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Fiat: ricavi a 14,3 miliardi di euro (+3,2%)


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Racine (Wisconsin) - Il gruppo Fiat ha chiuso il 3° trimestre 2008 con il 15esimo miglioramento consecutivo degli utili, come ha ricordato ieri Sergio Marchionne ai consiglieri d'amministrazione riuniti ieri sera nella sede della Case New Holland di Racine, Wisconsin. L'ottimo andamento del mercato brasiliano, delle auto di lusso e delle macchine agricole di Cnh hanno compensato il forte peggioramento della congiuntura in Europa e il rallentamento di Iveco. Ma le prospettive sono poco incoraggianti: la fine del 2008 vedrà un ulteriore calo della domanda, e il 2009 è quasi impossibile da prevedere a causa dei "movimenti erratici nel sentiment del mercato" almeno per tutta la prima metà dell'anno. Fiat non ha lanciato un vero e proprio allarme utili, ma ha messo nero su bianco le conseguenze di una possibile recessione.

I CONTI

Nei tre mesi a fine settembre i ricavi sono saliti a 14,3 miliardi di euro (+3,2% rispetto alo stesso periodo del 2007), il risultato della gestione ordinaria è migliorato da 745 a 802 milioni, il netto da 454 a 468; percentuali di incremento non eccezionali, ma "non è andata male" se si tiene conto della congiuntura tutt'altro che favorevole. I dati dei nove mesi, che risentono ancora positivamente della prima metà dell'anno, vedono ricavi a 46,3 miliardi (+8,4%), utile operativo a 2,7 miliardi (+413 milioni) e netto a 1.541 (+5,7%). Per quanto riguarda l'intero 2008, le stime aggiornate vedono un fatturato a 63 miliardi e un risultato della gestione ordinaria attorno a 3,4, ovvero nella parte bassa della forchetta delle stime 2006. I debiti resteranno invece relativamente elevati a 1,5-2 miliardi per effetto dell'aumento del capitale di funzionamento in relazione ai minori volumi.

I SETTORI

Fiat Group Automobiles ha segnato il miglior terzo trimestre dal 1997, con un aumento sia pur lieve dei profitti e anche dei ricavi (nonostante il calo dei volumi di vendita); le quote di mercato in Italia ed Europa crescono rispetto al 2007 (anche se scendono rispetto al 2° trimestre 2008). Cnh aumenta i profitti e porta il margine al record del 9,1% grazie alla forte domanda di mietitrebbiatrici in Nord e Sudamerica. Iveco vede invece un netto calo dei volumi (-18%) e più modesto (-6%) del fatturato. Ferrari e Maserati a tutto gas, con la casa di Maranello che porta l'utile a 79 milioni in tre mesi e il margine di profitto all'8 per cento. In frenata i motori, meglio invece i componenti di Magneti Marelli.

LA SITUAZIONE FINANZIARIA

Il calo dei volumi ha contribuito in misura decisiva al netto aumento dell'indebitamento netto, salito a fine periodo a 3,3 miliardi di euro, con un aumento di 2,8 miliardi rispetto a fine giugno; il solo capitale di funzionamento è cresciuto di 2,4 miliardi in tre mesi. Un aumento dei debiti che si ripercuoterà nei prossimi trimestri anche sugli oneri finanziari.

LE PREVISIONI

Il quarto trimestre sarà difficile: per quanto riguarda l'auto, al mercato europeo in ulteriore discesa si aggiungerà un rallentamento della crescita in Brasile. Il progressivo raffreddamento della congiuntura impatterà anche Cnh e Iveco. Lo scenario per il prossimo anno è piuttosto pessimista, ma ciò che più conta, rende difficile formulare previsioni: "è molto difficile formulare un'indicazione attendibile sulle performance del gruppo nel 2009". Ancora una volta, dunque, i vertici del Lingotto non hanno voluto ritoccare al ribasso le stime che risalgono ormai al 2006; ma hanno dato un'indicazione di come potrebbero andare le cose in caso di recessione, con il cosiddetto "scenario peggiore", ovvero la stima sull'andamento dei risultati in caso di calo della domanda in tutti i settori, rispettivamente, del 10 o del 20% rispetto al 2008. Nel primo caso l'utile operativo sarebbe di 2,3 miliardi, il netto di 1,2 e il debito industriale di 3 miliardi; in quello ancora peggiore l'utile operativo calerebbe a 1,5 miliardi, il netto a 0,4 e il debito salirebbe a 4 miliardi. Il tutto a fronte di obiettivi da piano 2007-10 che per il 2009 vedrebbero un risultato operativo di gruppo a 4,3-4,5 miliardi, un netto attorno ai 3 e una posizione finanziaria attiva per 0,7-1 miliardo di euro: lo scenario di un calo del 10%, non irrealistico data la crisi finanziaria e il crollo della fiducia nei consumatori, vedrebbe dunque utili dimezzati rispetto ai target, e in netto calo anche sul 2008. Marchionne ha attribuito ieri una probabilità zero allo scenario peggiore dei due, e ha detto che "qualora il mercato ripartisse, saremmo in grado di centrare comunque i risultati del piano per il 2010".

LE STRATEGIE

Per ora l'unica vittima dei tempi difficili è il piano di rientro dell'Alfa Romeo negli Usa, rinviato (non per la prima volta) al 2011; in queste condizioni, ragionano a Torino, sarebbe folle ipotizzare di andare a produrre negli Usa. Drastico taglio anche alle stime di vendita in Cina: non più 300mila auto nel 2010 ma 50mila, a causa delle difficoltà di individuazione di un nuovo partner. Per quanto riguarda il mercato dell'Europa occidentale, gli strumenti ordinari come la cassa integrazione sono sufficienti ad affrontare anche lo scenario più negativo. Il gruppo - sottolineano a Torino - è in salute ed è certamente più in condizione di affrontare un'eventuale recessione di quanto non fosse tre anni fa. Ma è chiaro che nel 2009 Fiat dovrà soffrire come la maggior parte dei concorrenti.

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Maserati: +40,4% di ricavi in tre mesi

Gran Turismo e nuova gamma Quattroporte al centro del ritrovato successo

Non uno scatto da zero a 100 km/h in una manciata di secondi, ma un balzo da zero a +40,4% in tre mesi. Di tanto sono aumentati nel terzo trimestre del 2008 i ricavi della Maserati, approvati dal Consiglio di Amministrazione di Fiat S.p.A. che si è riunito nel Wisconsin (USA) sotto la presidenza di Luca Cordero di Montezemolo. La Casa del Tridente, nonostante le difficili condizioni del mercato, ha incassato 198 milioni di euro, una cifra ottenuta soprattutto grazie al successo della Gran Turismo. Nel trimestre le consegne alla rete hanno raggiunto le 1.971unità, ovvero il 34% in più rispetto allo stesso periodo del 2007.

Nel terzo trimestre dell'anno, grazie all’ottimo andamento delle vendite e alle importanti efficienze realizzate sui costi - "pur in presenza di un significativo impatto sfavorevole dei cambi", si legge in una nota - il risultato della gestione ordinaria è stato positivo per 9 milioni di euro (4,5% dei ricavi) e in miglioramento rispetto al risultato di 6 milioni di euro (4,3% dei ricavi) dello stesso periodo del 2007.

Il trend positivo del marchio italiano sta dunque proseguendo la sua corsa, dopo anni di stallo, e nei primi nove mesi ha conseguito ricavi per 596 milioni di euro, con una crescita del 22,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le consegne alla rete di vendita sono aumentate del 25% (6.466 unità) rispetto ai primi nove mesi del 2007; una performance ancor più di rilievo se si considera che i segmenti di mercato di riferimento delle vetture di Maserati hanno registrato un calo di circa il 15%.

Per l'immediato futuro molte attese sono riservate alla rinnovata gamma della Quattroporte, un modello che, dalla sua nascita, ha venduto oltre 15 mila unità ed ha conseguito 47 premi a livello internazionale e che ora può contare sulla versione Sport.

Autore: Eleonora Lilli

da OmniAuto.it

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infatti oggi il titolo è crollato...

Cosimo se guarda l'indice di "settore" la Fiat va ne piu ne meno degli altri (VW esclusa perchè è stata scalatada Porsche) .......... purtroppo quando c'è crisi nera come adesso il settore che cade per primo è quello dell'auto.... :|

Bisogna guidare straniero per capire il "PIACERE DI GUIDA ITALIANO"

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verissimo, ma non capendo niente di borsa mi sarei aspettato a rigor di logica, che su fatti oggettivi come questi il gruppozzo magari perdesse meno di ford ad esempio (notizia di ieri che volvo licenzierà purtroppo 800 dipendenti), invece nisba..

purtroppo non capirò mai la finanza, per me ha + o - la stessa logica di una sala bingo

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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verissimo, ma non capendo niente di borsa mi sarei aspettato a rigor di logica, che su fatti oggettivi come questi il gruppozzo magari perdesse meno di ford ad esempio (notizia di ieri che volvo licenzierà purtroppo 800 dipendenti), invece nisba..

purtroppo non capirò mai la finanza, per me ha + o - la stessa logica di una sala bingo

Non per te....... la Borsa è molto peggi odi una sala da bingo :D :D

Bisogna guidare straniero per capire il "PIACERE DI GUIDA ITALIANO"

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... mi sarei aspettato a rigor di logica, che su fatti oggettivi come questi il gruppozzo magari perdesse meno di ford ...

normalmente si dice che in borsa si compra sulle indiscrezioni e si vende quando queste ultime diventano notizie confermate

poi Fiat paga il fatto di essere diventata, da quando c'e' Marchionne, un titolo speculativo che sale e scende piu' del mercato di riferimento

il ritardo del ritorno negli Usa, secondo me, e' meno grave del ritardo che si sta accumulando in Cina

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La Cina è in alto mare e gli USA sono stati ufficialmente rimandati di 12 mesi...

Il titolo crolla per 3 fattori:

1) speculazione

2) i conti sono in buona parte frutto di maquillage e diminuzione di costi operativi (siamo al raschio dell'armadio di cancelleria...) e nel medio termine la mancanza di investimenti seri e strutturali su prodotto e mercati lo dimostrano nonostante le parole (SIC!!) di napoleone e dell'illegittimo...

3) immobilismo dell'azienda nel migliorare il time-to-market del prodotto

Quest'azienda è un paradosso...

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

(John Fitzgerald Kennedy)

"We are the Borg. Lower your shields and surrender your ships. We will add your biological and technological distinctiveness to our own. Your culture will adapt to service us. Resistance is futile!"

"Everyone is entitled to their own opinion, but not their own facts!"

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La Cina è in alto mare e gli USA sono stati ufficialmente rimandati di 12 mesi...

Il titolo crolla per 3 fattori:

1) speculazione

2) i conti sono in buona parte frutto di maquillage e diminuzione di costi operativi (siamo al raschio dell'armadio di cancelleria...) e nel medio termine la mancanza di investimenti seri e strutturali su prodotto e mercati lo dimostrano nonostante le parole (SIC!!) di napoleone e dell'illegittimo...

3) immobilismo dell'azienda nel migliorare il time-to-market del prodotto

Quest'azienda è un paradosso...

tutte operazioni che a rigor di logica preludono ad una vendita. Ma chi comprerebbe?

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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[OT] Cosimo, cliccando con il destro sull'iconcina raffigurante un punto interrogativo che appare nella tua firma e poi cliccando su "apri immagine su un altro pannello" mi si è aperto un portale contenente link del tipo: ragazze sverginate. Sarà il caso che fai un tagliando alla tua firma? :D [/OT]

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