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Messaggi Raccomandati:

i passeggeri costretti a raggiungere lo scalo a piedi

Alitalia, cassintegrati in autostrada

"Non ci pagano". La polizia scioglie blocco

In 200 occupano gli uffici della compagnia, poi fermano il traffico verso lo scalo. Dopo un'ora interviene la celere

ROMA - Torna lentamente alla normalità la situazione lungo l'autostrada Roma-Fiumicino, bloccata a quasi un chilometro dallo scalo da un gruppo di circa 200 cassintegrati e precari di Alitalia. A determinare lo scioglimento del blocco, durato un'ora circa, è stato l'intervento di un drappello della celere. Gli agenti si sono spostati verso il nucleo degli occupanti: non ci sono stati momenti di tensione, tranne qualche spintone. I manifestanti, tenendo le mani alzate e scandendo slogan del tipo "Vergogna, vergogna", si stanno ora di nuovo incamminando verso l'area tecnica dell'Alitalia. Lentamente la lunga coda di veicoli rimasti bloccati in autostrada sta avanzando verso il terminal. I dipendenti Alitalia hanno manifestato contro «i grandi ritardi della compagnia nel fornire le liste dei cassintegrati all'Inps e al fondo sociale di sostegno» e hanno optato per il blocco dell'autostrada dopo aver occupato per oltre due ore, in mattinata, gli uffici dell'amministrazione della compagnia nella palazzina RPU. Decine di passeggeri sono stati costretti a raggiungere a piedi lo scalo. Il blocco in autostrada ha creato disagi ai passeggeri di auto e pullman, costringendoli a incolonnarsi in una lunga fila. Di conseguenza, per non perdere il volo, molti passeggeri hanno deciso di scendere da veicoli e taxi ed incamminarsi verso l'aeroporto che dista circa un chilometro.

BATTIBECCO TRA MANIFESTANTI E PASSEGGERI - Momenti di tensione e qualche battibecco tra i passeggeri nelle auto dirette a Fiumicino, pesantemente spazientiti dal disagio subito, con alcuni dei manifestanti. Altri passeggeri, invece, hanno espresso solidarietà ai cassintegrati. Prima dell'intervento della celere, i manifestanti avevano comunque deciso di aprire un varco parziale lungo l'autostrada per permettere ai veicoli incolonnati di raggiungere lo scalo. I cassintegrati chiedono un incontro urgente con i responsabili dell'amministrazione del personale di Alitalia per «avere chiarimenti e tempi certi sull'erogazione della cassa integrazione fino ad ora non pervenuta».

«GRAVI RITARDI» - «Ci sono grandi ritardi di Alitalia nel fornire le liste dei cassintegrati all'Inps e al fondo speciale di sostegno - spiega Cesare Albanese dell'Sdl - circostanza che sta provocando la mancata erogazione della cassa integrazione da dicembre». D'altro canto i precari chiedono certezze sul futuro e lamentano la mancata concessione da parte di Alitalia dei documenti necessari per poter avere gli assegni di disoccupazione.

«SENZA STIPENDIO DA TRE MESI» - «Non percepiamo un euro da 3 mesi - aggiunge un cassintegrato - pretendiamo di avere i soldi sul nostro conto corrente, è un nostro diritto. Oltre ad essere stati licenziati, adesso non ci pagano neppure. Il balletto delle responsabilità fra la nuova Alitalia, commissario e Inps non ci interessa: è una questione burocratica, la risolvano. E non la rimandino di settimana in settimana. Vogliamo chiedere oggi ai quando prenderemo i soldi, altrimenti da qui non ce ne andiamo».

12 febbraio 2009

"All truth passes through three stages. First, it is ridiculed, second it is violently opposed, and third, it is accepted as self-evident." (Arthur Schopenhauer)

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I più attivi nella discussione

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Siamo ale solite!!! Quando tutto cambia non cambia niente

Le 5 iniezioni hanno questo scopo:

- pilot: ridurre rumorosità, vibrazioni, stress meccanico generati dalla main - Heritage

- pre-main: ridurre NOx - 5 dadi

- main: principale..... - Tre bocchette tonde

- post-main: ridurre PM10 - Quadrilatero

- last: favorire la rigenerazione del DPF

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aveva lasciato la casa per difendere il posto di lavoro

Licenziata l'hostess del «Grande Fratello»

La direzione del personale di Alitalia ha inviato la lettera a Daniela Martani. Ora potrebbe andare alla «Fattoria»

MILANO - Non è bastato lasciare la casa del Grande Fratello a Daniela Martani. L'hostess "pasionaria" dell'Alitalia è stata licenziata nonostante la decisione di uscire dal reality per difendere il posto di lavoro dopo l'ultimatum dell'azienda. Il Tg5 ha riferito che la direzione del personale ha inviato la lettera di licenziamento alla Martani nel weekend. Ma lei pare aver preso gusto ai reality: ha infatti avviato le trattative con la «Fattoria», annunciando che avrebbe accettato di partecipare se avesse perso il lavoro.

L'ANNUNCIO - Il Tg5 ha parlato di «licenziamento per giusta causa dovuto all'assenza ripetuta sul posto di lavoro e al venir meno del rapporto fiduciario con l'azienda». Era stato avviato un procedimento disciplinare perché la Martani non si era presentata all'imbarco del volo Roma-Tokyo del 23 gennaio. L'hostess dopo l'uscita dalla casa del «Grande Fratello» non avrebbe più messo piede su un aereo, né in Alitalia e - secondo il Tg5 - solo mercoledì sarebbe stata vista negli uffici della compagnia per ritirare il tesserino, ricevendo solo la notifica di una comunicazione scritta da parte dell'azienda. «Devo difendere il mio diritto al lavoro - aveva detto la Martani uscendo dalla casa del «Grande Fratello» - come devo difendere il diritto di tutti i colleghi che hanno perso il posto».

15 febbraio 2009

"All truth passes through three stages. First, it is ridiculed, second it is violently opposed, and third, it is accepted as self-evident." (Arthur Schopenhauer)

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Licenziata l'hostess del «Grande Fratello»

La direzione del personale di Alitalia ha inviato la lettera a Daniela Martani. Ora potrebbe andare alla «Fattoria»

MILANO - Non è bastato lasciare la casa del Grande Fratello a Daniela Martani. L'hostess "pasionaria" dell'Alitalia è stata licenziata nonostante la decisione di uscire dal reality per difendere il posto di lavoro dopo l'ultimatum dell'azienda. Il Tg5 ha riferito che la direzione del personale ha inviato la lettera di licenziamento alla Martani nel weekend. Ma lei pare aver preso gusto ai reality: ha infatti avviato le trattative con la «Fattoria», annunciando che avrebbe accettato di partecipare se avesse perso il lavoro.

L'ANNUNCIO - Il Tg5 ha parlato di «licenziamento per giusta causa dovuto all'assenza ripetuta sul posto di lavoro e al venir meno del rapporto fiduciario con l'azienda». Era stato avviato un procedimento disciplinare perché la Martani non si era presentata all'imbarco del volo Roma-Tokyo del 23 gennaio. L'hostess dopo l'uscita dalla casa del «Grande Fratello» non avrebbe più messo piede su un aereo, né in Alitalia e - secondo il Tg5 - solo mercoledì sarebbe stata vista negli uffici della compagnia per ritirare il tesserino, ricevendo solo la notifica di una comunicazione scritta da parte dell'azienda. «Devo difendere il mio diritto al lavoro - aveva detto la Martani uscendo dalla casa del «Grande Fratello» - come devo difendere il diritto di tutti i colleghi che hanno perso il posto».

15 febbraio 2009

 

花は桜木人は武士

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Eh che ca...z ma questo è il minimo, mannaggia la miseria!!!

Le 5 iniezioni hanno questo scopo:

- pilot: ridurre rumorosità, vibrazioni, stress meccanico generati dalla main - Heritage

- pre-main: ridurre NOx - 5 dadi

- main: principale..... - Tre bocchette tonde

- post-main: ridurre PM10 - Quadrilatero

- last: favorire la rigenerazione del DPF

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Non c'entra direttamente con l'argomento, ma secondo me questa foto è emblematica dello stato di Alitalia.

Scattata nella Lounge AZ di MXP all'inizio di questo mese:

m1d.JPG

Desolante :roll:

"All truth passes through three stages. First, it is ridiculed, second it is violently opposed, and third, it is accepted as self-evident." (Arthur Schopenhauer)

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Abbiamo superato la frutta, non c'è neanche il caffè (e l'ammazza caffè)

Le 5 iniezioni hanno questo scopo:

- pilot: ridurre rumorosità, vibrazioni, stress meccanico generati dalla main - Heritage

- pre-main: ridurre NOx - 5 dadi

- main: principale..... - Tre bocchette tonde

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- last: favorire la rigenerazione del DPF

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dal quotidiano "Il Sole 24Ore" del 21 febbraio 2009, a pag.

21:

Trasporti. I costi dell'addestramento

Alitalia, ai piloti i fondi della Cig

L'aggiornamento

La tassa di tre euro a biglietto per integrare il reddito

del personale in esubero verrebbe destinata alla formazione

Roma

La tassa di tre euro a biglietto introdotta per pagare la cassa integrazione agli esuberi Alitalia potrebbe essere

utilizzata per aiutare l'azienda, per sostenere il costo di addestramento dei piloti, la «scuola guida» per passare alla

cloche di aerei più moderni. La proposta è in discussione tra l'azienda e i sindacati. Secondo indiscrezioni, non confermate da Alitalia, il progetto dovrebbe essere discusso dal comitato amministratore del Fondo per il sostegno del reddito del personale del trasporto aereo - composto da otto rappresentanti dei vettori e altrettanti dei sindacati - nella riunione del 24 febbraio convocata presso la sede dell'Inps a Roma. Tra i punti all'ordine del giorno, firmato dal presidente Paolo Moreno, «Modifiche regolamento del fondo, Proposte di modifica e delibere conseguenti». Istituito con una legge del 2005, il Fondo era alimentato in origine con una tassa di un euro su ogni biglietto dei voli in partenza dall'Italia, il balzello è stato elevato a tre euro a tratta dal Parlamento in ottobre, con l'approvazione del decreto che ha pilotato la cessione dell'Alitalia alla Cai. Secondo il traffico del 2008, la tassa darebbe un gettito di 200 milioni di euro all'anno.

Mentre è in ritardo il pagamento della cassa integrazione a 5mila esuberi Alitalia, l'azienda ha proposto ai sindacati

modifica del regolamento che, se accolta, darà alla nuova compagnia privata - guidata da Roberto Colaninno

(presidente) e Rocco Sabelli (ad) - un aiuto per un importo fino a 15 milioni di euro, secondo stime sindacali.

Oltre che per integrare il reddito dei cassintegrati fino all'80% dello stipendio, il Fondo può già essere utilizzato

per la «riqualificazione» del personale. Lo scopo è favorirne il reimpiego. C'è però una condizione: il

personale deve essere in cassa integrazione.La proposta di modifica al regolamento prevede invece l'utilizzo

del Fondo anche per «riqualificare» lavoratori già alle dipendenze di un vettore che non abbia chiesto lo stato di

crisi. Una bozza di delibera che circola indica, tra i casi ammessi al finanziamento, «la formazione per l'abilitazione

ad altro tipo di aeromobile a seguito della completa radiazione della flotta di un tipo di aeromobile».

Se passerà questa modifica, la ex Cai potrebbe quindi attingere al Fondo per i costi di «passaggio macchina» dei

circa 400 piloti dei 22 Md80 della vecchia Alitalia o dei 14 Boeing 737 di Air One. Questi aerei sono destinati ad essere radiati entro il 2012. Ma già tra poche settimane una delle due classi di jet potrebbe essere messa a terra, perché il traffico è crollato e l'azienda sta pensando di tagliare la capacità. I piloti verranno quindi addestrati per passare sugli Airbus 320 e sugli Airbus 330 che entreranno in flotta in futuro, ceduti in leasing da Carlo Toto. Con la modifica al Fondo, la nuova Alitalia non sarebbe più tenuta ad assumere altri piloti dalla cassa integrazione per guidare i nuovi aerei, come era stato prospettato ai sindacati, ma terrebbe i piloti già assunti e non dovrebbe neppure chiedere lo stato di crisi e mettere i piloti da riqualificare in cassa integrazione.

Sempre sul fronte dell'organico, la nuova Alitalia assumerà «almeno 78 piloti (entro 12 mesi) e 190 assistenti di volo (da aprile)» a tempo indeterminato attingendo al bacino della cassa integrazione. Lo prevede l'accordo firmato nella tarda serata di giovedì tra l'azienda e i sindacati.

G.D

Alitalia: accordo sindacati-azienda

Scritto il 21 febbraio 2009

Siglato un nuovo accordo tra sindacati e Alitalia-Cai. A prima vista

sembra un forte e nuovo cedimento dei rappresentanti dei lavoratori di

fronte alle esigenze dell’azienda.

La nuova intesa prevede l’intenzione della società di assumere a tempo

indeterminato altri 78 piloti e 190 assistenti di volo. Meno chiari sono i

tempi: i piloti dovrebbe entrare in organico entro i prossimi 12 mesi,

mentre per gli assistenti di volo le procedure dovrebbero partire dal

prossimo aprile. Nel verbale si legge: “Secondo una tempistica compatibile

con le esigenze produttive e coerente con la capacità addestrativa

dell’azienda”.

I piloti in cassa integrazione e dei settori in chiusura “transiteranno

secondo il criterio dell’anzianità, così come previsto dagli accordi

pregressi, verso aeromobili B777, B737 ed A320 dal quale, successivamente,

verrà alimentato il settore A330″. Da marzo, inoltre, i Boeing 767 sulla

rotta Roma-Caracas voleranno nuovamente con equipaggio rinforzato composto

da un comandante e due piloti.

Gli assistenti di volo potranno far richiesta, su base volontaria, di

accedere al part-time. L’intesa prevede che “la riduzione collettiva

dell’orario di lavoro sarà realizzata su base volontaria fino a

concorrenza di un volume massimo pari a 1.200 mesi annuali di riduzione

dell’orario fruibili su base mensile/settimanale con conseguente

riproporzionamento dei trattamenti”. Per quanto riguarda l’adesione

volontaria si procederà alla raccolta delle richieste avanzate dal 1 al 31

marzo.

Per quanto riguarda i trasferimenti di base è prevista la creazione di una

lista nella quale i lavoratori inseriranno la loro richiesta di

trasferimento e qesta verrà valutata dall’azienda. Per i lavoratori a

tempo determinato sia di Alitalia che di Air One è stato stabilito che

formeranno un bacino da quale attingere le future necessità dell’azienda

per assunzioni a tempo indeterminato. Sul tema dell’abolito servizio

navetta verrà avviata una verifica con gli enti locali per stabilire se

sarà possibile ripristinare il servizio.

Nonostante dall’interno dell’azienda siano numerosi i segnali di malessere

del personale, il segretario nazionale della Uilt, Marco Veneziani ha

commentato l’intesa: ”Questo accordo è motivo di grande soddisfazione: le

nostre richieste sono state accolte e 78 piloti e 190 assistenti di volo

attualmente in Cigs potranno rientrare immediatamente in compagnia.

L’intesa è stata possibile grazie anche alle nuove relazioni industriali

che in un clima collaborativo hanno dimostrato disponibilità ad un

confronto costruttivo, in grado di favorire il migliore impiego delle

risorse umane”.

Il sindacato Sdl, che non ha sottoscritto alcun accordo con Alitalia-Cai

ha duramente contestato l’intesa. In un comunicato delorganizzazione si

legge: “Nella giornata del 19 febbraio Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e

Ugl Trasporti hanno sottoscritto un accordo con l’azienda in aperto

contrasto con quanto precedentemente concordato a Palazzo Chigi. In

quell’occasione il famoso “Lodo Letta” prevedeva che “… i criteri di

selezione sotto indicati dovranno valere ed essere applicati da parte di

Cai anche nel caso di successive assunzioni di personale proveniente dalla

CIGS e dalla mobilità”. In pratica quei criteri, seppur parziali e da noi

considerati sbagliati ed insufficienti, dovevano essere considerati anche

per tutte le successive assunzioni. Al contrario, ieri è stato

sottoscritto un accordo che, all’interno di assunzioni necessarie per

arrivare ai numeri già concordati negli accordi di settembre, permette

all’azienda di operare tali assunzioni con assoluta discrezionalità “… le

risorse verranno individuate dalla società sulla base delle proprie

esigenze organizzative, produttive e professionali, anche in

considerazione dell’anzianità maturata presso le aziende del Gruppo

Alitalia …”. Con questo accordo praticamente si accetta che l’azienda

faccia assunzioni senza rispettare i criteri stabiliti dal “Lodo Letta” e,

in concreto, senza alcun criterio. SdL Intercategoriale ritiene che gli

effetti di questo accordo possano essere impugnati anche legalmente”.

Intanto il commissario straordinario Augusto Fantozzi, dopo le polemiche

per il ritardato pagamento della cassa integrazione ha comunicato

stamattina che i tempi effettivi di erogazione sono di otto giorni a

partire dall’arrivo degli elenchi all’INPS in formato elettronico. La

procedura dovrebbe andare a regime con il mese di febbraio: “I files

relativi alla Cigs saranno trasmessi entro la fine del mese successivo per

essere accreditati dopo ulteriori 10 giorni”.

In pratica, gli ex dipendenti dovrebbero avere gli importi di febbraio

intorno al 10 aprile. Sinora è stato completato il pagamento di ottobre

2008 per tutto il personale e il novembre 2008 per il solo personale di

terra (con previsione del 25 febbraio per quello di volo). Gli accrediti

di dicembre sono previsti dal 23 febbraio per il personale di terra e dal

28 febbraio per il personale di volo, mentre i file di gennaio 2009

saranno trasmessi entro il 23 febbraio e gli accrediti saranno effettuati

dal 5 marzo.

Per quanto riguarda il Fondo Speciale Trasporto Aereo (quello per

l’integrazione fino all’80 per cento, particolarmente importante per il

personale navigante) Fantozzi ha sostenuto che l’ufficio del personale

Alitalia-CAI ha comunicato che entro il 28 febbraio trasmetterà i file di

ottobre, novembre e dicembre 2008, i cui importi saranno disponibili dal

15 marzo. L’operazione seguirà poi la tempistica dela cigs.

Modificato da Dodicicilindri

"All truth passes through three stages. First, it is ridiculed, second it is violently opposed, and third, it is accepted as self-evident." (Arthur Schopenhauer)

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Intervista di Ettore Livini a Rocco Sabelli, da http://www.repubblica.it/2009/01/sez...lli-23feb.html

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Intervista all'amministratore delegato della nuova Alitalia

"Sul Milano-Roma ridurremo di 20 minuti i tempi morti al gate"

Sabelli: "Il decollo è stato lento ma gli indici ora vanno in su"

MILANO - Il decollo è stato difficile. Ma gli italiani da un paio di settimane "stanno tornando ad affezionarsi ad Alitalia". E le prenotazioni di queste settimane, dopo il crollo di novembre e dicembre, viaggiano (grazie alle promozioni)"a livelli superiori del 40% a quelli del 2008". Rocco Sabelli, dopo qualche giorno da brivido, tira un sospiro di sollievo. E dopo un battesimo dell'aria non proprio all'acqua di rose assicura che per Cai "c'è motivo di guardare al futuro con più ottimismo".

Ingegner Sabelli, si aspettava una partenza così complicata?

"A dire il vero sì. C'è stato un passaggio di testimone in movimento. E sapevo che le prime settimane sarebbero servite solo per assicurare regolarità al servizio. Sotto questo profilo, grazie al nostro personale, abbiamo avuto risultati eccellenti. Abbiamo garantito 40 mila voli, con sei sole cancellazioni. Sappiamo da dove venivamo e, devo dire la verità, su questo fronte avevo qualche preoccupazione".

Sarà, ma regolarità a parte, chi è salito sui vostri aerei a gennaio ha visto tanti posti vuoti...

"Il mese scorso ne riempivamo solo il 43%. Ma non mi stupisco. La congiuntura è quella che è. E soprattutto tra novembre e dicembre attorno ad Alitalia s'era creato un clima di isteria. I voli di gennaio sono stati quelli che si prenotavano in quel periodo".

E adesso?

"Ora i passeggeri stanno tornando. Negli ultimi giorni riempiamo 55 posti su 100. Non sarà tanto, d'accordo, ma non siamo lontani dal 65% che pensiamo di raggiungere tra aprile e maggio. È un segnale incoraggiante. La diffidenza su Alitalia sta diradandosi".

I vostri concorrenti volano con aerei molto più pieni. Come sperate di riconquistare il traffico perduto?

"Lo stiamo già facendo. Il 9 febbraio abbiamo lanciato la nostra prima promozione (tutti i voli della rete a 99 euro) e le prenotazioni sono decollate. A gennaio ne registravamo 270mila a settimana, a inizio febbraio siamo saliti a 550 mila, come nel 2008. Avviata l'offerta siamo decollati a 780mila tra il 9 e il 16 febbraio e questa settimana dovremmo arrivare a 800 mila. In 15 giorni sono stati venduti 1 milione e 600mila biglietti, il 40% in più dell'anno scorso. E tra breve partiremo con un'offerta simile anche per il lungo raggio".

Peccato che la Roma-Milano continui a perder colpi, logorata dalla concorrenza dell'alta velocità. Cosa pensate di fare?

"Ridurremo di 20 minuti i tempi del viaggio tagliando i tempi morti a terra grazie a banchi e gate dedicati e semplificando l'assegnazione dei posti. Non solo: stiamo studiando - ma ci vorrà tempo - un servizio navetta personale da casa ad aeroporto e fino a destinazione. Cambierà pure la struttura di prezzo. Faremo un biglietto solo andata e ridurremo da 12 a 4 le fasce tariffarie. Chi punta a risparmiare avrà biglietti un po' più vincolati ma a costi bassi".

I passeggeri si lamentano della difficoltà a integrare Air One ed Alitalia. Doppie carte di imbarco, bagagli da ritirare ai transiti. Prezzi diversi sui due siti per la stessa rotta. Cosa sta succedendo?

"Il problema delle tariffe disallineate è già stato risolto. Per il resto è vero. C'è qualche problema a far dialogare i sistemi informatici delle due compagnie. Serviranno due-tre mesi per risolverli. Ma ci siamo organizzati per portare direttamente le nuove carte d'imbarco al gate ai passeggeri con le coincidenze più strette".

Il marchio Air One sopravviverà o avremo solo aerei con la livrea Alitalia?

"Da inizio aprile arriveranno i primi velivoli nuovi e tutti avranno i colori Alitalia. Nel 2009 ne entreranno in servizio 14 e abbasseremo l'età media della flotta da 12,3 a 8,5 anni. Air One? È una compagnia gestita benissimo. Sul marchio stiamo valutando. Dobbiamo vedere che fare su low cost e su tratte regionali. C'è interesse e in questo senso potrebbero sopravvivere sia Air One che Volare. Tra poche settimane decideremo".

Dopo tante polemiche avete messo l'hub a Fiumicino. A vedere i dati sugli intercontinentali di gennaio non c'è da essere troppo contenti...

"Oggi i voli a lungo raggio da Roma pagano il crollo di prenotazioni di novembre e dicembre. Adesso le cose vanno meglio e sul fronte delle vendite i migliori risultati stanno arrivando proprio sull'intercontinentale".

Il traffico d'affari del nord sembra però aver scelto di volare con altre compagnie. L'ipotesi Malpensa è in archivio?

"Parliamoci chiaro: il nostro piano A da agosto scorso è quello di mettere l'hub a Malpensa. Ma le condizioni sono sempre le stesse: le infrastrutture di collegamento e il servizio di Linate limitato solo alla navetta Roma-Milano".

A giudicare dalle reazioni della politica del nord una chimera...

"Non è vero. Stiamo lavorando con Sea, Ue, Regione per cercare una soluzione. Ci sono opzioni interessanti. Ma di sicuro non ci sposteremo a Malpensa fino a quando Linate non sarà ridimensionata. Entro due o tre mesi bisognerà arrivare a una soluzione e comunque la prossima stagione estiva sarà ancora basata su Fiumicino".

Non è che i Benetton, soci Cai e Adr, spingono per rimanere nella capitale?

"Noi stiamo gestendo la nostra strategia in assoluta libertà. Senza pressioni politiche o dei soci".

Molti piccoli aeroporti si lamentano di essere stati traditi da Alitalia. Dicono che interi pezzi del paese dopo il taglio al network non riescono più a volare. L'orario estivo cambierà qualcosa?

"Non molto. Avremo qualche frequenza in più. Ma la filosofia del piano resta la stessa. Si devono ottimizzare le quote di mercato. In Italia non ci saranno grandi novità su aeroporti di seconda fascia. Mentre sulle nostre basi (Venezia, Catania, Torino, Napoli, Roma e Milano) potremmo rafforzarci".

Su molte rotte operate in monopolio. Molti temono che ne approfittiate per rialzare i prezzi. Può tranquillizzarci?

"Incontrerò ai primi di marzo le associazioni di consumatori. E li rassicurerò: i nostri prezzi tenderanno a scendere dappertutto. Certo saremo più aggressivi dove dobbiamo difendere le quote. Di sicuro però a oggi non abbiamo aumentato il costo dei biglietti. E dove c'erano due tariffe differenti tra Alitalia ed Air One abbiamo sempre preso la più bassa".

La recessione vi obbligherà a rivedere il piano?

"No, rimane valido. Il 2009 chiudere con un po' più dei 200 milioni di perdita prevista, ma non molto, forse il 10%. Il pareggio arriverà nel 2011 come previsto".

Com'è andata con l'hostess de "Il grande fratello"?

"E' un dibattito che non mi ha appassionato. Ho solo chiesto all'ufficio del personale di applicare le regole, valgono per lei come per chiunque altro. E così è stato".

(e. l.)

(23 febbraio 2009)

Articolo dello stesso Livini sulla situazione di Alitalia, da http://www.repubblica.it/2009/01/sez.../af-23feb.html

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Primo mese difficile per la società subentrata alla vecchia compagnia

La partenza stentata era prevista, e poteva andare anche peggio

Nuova Alitalia, volo a bassa quota

Ritardi, aerei semi-vuoti, tariffe alte

ROMA - Un decollo da brividi, con il 70% dei posti vuoti a metà gennaio. Poi una lenta ma costante ripresa (oggi gli aerei viaggiano pieni, si fa per dire, al 55%). All'orizzonte una strada in salita, complici le turbolenze congiunturali e un mercato che centellina la fiducia ad Alitalia. Il primo mese di vita della nuova compagnia targata Cai è andato in archivio con un bilancio fatto di ombre - inevitabile per quella che in sostanza è una start-up - ma anche con qualche luce.

Le buone notizie: la transizione dalle mani del Commissario straordinario alla nuova proprietà è stata - malgrado tutto - indolore. Gli aerei hanno continuato a volare senza problemi. Anzi. Dopo mesi di scioperi selvaggi, assemblee improvvise e picchetti a Fiumicino, il tasso di regolarità del servizio è del 99% e la puntualità dei voli è salita all'80%. E poco alla volta anche gli aerei stanno tornando a riempirsi.

Le cattive notizie: sul Milano-Roma - da sempre la gallina dalle uova d'oro della Magliana - il traffico è crollato anche per l'avvio del servizio ad Alta velocità. L'hub a Fiumicino per ora non decolla. Con il traffico d'affari da Milano (più redditizio del 20% di quello dalla capitale) che punta su altre compagnie per i voli a lungo raggio. L'integrazione con Air One prosegue a singhiozzo, con qualche disagio per i passeggeri. Il nodo dei prezzi - l'Antitrust ha le mani sostanzialmente legate - è ancora da sciogliere. Mentre il ridimensionamento della compagnia (la nuova Alitalia opera 670 voli al giorno, il 36% in meno di un anno fa) ha lasciato vuoti preoccupanti in alcuni pezzi dei cieli italiani.

I passeggeri. Sul numero dei passeggeri trasportati dalla nuova compagnia pesa come un macigno l'eredità della vecchia Alitalia. Il Commissario Augusto Fantozzi ha consegnato a Roberto Colaninno e Rocco Sabelli la cloche di un'aerolinea che a dicembre aveva perso il 64% dei passeggeri. Nell'ultimo mese del 2008 sui suoi aerei si sono imbarcate 630mila persone (meno della portoghese Tap) contro gli 1,5 milioni di dicembre 2007. La prima settimana di vita dell'era Cai è stata nera, con un coefficiente di riempimento del 30%. Poi poco alla volta le cose sono migliorate: il tasso è salito al 43% a fine gennaio e al 55% negli ultimi sette giorni. I confronti con il 2008, visto l'operativo molto diverso, sono svianti ma per dare un'idea gli aerei 12 mesi fa erano pieni al 62%. Il piano industriale della Magliana prevede il pareggio operativo con il 65% dei sedili pieni.

Le difficoltà, in parte, sono congiunturali. La crisi economica ha messo ko tutto il settore, con il traffico in Europa sceso a dicembre dell'8%. Alitalia però paga la crisi di fiducia ereditata dalla vecchia gestione e sta peggio dei concorrenti. Prendiamo il Milano-New York: nel primo mese d'attività Alitalia ha perso l'82% dei passeggeri (con un load factor calato dal 65 al 26%) mentre gli imbarchi su altre compagnie sono cresciuti del 75%, con un calo dal 52 al 40% del coefficiente di riempimento. A Torino Alitalia ha perso il 43% dei passeggeri a fronte di un taglio del 22% dell'offerta.

Ma le rotte su cui opera in concorrenza - Napoli, Torino, Palermo e Roma - hanno registrato crolli superiori del 50% e tassi d'occupazione tra il 22 e il 43% mentre i rivali (Air Italy, Air Vallée, Blue Express e Windjet) volano più pieni. Sulla tratta Milano-Roma da Malpensa, dove esiste un vero competitor (Easyjet), Alitalia viaggia con 39 sedili pieni su 100 (erano 59 un anno fa) mentre il gruppo inglese ne riempie 61. Morale: la crisi societaria del 2007 ha svuotato in pochi mesi gli aerei della Magliana. E ora la Cai deve lavorare per riconquistarli uno a uno pur operando in sostanziale monopolio su diverse rotte.

L'hub a Fiumicino. L'hub a Roma - se vale a qualcosa un giudizio dopo un mese d'attività - fatica a decollare. Alcuni voli (come il Boston e il Chicago) partono dalla capitale con coefficienti di riempimento deludenti. Non solo. Il traffico d'affari a lungo raggio da Milano dopo il taglio di Malpensa sembra aver privilegiato altre strade e altre compagnie. I bagagli "in transito" su voli a lungo raggio partiti dal capoluogo lombardo e passati per Fiumicino sono crollati del 26% da Linate e del 39% da Malpensa. Lo scenario non è rosa nemmeno per gli altri hub europei ma Parigi, per dire, ha retto molto meglio (-18%), mentre Madrid da Linate ha addirittura superato Roma con un +78%. E i transiti per il Far East con Qatar ed Emirates sono addirittura in netto rialzo.

Regolarità. Forse questo è il capitolo più felice della prima fase della nuova vita di Alitalia targato Colaninno. L'indice di regolarità dei voli dal 13 gennaio ad oggi è del 99,7%, lo 0,5% in più dell'estate 2008, l'ultimo periodo in cui la Magliana aveva operato in condizioni normali. La puntualità nel primo mese Cai è salita di qualche punto oltre l'80%. Scioperi praticamente a zero (e non era scontato visto il clima di incertezza sindacale di dicembre), qualche disagio a Fiumicino ma per problemi che nascono dalla gestione dell'amministrazione straordinaria. Il modello di relazioni industriali auspicato dall'ex numero uno di Telecom - dialogo e disponibilità ma nel rispetto dei ruoli reciproci - sembra per ora funzionare. E già questo è un discreto segno di discontinuità rispetto a quel passato che ha portato la compagnia alla bancarotta.

L'integrazione Alitalia-Air One. E' una delle note dolenti di questa fase di rodaggio. L'unico progetto decollato davvero è l'integrazione dei sistemi per i frequent flyer. Il resto però è ancora abbastanza in alto mare. Restano le livree diverse ma soprattutto i programmi informatici delle due compagnie faticano a dialogare tra di loro. Chi viaggia con una connessione Air One-Alitalia molto spesso è costretto a effettuare un doppio check in e a volte pure a recuperare i bagagli. Cambiare volo da una compagnia all'altra non è un processo automatico. Spesso i prezzi dello stesso volo sono diversi se prenotati dal sito della Magliana e quello Air One. Restano le due sigle differenti (Az e Ap) come quelle di Volare, un modo, dicono i critici, per difendere gli slot, in particolare su Linate e Fiumicino.

I prezzi. E' un capitolo su cui, per ora, è difficile dare giudizi definitivi. Rilevamenti veri non ce ne sono. Molti uomini d'affari dicono che per i voli andata-ritorno in giornata, quelli più utilizzati dalla clientela premium, il costo è cresciuto. Aeroporti di Puglia ha affidato una valutazione a Bain & Co. sull'impatto tariffario della nuova gestione a gennaio. Risultato: la società di consulenza stima in base all'esperienza Ue che i rincari possano arrivare fino al 32%. Ma le valutazioni reali sulle tariffe praticate in queste prime settimane evidenziano prezzi stabili salvo che per il Bari e Brindisi-Fiumicino con aumenti dell'11% e del 19% rispettivamente.

Le certezze sono poche: di sicuro l'integrazione Alitalia-Air One ha moltiplicato le rotte su cui la compagnia opera in sostanziale monopolio. Secondi uno studio Criet-Bicocca la Magliana a fine 2008 aveva una quota di traffico superiore all'80% su 14 delle prime 25 rotte nazionali. Il piano Fenice dà qualche lume in più: punta da qui al 2013 a far salire i ricavi medi per passeggero sulle rotte domestiche - quelle dove in sostanza può fare i prezzi che vuole - da 106 a 110 euro mentre quelle intercontinentali scenderanno da 118 a 107. L'istituto Bruno Leoni ha calcolato che i consumatori rischiano di pagare sulle tratte italiane in cinque anni 2,1 miliardi in più rispetto al tariffario della vecchia compagnia mentre 891 milioni in più si potrebbero spendere sui voli a lungo raggio.

Gli scali dimenticati. L'avvio della nuova Alitalia (in realtà è un'eredità della vecchia gestione) ha rivoluzionato la mappa dei cieli italiani. Il caso Malpensa - dove i passeggeri Alitalia a gennaio sono scesi da 744mila a 78 mila (-90%) - è solo la punta dell'iceberg. Il taglio all'operativo - la compagnia opera con 670 voli alla settimana, il 36% in meno rispetto a un anno fa - ha ridimensionato il servizio su diversi scali. Gli Aeroporti di Puglia hanno un network tagliato del 30% (-28% i passeggeri nel primo mese Cai) e coincidenze molto complesse. Ma anche Parma, Genova e altri scali minori lamentano l'isolamento. Il problema - spiega Domenico De Paola, presidente di Aeroporti di Puglia - è che "tutelarsi attirando nuovi vettori è difficile, anche perché Alitalia non ha ancora presentato l'operativo dell'estate 2009". E tutti aspettano che Colaninno e Sabelli facciano la prima mossa prima di decidere dove mettere nuovi voli.

(23 febbraio 2009)

"All truth passes through three stages. First, it is ridiculed, second it is violently opposed, and third, it is accepted as self-evident." (Arthur Schopenhauer)

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Un po mi vergogno a leggere che Sabelli è un ingegnere :roll: dopo le cagate che hanno fatto con Piaggio e le boiate dette in passato (vedi la castroneria sull' A320) quasi quasi mi vado ad iscrivere a matematica :roll: almeno non c'è gente che squalifica l'intera categoria

Vorrei risentirlo a Giugno e ancora dopo l'estate...vediamo cosa si inventerà quando non avrà più la scusa che "gli aerei sono vuoti eprchè prenotati in mu mese di sfiducia"

 

花は桜木人は武士

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