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Stai visualizzando i contenuti con il più alto punteggio, pubblicati in data 26/04/2020 e localizzati in Risposte

  1. La vista frontale di quella maquette non c'è, ma guardando il profilo della parte frontale posso immaginare che non fosse diversa da quella che vediamo qui sotto e che fa parte di un'altra coppia di proposte, sempre del CS Alfa, sempre del 1988, e sempre studiate per il pianale Tipo2 ma senza usare tutto il resto della struttura. Mentre la maquette vista ieri, asimmetrica, lasciava intendere un pensiero più definito su una vettura 2 volumi iso-Golf da realizzare in versione 3 e 5 porte, in queste altre due propose si valuta l'alternativa riguardo la forma generale. La prima rimane un due volumi tronco (ancora più tronco direi) e la seconda invece esplora l'idea di dare un seguito al concetto 33 (col bauletto) che poi sarà un giorno 146. Tutte le maquette sembrano avere la stessa impostazione frontale, quindi guardando la seconda foto io credo che ci si possa fare un'idea anche del frontale di quella vista ieri. Decisamente 164.
    12 punti
  2. In realtà il punto di riferimento vero era la "S", rispetto alla quale, a livello di allestimento, offre qualcosa in meno ma anche qualcosa in più. Rispetto alla base invece si differenzia nettamente. In più della base la CS offre specchi con regolazione interna, con snodo a soffietto; orologio al quarzo; tergilavalunotto; copricerchi integrali; gomme maggiorate; poggiatesta sellati; pannelleria porte e fianchetti laterali posteriori integrali, cioè senza lamiera a vista; poggiabraccia anteriori di dimensioni maggiori; poggiabraccia posteriori integrati; posacenere su ciascun lato; accendisigari; vano portaoggetti sul tunnel centrale; vano portaoggetti in plancia dotato di sportello, impugnatura sterzo e pomello cambio di dimensioni maggiori, per quello che mi ricordo. Non so la "S" specificamente se avesse qualche dotazione in più della "CS", ma di certo non ha le gomme maggiorate e i copricerchi integrali. Una differenza tra la CS e, credo, entrambi gli allestimenti italiani sta nel rivestimento del sottotetto, che sulla CS è in vinile traforato, una soluzione robusta ma un po' vecchia a vedersi, mutuata dalla 127 e altre auto del periodo, mentre sulle Uno italiane era in materiale termoformato. Questo faceva sì che fossero diverse anche le plafoniere interne: uguale a quella della 127, posta davanti allo specchietto retrovisore, di dimensioni piccole e non molto luminosa; di dimensioni più generose e più luminosa, posta al centro del sottotetto sulle Uno italiane. Sono d'accordo. Indipendentemente dal fatto che si sia rivelata o meno una strategia di successo, l'idea era furba: invece di proporre come low cost un modello completamente diverso dalla best seller del momento, la Uno CS ne ricalcava quasi completamente le sembianze tanto da poter essere considerata dall'acquirente medio una Uno a tutti gli effetti. L'intenzione era probabilmente quella di proporre un mezzo più a buon mercato, tecnicamente più vetusto, ma che tuttavia non apparisse esteticamente e funzionalmente più modesta rispetto all'utilitaria di riferimento. Ecco ancora qualche foto della mia: la vista anteriore, dove si dovrebbe intravedere il taglio particolare del cofano (come Duna e Fiorino) Qui invece una panoramica del vano motore con la specifica disposizione della ruota di scorta.
    5 punti
  3. Mi è molto piaciuto il lavoro di @stefano1234 e successivo affinamento di @TONI, comunque mi sono nuovamente permesso di ri-manipolare tornando leggermente indietro sull’idea di stefano1234
    5 punti
  4. Vado a memoria: più precisamente la Uno SX dovrebbe essere stata prodotta in due fasi separate: inizialmente, nell'84, come top di gamma in un periodo nel quale la versione al vertice era la 70 S, che aveva il limite (secondo me) di essere sostanzialmente una Super con motore 1300, che non aveva nessun contenuto aggiuntivo rispetto a una 55S ad esclusione appunto della motorizzazione. L'allestimento SX invece introduceva una connotazione più sportiva, oltre che più curata (gli interni e l'equipaggiamento era più ricco di quello della Super). Scompare (sempre affidandomi ai miei ricordi) con il MY '85, nel quale viene introdotto l'allestimento SL, sostituita quindi dalla versione 70SL (a tre e cinque porte, come del resto lo era anche la SX; a differenza della precedente 70 S che almeno in Italia era disponibile solo con carrozzeria a tre porte). Forse la 70SL deve aver venduto meno di quanto preventivato, fatto sta che nell'86 ritorna la SX e la sostituisce quasi immediatamente. L'equipaggiamento è quello che hai correttamente elencato tu. La strumentazione digitale di serie (resta da comprendere per quale motivo la più costosa e performante Turbo i.e. prevedesse solo a richiesta questo equipaggiamento; e peraltro non era la stessa strumentazione ma una variante più completa) secondo me costituiva un valore aggiunto, per questa versione. Ho sempre visto la Uno CS come una proposta low cost (nel senso positivo del termine). Già dalla fine degli anni settanta la Fiat aveva introdotto più o meno in sordina dei modelli con funzione di "auto da prezzo". Penso alla Seat 124D (che a dispetto della sigla, non era diesel), ma anche alla 127 rustica, alla 147L (che poi era la stessa macchina) e alla stessa 127 "unificata" dell'83, di costruzione brasiliana. E potrei anche citare il fatto che la 128 era rimasta a listino almeno fino all'84, anche se ormai di costruzione Jugoslava. La mia opinione è che queste vetture venivano concepite dal pubblico come "vecchie", cosa che effettivamente erano; e il prezzo allettante non bastava a far preferire, nell'84, una 127 brasiliana a una Uno 45 o anche una Panda 45 Super. Poi qualcuna l'hanno venduta, è chiaro; perchè c'è sempre chi, giustamente, non si cura di avere l'auto moderna ma vuole soltanto un pezzo di ferro "nuovo" che lo porti da A a B. Il punto forte della Uno CS consisteva, secondo me, nel fatto che si presentava come auto moderna: non veniva percepita come qualcosa di obsoleto, e dovevi essere un assiduo lettore di 4R per sapere che sotto la pelle si nascondeva una 127 brasiliana. La Uno CS per conto mio ha svolto dignitosamente il suo lavoro, e sotto mentite spoglie è arrivata fino agli anni novanta (vedi Innocenti Mille). Una nota al volo sul bocchettone del carburante sul lato sinistro: era possibile in quanto almeno inizialmente (ma io credo fino ad inizio anni novanta) la Uno brasiliana è stata costruita solo con carrozzeria a tre porte. Se ci fosse stata la cinque porte, quel bocchettone non avrebbe potuto essere sistemato lì. Poi la cinque porte è arrivata e il bocchettone spostato, ma è un'altra storia. Non ho idea del significato delle sigle, ammesso che ci fosse. Era comunque una nomenclatura utilizzata in Brasile, come hai giustamente sottolineato. In particolare ricordo in modo abbastanza chiaro la presentazione della Uno brasiliana, avvenuta nell'85. L'allestimento S era in pratica la versione base, il CS quello più curato. Il CSL è stato introdotto successivamente, mi pare.
    5 punti
  5. Altro che le versioni Cross delle utilitarie odierne.
    5 punti
  6. secondo me questo prototipo è la dimostrazione che per disegnare una bella BMW bisogna essere prima di tutto designer e non generatori di cose fatte a kazzo ...e gli stilemi BMW ci sono tutti anche quì, con molta più classe, oltre a proporzioni corrette ...c'è un accenno di muso a squalo, c'è un bel doppio-rene, c'è il gomito e poi si vede un trattamento delle lamiere molto più espressivo ed elegante ...anche le luci posteriori sono molto più interessanti ...una vettura elegante e con un taglio sportivo evidente, senza necessità (chissà poi perché) di fare cose squallide
    5 punti
  7. Sarebbe anche corretto ricordare che l'immagine da lusso/vip di cui gode il marchio la si deve proprio a quelli lí che non sanno cosa fare e non ne azzeccano mai una. Le "poppare" mica citano le Maserati Citroën e nemmeno la Biturbo di De Tomaso. Giusto solo per dire che i gioielli non cadono dal cielo
    4 punti
  8. Mi è stato sommessamente suggerito che porrebbe trattarsi di Serie 1 Sedan per Cina e Messico
    4 punti
  9. ho provato a incollarci un vecchio frontale che avevo fatto
    4 punti
  10. Maserati in USA = MILF / Cougar. Volvo in USA = Madre di 3 figli con truppa di baseball al seguito
    4 punti
  11. targa BBQ giusto sotto la bistecchiera, CI SIAMO!! ?
    4 punti
  12. No. Prof. Cecconi. ...in libertà provvisoria grazie all'intervento dell'avvocato Pignacorelli Inselci.
    3 punti
  13. ...questa aveva tutto ciò che serve e nulla di ciò che non serve...
    3 punti
  14. Alimento l'off topic con altri due esempi più pop di quelli "trappusi" elencati sopra Taylor Swift, "Red" (2012): "Loving him is like Driving a new Maserati down a dead-end street Faster than the wind Passionate as sin" Katy Perry, "This is how we do" (2014) "Big hoops, and maroon lips My clique hopping in my Maserati Santa Barbara-chic at La Super Rica..." Lei tra l'altro è stata fotografata spesso sulla sua GranCabrio bianca. Questo semi-OT era per mostrare che Maserati è (dopo Ferrari che però ha una percezione diversa) il brand italiano dell'automotive più celebre in assoluto, e all'estero viene collocato tra i marchi di alta moda, quasi come se facessero vestiti su ruote. Per questo credo molto in questo piano e credo che Maserati possa diventare anche per le casse del gruppo un bel gioiellino
    3 punti
  15. Il video non mi funziona. Mi si pianta al minuto 0.20 e proprio non mi schiodo. Ah, come? Dite che potrebbe entrarci qualcosa la moretta al desk? Noooooo... Son mica così bacato di cervello....
    3 punti
  16. ho provato a mettere i 3 frontali assieme ma non so se la cosa ci aiuterà molto ; per lo meno a me non ha fatto accendere la lampadina tra i 3 stili vedo in comune solo una calandra centrale, nemmeno sempre della stessa forma, ed il logo e tra l' altro, se noi togliessimo quest' ultimo avremmo una qualsiasi auto di quell' epoca da fiat a ferrari
    3 punti
  17. A volte basta anche meno ? Puoi scegliere, 100 dollari su alibaba e ti danno il doppio rene mentre con 150 invece quello Maserati
    3 punti
  18. Già fatto! Risultato: In una scala da uno a dieci devi pensare a me come un undici! (cit.) Quando ho dichiarato di essere lettore di Autopareri dal 2003 ed iscritto al medesimo forum dal 2006. Mi hanno detto "Ok, adesso è tutto chiaro! Avanti il prossimo!" Lei Mod. cosa prova nell'osservare un motore?
    3 punti
  19. Più passo il tempo su questo forum e più mi rendo conto di essere vecchio ? ...in altra discussione ho visto che si parlava con una certa curiosità della Uno ...ebbene sì, posso dire qualcosa, a beneficio dei più giovani, anche della Fiat Uno che è stata la mia prima vera auto personale ...una 45S rossa tre porte, per la precisione. Non sto a dilungarmi sulla storia del modello perché 1) non sono così ferrato e 2) c'è già il bravissimo PaoloGTC che, se ne avrà voglia, potrà parlarvi molto meglio di me della genesi del modello. Mi limito quindi a qualche considerazione personale e soprattutto alla mia esperienza di vita e di guida con la Uno. Tanto per inquadrare la faccenda, dirò che la Fiat Uno, senza tema di smentita, è stato il modello di maggior successo dei torinesi in epoca moderna (per così dire), quello che, grazie alla sua carica innovativa e ai suoi oltre 8 milioni di pezzi venduti, negli anni '80 ha lanciato l'azienda nell'olimpo dei grandi costruttori di automobili sul mercato continentale (non rammento se in questa occasione Fiat superò VW, ma insomma, gli anni erano quelli e il merito spetta prima di altri a questo modello). L'innato senso per l'innovazione e la genialità di Giugiaro danno vita ancora una volta ad una vettura molto moderna ma anche pragmatica (come da richiesta del committente), piena di ottimi contenuti. Non è un caso se la famosa campagna pubblicitaria dell'epoca cerca di mettere in risalto le tante doti della vettura con questa simpatica réclame. Il fatto poi che Fiat decise di fare il lancio per la stampa a Cape Canaveral la dice lunga sulle aspettative riposte (giustamente) in questo modello. Un prodotto innovativo anche dal punto di vista del marketing: Fiat pensò a questa originale confezione dove inserì un vinile che, adeguatamente messo in movimento con un dito, riproduceva la voce della Uno che si presentava ai potenziali acquirenti. Ma veniamo alla macchina. La mia la comprai usata nel 1988, appena ottenuta la patente: in verità avrei voluto la ben più lussuosa, ricercata e veloce Turbodiesel (un piccolo prodigio all'epoca che ti consentiva di andare piuttosto allegro consumando pochissimo) ma le mie finanze mi condussero a più miti consigli e quindi acquistai una ben più semplice 45S dotata del mitico propulsore Fire, altro piccolo-grande capolavoro nella sua estrema semplicità e modernità. Quando si compra la prima macchina, lo sappiamo tutti, la contentezza raggiunge livelli talmente elevati per un appassionato che “va bene tutto” ...quindi non starò a sottolineare quanto la Uno 45S potesse apparire misera (magari non al lancio ma nel 1988), sia dentro che fuori, o quanti piccoli difetti avesse (soprattutto imputabili all'impianto elettrico) ...ci metterò un bel chissenefrega che sistema tutto come lo sistemò allora, anche se un po' di qualità in più non avrebbe guastato (tenete conto che per molte famiglie era la prima, spesso unica, auto). Riuscire a mettere tanta qualità nella grande serie non è mai stato il nostro forte e anche la Uno soffriva di questo nostro modo di fare (basti pensare alle maniglie di apertura incassate – una leva in verità – molto belle ma costruite in grande economia e fonte di non pochi problemi). Tanto per dirne un'altra, con i finestrini ho avuto diverse noie: erano "guidati", dentro la cornice della portiera, da una piccola placchetta in plastica che tendeva col tempo a rompersi ...un particolare dal valore infimo che probabilmente, se fatto appena meglio, avrebbe risparmiato tante bestemmie e migliorato l'immagine del modello. In compenso era una macchina veramente innovativa: aspetto moderno (anche se con la 5 porte perdeva di eleganza), abitabilità fenomenale, un comfort di tutto rispetto, non solo per le dimensioni veramente esagerate dell'abitacolo ma anche per la selleria ampia e piuttosto ben fatta anche sulle versioni d'ingresso, ottima visibilità in tutte le direzioni (come si diceva un tempo), un cruscotto che anche oggi è rimasto ineguagliato per stile e funzionalità (l'aspetto che ho amato di più della macchina), un motorino (il Fire) che se la cavava sempre in ogni situazione e che in verità, contrariamente alla vettura, si dimostrò piuttosto affidabile (io peraltro nella guida non mi sono mai risparmiato), persino il tergicristallo mono-braccio, nonostante non avesse un movimento basculante, era perfettamente adeguato allo scopo (pensato immagino per risparmiare). Insomma, la Uno in effetti manteneva le tante promesse. Nonostante fosse un'utilitaria aveva contenuti molto apprezzabili e che, vi dò per certo, non si trovavano TUTTI ASSIEME sulle macchine concorrenti (della serie, quando la Fiat fa la Fiat non ce n'è per nessuno). Parlando di guida (per quel che se ne può dire) va detto che la macchina pesava relativamente poco e quindi anche 45cv tutto sommato non sfiguravano. La Uno si guidava un gran bene: era maneggevole (prima qualità richiesta su strada ad un'utilitaria) e aveva un assetto sanissimo (che mi salvò la vita in un'occasione in cui dovetti scartare violentemente per evitare un frontale ...e avevo 4 persone a bordo), questo Fire che consumava poco e si prestava a tutto, un cambio decoroso e tutto sommato frenava bene. Era la classica utilitaria ben congegnata che non poteva darti grandi soddisfazioni su strada, almeno non nelle versioni base come la mia, ma che faceva tutto piuttosto bene. La si guidava volentieri, ecco. Naturalmente a me bastava che mi portasse in giro. No ho moltissimo altro da dire perché ho dovuto scavare nei ricordi di oltre trent'anni fa, ma spendo ancora due parole su quel bellissimo cruscottino con i satelliti perché sinceramente non ho più trovato, nemmeno su automobili nettamente più costose, qualcosa di così bello e funzionale (Citroen fece qualcosa del genere, forse sulla Visa, ma non ho mai avuto auto francesi). Secondo me la sua bellezza stava sia nel fatto estetico (un oggetto molto ben disegnato “appoggiato” su un immenso cruscotto che fungeva da portaoggetti era innovativo e aveva indubbiamente il suo fascino) che nella sua estrema praticità: pur con le mani salde sul volante, con le dita arrivavi a comandare praticamente ogni cosa, un modo di fare che ricorda da vicino il modo di utilizzare i comandi sulla moto ...e forse è per questo che mi piace tanto. Inoltre le indicazioni erano veramente complete. Se ripenso a quello che oggi viene spacciato per innovativo, mi viene da ridere (penso per esempio agli interni delle recenti Peugeot). Non metto un'immagine del quadro strumenti perché nel video che segue si vede più volte. Concludo dicendo che mollare la Uno per salire su una Tipo (ed eventualmente dopo su una Croma), come feci dopo qualche anno, ti consentiva di ritrovare anche su altri modelli alcune delle qualità della piccola Fiat e dava senso compiuto a una gamma di vetture intelligenti, nate sugli stessi presupposti (innovazione, praticità, prezzo). Un'offerta a tutto tondo e di altissimo livello (nella sua fascia di prezzo) che non si è più vista in Italia, se non forse molti anni più tardi con l'abbinata 147-156. Per un'auto d'epoca, una prova d'epoca (con un Alboreto e un Alén dentro).
    2 punti
  20. Non si possono confrontare i dati tecnici di un prototipo con le vetture che vanno in vendita. Nella progettazione delle auto c'è una miriade di norme da rispettare, più tutti i compromessi tra costi e contenuti perché ci sia un numero sufficiente di persone che se le comprino davvero. Un prototipo passa sopra a tutte queste cose e si possono ottimizzare all'estremo alcuni aspetti sacrificando costi e normative. Se Fiat avesse potuto fare la Panda del 2003 con gli stessi vantaggi del prototipo EcoBasic... l'avrebbe già fatto.
    2 punti
  21. pensa al floppone dell'audi A2,anzi mi meraviglio ne abbiano vendute anche troppe.
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  22. Verso il triangolino che ci esalta...
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  23. Beh quel triangolino fa proprio pensare sia un mulo di F171.
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  24. Ecco a voi alcuni disegni , sketches e foto rare delle '' BMW francesi '' …, , instant classic by Paul Bracq ! ?
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  25. 205 Evolution Uno studio , progetto del 1987 che rimase purtroppo tale.. ?
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  26. Non conosco le cifre esatte, ma nel 1988, quando la CS arrivò in Italia, costava sensibilmente meno della sua corrispondente 60 S 3 porte e poco più di una 45, rispetto alla quale però vanta un allestimento superiore. Il rovescio della medaglia è un progetto complessivamente più datato, una meccanica meno raffinata, consumi un po' elevati, reperibilità di alcuni ricambi specifici talvolta difficoltosa. Però è più robusta; è una costruzione differente, fatta per strade difficili e impieghi più gravosi e si vede. Praticamente è un mulo. Esattamente. Il cofano è del tipo "a coperchio", sotto il quale trova posto sul lato sinistro la ruota di scorta che sulle Uno italiane si trova nel vano bagagli. L'assetto è più alto in virtù di sospensioni dall'escursione più ampia e di pneumatici più grandi. Dietro c'è il vecchio sistema a balestra trasversale invece del ponte. Un'altra differenza è il bocchettone del carburante posto sul lato sinistro invece che destro, che dà accesso ad un serbatoio molto più capace della Uno Italiana: 55 litri contro 40.
    2 punti
  27. E anche l'ultima BMW decente ci ha lasciato...
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  28. esteticamente la CS si distingueva dalla Uno "vera" per due dettagli: il diverso taglio del cofano (che scendeva sulla fiancata, come quello della Tipo) e l'assetto "brasiliano"
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  29. Battute a parte, l'incavo era solo per design (se ricordi, aveva anche il pavimento che si rialzava in modo pronunciato dal lato passeggero), così come lo scalino della portiera sui finestrini. É stata l'auto di famiglia, poi dopo il matrimonio la mia auto, in un periodo in cui l'auto la si usava solo per andare in vacanza, a far la spesa e a far benzina ... ricordo il grande spazio interno (tante grazie, era una Tipo), i sedili, per me comodi e il tiro del 1.6 TS SOPRA i 3500 giri, fino ai 6500.
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  30. 2 punti
  31. Questa è la mia: è una brasiliana, quindi meccanicamente e strutturalmente c'entra poco con quelle fin qui citate. Ma le considerazioni sugli interni (cruscotto, plancia, comandi, spaziosità), sulla versatilità di utilizzo e quant'altro, sono equivalenti e mi trovano sostanzialmente d'accordo.
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  32. «Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova»
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  33. L'avevo sentita pure io, ma non so se sia vera o meno, tuttavia mi pare esista una famosa foto del Concorde in regime supersonico (sicuramente l'avrete già postata qui dentro), scattata proprio dal Tornado:
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  34. Regge bene anche carrozzeria "suv"
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  35. ho dato una raddrizzata
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  36. La 205 era macchina che mi piaceva ma forse è stata trainata molto nell'immaginario di noi appassionati dalle mitiche versioni sportive ...i modelli più comuni secondo me non la facevano sembrare così bella, nemmeno rispetto alla Uno, anche se la linea più filante attirava lo sguardo ...la Fiat, è vero, non conquista in modo passionale ma ha l'eleganza dei progetti funzionali ben riusciti (come d'altronde la Tipo e la Croma) con qualche colpo di genio.
    2 punti
  37. Personalmente non mi è mai piaciuta la Uno "tipino". La prima serie era coerente come design tra anteriore, posteriore e fiancata; sulla restying il portellone posteriore allungato e squadrato e il muso più basso cozzavano con la fiancata e secondo me si percepiva che erano interventi successivi. Ho avuto modo di salire su una prima serie 45 base (verde salvia pastello, cerchi senza borchie, niente appoggiatesta e selleria grigia con le 5 barrette), su una seconda serie SX e su una prima serie SX testa di moro. Ecco, secondo me quest'ultima era il non plus ultra dell'eleganza: selleria beige simile all'alcantara, quadro strumenti digitale e i triangolini davanti alle ruote posteriori per migliorare l'aerodinamica. E non servivano nemmeno i cerchi in lega! Bastavano i copricerchi a fori tondi... el Nino
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  38. Son quasi portato a pensare che all'interno del CS Alfa questa maquette venga da un concetto proposto da Bertelli, vista la sua familiarità con alcune idee da lui suggerite per ES30. (e tiriamo fuori altri scheletri... festa oggi mi raccomando, tu che in silenzio passi di qui e saccheggi per poi mettere ovunque su FB - dal SudAfrica mi chiedono se la 155 5 porte vista in giro l'ho caricata io su AP... ormai il mondo degli speteguless ha capito come funge - raccogli bene tutto )
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  39. Sempre nel 1969 dalla Primula derivò strettamente* anche questa: Secondo me una delle vetture più moderne e sottovalutate di quel periodo, che preferisco a tutte le Fiat coeve. * tanto che si potrebbe considerare una Primula ricarrozzata
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  40. La terza famiglia credo siano i Di Risio.... ?
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  41. Infatti sono molto popolari le Maserati tra noi Bitch americane ?
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  42. Comunque la Ghibli regge botta con la più nuova tra le antagoniste.
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  43. Al netto dei dettagli che mi fan storcere il naso anche su Sportback, poveri tuner che si dovranno inventare, direi che è una bella sedan! Il confronto con A e 2er è impietoso imho! Preferisco la pulizia del design della Mazda 3, ma qui le proporzioni mi sembrano migliori.
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  44. Avevo notato anche io una certa somiglianza... Pero' se guardiamo il sotto delle due è diverso tonale Compass
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