" di questo mese: Cosa vorranno dire con "ben due HF"? 🤔
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  26. Io credo sia legata alla coppia di berline strettamente imparentate che stavano nascendo prima dell'accordo con Fiat, quindi si, o è lei oppure la sorella grande in una fase iniziale... queste foto sono più o meno del periodo di altre in cui, all'interno di reparti limitrofi, si stanno realizzando i master per i lamierati che renderanno la 75 diversa dalla Giulietta. Potrebbero essere un pochino più vecchie, e quindi mostrare quel che stavano pensando di fare prima. La foto non aiuta a capire le dimensioni del modello in lavorazione, potrebbe anche essere una fase primordiale di questa eh.... c'è comunque una certa somiglianza... Il modello in scala ridotta comunque lo trovo molto simile al famoso bozzetto blu, e la scocca all'interno del passaruota anteriore mi sembra quella delle 116...
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  27. con quella devo invertire le unità di misura ed ottengo i suoi consumi 😅 però quanto ad emozioni... beh un altro pianeta
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  28. anche l'ultimo bozzetto di interno è molto, molto simile a quanto fatto poi su Allanté
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  29. In effetti la Uno Turbo ha preceduto la Tipo! Dettaglio che si tende a ricordare meno perchè Fiat nel 1985 non lo enfatizzò tanto quanto fece tre anni dopo con l'erede della Ritmo. Forse perchè si presentava la variante sportiva di un modello già conosciuto e non una vettura di nuova generazione, sulla quale c'erano da dire tante cose. Per la Tipo la motivazione era data dalle dimensioni (e dal conseguente peso) del portellone.... che comunque pesa un botto lo stesso. Lo so perchè lo apro spesso e non è affatto leggero, quando chiude fa un bel botto che fa sedere tutta l'auto... mi chiedo che peso avrebbe avuto se fosse stato in lamiera. Il materiale plastico con cui era realizzato avrà sicuramente avuto un peso specifico inferiore alla latta ma la costruzione era bella tosta comunque, composta da due elementi sovrapposti. Sulla Uno Turbo penso che il desiderio sia stato quello di realizzare un portellone con lo spoiler integrato, anzichè aggiungere al lamierato standard il solito spoilerino nero.... una soluzione piuttosto innovativa per l'epoca. Così a memoria non me ne vengono in mente altri, risalenti a quel periodo. La nervatura del portellone "Uno" in lamiera era sicuramente una soluzione studiata per irrobustire un lamierato altrimenti assai facile da ammaccare, ma era anche un vezzo stilistico del Giugi (visibile anche sulla Thema per diversi anni) messo lì a collegare idealmente le due luci posteriori ed allargare otticamente la vista posteriore. In verità Giugiaro aveva ipotizzato anche una soluzione un po' più "mossa" per la parte bassa del portellone... c'era una maquette (di cui ora, mannaggia, non trovo la foto) che nella vista posteriore mostrava dei gruppi ottici leggermente diversi: la dimensione era più o meno quella ma essi erano tagliati in diagonale nella zona dell'angolo superiore interno (dove c'è la luce di retromarcia per intenderci... che infatti diventava un po' un triangolino come quello della Golf II) e all'altezza di quella diagonale, sul lamierato, correva una scanalatura molto simile a quella che ha la 164 sulla fiancata, per rendere l'idea. Tornando alla Tipo, aggiungo stasera questi bozzetti che trovo molto interessanti per diversi motivi: la Tipo in generale la vediamo già, ma molte cose che si vedono qui rimasero sulla carta. Prima di tutto, il frontale con fari e calandra più inclinati, oltre che privo del cofano a tetto, ricorda la soluzione adottata per la Tempra. Poi abbiamo il divisorio del vetro porta posteriore che segue maggiormente il taglio diagonale della porta stessa, e proseguendo verso la fine della fiancata troviamo due diverse soluzioni che lasciarono entrambe qualcosa sulla vettura definitiva. Sulla prima troviamo il terzo vetro il cui bordo inferiore curva verso l'alto ed è abbinato al taglio obliquo del paraurti, che lo segue con la stessa angolazione. Sulla seconda è tutto orizzontale: un paraurti classico, e un terzo vetro che prosegue orizzontale verso il portellone. Il paraurti col taglio obliquo venne scartato in fase di industrializzazione, se non ricordo male per problemi legati al montaggio ad elevata automazione (così dicevano....), ma la vettura uscì con un mix di queste due proposte: terzo vetro dal profilo inferiore che "svirgolava" verso l'alto (molto bello, secondo me) e paraurti "classico". Inoltre, da notare la soluzione proposta per la fanaleria, più "quadrata", che non arrivava a toccare il paraurti ed era abbinata ad una fascia nera portatarga che univa i due gruppi, una soluzione simile a quella adottata sulla Croma. Devo dire che mi sarebbe piaciuta molto: anni fa, dopo averla scoperta, ho cominciato a guardare il posteriore della Tipo in modo diverso, e a pensare che le manchi qualcosa. Sarebbe stata più "ricca".
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  30. ...é altrettanto singolare che in un forum che tratta di auto ci siano solo 15 interventi a commemorare uno dei prottagonisti assoluti del mondo del design e della mobilità...
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  31. Io ti dico di no. La macchina è grande e pesante. E poi è un E cilindri quindi starei alla larga .Da ex possessore di una 500x con il 1.3 t4 ti posso dire che come motore mi sono trovato bene e te lo consiglierei anche per la renegade.
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  32. Dai: sprazzi di competitività anche con Vettel e Leclerc...
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  33. Fw19 che era comunque realizzata sui progetti di Newey, che proprio quell'anno, se non ricordo male, passo alla McLaren. Ero giovanissimo e neofita di F1, ma ricordo molto bene mio padre....che mi disse che la McLaren era brocca all'epoca, ma con Newey avrebbero vinto tutto. I Mondiali 1998/99 infatti li vinse Hakkinen, con una macchina di Adrian, anche se la Ferrari se la giocò fino alla fine in entrambi i campionati. Poi nel 2000 Rory tirò fuori il coniglio dal cilindro definitivo ed iniziò il quinquennio più bello per i Ferraristi.....poi solo lacrime tranne qualche sprazzo con Massa, Raikkonen ed Alonso..... detto questo.......Cardile (ed il suo team), a quanto pare, se ascolta i piloti tira fuori anche una buona macchina. Ma ci vuole ben altro contro Newey e Waché...purtroppo è un dato di fatto.
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  35. Giurerei di aver visto questa soluzione di stile come proposta scartata per la Thema. O forse chissà, era solamente il buon Giugi che non buttava via nulla. Oppure sono io che ricordo male. In ogni caso, trovo che la Saab 9000 andata in produzione, sia hatchback che berlina tre volumi, sia indubbiamente meglio di quelle viste in queste foto.
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  36. Speriamo proprio di no! Se dopo 33 e dopo che JPI si è esposto (dicendo che il design di Giulia e Stelvio sarà una bomba sulla quale hanno lavorato fin nei minimi dettagli per gli ultimi 2 anni) tirano fuori una roba del genere... male male. il Muso, con quello scudetto mozzato, è orripilante...non c'è più il tribolo e la fanaleria posteriore è una roba indescrivibile (in senso negativo). Design pensante e bruttarello.
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  37. Allora, questo concept di per se non vuole essere la Panda, infatti ne ho cambiato anche il nome, diciamo che cita prendendone ciò che le occorre per un utilizzo concreto, come ad esempio la zona in plastica inferiore, i paraurti in plastica ed in generale lo spirito. Ecco perché frontalmente non ho voluto clonare il frontale di Panda ma solo citarlo come l'indicatore di batteria a mo di griglia asimmetrica. in realtà come focus sul frontale ho lavorato per renderlo più aerodinamico possibile.
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  38. molto bella ; mi piace soprattutto il portellone per come è fatto e come ruota ed anche la zona ex cerniera sul parafango anteriore che raggruppa tutte le funzioni c'è solo una cosa che mi disturba davvero tanto : i cerchioni pur guardandoli da diverse angolazioni faccio fatica a distinguere le zone concave da quelle convesse. Forse andava aumentata la zona nera portandola più verso il centro per aiutare l' occhio ad interpretare bene i volumi anch' io penso che davanti, complice la bombatura del parafango, ricordi più la R5. Forse rendendo il faro più quadrato si risolveva
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  39. con questo modello prodotto, oggi parleremmo di un'altra Alfa Romeo, mancò il coraggio che ebbero con la 500, un peccato davvero... che poi la linea è ancora attuale...
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  40. quando c'è il tempo, è sempre bello andare a curiosare in archivio cercando vecchie storie, quindi il ringraziamento va anche dall'archivista a chi ogni tanto pone delle domande In pratica sì, perchè i progetti 433-434 che avrebbero dovuto dar vita alle "145" e "155" secondo il CS Alfa sono i primi "files" che si incontrano percorrendo la design story della compatta Alfa. Non abbiamo però immagini della 434 del CS Alfa, ossia della 3v. Vediamo quella di Fumia sul suo libro, ove lui racconta appunto che Pininfarina era stata interpellata da Alfa anche per le medie, dopo aver incamerato la 164 e ovviamente prima di quella fine 1986 in cui tutto cambiò. Stasera vediamo anche la 433 di Pininfarina, che Fumia sul libro non mostra e che pertanto sembrerebbe non sia opera sua, dato che lui nel tomo ci ha messo ovviamente tutto quel che ha fatto. Sarà quindi stato un altro designer Pininfarina ad occuparsi della 433, dato che lui non ne parla? Chi lo sa.... e come dicevo, resta un mistero quello che avevano pensato di fare al Portello come "nuova 75", prima che si prendesse la decisione di partire dalla Tempra. Un mistero perchè nella design story di 155 non viene mostrato nulla che abbia preceduto la 155 stessa. Non avranno magari fatto in tempo a sviluppare qualcosa? In fondo eravamo nel 1986, la 75 era appena uscita e fra le due era sicuramente la 33 la prima a cui dare un erede... almeno in teoria, perchè poi accadrà il contrario. Comunque sia, qui vediamo la 433 proposta da Pininfarina, che venne messa a confronto con quella del CS Alfa che abbiamo visto l'altro giorno. Non si capisce bene cosa volessero fare là dietro, con quel lunotto che pare svoltare sui fianchi, creando una sorta di cupola che allunga il padiglione e fa un po' "Panda Van" (purtroppo non abbiamo una vista posteriore). Inoltre, una vista anteriore della 2v "iso-Golf" come l'ho chiamata l'altra sera la quale mi fa dire, onestamente, che non avrà avuto la plasticità di certe forme viste sulle Alfa degli anni '90, ma secondo me non sarebbe stata affatto una brutta auto, immaginando di vederla in strada all'inizio della nuova decade anzichè posticipata tirando avanti la 33 per 11 anni. Ricordo che siamo sempre nell'autunno del 1988, e che si parla sempre di un modello che "sperava" di essere legato alla Tipo solo dal pianale. Altra immagine che ho rivisto dopo tanto tempo e mi ha fatto dire "apperò", questa proposta per la plancia: è il giugno del 1989 e gli studi per gli interni sono appena iniziati. Questa è la prima ipotesi... che debbo dire mi sarebbe piaciuta un bel po' (probabilmente rubarono le bocchette ad una Bmw , però ragazzi, onestamente, messa a confronto con la plancia della 145 questa secondo me vince a mani basse....c'è una lieve aria di Fiat Coupè, e forse è questo a farmela piacere... perchè per me ancora oggi la plancia del Coupè è una delle più belle della storia dell'auto)
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  41. Ragazze chiedo venia, ma queste si erano già viste?
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  42. Grazie come sempre a Paolo, Max e Angelo per le vostre disamine. Mi inserisco nel discorso Alfetta con questo bozzetto che avevo salvato nel mio archivio, che ho riportato come '68. Magari è precedente? Sembra più "datato", o comunque con soluzioni leggermente diverse da quelle viste in queste pagine (anche se credo evidente si tratti di 116)
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  43. La proposta di Bertone (berlina bianca) di cui posso aggiungere anche queste immagini pare abbia lasciato il segno in Alfa a quei tempi, perchè i due bozzetti di Nardiello che vediamo qui sotto, datati - come vedete - Gennaio 1967 mostrano parecchie somiglianze. Queste due proposte "su carta" vennero poi realizzate in scala 1/1 sui due lati della maquette che ha recuperato Angelo e che, come lui ipotizzava, era asimmetrica. Vedere una così decisa somiglianza fra bozzetti e maquette fa pensare che in quel momento fosse forte la convinzione di portare avanti questa proposta, o meglio di arrivare poi alla scelta di una fra queste due varianti. A distanza di 12 mesi però, i bozzetti cambiano ed iniziano a raccontare quella che poi sarà davvero l'Alfetta. Non ci siamo ancora del tutto, ma l'impronta inizia a farsi vedere. La linea è cambiata: questo bozzetto conserva la scanalatura presente sul fianco destro della maquette precedente e che qualche anno fa avevo evidenziato perchè curiosamente, pur posizionata ad un altezza differente ed affatto legata ai piani di muso e coda, ricordava molto quella che Fumia adottò 20 anni dopo sulla 164. Da notare che il bozzetto proponeva un mix tra le due fiancate della precedente maquette, parlando di posizionamento dei ripetitori laterali o "sidemarkers". Quello anteriore inserito nella scanalatura come sulla maquette... con la scanalatura ed il posteriore sdoppiato, come sulla fiancata "liscia". Ancora un paio di bozzetti della versione "1968". Tornando per un attimo ai "sidemarkers" sdoppiati, essi verranno tenuti in considerazione per parecchio tempo, tanto da essere presenti pure sulla maquette che mostrava l'Alfetta quasi pronta per essere "congelata".
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  44. The cars are from pre Alfasud era. The small berlina completely changed production plans of AR, the model/engine gamma was pushed one step up. It is because of the Alfasud the AR management decided to create V6 (2.2 and 2.5), to move V8 from 2.2 to 2.6 and create 2.0 L4. We are looking at three different projects here: 1. 1750-1900 Coupe 4 posti (105.68) The proposal that Paolo posted is from Centro Stile. It supposed to be a big 4 seater coupe (2510mm wheelbase) one step above Giulia GT. This was planned for 1971 (1750) and 1972 (1900) but was cancelled in 1969. At this point AR decided to continue production of Giulia GT (1300 and 1750), add new 1950cc engine at the end of 1970. The plan was to stop manufacturing of Giulia GT in 1972 and substitute it by 116 Coupe This one was done by Ital Design 2. Early proposal of 116 Coupe by Ital Design. The 116 Coupe was planned with 1750 and 1950 engines. 1360cc engine was designed for 116 Berlina (Alfetta) only. 3. I am not sure if it was a proposal for 116 Berlina. Dependson the year of the proposal. In 1967-1968 the 118 model was planned with 1900-2000 engine. Alfetta was planned as direct replacement of Giulia with 1360-1600 engines.
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  45. Questa quale sarebbe tra il mockup e il prototipo?
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  46. ma che viaggio ti sei fatto?? un vero mondo parallelo in cui c'è la pace nel mondo, l'Italia ha vinto tutti i mondiali di calcio e l'Alfa ha una gamma sterminata
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