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MarcoGT

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  1. Molto simile, come prevedibile, alla 208: mi sa che condivide con lei anche gli anelli porta, pur avendo differenti “pelli esterne”. Come per la nuova 208, trovo le maniglie posizionate troppo in basso.
  2. Vero, il tetto apribile (a richiesta) era previsto solo per la blu. Il tetto apribile in abbinamento alla carrozzeria bronzo era prevista solo per la versione speciale Palio, riservata al mercato del Regno Unito: era in tutto e per tutto una Top ma con nome diverso, stesse tinte tra cui scegliere ma in più il tetto apribile e i cerchi in lega di serie, in Italia disponibili a richiesta.
  3. Ecco le due ultime paparazzate, due C nipponiche. Mazda 323 1.3 GLX, molto ben tenuta e assai rara alle nostre latitudini, ieri come oggi: Honda Civic 1.6 ESI, leggermente personalizzata: insieme al modello precedente, la mia Civic preferita:
  4. Proseguiamo negli allestimenti più insoliti con un paio di trasformazioni su base Volvo. La prima è la mitica 740/760, qui allestita dalla Nilsson, azienda nordeuropea specializzata in allestimenti particolari: Il modello ha trovato diversi estimatori, oltre che nelle regioni scandinave, anche in Germania e Paesi Bassi: da noi gli allestimenti Volvo erano curati perlopiù da Pilato. Da notare la curiosa presenza del tergilunotto. Abbiamo poi una più recente S80, sempre del medesimo allestitore: questo modello è stato commercializzato in Italia in collaborazione con Pilato, che ne ha curato l’allestimento del vano feretro. Era disponibile sia 2 che 4 porte: Per finire un esempio contemporaneo di trasformazione di base V90 sempre by Nilsson:
  5. A giudicare dalle foto la vedo parecchio gonfia e poco omogenea, specie tra la parte anteriore e la fiancata. Frontale parecchio pasticciato e, in alcune immagini, noto come un’impressione di masse spezzate (dal punto di vista ottico) tra le linee nette e quelle bombate. Nel complesso mi sembra un po’ confusionale, un’insieme di troppi elementi: dentro molto contemporanea ma con troppe linee e arzigogoli che cozzano tra loro. Pur aspettando di vederla dal vivo, mi aspettavo di meglio.
  6. https://www.lautomobile.aci.it/articoli/2019/02/21/e-se-honda-sbarcasse-in-sicilia.html Ho appena letto questo articolo: sarebbe interessante e senz’altro farebbe comodo, ma dubito possa realizzarsi, con i costi e gli aggravi in materia di lavoro che abbiamo da noi.
  7. Non c’è il rischio che in Alfa facciano come gli altri: questi ultimi, a differenza del Biscione, presentano novità, concept e quant’altro, non solo edizioni speciali o affini. Ironia a parte, mi auguro di vedere qualcosa di concreto a Ginevra, per AR ma anche FCA in generale, anche solo a livello di show car. Ma da quel che mi pare di capire, Jeep a parte, ci sarà poco nulla: un palcoscenico come quello ginevrino non può accogliere solo allestimenti speciali o poco più.
  8. Eccomi con nuovo materiale, tutto sommato abbastanza recente con sito e trasformazioni particolari e non molto conosciute. BMW Serie 5 (E60) Biemmemonaco, allestita a partire da telaio lungo dalla BIemme Special Cars. Si tratta di modello particolare, uno dei pochissimi casi di BMW allestita ad autofunebre in Italia: in nord Europa sono più diffuse. Jaguar S-Type, modello molto raro con trasformazione Bergadana: si può dire che sia una sorta di prodromo rispetto alle attuali Jaguar, che negli ultimi anni hanno avuto una bella diffusione. Qui invece c’è una chicca: trattasi di una Lincoln Town Car, trasformata dall’italiana GLS Autotrasformazioni. Molto particolare come linee, con la vetratura a fiamma: personalmente, pur piacendomi il modello Town Car, trovo che le linee bombate della trasformazione contrastino con la linea squadrata della vettura.
  9. Che macchina! La Miura è tra le auto che preferisco in assoluto: questa poi è una SV, ultima evoluzione della stirpe, ormai giunta ad un livello di affidabilità e maturità generale ottimi.
  10. Trilogia di Fiat: Uno “tipino” 1.1 S, abbastanza trasandata: Fiat Tipo AGT 1.6 i.e. in condizioni più che apprezzabili: Fiat Punto Selecta, beccata ad un semaforo: come ben sapete è la rara versione della prima serie con cambio automatico a variazione continua. Aggiungo anche una Ford Fiesta 1.3 Pro, allestimento conclusivo della Mk3:
  11. Sulla carta il contenuto è senz’altro interessante, salvo due (a mio parere) punti. Il primo riguarda il possibile “permesso” per i ciclisti (in determinate circostanze) di circolare contro mano: assolutamente no, perché se una via è contromano rimane tale per tutti. Considerando poi come alcuni vanno in giro in bici questa facoltà potrebbe essere controproducente. Il secondo punto riguarda la patente e i relativi limiti di età. Il criterio anagrafico va bene, ma è anche vero che non sempre può essere uno standard accettabile per tutti. Ecco perché, accanto a queste disposizioni, introdurrei anche una sorta di “riesame pratico” per l’anziano che vuole rinnovare la sua patente, in modo tale da valutare se effettivamente è in grado ancora di guidare sufficientemente bene e, qualora così non fosse, non procedere al rinnovo. So che potrebbe sembrare drastico, ma di anziani, ma non solo, che (per enne motivi) non sono in grado di guidare bene è pieno il mondo. Per il resto condivido la posizione netta, ancorché teorica, sul resto del punti, smartphone in primis. Poi beh come al solito bisognerà vedere, se queste novità saranno approvate, nella pratica come sarà, come tutte le cose da noi.
  12. Credo (e spero) che la forma e le proporzioni generali siano falsate dai pesanti camuffi, perché ora come ora mi da l’impressione di essere goffa e con sbalzi (anteriore e posteriore) secondo me dubbi, così come la forma dell’inserto cromato posteriore. A questo punto non vedo l’ora di vedere il risultato finale, poiché per me la MK7 ha sempre avuto un invidiabile pulizia e linearità estetica, dentro come fuori.
  13. MarcoGT

    Mitsubishi ASX Facelift 2019

    Mah, vedendola così bocciata, ad esclusione dei fari posteriori, che finalmente hanno ottiche al passo coi tempi: quelle adottate sino ad ora erano ancestrali come aspetto... Per il resto stesso problema già riscontato sulla Outlander restyling, ossia un inutile sovraccarico di linee ed elementi (nella coda e nel muso) che, oltre a non integrasi bene con il resto della macchina, contrastano con un profilo laterale molto semplice e sobrio. Ormai è il terzo restyling di un modello datato 2010 e che accusa il peso gli anni, specialmente dentro.
  14. Vero, esteticamente è ancora molto piacevole nonostante gli anni e la formula è piuttosto attuale.Come ricordavi bene la serie Lantis era a parte rispetto alla famiglia 323/Familia. Di quest’ultima da noi era importata (serie BG) la 3 porte e la 4 porte mentre all’estero, fino al 1994, era presente anche la station wagon basata però sulla precedente generazione BF. La successiva serie BH (come la 323 Coupè) da noi non è mai stata importata: Hatchback 3p Sedan 4p La 626 (GE) da noi era solo 5 porte con motore 2 litri benzina ma altrove c’era anche col V6 e la trazione 4x4, anche in versione sedan: La station, invece, era basata sulla precedente (GD) e da noi non è mai arrivata: Poi beh da noi, al tempo, arrivavano (per vari motivi) molte meno automobili giapponesi che all’estero.
  15. Buona domenica autopareristi! Ecco gli ultimi avvistamenti, alcuni di certo interesse. Mazda 323F Lantis 1.5 16V GLX, una macchina piuttosto particolare: 5 porte ma con una linea insolita e, se non vado errato, anche i cristalli delle porte a giorno. Ne ricordo più d’una in circolazione. In altri paesi, ma non in Italia se la memoria non mi inganna, esisteva anche 3 porte. Renault Twingo I, ancora discretamente diffusa dalle mie parti, specie nella Phase II. Ford Fiesta 1.1 SX 5 Porte, in buono stato: Toyota Celica 1.8 16V, versione d’ingresso della 6a generazione della sportiva nipponica qui tutto sommato in forma. VW Golf III 1.9 TDI GT, con gli iconici BBS.
  16. Concordo appieno con chi dice che manca, dal punto di vista decisionale, continuità, costanza e una programmazione molto più dettagliata. Zero concept, zero one off o show car, anche solo per stuzzicare la curiosità e l’interesse, specie su marchi particolari: le edizioni speciali e similari ad un certo punto lasciano il tempo che trovano. Se si lanciano prodotti validi, o comunque appetibili come Levante, poi non si può lasciare il resto della gamma nell’incertezza e tirando a campare, come nel caso di GranTurismo. Chiaro è l’esempio di Alfieri, il cui prototipo ha ottenuto grande successo e a cui in seguito, e a più riprese, avevano dato il “disco verde”, salvo poi soliti dietrofront o cambi di programma. E dire che a quasi 5 anni di distanza, secondo me, è ancora bellissima e attuale: Però, ahimè, sembra essere un modus operandi tipico di FCA (e prima di Fiat) la mancanza di continuità o comunque la presenza di quell’alea di incertezza o titubanza in generale. E di esempi anche nel recente passato ne abbiamo avuti più di uno: Kamal, un potenziale successo rimasto inespresso o la mancata registrazione (o meglio del mancato rinnovo sui diritti sul deposito del nome se non erro) di Stratos o ancora la dismissione (poi scongiurata, anche “grazie” a Renault) di un nome (e relativa spendibilità e conoscenza per il consumatore) storico come Panda in favore di Gingo. E “casi” del genere ce ne sarebbero molti altri. Ora come ora mi auguro di vedere qualcosa di tangibile in tempi non biblici, anche se le premesse sono quello che sono...
  17. Secondo me la presenza di Giulietta (come di 147 prima) e Delta non sono state decisive, in quanto ben diverse come target, quest’ultima in modo particolare.Bravo, come già ricordato da altri, dopo un lancio di successo è stata abbandonata a se stessa, senza arrivare ad avere (benché annunciata a più riprese) alcuna versione station wagon in un periodo dove si vendevano ancora bene le C SW (Ford Focus docet, rinnovata proprio intorno a quel periodo se non erro) e dove la progenitrice Stilo, proprio con questa carrozzeria, aveva riscontrato il favore del pubblico, a dispetto della 3 e della 5 porte. Tanto che la Stilo MW ha continuato ad essere prodotta fino al 2009. Di li a poco, poi, c’è stato il boom di QQ che, di fatto, ha creato il segmento dei crossover di segmento C che poi si sono imposti sempre più. Aggiungiamoci poi un’immagine del brand un po’ appannata, specie all’estero, e il gioco è fatto.
  18. Sicuro, era il suo colore, nonostante la qualità della foto, che ho solo migliorato con l’auto-ottimizzazione [emoji6]
  19. Ricordo che (forse) 4R aveva parlato di una ipotetica versione suv/crossover di Bravo da introdurre intorno al 2009, oltre che della versione wagon prevista per il 2007/2008. Bravo esteticamente era molto riuscita e anche a livello di qualità costruttiva era un bel passo avanti rispetto ai prodotti precedenti: alla presentazione in concessionaria ricordo che il venditore, nell’illustrare l’abitacolo, si era soffermato in particolare sull’inserto morbido della plancia e sui gommini di fine corsa delle maniglie delle porte. Devo avere da qualche parte anche il modellino promozionale 1:43 by Norev [emoji13]
  20. Occasione persa... Che io sappia era anche per “non dare fastidio” al produttore nazionale: tempo fa avevo letto una cosa del genere anche sull’ipotesi di cessione di Alfa, da parte dell’IRI, a Ford che, a quel punto, avrebbe potuto entrare in Italia anche dal punto di vista produttivo.
  21. Assolutamente, infatti per i paesi con un costo della manodopera ragionevole e vantaggioso (oltre che ad un sistema fiscale serio e non opprimente) questa potrebbe essere una occasione non da poco, vista l’ombra di Brexit e dei suoi possibili strascichi. Sarebbe bello se ciò potesse avvenire da noi ma è come inseguire una chimera, ahinoi. Per anni, dal punto di vista dell’industria automotive, eravamo una sorta di “roccaforte” in quanto a produzione di auto da parte di brand stranieri: adesso, se ci fossero le condizioni, qualcosa si potrebbe anche muovere e non potrebbe essere che positivo.
  22. Come è stato già fatto notare, i problemi sono molteplici quando si parla della gestione dei vari brand da parte di FCA ora e Fiat Auto prima e di esempi ne abbiamo più d’uno: Innocenti, Autobianchi, Lancia, AR e Maserati. Proprio quest’ultimo è un marchio che ha un grande potenziale ma che, al pari di Alfa Romeo, negli anni non è stato (per mille motivi) sostenuto come avrebbe dovuto e meritato. Quattroruote e Ghibli hanno il loro fascino (benché le abbia sempre trovate solo discrete a livello estetico) ma questo non basta: già in fase di lancio mancavano elementi e gadget tecnologici che, piaccia o no, erano e sono necessari a livello di immagine (e non solo) sopratutto se si parla di prodotti luxury e di alta gamma, c’è poco da fare. Ibrido, guida autonoma, assistenti alla guida e compagnia bella sono cose che (in parte) mancano. Si possono fare prodotti eccellenti ma se poi non si tengono al passo e non li si promuovono come si deve è tempo (leggasi denaro) sprecato. Anche il suv è arrivato tardi (ma qui ci sono motivazioni anche tecniche) e nel mentre, come d’abitudine, la concorrenza non è stata certo a guardare, anzi: and e i continui cambiamenti (più o meno giustificati o giustificabili) dei vari PP e strategie gestionali non sono stati certo positivi alla nomea del gruppo. Ultimo elemento dirimente il fatto di non sostenere e supportare adeguatamente i prodotti (limite di FCA in generale) e di non avere un marketing all’altezza di altri marchi che hanno saputo basare parte del loro successo, alle volte a prescindere dalla più o meno elevata bontà dei prodotti, proprio su questo aspetto che ormai è fondamentale. Concludo con una cosa che mi ha colpito quando, ormai anni fa, ho visto un video promozionale di nuova QP. Si tratta di una descrizione della vettura e al momento 0.46 circa viene mostrato e particolareggiato il montante C è, contestualmente, si vede il raschiavetro della porta posteriore palesemente disallineato e ciò viene sottolineato anche dal gioco di luce della cromatura. So perfettamente che si tratta di una inezia e magari nemmeno ci si fa troppo caso, ma in un certo senso stona su una vettura di tale lignaggio e che punta a costruire una nuova immagine di Maserati.
  23. Con l’incertezza e il clima abbastanza complesso per l’affaire Brexit, la decisione di Nissan non mi sorprende. Se da una parte per il Regno Unito ciò è tutt’altro che positivo, visti gli scenari, per altri paesi potrebbe essere un’occasione per vedere, magari, sul proprio territorio la costruzione di fabbriche e stabilimenti.
  24. Rieccomi con altro materiale, stavolta misto. Dal momento che di contenuti su W211 ne ho parecchi e devo ancora vedere come suddividerne la pubblicazione, nel frattempo condivido con voi altre trasformazioni, in più tranche. La prima è tutta Pilato, con due Mercedes Benz Classe S ed una più unica che rara Cadillac Seville ‘76. MB W116, due porte passo corto, un mezzo molto pregiato ma non diffusissimo, diversamente che per la W123. MB W126, anche qui due porte passo corto ma con tetto del vano feretro “gran luce”: tipici del periodo anche i tergifari. Anche qui vettura non comunissima: sullo sfondo si notano i pannelli per le trasformazioni sui telai. Piccola grande chicca Made in USA trasformata verso la fine degli anni ‘70 inizio ‘80 in una particolare tinta rosso porpora.
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