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Recensione Toyota Yaris (XP90) pre-resyling


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Contesto:

 

Mi sono registrato su questo sito poco oltre due mesi fa e sono rimasto assente fino ad ora a causa di vicissitudini scolastiche che ora ho risolto. Ero e sono ansioso di poter scrivere la mia prima recensione su un automobile a me cara che, oltre ad avere poche decine di migliaia di chilometri, è di famiglia ed ha avuto una sola proprietaria. Voglio fare due precisazioni ai lettori:

- In quanto neopatentato, ho fatto con questa autovettura, prima e dopo la patente, giusto una migliaia di chilometri o poco o meno. La recensione vuole esporre, per quanto possibile, un punto di vista oggettivo che comunque rimane basato sulle mie sensazioni alla guida.

- Per quanto a me cara, l’auto recensita è una comune utilitaria che chiunque può avere e potrebbe conoscere in ogni suo punto meglio di me. Potrebbero esserci punti o sensazioni discordanti con quelli espressi da altri proprietari sul forum.

 

Esterni:

 

L’autovettura è lunga 3,75 m, larga 1,70 m e alta 1,50 m circa con un passo di 2,46 m. La carrozzeria dell’auto è a tre porte e nel complesso, nonostante l’età di questa generazione, risulta ancora piacevole alla vista. Lo sbalzo posteriore è piuttosto ridotto rispetto a quello anteriore che rimane percettibile e non troppo eccessivo alla guida. La linea laterale leggermente discendente fino al cofano rende ulteriormente l’automobile piacevole, senza renderla “piatta” e secondo me rende, in particolare nella versione a 3 porte a discapito però dell’abitabilità. Posteriormente abbiamo delle linee semplici e vagamente aggressive per la conformazione del portatarga posteriore riposto nel paraurti (particolare ancora più forte nella versione sportiva della Yaris 1.8 TS da 133 cavalli con paraurti e minigonne specifiche). Nel complesso le linee risultano semplici e non troppo sviluppate o complesse, il che penso sia giusto così in un utilitaria. Il colore dell’auto è il più diffuso grigio scuro di cui non so il codice e il nome specifico, già dall’immagine profilo penso possiate capire quale colore intendo. Dal mio punto di vista, nelle versioni cittadine, in colori accessi come il blu o il rosso rende meglio l’esterno. I cerchi sono in acciaio con copparuota montati di serie nella versione intermedia. Gli pneumatici sono da 185 di larghezza, spalla da 60 e diametro da 15 pollici.

 

Interni:

 

Gli interni di questa seconda generazione risultano, dal mio parere, i migliori rispetto alle altre generazioni della Yaris in quanto a praticità e che, secondo me, sono diventati più conformi alle concorrenti a partire dalla successiva generazione. L’accesso nei posti anteriori risulta facile con ampie portiere che però sono pesanti. Nella plancia ritroviamo tre vani portaoggetti e un altro piccolo in basso a SX nel lato guida che la rendono molto pratica. L’interfaccia, con la versione intermedia Sol, è piuttosto semplice con i comandi della radio sopra al centro e quelli del clima manuale in basso, suddivisi in tre manopole di facile uso alla guida. Al centro ritroviamo il quadro strumenti a cristalli liquidi che è rivolto allo sguardo del guidatore ed è di buona lettura, sopratutto nelle ore notturne. Unica critica che mi permetto di fare è la leva del cambio manuale, che rispetto a modelli dell’epoca come Hyundai i10 o Fiat Panda, è posizionato in basso nel tunnel centrale ed è un po’ scomodo ergonomicamente per i cambi di marcia. I materiali, come ovvio che sia, non sono pregiati ma di lunga durata con una plastica di buona fattura seppur senza soft touch ma questo è il “meno” dell’auto. I sedili in tessuto non sono tanto avvolgenti ma più che comodi nell’ambito urbano. Fuori città, anche per la mancanza della regolazione lombare, potrebbero essere scomodi nelle lunghe distanze. Essendo a tre porte, l’accessibilità nei sedili posteriori non è così impegnativa e, in relazione alla mia altezza non eccessivamente alta, i passeggeri posteriori hanno molto spazio per le gambe ed in altezza si sta comodi. Per chi è alto oltre l’1,80 forse potrebbe esserci qualche problema per chi sta dietro. I sedili posteriori possono essere regolati in inclinazione e in lunghezza per poter dare più spazio al vano bagagli. Soffermandomi su quest’ultimo, la capacità è intorno ai 250 litri circa. L’apertura può non essere comoda perché non c’è un manico vero e proprio se non proprio la serratura che non è integrata con il portellone ma è esterna. Il vano non è regolare ed è sfruttabile al massimo per acquisti cittadini o per la spesa a meno che si vogliano ribaltare i sedili in frazionamento 60:40. La cappelleria è piccola ed è rimovibile (senza che ci sia possibilità di riporla nel sottofondo, nulla di grave per me) con un “vano” di tessuto che si attacca con il velcro dietro i sedili posteriori. Il piano non è troppo alto e non ci sono scalini. Nell’abbattere i sedili dei passeggeri, c’è un piano estraibile dal fondo, per rendere il vano totalmente piatto. Nel sottofondo ritroviamo un vano di medie dimensioni, sfruttabile per il cric o un piccolo estintore. Ancora più sotto ritroviamo il ruotino di scorta. Il sedile di guida è regolabile in lunghezza e in altezza manualmente.

 

Guida e consumi:

 

La visibilità dell’autovettura, anteriormente, è soddisfacente con un ampio parabrezza e dei montanti non troppo ingombranti. Dietro la visibilità del lunotto è accettabile e gli specchietti laterali hanno una buona visibilità. Gli ingombri della macchina sono facilmente percepibili, visto le esigue dimensioni dell’autovettura. Lo sterzo ha una buona impugnatura non troppo massiccia, è regolabile in altezza e in profondità con una buona escursione. In città non risulta troppo pesante e nelle manovre di parcheggio è abbastanza leggero. Alle alte velocità le manovre del volante sono più sensibili e leggere. Il motore di questa piccola autovettura, con un peso del complesso di circa 1000kg, è un piccolo 1.0 a tre cilindri da 69 cavalli con 93 NM di coppia, alimentato a benzina e con il sistema di distribuzione delle valvole dell’aria VVT-i. In città l’auto con questa motorizzazione ha un buono spunto nello 0-50 per le riprese, a patto che non sia a pieno carico. Le marce sono lunghe (o almeno secondo il libretto di istruzioni della Toyota) ma il sound del piccolo 3 cilindri che sale su di giri ti invoglia cambiare marce, rimanendo a regime intorno ai 2000-2500 giri. Nell’ambito urbano si fa sentire il ruggito del tre cilindri, che risulta rumoroso nelle accelerazioni e a qualcuno potrebbe risultare fastidioso. Fuori città, nelle autostrade sopratutto, si vedono i limiti di questa motorizzazione sia per la stessa rumorosità ma in particolare modo per i sorpassi che obbliga a scalare con le marce per riprendere la coppia del motore. Rimanendo nel contesto cittadino, l’auto ha un buono spunto e per certi versi potrebbe risultare anche divertente. Il cambio è un manuale a 5 marce, ha delle cambiate abbastanza morbide e nel contesto urbano è comodo. Il pedale del freno è un po’ spugnoso ma i freni, a disco anteriori e a tamburo posteriori, hanno una frenata pronta e non troppo sensibile. La presa della frizione è ottima, seppur abbia avuto alle volte dei problemi nell’inserimento della prima marcia nonostante il pedale completamente abbassato ma credo sia un problema di questo esemplare. L’accelerazione, in città, risulta fulminea e non male per un autovettura endotermica e sopratutto aspirata (non di certo meglio di un elettrica che ha già tutta la coppia a disposizione). Le sospensioni sono piuttosto morbide, nelle curve strette si sente abbastanza il sottosterzo e nelle sconnessioni stradali l’auto ne risente, seppur non ci siano scricchiolii nei materiali della plancia. I consumi sono nella media delle citycar di segmento A e B, nel contesto urbano a velocità codice ci attestiamo intorno ai 13-14 km al litro e poco più sotto fuori città rimanendo intorno o poco sotto i 100 km/h secondo il quadro strumenti con una guida tranquilla e non troppo forte, forse si potrebbe fare di meglio ma resta il fatto che rimangano buoni consumi.

 

Conclusioni:

 

Per essere la mia prima automobile la ritengo più che un buon compromesso, sopratutto nel suo contesto cittadino che è il luogo principale per questa citycar di segmento B. Nonostante le tre porte, che per me non sono un grande difetto, è un auto che rimane molto pratica nella sua praticità interna grazie ai pratici vani porta oggetti ed una semplice interfaccia di guida che penso sia quello che sia necessario in gran parte delle utilitarie di oggi. Non ci sono difetti, per me, che danno pesantemente fastidio alla guida giornaliera, prettamente in città e qualche volta fuori città. I difetti di rilievo semmai sono la bassa coppia che in autostrada si fa sentire nelle fasi di sorpasso e un bagagliaio non proprio fruibile se non ribaltando i sedili. Sarei curioso di sentire il parere di qualcuno che possiede magari il 1.3 VVT-i. Per essere un auto semplice di meccanica, è molto affidabile per ora con tutte le dovute manutenzioni ordinarie e in buona qualità giapponese.

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