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Panda ad idrogeno


Aymaro

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La corsa all’auto pulita è inarrestabile. E anche Fiat dopo aver presentato anni fa in forma statica una poco convincente Seicento a idrogeno ora corre ai ripari con una piccola gamma di prototipi funzionanti. “La tutela dell'ambiente – dicono con orgoglio a Torino - costituisce per Fiat Auto una direttrice fondamentale nello sviluppo dei modelli futuri”. E in questa prospettiva va ‘letta’ la Panda Hydrogen: al prototipo, che rientra nell'ambito di un più vasto programma di ricerca, l'Azienda va il compito di esplorare una nuova soluzione tecnologica, valutare il comportamento della vettura in condizioni reali e determinare i benefici ambientali.

Un compito gravoso, certo, ma reso mille volte più facile dalla parentela con il Gruppo General Motors, leader mondiale nello sviluppo di concepì car del genere.

La sperimentazione è comunque fondamentale: la tecnologia è talmente nuova che con ogni probabilità macchine del genere non saranno disponibili in maniera diffusa prima della fine della prossima decade. Intanto, dicevamo, la Panda Hydrogen funziona, e oggi è stata presentata (insieme alla Seicento) a Milano alla presenza del ministro dell'Ambiente, Altero Matteoli, del Presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, del sindaco, Gabriele Albertini, e del Prefetto, Bruno Ferrante.

La presentazione delle due auto è avvenuta in una cornice insolita per avvenimenti di questo genere. La cerimonia, infatti, si è svolta in Prefettura in quanto la 'Seicento' Fiat ad idrogeno è il risultato di un progetto voluto dal ministero dell'Ambiente, per sviluppare e consolidare una tecnologia italiana in grado di competer nel mercato delle tecnologie pulite a basse emissioni di carbonio. Il ministro Matteoli ha spiegato che il progetto Fiat rientra in un più ampio programma per la ricerca e lo sviluppo sull'idrogeno.

A Milano sono in fase di completamento i progetti per la produzione di energia elettrica da idrogeno nell'area Bicocca. Altri progetti vengono portati avanti a Torino, a Porto Marghera e a Messina.

Durante la cerimonia, fuori dalla Prefettura i lavoratori di Alfa Arese hanno protestato per la loro situazione e il ministro Matteoli ha ricordato: "I problemi occupazionali sono problemi di tutti. Ci sono crisi che dipendono da mancanza di risorse. ma crisi industriali per carenza di tecnologie investe tutti noi".

Il ministro ha quindi ricordato che i progetti per la ricerca e lo sviluppo sull'idrogeno comportano un investimento complessivo di circa 50 milioni di euro, che sono stati finanziati, fino ad oggi, dal ministero dell'Ambiente con 18 milioni di euro".

L'ingegner Nevio Di Giusto, responsabile sviluppo prodotto Fiat auto, ha spiegato l'impegno della casa torinese nello sviluppo delle tecnologie alternative. "Nel breve tempo - ha detto Di Giusto - riteniamo che la tecnologia del metano rappresenti la soluzione per ridurre le emissioni dei veicoli che gravitano in ambito urbano. Nel medio termine riteniamo che la strada più promettente sia quella della tecnologia ibrida: accoppiamento di motore termico a quello elettrico. Nel lungo termine l'idrogeno rappresenta il componente chiave di un sistema energetico sostenibile". Il problema ora è quello di riuscire a produrre su larga scala le auto a idrogeno dato che questo gas non esiste in natura come il petrolio, per cui va prodotto. "Nostro ruolo come costruttori - ha detto Di Giusto - è quello di impegnarci a superare le difficoltà tecniche e tecnologiche che un sistema così complesso inevitabilmente genera nella ricerca, progettazione e sviluppo della vettura".

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http://www.kwmotori.kataweb.it/kwmotori/kwmprima.jsp?idContent=508875&idCategory=780

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Riporto una vecchia Ansa che conservavo sull'HD.

(ANSA) - SACRAMENTO (CALIFORNIA), 16 SET 2003 - A ottobre entra in pista la 600 della Fiat a idrogeno. Si tratta di un prototipo che verrà presentato a Milano dal ministero dell'Ambiente e dalla casa torinese. Una vettura di tipo avanzato rispetto alla 'primogenita' del febbraio 2001. Quattro posti anziché due, stesse prestazioni di una vettura normale, più veloce e più autonoma della prima.

L'annuncio è arrivato da Sacramento, in California, città che ha tenuto a battesimo la joint venture Italia-Usa nel campo della ricerca e delle tecnologie per proteggere il clima. Città che è anche il 'cuore' per la ricerca sulle vetture a idrogeno grazie al Fuel Cell Partenship cui aderiscono le maggiori case costruttrici.

Per la 600 a idrogeno sono "virtualmente nulle le emissioni inquinanti e anche sul fronte rumore l'inquinamento acustico è praticamente pari a zero - ha spiegato il capo progetto per le applicazioni automobilistiche delle celle a combustibile del Centro ricerche Fiat, Paolo Delzanno - senza contare che è facile da guidare e le prestazioni sono molto vicine a una vettura normale".

Il prototipo, realizzato in grigio metallizzato, consente di raggiungere una velocità massima di 130 km orari mentre nel ciclo urbano permette un'autonomia di 210-220 km. Caratteristiche tecniche molto più adatte ai palati più raffinati se si pensa che il primo modello poteva raggiungere 60 km orari di velocità massima e consentiva un'autonomia di 110 km. Per quanto riguarda il pieno, il prototipo 2003 contiene 1,6 kg di idrogeno. La ricerca in questi due anni e mezzo ha consentito anche di ottimizzare lo spazio dedicato all'impianto e nel modello che verrà presentato a Milano i posti si sono raddoppiati passando dai due del prototipo 2001 a quattro.

Passi avanti anche per quanto riguarda il fattore 'scarti': la vettura è dotata infatti di un impianto di stoccaggio di idrogeno a bordo con serbatoi particolari realizzati da un'azienda che produce componenti spaziali. "Certo - ha sottolineato Delzanno - questa non è una vettura per tutti i giorni, cioé dedicata all'acquisto di massa. Il prototipo infatti non è stato sottoposto a nessun tipo di studio per quanto concerne l'uso comune, come i test di incendio , urto, ribaltamento".

Capitolo a parte ma fondamentale, quello dei costi, ancora molto elevati che toccano il sistema, la costruzione e la gestione. Per questa vettura sono stati investiti 500mila euro ma c'é da considerare però che, ha sottolineato Delzanno, manca anche tutta una rete di distribuzione per la quale occorre stabilire una sinergia con altri Paesi.

Questo delle vetture con batteria azionata a idrogeno sembra essere un fronte di tutto rispetto per la sfida agli inquinanti responsabili dell'effetto serra, primo tra tutti l'anidride carbonica. La Fiat ha investito 10 milioni di euro per la ricerca sulle vetture a idrogeno. Ci crede anche il ministero dell'Ambiente che sul progetto idrogeno ha concesso finanziamenti per due milioni di euro.

Una scommessa in cui la Fiat non è sola. Al California Fuel Cell Partenship si lavora a pieno ritmo per 'accelerare' il combattimento alle emissioni nocive su questo nuovo fronte. Tanto che, ha riferito Delzanno, ad aderire al centro californiano sono case costruttrici del calibro di Honda, G.M., Toyota, Drymmler, Nissan e Hyundai. (ANSA).

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Guest 126/131

su www.quattroruote.it c'è questo...con una bella immagine dell'interno....senza il cambio :shock::!:

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http://www.quattroruote.it/auto/mondoauto/attualita/foto/211003_fiatH_04_big.jpg

Nevio di Giusto, responsabile sviluppo prodotto di Fiat, ha presentato a Milano il prototipo "Panda Hydrogen", alla presenza del ministro dell'Ambiente, Altero Matteoli, del presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, e del sindaco di Milano, Gabriele Albertini.

Questa particolare "Panda" (nelle immagini) è spinta da un motore elettrico di 40 kW-54 CV, alimentato dalla corrente prodotta da fuel cell grazie alla reazione fra l'aria atmosferica e l'idrogeno compresso a 350 bar in due grandi bombole collocate sotto il pianale, soluzione che permette di conservare i quattro posti nell'abitacolo. Una volta messa a punto in veste definitiva l'elettronica di controllo, inoltre, anche la capacità del bagagliaio sarà analoga a quella delle solite "Panda". L'autonomia (fra i problemi ancora da risolvere sulle auto a idrogeno, insieme a quello della produzione e distribuzione del nuovo carburante) sarebbe di 220 chilometri e la velocità massima dichiarata è di 130 km/h.

La "Panda Hydrogen" sarà pronta entro un anno, per la produzione di piccolissime flotte di vetture destinate alla sperimentazione su strada in mano a clienti selezionati. Ancora lontana, come per tutte le vetture a idrogeno, la produzione in serie destinata al grande pubblico.

Il ministro Matteoli ha ripetuto che il Governo non è favorevole a limitazioni e blocchi del traffico e che l'unica soluzione per i problemi ambientali è il ricorso alle nuove tecnologie, fra le quali il metano è certo utile, ma non può rappresentare la soluzione esaustiva del problema. L'idrogeno, quindi, è la soluzione, anche se occorre valutare come produrlo, poiché si deve sempre considerare la validità dei bilanci complessivi sia energetici sia d'emissioni d'anidride carbonica nelle fasi di produzione, distribuzione, trasporto e consumo a bordo della vettura.

Il presidente Formigoni, infine, ha rilevato come si debba lavorare a livello politico e industriale affinché il secondo secolo di vita dell'automobile sia caratterizzato dall'attenzione alle tematiche ambientali e che, se il metano è una tecnologia già a disposizione, l'idrogeno è quella di domani.

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