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Kyoto: ricadute sull'industria.


Guest frallog

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Guest frallog

Ragazzi speriamo bene. Il punto pero' e' che nessuno sa esattamente se la quantita' di CO2 emessa dall'uomo nell'ambiente sia determinante per i riflessi sul clima. Infatti e' stato calcolato che la CO2 emessa dai vulcani attivi e' una quantita' di gran lunga piu' rilevante. Comunque e' chiaro che e' necessario controllare il processo di emissione dell'anidride carbonica, e in questo Kyoto ben venga, e ben venga anche il futuro mondo dell'idrogeno. Questo mondo lo ricordiamo e' un ciclo chimico praticamente chiuso. Nel frattempo consoliamoci con l'evidenza che nascera' una nuova branca dell'industria: quella che studia ed applica i temi dell'ecologia all'industra stessa.

Opinioni in merito sono gradite.

Regards,

Francesco 8)

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Link: http://www.gazzettadelsud.it/index.asp?Pagina=edizioni.asp&Edizione=edz-in.asp&ART=020&PAG=07

L'accordo mondiale per contenere il surriscaldamento del pianeta prevede una riconversione industriale da completare nel 2012

Ambiente, e' entrato in vigore il protocollo di Kyoto

E' entrato in vigore il protocollo di Kyoto, l'accordo firmato nella città giapponese nel 1997 con cui centosessanta stati si impegnavano ad attuare politiche industriali e ambientali tendenti a ridurre il surriscaldamento del pianeta. Tutti i paesi aderenti, fra cui l'Italia, l'Unione europea, la Russia e il Giappone, ma non gli Usa, dovranno controllare e ridurre le emissioni di gas inquinanti nell'atmosfera, soprattutto quelle di derivazione industriale. Sanzioni economiche sono previste per quegli stati che non rispetteranno le regole. L'accordo di Kyoto si è dato obbiettivi impegnativi: ogni singolo stato infatti entro il quinquennio 2008-2012 dovrà ridurre, in proporzione, il totale di emissioni inquinanti prodotte nel suo territorio, avendo come base di calcolo le emissioni prodotte nel 1990. Con il protocollo di Kyoto prenderà perciò il via a livello mondiale un gigantesco e costoso processo di riconversione delle tecnologie industriali che dovrà essere completato nel 2012. C'è in ballo la salute del pianeta e anche quella dei suoi abitanti, sempre più stretti nella morsa dell'inquinamento atmosferico, cui si aggiunge il cosiddetto effetto serra, cioè il surriscaldamento dell'atmosfera che produce effetti negativi a catena sull'ambiente e sul clima in particolare. L'accordo di Kyoto potrà essere attuato solo a costo di una radicale revisione dei sistemi di produzione industriale, dell'apparato che sovrintende alla produzione energetica, ai trasporti pubblici e privati, alla chimica. Non saranno escluse da questo processo le nostre abitudini domestiche: i condizionatori d'aria, i frigoriferi, gli impianti di riscaldamento delle abitazioni, le automobili tanto per fare degli esempi sono anch'essi protagonisti, in negativo, dell'emissione di gas inquinanti che andranno ridotti significativamente, modificando altrettanto significativamente le nostre abitudini di vita. Insomma, grandi rivolgimenti ci attendono e grandi saranno i costi economici e sociali che le collettività dovranno sostenere. A esempio per gli investimenti nella ricerca e nella produzione di energia pulita. Da questo enorme processo che coinvolge tutto il mondo industrializzato e anche buona parte dei paesi in via di sviluppo, saranno assenti, almeno per ora, gli Usa che nel 2001 hanno rinunciato ad aderire all'accordo di Kyoto. Secondo l'Agenzia europea dell'Ambiente, l'anidride carbonica, che è il gas maggiormente responsabile dell'effetto serra, risulta in costante crescita: quindici anni fa era di 250 ppm (parti per milione), nel 2000 era di 360 ppm e tra cinquant'anni arriverà a 500 ppm. Livelli giudicati insostenibili per la salute umana e per quella del pianeta. Nello stesso periodo le temperature della terra sono aumentate di un grado, e crescono al ritmo di 0,1 gradi a decennio e i livelli dei mari sono Il protocollo di Kyoto prevede una riduzione media del 5,2% delle emissioni per i principali paesi industrializzati. La Ue dovrà ridurre le sue emissioni mediamente dell'8%, l'Italia del 6,5%. Gli Usa, in caso di adesione, dovrebbero ridurre del 7% le loro emissioni di gas nell'atmosfera.

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Spesso si sono fatti sbagli nel ritenere che le sole attività umane siano responsabili delle modificazioni climatiche, non riconoscendo al pianeta una sua evoluzione che non conosciamo bene; ora invece, studiando da tempo queste problematiche, si inizia ad avere un quadro più generale e una visione più ampia

Il protocollo di Kioto a mio parere non servirà a cambiare l'evoluzione del pianeta (e ci sono molte persone che lo credono ancora), il quale ha un propria linea evolutiva che probabilmente è influenzata dalle nostre in maniera non così pesante come si crede, e comunque non si possono fare studi quantitativi di quanto sia questa influenza

Certo è che servirà tantissimo a renderci tutti più attenti e meno spreconi, a non credere che le risorse che possiamo usare del pianeta siano illimitate, a farci utilizzare in modo migliore quanto abbiamo... non è poco, visto lo spreco nell'industria e in tutte le nostre attività negli ultimi decenni.

Se ne gioveranno sia le risorse a cui abbiamo accesso, sia le nostre abitudini

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Guest frallog

Bravissimo Omphalos!

Veramente eccellente, sottoscrivo tutto!

Best regards a te,

Francesco 8)

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Troppo buono, non ho scritto nulla di sensazionale :oops:

Comunque, come avevi giustamente accennato tu, questo obbligo a rispettare l'accordo aprirà molte possibilità sia per le aziende che si devono adeguare, sia per i lavoratori

Vorrei anche aggiungere che una risistematina a molte aziende non viene data da lungo tempo: girando per vari stabilimenti industriali ho sempre visto che si spende solo il necessario per avere l'efficienza minima, a volte anche a discapito di possibili slanci in avanti dell'azienda (mentalità un po' superata)... questi nuovi vincoli e obblighi potrebbero anche dar modo a molte aziende italiane di rimettersi al passo con la concorrenza, in modo da avere produzioni milgiori, più efficienti e quindi costi minori, tanto comunque la spesa va fatta per forza ;)

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Ma intanto resta tutto un sporco magna magna. Prendete il caso di Nikola Tesla noto scienziato che aveva scoperto un energia infinita gratuita.... leggetevi alcuni link molto interessanti come :

http://www.edicolaweb.net/nonsoloufo/tu_tesla.htm o http://www.bioenergyresearch.com/ita/tesla.htm

Le sue invenzioni sono rimaste nel ombra. In effetti chi doveva sponsorizzare le sue ricerche lo prese in giro...e fu questo bastardo poi a creare la General Electric....in effetti le sue ricerche non avrebbero sfruttato abbastanza soldi ma intanto avrebbero permesso di avere energia pulita a volonta. Poi invece di utilizzare tale ricerche con lo scopo di aumentare il livello di vita si utilizzano come sempre nel ambito militare.

E cosi per causa di potere e soldi l'uomo continua a guardare i suoi propri interessi a brevo periodo. E sempre stato cosi. Se tutte queste storie non esistessero saremo gia avanti con la tecnologia di 1000 anni.

Basta vedere cosa fece pure la chiesa al suo tempo. Inventarono un mezzo per trasportare via aerea 12 persone gia nel 1500, ma fu considerato qualcosa di "satanico" e cosi fu distrutto. Ce sempre una scusa e interessi propri che frenano tutto....insomma non è questa sera che si potra rifare il mondo, ma intanto fa pena vedere incontri come questi quando sai che i stessi paesi avrebbero le risposte a tante domande.

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Questa Giulia non è premium....è spermium !

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