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Sviluppo sostenibile. Visita a BMW, Fiat e MDI


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Traduco (scusate trad non perfetta) quest articolo che mostra gli sforzi di 3 aziende in questo campo!

Trek Telecom : quale sviluppo sostenibile per l'industria auto?

Una squadra di ingegnieri-studenti della Telecom Bretagne (Francia) a percorso durante 3 settimane l'europa e la francia sul tema del sviluppo sostenibile. La squadra ha cosi avuto l'opportunità di visitare BMW a Monaco e Fiat a Torino e MDI a Nizza, l'azienda che realizza l'auto ad aria compressa. Come l'industria auto, a traverso di queste tre aziend tiene conto dello sviluppo sostenibile?

BMW

Abiamo potuto vedere differenti "stazioni di lavoro" (dal francese stazioni, ovvero non posti, ma posti fisici, zone), come la stampa, dove le lamiere d'acciaio che formano la struttura dell auto sono prdodotte, la linea d'assemblaggio, con diverse "stazioni di lavoro" che permettono di saldare le lamiere tra di loro sulla struttura di base dell'auto. Abbiamo visto il reparto pittura dove non dimeno che sei operazioni diverse sono effettuate, e infine la parte d'assemblaggio dove la parte meccanica viene assemblata.

Per ognuna di queste tappe, BMW tiene conto degli aspetti di sviluppo sostenibile. Lo spazio utilizzato al suolo è limitato, i robots che manipolano le lamiere devono essere perfettamente programmati per lavorare in uno spazio cosi ristretto. Alle stampe, le "cadute di acciaio" (l'acciaio residuo che rimane al seguito della produzione di un pezzo) non sono buttate via, ma conservate per riutilizzarle. Acqua è utilizzata al reparto pittura per assorbire le particelle volaltili delle pitture. Quest acqua è poi filtrata è riutilizzata. Il ciclo e cosi chiuso, l'unica perdita di acqua proviene dall evaporazione. Cosi nel 2006, 0.67m3 d'acque usate erano generate per ogni unità prodotta, contro 0.76 nel 2005 e 0.83 nel 2004.

Il sito di Monaco utilizza pannelli solari è il calore generato da alcuni sistemi è riutilizzato per altri sistemi: l'installazione solare ha una dimensione totale di 6.100 m2. I trasporti di materiale pesante sul sito di produzione si fa tramite dei vagoni su binari che percorrono tutto il sito economizzando cosi emissioni di CO2. In maniera più generale, 55.4% dei veicoli BMW che escono dalla fabbrica sono stati trasportati su vagoni nel 2006. Per quanto riguarda invece il materiale che entra nella fabbrica, il treno (15.7%) arriva solo in terza posizione dopo il mare (76.9%) è la strada (15.7%). Il bilancio globale è dunque perfettibile.

Dal punto di vista dell ergonomia del lavoro, le auto sulla linea di montaggio sono inclinate per facilitare il lavoro degli operai. Per di più, gli impiegati BMW sono incitati a prendere i trasporti pubblici per rendersi al lavoro, e beneficiano di tariffe preferenziali: nel 2006, 50% degli impiegati tedeschi si rendevano al lavoro tramite la rete creata da BMW o con i trasporti pubblici.

Infine BMW sviluppa dei nuovi motori ad idrogeno e soluzioni per la mobilità nelle grandi città per i quali non possiamo avere dettagli per via del segreto industriale. La serie 7 Hydrogen è prodotta per ora solo in un centinaio di esemplari. Le principali sfide restano oramai i problemi di stoccaggio e trasporto dell idrogeno che resta un prodotto da manipolare con precauzione.

Su altri modelli, BMW fa anche sforzi: riduzione del 18% del consumo di carburante delle BMW 118d e 120d rispetto ai modelli precedenti e 16% per la BMW serie 6, rispetto ai modelli precedenti. Nondimeno la riduzione del consumo non è sufficiente: da qui nasce l'interesse di BMW per delle soluzioni di mobilità nelle grandi città, per le quali spero, si avranno notizie.

FIAT

E in Italia che abbiamo avuto l'occasione di visitare la catena di produzione di un altro costruttore : FIAT a Torino.

Familiarizzati con una catena di assemblaggio, abbiamo ancora di più apprezzato la visita, che si è in parte svolta a bordo di un minibus elettrico, a causa della dimensione della fabbrica. Abbiamo notato molte differenze con la fabbrica BMW. Innanzitutto, c'erano ulteriori linee di assemblaggip ma il ritmo di produzione era più lento. La guida c ha spiegato che la fabbrica non era a pieno regime. Nella sezione vernice/pitture, le automobili sono sistemate secondo il colore da dipingere, cosi da poter dipingere molte automobili di uno stesso colore allo stesso tempo, contrariamente a BMW, dove abbiamo visto dipingere successivamente automobili di vari colori. Abbiamo osservato molto più personale femminile. La guida ci segnala che le donne rappresentano il 40% del personale. Alcuni dipendenti prendevano la loro pausa sul posto di lavoro, altri raggiungevano le zone dedicate, dove si possono trovare distributori di bevande calde, sedie e tavole. Non abbiamo visto tali spazi di pausa da BMW. Infine, abbiamo osservato che c'era più personale sulla catena di assemblaggio della Fiat, ciò sembrava meno automatizzato che da BMW.

L'AUTO AD ARIA COMPRESSA

Infine, è a Nizza che abbiamo avuto il piacere di visitare MDI Entreprises il SUO, società fondata nel 1991 e che concepisce e produce automobili che funzionano ad aria compressa. MDI sviluppa automobili proprie che offrono da 3 a 6 posti, con guida centrale. Per un impiego urbano e periferico-urbano, la loro autonomia è di 150 a 180 chilometri. Per un utilizzo più stradale, l'autonomia potrebbe arrivare a 800 chilometri. Queste automobili funzionano sia in mono-energia (che dell'aria compressa), sia in bi- energia (aria compressa più un combustibile). Per le automobili in modo bi- energia, il consumo di combustibile è ridotto a meno di 2 litri ai 100 km! Il prezzo di vendita sarà compreso tra i 3.500 e 5.300 euro.

Oltre a sviluppare ad automobili proprie, l'impresa intera è organizzata in modo sostenibile:

- Organizzazione in piccole unità di produzione, ripartite in tutti i paesi di vendita: produzione e vendita locale, ritmo più debole in paragone ai produttori classici... ;

- Fabbriche a dimensione umana, occupazione del suolo ridotta, non o molto poche emissioni di carbonio dovute al trasporto delle automobili prodotte;

- Produzione meno automatizzata: 30% di mano d'opera in più rispetto ad un costrurttore classico (e dunque altrettanti posti di lavoro in più); Nessun stock di pezzi di ricambio, produzione su richiesta (economia di magazzinaggio...).

Uno dei problemi resta tuttavia l'approvvigionamento di aria compressa: O ciascuno installa una pompa nel suo garage e ricarica la sua automobile nella notte, cosa che non è molto pratica in occasione di lunghi viaggi lontani da casa, o allora delle stazioni d'aria dovranno essere installatie cosa che rischia di impiegare molto tempo, e molto denaro.

L'automobile ad aria compressa è dunque apparsa come una soluzione molto promettente ma limitata per un impiego urbano, o periferico-urbano, o come una soluzione complementare di altri tipi di trasporto.

La visita di MDI è stata realmente molto interessante. Il fatto che l'azienda sia giovane in paragone ad altri costrurttori storici come la Fiat o BMW, gli ha permesso di analizzare la situazione della macchina ed organizzare una soluzione realizzabile, nell'ambito di un'impresa essa stessa duratura. Una filosofia riassunta nella frase citata dal sig. Nègre, fondatore e Presidente della società: "think globally, act locally". In conclusione, i produttori di automobili storici, come BMW o la Fiat, compiono, a livelli di prestazione, diversi sforzi a favore dello sviluppo sostenibile/duraturo. BMW ha ben compreso le sfide, in particolare con la produzione della serie 7 Hydrogen. La Fiat, da parte sua, mette in avanti gli aspetti sociali dello sviluppo sostenibile, cioè tutte le azioni condotte per i loro dipendenti. Ma MDI fa ancora di più, ed approfitta di essere un'impresa giovane per non soltanto sviluppare nuove automobili , ma farlo in una fabbrica e nell'ambito di un'organizzazione duratura/sostenibile Anche se nessuno dei vari esempi è perfetto, ciò resta nell'insieme incoraggiante. Un esempio da seguire!

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Questa Giulia non è premium....è spermium !

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