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La BBurago in crisi


nucarote

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.

quello che conta è mantenere la qualità ,la proprietà e l'eccellenza

questa frase è fin troppo ricorrente in tutte le tv,in tutti i nostri discorsi al bar

ecc.

sembra quasi l'ultimo appiglio ...

ma non ci rendiamo conto che la cina ci sta rovinando!

le previsioni di euroistat ci conferma questo triste andamento:

infatti l'italia vedrà scendere il proprio pil per i prossimi 3 anni,al contario della

cina ,il cui pil cresce del 9.5 % circa annuo!!!

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  • 1 mese fa...
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I più attivi nella discussione

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Siamo all'epilogo, anche se qualche speranza rimane ancora... :?

Fallita la Bburago Le macchinine non rombano più

di Simona Calvi

BURAGO — Crolla l'impero delle macchinine. Il tanto temuto fallimento della Bburago, storica marca brianzola di modellismo nota in tutto il mondo, è infine diventato una triste realtà. Da ieri, per la precisione, quando il giudice della sezione fallimentare del Tribunale di Monza Roberto Fontana non ha potuto che prendere atto della situazione e decretare l'inevitabile sorte dell'azienda buraghese, che era temporaneamente scampata al fallimento grazie al concordato preventivo. La decisione è arrivata, giocoforza, dopo che le speranze legate al deposito delle offerte d'acquisto, il cui termine ultimo scadeva sabato pomeriggio e che avrebbe dovuto vedere domani la prima assemblea dei creditori per il loro vaglio, avevano rivelato la presenza di una sola dichiarazione di interesse, peraltro non cauzionata, da parte di un'azienda francese rimasta avvolta nel segreto. Offerta sui generis che inoltre non arrivava neppure ad un terzo del valore stimato, 21,5 milioni di euro, dell’azienda. Presentata un’offerta di non più di 7 milioni di euro, dunque, per rilevare tutte le undici aziende della holding fondata dal cavalier Mario Besana, ognuna specializzata nella produzione delle singole parti dei modellini, e di un marchio che già da solo ha fatto sognare generazioni di appassionati. E dire che per entrare in possesso dell'ex regno in miniatura, si era mobilitata la «nobiltà» del settore a livello mondiale. Negli scorsi mesi non erano state infrequenti, infatti, le visite informali da parte degli staff di prestigiosi marchi. I nomi restano riservati, ma basta un po' d'immaginazione per capire che si tratta delle multinazionali del giocattolo disseminate tra Stati Uniti, Francia e più in generale Europa.

Nei mesi scorsi per salvare la Bburago dal suo destino, dopo la concessione del comodato d'uso - ulteriore tentativo per salvaguardare la produzione e i posti di lavoro -, alla Techtoys Srl, società con sede in Inghilterra comparsa all'improvviso sulla scena agostana del dopo concordato con un capitale di soli 10mila euro (aumentato ad oggi a circa mezzo milione di euro) e dietro la quale voci di corridoio mai confermate indicavano la presenza degli stessi proprietari, i quattro curatori incaricati dal Tribunale di seguire passo passo l'azienda avevano letteralmente mosso mari e monti. Annunci su tutti i quotidiani nazionali e avvisi direttamente alle aziende del settore. Un vero e proprio battage pubblicitario finito male, dapprima con il dietro front della stessa Techtoys che settimane fa aveva reso nota l'intenzione di rinunciare ad un ipotetico acquisto, e poi con l'inevitabile dichiarazione di fallimento a fronte dell'offerta sottocosto. L'ipotesi più probabile per spiegare la questione è che 21 milioni di euro, cifra stimata dal giudice per reggere le condizioni del concordato preventivo, e tale da garantire con la vendita la possibilità di risarcire i creditori (100% i privilegiati e 20% gli altri) sia stata giudicata una cifra troppo impegnativa dai potenziali acquirenti. Compratori che, con ogni probabilità, attenderanno ora gli inevitabili ribassi previsti dall'iter fallimentare nella speranza di aggiudicarsi il ghiotto boccone a un prezzo meno salato. Quel che è certo, al momento, è che la Bburago non sarà smantellata. Tutte le undici società, secondo le intenzioni del Tribunale, verranno proposte in un unico pacchetto in vista di una vendita orientata al rilancio della produzione. Le date importanti, ora, sono tutte da stabilire. Sicuramente molto dirà la verifica dello stato passivo aziendale che si terrà all'incirca tra due mesi. Ma ancora di più, l'appuntamento del 21 novembre quando scadrà il comodato. Techtoys dovrà a quel punto comunicare le sue intenzione: proseguire o abbandonare il campo. Sembra che anche la procura si stia occupando da vicino della questione. Non è escluso che la magistratura abbia acquisito i libri contabili per una verifica, anche se per ora, da parte degli inquirenti vige il massimo riserbo.

Purtroppo la situazione sembra aggravarsi... :(
Da Il Giorno

Bburago, indaginisul falso in bilancio

Fino al 21 novembre l’azienda rimane incomodato d’uso alla Techtoys, magazzini semivuoti

di Simona Calvi[FIRMA]

e Gabriele Cereda

MONZA — Falso in bilancio. E' questa l'ipotesi di reato su cui sta indagando la Procura di Monza a carico dalla Bburago. Dopo la tegola del fallimento, è di ieri la conferma che ad occuparsi del destino dell'azienda brianzola non sono soltanto il giudice della sezione fallimentare del Tribunale Roberto Fontana, né i quattro curatori incaricati di traghettare l'intera holding, composta da undici società concatenate l'una all'altra e ognuna specializzata nella produzione di una singola parte dei modellini, verso la vendita. Da qualche mese, a passare al setaccio i conti dell'ex regno delle macchinine c'è infatti anche il sostituto procuratore della Repubblica Walter Mapelli. Secondo quanto emerso, l'indagine della Procura era partita lo scorso aprile in seguito alla segnalazione di presunte irregolarità contabili rilevate da un membro del collegio dei revisori dei conti. Al momento non ci sono conferme se il fascicolo istruito al terzo piano di piazza Garibaldi rechi in copertina un nome preciso, oppure sia rimasto come da principio a carico di ignoti. Di certo c'è invece che le verifiche da parte della magistratura sono tuttora in corso e che sarebbero stati acquisiti già da qualche mese i libri contabili. Per il momento non vi sarebbero altre ipotesi oltre a quella del falso che gli inquirenti non escludono potrebbe essere stato dettato dalla necessità di coprire le difficoltà economiche insorte a partire da tre anni a questa parte, periodo durante il quale si sarebbero verificate le prime anomalie. Difficoltà che, da quanto è stato possibile sapere, si aggirerebbero intorno ai 15 milioni di euro. Una cifra considerevole, cui potrebbero però aggiungersi altri fondi ottenuti dall'azienda tramite finanziamento e che attualmente si trovano al vaglio della magistratura.

Alla guardiola del civico numero 4 di via Galileo Galilei, quando squilla il telefono il custode risponde: «Techtoys». Fino al 21 novembre la Bburago rimane in comodato d'uso e ufficialmente si chiama così, prima ancora era stata Ibg (industria briantea giocattoli). Adesso è stato dichiarato fallimento ma la sostanza non cambia, soprattutto per i lavoratori. Girando per i capannoni si incontrano le loro facce tese, tutti i macchinari sono spenti, ben prima che alle 5 suoni la sirena che li spedisce a casa. In questi giorni, solo il reparto di stampaggio e il magazzino spedizioni stanno ancora lavorando, ma a regime ridotto. Pronti per essere svuotati, per metà lo sono già, nei magazzini ci si riesce a muovere con agio, ma la guida che Techtoys ci ha messo a disposizione per visitare l'azienda ci dice che «qui dentro, fino a poco tempo fa gli scatoloni erano sempre su due file. C'era giusto lo spazio per fare passare il muletto».

Gli operai che sostano davanti alle macchine per lo stampaggio non vogliono parlare, poi qualcuno racconta le proprie preoccupazioni, ma senza dare nomi e cognomi, la paura è tanta: «Non è un momento facile, viviamo nell'incertezza. Io ho quasi 54 anni, sono in ansia per me e per la mia famiglia. Ho un figlio che lavora e uno che studia ancora, adesso come farò a mantenerlo? E poi alla mia età se qui chiude a che porte posso andare a bussare. Chi mi prende?»

«Anch'io ho famiglia - dice un signore che lavora nel reparto stamperia da 15 anni -. Uno dei miei ragazzi già lavora, ma l'altro è ancora a scuola. Adesso devo per forza trovare un altro lavoro».

I problemi sono sempre gli stessi: la famiglia, i figli, le rate del mutuo, «portare a casa da mangiare», dice un altro operaio ancora. «E' un problema, le nostre vite andvano avanti con le buste paga che ci davano alla fine del mese». A parlare è di nuovo il primo operaio, «adesso se salta una busta salta la rata del mutuo e poi scatta anche la mora. Sono problemi che si aggiungono a problemi». C'è anche chi ha lasciato i propri affetti in un'altra terra, ed è venuto qui a cercare fortuna. Pensava di averla trovata: una moglie, una casa dei figli, lontano dal passato, ma almeno si era costruito una vita migliore di quella che gli sarebbe toccata se non si fosse mosso. E che adesso, invece, deve fare i conti con il fallimento dell'azienda in cui lavorava. E' il caso di un giovane ragazzo extracomunitario di appena trent'anni: «Mia moglie è incinta. Aspetta la seconda bambina. Sarà dura, ma in qualche modo tireremo avanti, troveremo qualcos'altro».

«Rispetto a ieri (lunedì per chi legge), oggi (martedì) la Techtoys ci ha dato rassicurazioni. Ci hanno fatto sapere che faranno una nuova offerta per prendere il gruppo», dice un uomo di mezz'età. «Non sappiamo cosa pensare - aggiunge subito dopo -, ma in una situazione del genere ci attacchiamo anche alle speranze più piccole».

«Di certo non ci aspettavamo che l'azienda fallisse in così poco tempo - racconta un'altra tutta blu -. Sì, c'erano stati dei cali di produzione, ma in un ramo come il nostro è fisiologico che ci siano dei periodi di calo. Per un certo periodo abbiamo pensato che tutto fosse legato alla crisi generale che sta investendo il mercato. E queste erano le voci che giungevano dall'alto. Poi all'improvviso, dai primi di luglio la situazione è precipitata». «La nostra vita è cambiata - confessa una ragazza che si è appena sposata -, per fortuna mio marito non lavora qua. La differenza rispetto a prima si sente e le spese rimangono le stesse. Ci stanno rovinando la vita».

Overlock's Die-Cast 1:24 Collection

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Ultimo modello acquistato: # 684

[ Quattroruote / Fabbri Alfa Romeo Alfasud 1.2 '72]

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  • 3 settimane fa...

Mi sono registrato a questo bel Forum perchè ho letto i commenti sulla BBurago , che per noi è un mito nel modellismo mondiale ed è un vero peccato che non si sia potuto fare niente per salvarla comunque i mitici modelli BBurago resteranno sempre nella storia Italiana , noi parliamo tanto del Made in Italy ma forse bisognerebbe sostenerlo di più .Noi abbiamo una piccolissima ditta di Modellismo e per noi BBurago a significato moltissimo è stata un faro per chi fa modellismo ad esempio in Germania sono nati club BBurago come i club Ferrari e quindi non doveva finire cosi forse dovevano intervenire come anno fatto con Parmalat mandare una persona capace come Bondi e non svenderla a Stranieri ,poi non ci dobbiamo lamentare che dietro i modelli cè scritto Made In China quando lasciamo finire i nostri marchi cosi , noi per mandare avanti il nostro lavoro facciamo molta fatica e ci soregge solo la nostra passione per le Auto e i modellini comunque venite a visitare il nostro sito www.rossomodel.com

Cordiali saluti Da Mauro e Marco e grazie per aver potuto esprimere il nostro giudizio su una cosa che poteva essere evitata

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Ehilà benvenuti a tutti e due! Bello il vostro sito :D

Solo potreste gentilmente scrivere con carattere normale? E' per migliorare la leggibilità... ;)

Ancora benvenuti!

There's no replacement for displacement.

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Anche tu ti ecciti palpeggiando pezzi di plastica? Perché stare qui a discutere con chi non ti può capire? Esprimi la tua vera passione passando a questo sito!

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