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Il medioevo italiano nel 2007...


lucaf1

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io ho massimo rispetto per coloro che dichiarano apertamente le proprie tendenze sessuali. e ancora di più per coloro che vivono bene la propria identità e non si fanno intimidire dalle resistenze della gente. e molto rispetto anche per gli etero che appartengono al partito del "che c'è di male nell'essere gay?"...forse a coloro che hanno tutti sti pregiudizi farebbe bene avere un amico gay, o a parlare con qualcuno di loro, o quantomeno a riflettere. non sono gay, ma ho avuto la fortuna di conoscerne, ed erano persone libere e aperte al confronto. e se ti confronti con persone intelligenti, torni sempre arricchito dall'esperienza.

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vistro che siamo in tema....

ma tutti quelli che non fanno problema nel 'dichiararsi' sul forum, hanno incontranto la stessa facilità a farlo nel mondo reale?

assolutamente no... personalmente lo sanno in 2 persone... oltre al mio fidanzato... due mie care compagne di classe... che oltretutto non sono amiche amiche ma sapevo che potevo contare su di loro.... e infatti non si è rivelato un errore. ho fatto molto molto bene. non posso IN ALCUN MODO dichiararlo pertamente ai miei compagni di classe sennò la mia vita scolastica finisce proprio in quel momento, purtroppo.

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io ho massimo rispetto per coloro che dichiarano apertamente le proprie tendenze sessuali. e ancora di più per coloro che vivono bene la propria identità e non si fanno intimidire dalle resistenze della gente. e molto rispetto anche per gli etero che appartengono al partito del "che c'è di male nell'essere gay?"...forse a coloro che hanno tutti sti pregiudizi farebbe bene avere un amico gay, o a parlare con qualcuno di loro, o quantomeno a riflettere. non sono gay, ma ho avuto la fortuna di conoscerne, ed erano persone libere e aperte al confronto. e se ti confronti con persone intelligenti, torni sempre arricchito dall'esperienza.

concordo in toto, compresa l'esperienza personale.

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io ho massimo rispetto per coloro che dichiarano apertamente le proprie tendenze sessuali. e ancora di più per coloro che vivono bene la propria identità e non si fanno intimidire dalle resistenze della gente. e molto rispetto anche per gli etero che appartengono al partito del "che c'è di male nell'essere gay?"...forse a coloro che hanno tutti sti pregiudizi farebbe bene avere un amico gay, o a parlare con qualcuno di loro, o quantomeno a riflettere. non sono gay, ma ho avuto la fortuna di conoscerne, ed erano persone libere e aperte al confronto. e se ti confronti con persone intelligenti, torni sempre arricchito dall'esperienza.

Concordo pienamente anche io.

Faccio ovviamente parte del suddetto *partito* da te citato :)

"Fico, io ti rispondo che al buio tutti i gatti sembrano leopardi e che non bisogna mai comprare un gatto in un sacco. C'entrano qualcosa? Probabilmente no, esattamente come la tua metafora." [Loric]

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ma tutti quelli che non fanno problema nel 'dichiararsi' sul forum, hanno incontranto la stessa facilità a farlo nel mondo reale?

ovviamente no, atrimenti che bisogno ci sarebbe del pride? immagina ad avere sul posto di lavoro uno che la pensa come desmo16, o magari avercelo in famiglia...

evolution_dacia_logo.jpg

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toh, l'ho trovata su... Famiglia Cristiana, alla rubrica delle lettere:

Quando si parla di omosessualità si formano subito due schiere contrapposte: da una parte gli omosessuali che si sentono attaccati e discriminati, e quindi in dovere di difendersi; dall’altra gli eterosessuali che vedono l’avanzare degli omosessuali come un pericolo per la società, e quindi si sentono in dovere di creare delle barriere difensive.

Non intendo entrare in questa guerra di posizione, ma cerco di mettermi da un altro punto di vista. Mi chiedo: se avessi un fratello o una sorella omosessuale, come mi comporterei? È molto probabile che la prima reazione sia di sconcerto e incredulità. Si pensa a qualcosa di passeggero che verrà rimesso a posto col tempo e con l’aiuto di persone esperte e competenti. Tutto deve ritornare nell’ordine.

Ma quando si vede che le cose sono radicate, allora subentra l’angoscia. La famiglia vede compromessa la sua immagine, specialmente se ha solide radici cristiane. Desidera che la notizia non sia portata a conoscenza di altri, e qui incomincia quel lento e costante martellamento, spesso alimentato dal timore che si venga a sapere all’esterno. Un fratello come si dovrebbe comportare? Parto da esperienze che ho visto ripetersi in numerose famiglie, specialmente nella reazione dei fratelli e delle sorelle. Ne riporto una in particolare.

«È mio fratello, siamo entrambi figli di Dio e figli dei nostri genitori. Dobbiamo aiutarci nel cammino della vita. Il mio amore per lui mi fa sentire "unito a lui", e mi porta a condividere la sua situazione. Non viene meno la mia stima e il mio affetto, pure se provo difficoltà ad accettare il suo orientamento sessuale.

«Capisco che questa tendenza non è un fatto di secondaria importanza, ma segna tutta la sua vita. Vedo che dovrà affrontare mille ostacoli, che nascono dalla sua condizione di persona omosessuale, e che si riflettono sulla famiglia e, soprattutto, in ogni rapporto sociale.

«Però vedo anche quello che lui non riesce o non vuole vedere: che la sua vita futura è priva di tutta quella ricchezza che, invece, nasce da un rapporto eterosessuale. Lui si chiude in un rapporto che non ha quel rilancio permanente che è dato dalla procreazione di nuove vite, che arricchiscono l’esistenza di chi li ha generati e di altri ancora. Per questo capisco che, quelli come mio fratello, più degli altri, hanno bisogno di chi li sostenga per farli uscire dalla solitudine, e per impedirgli di fare scelte sbagliate.

«Vorrei che tutti lo rispettassero come io lo rispetto. E gli volessero bene come io gli voglio bene. Soffro se penso che potrebbe essere fatto oggetto di scherno, di dileggio, di emarginazione. Vorrei che si affermasse nella società con le sue qualità, il suo lavoro, la sua serietà. Non vorrei che si intruppasse con quelle persone che, con il loro esibizionistico comportamento, gettano discredito sulle stesse persone omosessuali, rafforzando la convinzione che omosessualità, sguaiataggine e volgarità si identifichino. Vorrei che come cristiano fosse un credente convinto, un uomo di speranza, impegnato a portare pace e amore agli uomini, e nello stesso tempo costruisse in sé quelle virtù che lo rendono responsabile delle sue azioni, giusto, forte ed equilibrato. Vorrei che avesse consapevolezza della sua dignità di figlio di Dio e della missione che anche a lui Dio ha affidato.

«Vorrei che mi aiutasse a vederlo in questa dignità e non facesse nulla che porti discredito nella sua vita. Se il giudizio della gente sulla sua persona è negativo, questo non deve nascere dal suo comportamento, ma dal fatto che l’occhio degli altri è torbido, e quando l’occhio non è limpido – dice Gesù – tutto diventa oscuro.

«In particolare, gli chiederei di non riversare in modo negativo la sua situazione sull’esistenza degli altri, e di non disprezzare la famiglia fondata sul matrimonio, perché sono le famiglie che danno nerbo e solidità alla società e a tutte le singole persone. Anche a quelli come lui, perché nell’amore dei genitori e dei fratelli possono sempre trovare quell’aiuto che spesso non riescono a trovare altrove. Infine, vorrei che si ponesse davanti a Dio e gli chiedesse: "A che serve la mia omosessualità? E come devo viverla perché diventi un fatto positivo?".

«Naturalmente, dovrei accompagnare tutti questi miei "vorrei" con un sincero proposito di volerlo aiutare, accogliendolo e volendogli bene. Vale sempre per tutti il principio che Dio ci ha affidato gli uni agli altri. E tutti dobbiamo accoglierci e aiutarci, sapendo rispondere alle richieste del prossimo; ma sapendo anche limitare quelle nostre esigenze che potrebbero risultare poco accette e dannose per gli altri».

"Io non ce l'ho co' te, ma co' quello che te sta vicino e nun te butta de sotto!"

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finchè in giro ci sono degli ottenebrati del genere, c'è poco da stare tranquilli. notare anche le affermazioni riguardo l'uso del bazooka.

italietta.

da repubblica.it

L'ex sindaco sceriffo della Lega annuncia "un giro di vite" contro gli omosessuali:

"Se ne andassero nei capoluoghi disposti ad accoglierli. Qui non li vogliamo"

Gentilini:"Pulizia etnica contro i culattoni"

Il prosindaco di Treviso dichiara guerra ai gay

stor_3214707_50320.jpg Giancarlo Gentilini, vicesindaco leghista di Treviso

TREVISO - C'è bisogno di iniziare una "pulizia etnica contro i culattoni". Con queste parole durissime Giancarlo Gentilini, prosindaco leghista di Treviso, ha dichiarato guerra agli omosessuali. Colpevoli di aver trasformato il parcheggio di via dell'Ospedale in un luogo di incontro dove si consumano rapporti sessuali, suscitando le proteste degli abitanti della zona. "Darò subito disposizioni alla mia comandante dei vigili urbani affinché faccia pulizia etnica dei culattoni - ha detto ai microfoni di Rete Veneta l'ex sindaco sceriffo della Lega, riportano oggi i quotidiani locali - Devono andare in altri capoluoghi di regione che sono disposti ad accoglierli. Qui a Treviso non c'è nessuna possibilità per culattoni e simili".

Gentilini è famoso per essere stato più volte protagonista di polemiche infuocate, l'ultima delle quali dopo il pestaggio dell'onorevole Vladimir Luxuria da parte della polizia russa. A tenere banco soprattutto le sue dichiarazioni sugli extracomunitari, che aveva definito "perdigiorno", suggerendo che "i gommoni degli immigrati devono essere affondati a colpi di bazooka".

E adesso ha annunciato un "giro di vite" contro gli omosessuali e gli scambisti. "Useremo la videosorveglianza per stroncare il via vai di scambisti", denunciato dagli abitanti nel parcheggio "a luci rosse", dove è stata segnalata anche la presenza di prostitute. "Darò disposizione di rinforzare le telecamere. Ma a me interessa piuttosto fare i controlli mirati - ha detto ancora Gentilini -. Quando la mia polizia vigilerà per la zona ci sarà un fuggi fuggi generale".

Per il sindaco di Treviso Giampaolo Gobbo, le dichiarazioni del prosindaco "non sono preoccupanti. E' il suo modo di essere. Lui parla sinceramente, con un linguaggio concreto che tutti capiscono. In questo caso si parla di decoro pubblico e noi cerchiamo di spostare gay, prostitute, coppie omosessuali o eterosessuali, fa lo stesso, che si scambiano effusioni sotto gli occhi di tanta gente". Un problema, spiega Gobbo, di dimensione nazionale, "e infatti ci stiamo attivando perchè venga cambiata la legge Merlin. Bisogna riaprire le case chiuse e creare quartieri a 'luci rosse' come succede nel resto d'Europa: garantiscono protezione sanitaria e tasse pagate".

(9 agosto 2007)

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