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VW pensiero [par condicio]


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Volkswagen si erge a paladina

del made in Italy

MDF84200--142x80--330x185.JPG L’ad di Volkswagen Martin Winterkorn

+ Marchionne: Fiat e Chrysler devono diventare una cosa sola

L’ad del gruppo tedesco:

«Con Lamborghini e Ducati

siamo gli ambasciatori

del tricolore nel mondo.

Entro il 2018 arriveremo

al 30 per cento del mercato»

teodoro chiarelli

INVIATO A DETROIT

«Con Lamborghini e Ducati siamo gli ambasciatori del made in Italy in tutto il mondo». Si sentono forti alla Volkswagen, quasi invincibili. Tanto forti da lasciarsi scappare affermazioni destinate inevitabilmente a suscitare un mucchio di polemiche. Come domenica sera a Detroit, conferenza stampa per illustrare i brillanti risultati 2012 del gruppo di Volfsburg, alla vigilia dell’apertura dell’Auto Show. Gonfia il petto Martin Winterkorn, l’amministratore delegato che ha appena varato un piano da 50 miliardi di euro di investimenti destinato a far diventare Volkswagen il primo gruppo automotive mondiale entro il 2018. «Siamo sulla strada giusta», dice chiamando attorno a sè sul palco i suoi più stretti collaboratori. Poi annuncia: «Lo scorso anno abbiamo superato per la prima volta il tetto dei 9 milioni di auto vendute nel mondo: 9,1 milioni, per la precisione».

I maxi schermi rilanciano i marchi del gruppo: Volkswagen, Audi, Bentley, Bugatti, Lamborghini, Porsche e Ducati, sormontati da una scritta: “A dream team for America”. L’ad di Volkswagen insiste: «Siamo cresciuti con le sfide, anche quando i tempi si sono fatti più difficili. Crediamo al nostro obiettivo del 2018 di diventare i numeri uno. In America vogliamo arrivare a vendere 1 milione di vetture. Abbiamo ancora tanto spazio per crescere. Penso all’Africa, all’Asia, a certe aree dell’Europa. Sappiamo che nel Vecchio Continente c’è capacità in eccesso, ma noi non ridurremo la produzione, nè intendiamo tagliare gli stabilimenti».

I suoi collaboratori lo seguono a ruota, come l’ad del marchio Audi, Rupert Stadler, che sbandierando la Lamborghini delle supercar e la rossa Ducati delle moto appena rilevata dal fondo di investimenti guidato da Andrea Bonomi, si erge a paladino del made in Italy in salsa teutonica.

«Perché, non è così? - butta là, sornione, Winterkorn dopo la conferenza stampa davanti a un piatto di ostriche - Guardate quanti collaboratori italiani che abbiamo... Tecnica tedesca e design italiano». E indica il designer principe del gruppo, Walter de Silva, Fabrizio Giugiaro, Luca De Meo. Sarà, ma dopo le roventi polemiche con Sergio Marchionne sull’Alfa Romeo, tanto bramata in Germania, la provocazione dei tedeschi alfieri del made in Italy non è da poco.

Fatto sta che Winterkorn non nega le proprie ambizioni. E a chi gli domanda se il gruppo potrebbe arrivare entro il 2018 al 30% del mercato dal 24% attuale, si limita a rispondere: «Sì, è possibile». E poco importa se c’è chi teme che l’aggressività tedesca possa far fallire uno o più dei costruttori europei. «Qualcuno fallirà? E’ possibile - replica l’ad di Volkswagen - ma non è nostra responsabilità. Noi siamo sul mercato».

Volkswagen supera quota 9 milioni. Winterkorn: «Fallimento di qualche concorrente? È possibile» - Il Sole 24 ORE

Volkswagen supera quota 9 milioni. Winterkorn: «Fallimento di qualche concorrente? È possibile»

Entro l'anno la decisione sul progetto "low cost"

Dal nostro inviato Andrea Malan

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DETROIT - Volkswagen supera per la prima volta la quota di 9 milioni di auto vendute, anche se resta dietro alla Toyota nella lotta per il primato mondiale nel settore auto; il numero uno del gruppo tedesco, Martin Winterkorn, conferma che Vw punta ad aumentare le vendite anche quest'anno nonostante la difficile congiuntura (soprattutto in Europa) e ribadisce il target di 10 milioni di auto vendute entro il 2018. La congiuntura europea è tanto difficile che - ha detto il manager a margine della conferenza stampa al Salone di Detroit - «non si può escludere» che nei prossimi cinque anni qualcuno dei concorrenti possa fallire.

Il progetto low cost.

Proprio Italdesign sta lavorando anche sul progetto di auto low cost su cui - ha detto Winterkorn - una decisione dovrebbe essere presa «entro l'anno». La vettura dovrebbe essere destinata a mercati come India e Cina con un prezzo attorno ai 7-8mila euro; più un «modello d'ingresso nella gamma», quindi, che non un'auto a prezzo stracciato; in ogni caso non avrebbe marchio Volkswagen.

tratto da La Stampa

PS: correggete il titolo che ho messo una t al posto della c. grassie

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Volkswagen si erge a paladina

del made in Italy

...e Fiat del Made in Germany? :)

My cars...

Autobianchi Y10 1.1 i.e. (1992) - Fiat Bravo 1.4 T-Jet Emotion (2008) - Fiat 500 1.2 Lounge (2017) - Alfa Romeo Mito 1.4 TB GPL Super (2017)

 

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Mi sembra più una frase ad effetto, detta per stuzzicare il suo amico Marchionne.

In ogni caso, il fatto che implicitamente riconoscano l'esistenza e il valore aggiunto del "made in Italy" torna comodo pure a noi.

Tanto domattina questa frase non se la ricorda più nessuno :)

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Questa frase mi pare una bella sfida a Marchionne; vediamo cosa risponde:pop:

Se comprassero qualche pezzo di politica italiana invece di automobili, sarebbero molto più benvenuti :mrgreen:

Il giorno che mi vedrete a bordo di una mercedes, sarà il giorno del mio funerale

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