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Pianali e monoscocche


Zarathustra

Domanda

Posso chiedere ai competenti quali siano le caratteristiche essenziali di questi due diversi approcci alla costruzione di un'auto?

Grazie.

Perchè qui in Italia c'è chi vorrebbe anteporre la verifica della nostra tolleranza verso le idee altrui, prima ancora di assicurarsi della loro nei nostri confronti.

(Massimo Tosti, giornalista)

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8 risposte a questa domanda

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Posso chiedere ai competenti quali siano le caratteristiche essenziali di questi due diversi approcci alla costruzione di un'auto?

Grazie.

Quando dici "pianale" penso ti riferisca al "telaio a pianale"; questo fu un'evoluzione del classico telaio (normalmente a longheroni e traverse) in cui la sua funzione strutturale veniva assolta dal pavimento (più correttamente detto pianale), mentre la carrozzeria e gli altri organi venivano ad esso fissati (generalmente imbullonati) senza quasi alcuna funzione strutturale primaria. Esempi di questa tecnica ormai obsoleta erano la VW Maggiolino, le Citroen 2 CV/Dyane/Ami 6/Ami 8, la Renault 4.

La monoscocca è invece il concetto, introdotto nelle auto dalla Lancia Lambda del 1922, per cui la scocca è costituita da una "gabbia" di lamiere rigidamente collegate (saldate o fortemente fissate) che contribuiscono tutte alla funzione strutturale primaria, attualmente a questa funzione contribuiscono spesso anche i cristalli (parabrezza e lunotto) quando sono incollati alla scocca. E' la soluzione genericamente dalle auto da turismo, mentre su quelle ad alte prestazioni spesso si adotta il telaio per motivi di rigidezza e semplicità costruttiva nelle piccole serie.

Spero di essere stato chiaro ed esaustivo.

Ciao.

"ciò che non c'è non si può rompere" (Henry Ford I).

"Non condivido ciò che dici, ma lotterò sempre affinché tu possa continuare a dirlo" (Voltaire).

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Guest T a u r u s

Prima cosa non si fa una distinzione tra pianale e monoscocca

Attualmente in produzione o in ricerca ci sono 5 tipi principali:

-a longheroni

-autoportante

-monoscocca

-spaceframe

-multisplit(ci sono due categorie di multisplit quelli con pianale convezionale o comunque vicino come tipo a quello delle autoportanti abbinato a struttura superiore spaceframe....oppure una piu' futurista che vuole una struttura sotto skate con tutte le parti meccaniche ad una carrozzeria intercambiabile...comunque multisplit piu' che una tipologia definita identifica la combinazione tra diverse tipologie di telai)

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io non ho capito molto bene...

quando due auto hanno in comune un pianale, facciamo l'esempio della fabia e della polo, cosa condividono?

"ciò che non c'è non si può rompere" (Henry Ford I).

"Non condivido ciò che dici, ma lotterò sempre affinché tu possa continuare a dirlo" (Voltaire).

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ma perché allora si cerca di risparmiare così tanto sui pianali condividendoli se poi alla fine sono delle semplici strutture di ferro con i buchi per le viti?

cosa c'è di veramente complicato in questi pianali per adottare delle strategie del genere? posso capire condividere motori, cambi e sospensioni vista la loro sofisticata progettazione, ma per i pianali è lo stesso discorso?

Come se fosse antani per lei

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Oltretutto si progetta una volta per tutte (e se l'hai fatto bene ti ritrovi a spalmare le spese di progettazione su molte vetture)

Auto attuale: VW Passat Variant 4Motion 130cv con Torsen

La tua prossima auto: a trazione posteriore o integrale

Moto: YAMAHA FZ6 FAZER Diamond Black '05 "BLACK MAMBA" [clic], Suzuki GSX750 "Cicciottona" e YZF-R6 solopista 8-)

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ma perché allora si cerca di risparmiare così tanto sui pianali condividendoli se poi alla fine sono delle semplici strutture di ferro con i buchi per le viti?

cosa c'è di veramente complicato in questi pianali per adottare delle strategie del genere? posso capire condividere motori, cambi e sospensioni vista la loro sofisticata progettazione, ma per i pianali è lo stesso discorso?

Quello che tu definisci "strutture di ferro" sono in realtà il risultato di anni di studi e prove tesi ad ottimizzare le caratteristiche delle parti dal punto di vista strutturale (rigidezza torsionale e tridimensionale, frequenze di risonanza, ecc.), meccanico (leggerezza ed ingombri), della sicurezza(progressività di deformazione all'urto), della versatilità (possibilità di accogliere diverse motorizzazioni, tipi di trazione, carrozzerie, ecc.), economico (costi di produzione ed assemblaggio).

Ai costi di studi e prove vanno poi aggiunti gli investimenti per attrezzare gli stabilimenti di produzione (immobili, transfer, ecc.), per la produzione dei lamierati (trance e stampi) e loro manutenzione, per l'assemblaggio (saldatrici e montatori robottizzati), ecc.

E tutto questo, riassunto per grandi linee, è molto più di quello che fa il fabbro (con il massimo rispetto per questo prezioso mestiere) quando assembla una cancellata (è anche quella una struttura di ferro) :wink: .

Ed abbiamo parlato solo di lamierati, motori e meccanica sono un'altro capitolo.

Almeno sino ad alcuni anni fa, la FIAT organizzava delle visite guidate nei suoi stabilimenti di produzione (per ovvi motivi i reparti progettazione e prove sono top secret), informati se lo fanno ancora ed in tal caso cerca di partecipare: è un'esperienza molto interessante :shock: , credimi!

Ciao.

"ciò che non c'è non si può rompere" (Henry Ford I).

"Non condivido ciò che dici, ma lotterò sempre affinché tu possa continuare a dirlo" (Voltaire).

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