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Alejandro De Tomaso - "Ma fra cento anni, chi si ricorderà di me?"


PaoloGTC

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Sono spiacente di creare un lieve impiccio temporale, purtroppo questo materiale mi è finito tra le mani solo oggi. Si parla sempre di De Tomaso, nello specifico di Maserati, ma siamo in un periodo antecedente all'intervista stile “Le Iene”, che è del 1980.

Qui siamo nel 1979, e la Maserati ha qualche problemino.

CAPITALE RIDOTTO AD 1 MILIARDO!

Per la Casa modenese momento difficile, sembrano i giorni del disimpegno Citroen.

Modena – La Maserati Automobili si trova in un momento molto difficile che può quasi essere paragonato al periodo in cui la Citroen manifestò il suo disimpegno con la casa del Tridente.

Mentre allora i magazzini della ditta straripavano di esemplari invenduti, ora la situazione è inversa con i clienti che aspettano “bramosamente” di arrivare in possesso delle vetture ordinate e pagate da parecchio tempo.

Questa situazione potrebbe sembrare un indice di buona salute; invece la notizia di questi giorni ci sembra paragonabile al freddo polare presente in zona.

A seguito delle perdite d'esercizio dei conti economici '76, '77, '78, la società che detiene il pacchetto azionario della Maserati ha deciso la riduzione del capitale sociale da 5 miliardi ad 1 miliardo.

Riduzione che prevede l'impegno a procedere ad una nuova sottoscrizione che permetta di coprire i debiti congelati e una adeguata gestione finanziaria dell'azienda.

Questa nuova situazione è stata notificata da Alejandro De Tomaso che è attualmente il Presidente e amministratore delegato della società.

All'incontro hanno presenziato le rappresentanze sindacali che sono state le uniche parti a notificare, in modo molto chiaro e corretto, le risultanze dell'incontro, ed i rappresentanti del comitato “Pro Maserati” che è presieduto dal sindaco di Modena.

Assente più o meno giustificato il rappresentante del pacchetto di maggioranza, la GEPI, che sembra totalmente e costantemente disinteressata a questa ditta.

Il rappresentante della Direzione, sig. De Tomaso, ha fornito un quadro della situazione che viene definito sufficientemente articolato con contenuti piuttosto realistici per un possibile programma di risanamento finanziario, produttivo e occupazionale, a condizione che gli impegni vengano pienamente realizzati.

Nel prossimo mese di febbraio è fissato l'impegno che prevede la definizione dell'operazione finanziaria con la suddivisione delle quote fra i soci. A tale proposito vogliamo ricordare che le ultime notizie relative alla suddivisione delle quote sociali vede il 30% controllato dalla De Tomaso e d il 70% controllato dalla GEPI*.

In funzione di questo rapporto societario le organizzazioni sindacali auspicano un aumento dell'impegno finanziario della parte privata onde poter garantire una maggiore credibilità nei programmi produttivi.

*senza voler fare il professore, perché io stesso ne so ben poco, ma con l'intento di agevolare nella lettura i più giovani che magari quando leggono “GEPI” si chiedono “sarebbe la GEPI?”, inserisco parte della descrizione che ci viene agevolata da wikipedia. (segue il link)

La GEPI, acronimo di Società per le Gestioni e Partecipazioni Industriali, è stata una finanziaria pubblica costituita nel 1971, con capitale posseduto per il 50% dall'IMI e per l'altra metà suddiviso in parti uguali tra IRI, ENI ed EFIM. Il compito istituzionale della GEPI doveva essere quello di entrare nel capitale di aziende private in crisi e di agevolarne la ristrutturazione, per poi uscirne; nelle intenzioni doveva trattarsi di interventi esclusivamente temporanei, anche se in effetti in molti casi la GEPI si trovò gestire aziende in crisi irreversibile e difficilmente risanabili. Per questo motivo nel linguaggio giornalistico la GEPI fu descritta come "lazzaretto", "reparto di rianimazione", "ambulatorio", "rottamaio di aziende".

GEPI - Wikipedia

Questa asserzione ci lascia per lo meno perplessi visto che, stante quanto asserito sino a poco tempo addietro, ogni decisione relativa ai programmi Maserati era da interpretarsi come l'espressione della volontà del Presidente. Ora la situazione vuole essere invertita anche di fatto con un maggior impegno economico che lascia presupporre una modifica nello sviluppo della ideologia, professata finora, da parte dei sindacati.

Un ritorno alla privatizzazione degli impegni di capitale con una conseguente maggiore capacità decisionale, rispetto alla presenza del capitale pubblico nelle imprese. A rendere precaria la situazione della Maserati vi è anche il mancato finanziamento della legge 464 che era fissato in 5 miliardi di lire.

Tracciato il consuntivo del passato si è voluto parlare anche del futuro. Per il '79 l'azienda ritiene di realizzare risultati economici che siano vicini al pareggio finanziario. Un'asserzione questa che avevamo già sentito nel '77 e che poi è scaturita nella situazione attuale.

E' vero”, ci dice un esponente sindacale presente ai colloqui, “già nel '77 si era parlato della possibilità di arrivare ad un pareggio del conto economico verso la fine dell'anno, nel mese di novembre. Purtroppo ci sono stati dei ritardi che non hanno consentito di sviluppare il settore dei programmi automobilistici.

Se il programma '4 porte' avesse seguito un normale iter la situazione attuale si sarebbe difficilmente realizzata*. Alla base dell'accordo del '75 già da parte nostra si era presa coscienza della possibilità di un certo periodo in cui i conti economici sarebbero stati negativi.

La situazione attuale però non ci sembra debba essere paragonata decisamente alla situazione Citroen. Vi è una volontà ed un impegno, da parte dell'azienda, per risolvere la situazione con un piano che ci sembra abbastanza ponderato.”

* Casualmente si tocca un argomento che l'altro giorno abbiamo trattato parlando di motore PRV, ossia la Quattroporte-Citroen-Bertone-PRV, costruita in pochi esemplari e poi messa in un angolo da Peugeot dopo l'acquisizione di Citroen, per via del presunto bagno di sangue che avrebbe rappresentato.

Era il momento in cui i francesi sceglievano di liberarsi del cadavere Maserati, smenandoci cinque miliardi con la firma di una fideiussione a favore di Maserati con due banche italiane: pagarono a fondo perduto tre miliardi ad una banca e due ad un'altra, per liberarsi delle obbligazioni.

Al che la GEPI, su interesse del Ministro dell'Industria italiano Donat Cattin, prese in mano il Tridente individuando in De Tomaso colui che l'avrebbe rimessa in piedi.

Tornado alla Quattroporte incriminata, Citroen ne costruì sei esemplari, mentre gli altri sette furono realizzati da De Tomaso tra il 1975 ed il 1978... e qui si arriva al punto che descrive il rappresentante sindacale. I problemi di Quattroporte come uno dei motivi delle cattive acque in cui naviga Maserati.

maseratiquattroporteta.jpg

Ovviamente come per tutte le ditte del settore anche la Maserati ha nell'esportazione il suo maggiore sfogo commerciale. Il 75% della produzione varca i confini nazionali con una suddivisione percentuale che vede il 50% negli USA, il 12% in Inghilterra mentre Austria, Germania e Svizzera sono a valori del 4-5%.

La grossa novità del '79 riguarda l'inizio della utilizzazione della catena di produzione della 4 porte*. Per questa vettura è prevista una produzione di 300 esemplari, per l'anno in corso, che hanno già trovato una collocazione presso i clienti.

*qui si parla della terza generazione di Quattroporte, sotto progetto già dalla fine del 1975 mentre la seconda generazione di cui si è parlato sopra viveva le sue peripezie che portarono a nulla. La terza generazione fu appunto presentata nel 1979.

Con l'inizio di questa produzione verranno aumentate le unità di mano d'opera impiegate di 40 persone, mentre si vedrà ridurre la produzione alternativa che riguarda i telai motociclistici onde trasferire nuovamente queste persone all'interno del ciclo produttivo primario.

Se i programmi continueranno secondo lo studio sviluppato la base di lavoro, nei prossimi anni, dovrebbe raggiungere le 600 unità.

Il ciclo produttivo della 4 porte prevede la lavorazione dei telai, motori, parti meccaniche, montaggio e collaudo finale mentre le parti relative alla carrozzeria saranno realizzate alla Innocenti.

Come si può notare i numeri previsti per la 4 porte potranno favorire un incremento della produzione di circa il 90%. Sempre nell'incontro tenutosi in municipio si è parlato della nuova vettura da 2000 cc che entrerà in produzione alla fine del 1980. Per questa vettura l'interesse Maserati è riservato al 10% delle lavorazioni con la fornitura del solo motore.

Viene accantonato il progetto relativo al 3 ruote.

La carenza di spazio rispetto ai programmi automobilistici e il basso valore aggiunto del prodotto rispetto alle caratteristiche produttive Maserati sono i due argomenti di base per cui vi sono perplessità sulla realizzazione di un progetto che è definito molto valido dalle stesse rappresentanze sindacali.

Ogni decisione definitiva rimane sospesa in attesa che si possa verificare la reale portata dei programmi relativi al settore auto per il '79. La definizione di mancanza di spazio per il progetto del 3 ruote sembra essere molto realistica e concreta visto che il prototipo viene lasciato all'esterno del reparto esperienze nel cortile della Maserati.

maserati1miliardo.jpg

Non chiedetemi di più su questo Ape Maserati :D non so cosa sia e non so dove cercare. :D

Prossimamente salteranno fuori altre "schegge", come l'abbraccio "dopo tanto tempo" tra Alejandro e Iacocca che tra l'altro ci regalò...

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"... guarda la libidine sarebbe per il si, ma il pilota dopo il gran premio ha bisogno il suo descanso... e poi è scattata la regola numero due: perlustrazione del pueblo e ricerca de los amigos... ah Ivana, mi raccomando il panta nell'armadio, il pantalone bello diritto. E un po' d'ordine in stanza... see you later!" (Il Dogui, Vacanze di Natale)

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Il progetto simil-apecar francamente mi mancava :shock: E' proprio vero che in quel decennio si faceva di tutto, o si pensava a fare di tutto, pur di andare avanti...un po' come la Lamborghini che allestiva le 127 Rustica per conto della Fiat...

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Edit: ho preso un granchio.....

Modificato da Dannatio

Sai che cosa diceva quel tale? In Italia sotto i Borgia, per trent'anni, hanno avuto assassinii, guerre, terrore e massacri, ma hanno prodotto Michelangelo, Leonardo da Vinci e il Rinascimento. In Svizzera hanno avuto amore fraterno, cinquecento anni di pace e democrazia, e che cos' hanno prodotto? Gli orologi a cucù.( O.Welles)

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A me come carattere il buon Alejandro ricorda Josè Mourinho... :)

"Ci sono persone che amano circondarsi di cose il cui valore concreto si esprime anche nel valore formale. Molto probabilmente una Lancia fa parte del loro mondo."

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"Il successo non si improvvisa, ma al contrario è sempre frutto di fantasia, applicazione, dedizione e tenacia." (Vittorio Ghidella)

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Se qualcuno in FGA legge la storia commerciale della Chrysler TC by Maserati, non potrà fare a meno di grattarsi fortemente gli zebedei...

Chrysler Turbo Convertible by Maserati - Wikipedia

"Ci sono persone che amano circondarsi di cose il cui valore concreto si esprime anche nel valore formale. Molto probabilmente una Lancia fa parte del loro mondo."

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"Il successo non si improvvisa, ma al contrario è sempre frutto di fantasia, applicazione, dedizione e tenacia." (Vittorio Ghidella)

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Inviato (modificato)

Eee allora agevoliamo a Nicketto e agli altri ccciovani qualche ricordo su codesta simpatica autovettura.

Peschiamo a caso fra le varie cose... questo può andar bene. (si ringrazia Auto Oggi)

Tanto per cambiare, la storia di oggi comincia in un momento in cui... le cose non vanno bene.

Abbiamo appena scritto di questo abbraccio “caro amico mio da quanto tempo, ti ricordi, in Ford con la Pantera... che bello rivederti, dai facciamo qualcosa insieme”... e qui già le cose vanno male.

Chissà come mai... cioè, parlando seriamente, ora mi sfugge quale fosse il motivo per il quale sul finire degli anni '80 ANCHE con Iacocca ci fossero dei problemi, tuttavia, considerando il carattere dell'altro, mi vien da dire "siamo alle solite" :D

L'AMERICANA DI LAMBRATE

Nonostante l'allontanamento della Chrysler dal capitale azionario della Maserati,nello stabilimento di Lambrate prosegue il programma di costruzione della sportiva TC. Diamo uno sguardo alla catena di montaggio che lavorerà fino al 1992 per un totale di 19.000 unità.

Accade fortunatamente in alcuni divorzi (ma in questo caso ci pare più corretto parlare di un “fidanzamento in crisi”) che i figli finiscano per proseguire la loro strada, senza risentire della maretta esistente fra i genitori.

Così, in un momento di relativa freddezza tra il Gruppo De Tomaso e il colosso americano Chrysler – tema lungamente trattato dalla stampa specializzata e non – è proprio la figlia naturale di questa unione, la sportiva TC By Maserati (che era stata presentata, a livello di prototipo, nell'inverno del 1985) a mostrare una inaspettata vitalità, con interessanti prospettive per la produzione nello stabilimento di Lambrate, alle porte di Milano.

La TC, questa sigla significa Turbo Convertible, non solo esiste (ne abbiamo “beccata” una in un'uscita di collaudo)

uscitaincollaudo.jpg

ma viene prodotta al ritmo di 30 unità al giorno, in una linea di montaggio che tutto sembra fuorché destinata ad una prematura chiusura.

Anzi, per questa vettura che solo da poco tempo è stata introdotta negli Stati Uniti (ne sono già state consegnate circa 250) il contratto esistente tra Maserati e Chrysler prevede una produzione di circa 19.000 unità, fino al 1992, con l'impegno della casa americana per 7.300 da vendere negli USA.

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Così, incuriositi dalle molte voci intrecciatesi sulla vicenda Iacocca-De Tomaso, siamo andati a Lambrate, per vedere da vicino qual'è, oggi, la realtà industriale della TC.

La fabbricazione avviene in una linea indipendente, a fianco di quella destinata alle Mini. Un impianto moderno (anche se non robotizzato) dotato, tra l'altro, di attrezzature di “collaudo in linea” richieste dalla legislazione americana per il rilascio di certificazioni singole di omologazione (è il caso dell'impianto frenante).

Le scocche, provenienti da un fornitore esterno torinese, subiscono a Lambrate gli stessi trattamenti di finitura e verniciatura predisposti per le “cugine” Maserati. Oltre alla convertibile, la TC viene prodotta anche con hard-top.

Analoghe cure sono dedicate all'arredamento interno che prevede l'uso di rivestimenti in pelle e moquette.

Molti, anzi quasi tutti i componenti meccanici arrivano, in speciali container, dagli Stati Uniti, ma l'assemblaggio (a cui sovraintendono “osservatori” della Chrysler) è realizzato con quella cura tipicamente artigianale che contraddistingue la produzione Maserati.

La TC, dunque, è una realtà e i suoi programmi di produzione – recentemente confermati dallo stesso De Tomaso – possono portare tranquillità anche per le maestranze della Innocenti-Maserati.

Vediamo ora nel dettaglio alcune immagini (pessime, sono spiacente; di meglio non ho riguardo a questa linea di montaggio, credo fossero estrapolate da un vecchio video)

Qui c'è lo stoccaggio delle scocche in arrivo da Torino

stoccaggioscocchedatori.jpg

L'abbigliamento degli interni

abbigliamentointerni.jpg

L'inserimento della meccanica

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I motori turbo in arrivo dagli USA

motoriturbodausa.jpg

E per finire alcune immagini di “fine linea”

finelinea.jpg

finelinea1.jpg

con il controllo finale eseguito anche da supervisori Chrysler

finelinea2.jpg

Per completezza, inserisco una scheda tecnica della TC

Motore anteriore trasversale, 4 cilindri in linea

Alesaggio per corsa 87,5 x 92 mm

Cilindrata 2213 cc

Potenza max 176 CV a 4800 giri/min

Coppia max 27,7 kgm a 3200 giri/min

Distribuzione a un asse a camme in testa con cinghia dentata

Alimentazione a turbocompressore, iniezione elettronica, intercooler aria/aria

Trazione anteriore, cambio a 5 marce (a richiesta cambio automatico a tre rapporti con convertitore idraulico)

Sospensioni anteriori a ruote indipendenti, schema McPherson

Sospensioni posteriori ad assale rigido, con bracci longitudinali, barra Panhard, molle elicoidali, ammortizzatori telescopici

Barre antirollio anteriori e posteriori

Freni a disco sulle 4 ruote (anteriori autoventilanti) con ABS

Sterzo a cremagliera con servocomando

Serbatoio carburante capacità 53 litri

Lunghezza 4,46 metri

Larghezza 1,74 metri

Altezza 1,32 metri

Peso a vuoto 1375 kg

Velocità massima 200 km/h (con cambio automatico) 210 km/h (con cambio manuale)

Consumo medio 6.9 km/litro

Prezzo 33.000 dollari nel 1989

La vettura era basata sulla piattaforma (accorciata) della Dodge Daytona, dalla quale riprendeva anche il motore 2.200 appartenente alla serie K dei motori Chrysler.

In seguito, nei model year 1990 e 91 il motore K fu rimpiazzato dal un V6 Mitsubishi di 3000 cc, aspirato, abbinato all'automatico che da tre rapporti passò a quattro.

E' esistita comunque una versione un po' più particolare di quest'auto. 501 esemplari furono prodotti con un cambio manuale Getrag abbinato ad una versione con testa a 16 valvole del 2.200 serie K. Queste teste a 16 valvole erano fuse in Inghilterra dalla Cosworth e lavorate poi in Italia dalla Maserati.

I pistoni erano della Mahle, mentre gli alberi a camme, disegnati in America dalla Crane, venivano prodotti dalla Maserati.

Per questi motivi, questa versione del motore viene da tutti ricordata come il “2.2 Maserati” (con tanto di scritta sulle teste). La potenza arrivava a 200 cv.

Ultima curiosità, le ruote in lega erano prodotte dalla Fondmetal.

Considerazione: se per l'Allantè, altra vettura frutto di un'operazione che oggi pare tremendamente cervellotica, il marchio Pininfarina in America poteva essere in tutto e per tutto interpretato come un “plus”, un qualcosa di premiummmmm, così non fu per il marchio Maserati abbinato a questa convertibile Chrysler.

I tempi erano, semplicemente, TREMENDAMENTE sbagliati. Il marchio Maserati in USA non se la passava affatto bene come fama, anzi: erano d'attualità i casi delle Biturbo catalizzate che prendevano fuoco. Sicchè, quello che doveva essere un plus dell'auto diventò invece un motivo di grande perplessità e scarsa fiducia.

Inoltre, l'auto fu accolta con perplessità e molte critiche anche dalla stampa specializzata, che sottolineava come “un'auto costruita da Maserati e motorizzata da Chrysler riunisse il peggio di entrambi i costruttori”.

Questi elementi, uniti al fatto che le prestazioni dell'auto erano deludenti non permisero

di raggiungere gli obbiettivi di vendita prefissati e riportati dal testo che avete appena letto.

La vettura andò in vendita effettivamente nel 1989 ma nel 1991 finì tutto, dopo 7300 esemplari in tutto.

Questa immagine che ci viene fornita dal web e ce ne mostra una danneggiata da un uragano, è simbolica della fine che fece la TC.

800px-FEMA_-_10159_-_Photograph_by_Andrea_Booher_taken_on_08-21-2004_in_Florida.jpg

Probabilmente ai lettori più attenti ora avranno una domanda che gli gira in testa.

"Ma chi le faceva le scocche a Torino?"

NON LO SO. :D Ho cercato ovunque ma non sono riuscito a trovare uno straccio di nome. Magari chi del forum vive in zona sabauda ha qualche ricordo di ciò. Sior Abbarthzerotreee? Dove è probabile che le costruissero queste vasche da bagno?

Modificato da PaoloGTC

"... guarda la libidine sarebbe per il si, ma il pilota dopo il gran premio ha bisogno il suo descanso... e poi è scattata la regola numero due: perlustrazione del pueblo e ricerca de los amigos... ah Ivana, mi raccomando il panta nell'armadio, il pantalone bello diritto. E un po' d'ordine in stanza... see you later!" (Il Dogui, Vacanze di Natale)

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Ommmmioddddddio :shock: Una mezza idea ce l'avrei ma a causa della veneranda età mi sfugge il nome :shock: avviero' indagini e vi aggiornero' quanto prima.

PS. Alla fine della fiera, tutte le iniziative italo-americane di fare una granturismo piu' o meno esclusiva sembrano essere stati un fallimento :(

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