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FIFA World Cup 2010: Sudafrica


Navarre75

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I Bafana sfiorano l'impresa

Battuta Francia 2-1' date=' entrambe fuori[/size']

Termina 1-2 il match tra Francia e Sudafrica valevole per l'ultimo turno del gruppo A. Al gol di Khumalo al 20' del primo tempo viziato da l'incerta uscita di Lloris su calcio d'angolo segue il raddoppio di Mphela al 36'. La Francia in dieci uomini per l'espulsione di Gourcuff paga la sterilità offensiva del suo reparto d'attacco. Nel secondo tempo i Bleus accorciano le distanze con Malouda servito da Ribery. Entrambe le squadre salutano i Mondiali.

LA PARTITA

"Fate una magia e date tutto contro la Francia". Con queste parole nessuno meglio di Nelson Mandela avrebbe potuto motivare i Bafana Bafana, gli eroi che, "dopati" dall'incoraggiamento del loro grande mentore sono riusciti nell'impresa storica - quanto amara - di battere i Bleus. La Francia, dopo la cacciata di Anelka, gli ammutinamenti dei giocatori, l'anarchia seminata nello spogliatoio da Domenech, e il massacro mediatico doveva almeno tentare di ricucire il rapporto con i tifosi con una vittoria, ma l'esito conferma solo un vero e proprio disastro morale e calcistico.

Il c.t. transalpino lascia in panchina i "pezzi da novanta" Henry, Malouda e il capitano "spione" Evra. Parreira opta per le due punte: Mphela e Parker. Il cambiamento tattico paga alla grande: le offensive del Sudafrica riescono infatti a penetrare con rapidità nelle maglie (comunque lasse) dei francesi. Da un corner di Tshabalala nasce il vantaggio dei Bafana: il centrale Khumalo irrompe in area e approfitta dell'incertezza di Lloris siglando l'1-0. I Bleus si spengono ulteriormente e al 26' si ritrovano anche in inferiorità numerica: gomitata di Gourcuff ai danni di Sibaya, ma il rosso deciso dal colombiano Ruiz è forse esagerato. Passano dieci minuti e il Sudafrica raddoppiano con uno straripante Mphela che concretizza a rete un'azione convulsa in area francese.

L'undici di Parreira comincia la ripresa e va subito alla caccia dei gol necessari all'impresa qualificazione. Minuto 13: Mphela scarica un missile di destro cui Lloris si oppone alla grande, dimostrando - nonostante le lacune in uscita - una grande reattività tra i pali. Nelle file dei Bleus l'unico a rendersi pericoloso è Ribery, il centrocampista del Bayern serve al 25' un pallone in area che Malouda deve solo appoggiare in rete. Il gol affievolisce le speranze dei "Bafana Bafana" che in pieno recupero hanno l'occasione per allungare il vantaggio, ma il tiro a botta sicura di Tshabalala è parato dal portiere dell'Olympique.

Il direttore di gara fischia la fine: svaniscono così i sogni dei padroni di casa, che comunque lasciano il mondiale con orgoglio e grande dignità, sentimenti ormai sconosciuti a questa Francia.

IL TABELLINO

FRANCIA-SUDAFRICA 1-2

Francia (4-3-3): Lloris; Sagna, Gallas, Squillaci, Clichy; Gourcuff, Diarra (38' st Govou), Diaby; Ribery, Gignac (1' st Malouda), Cissè (9'st Henry). All.: Domenech. A disposizione: Carrasso, Mandanda, Reveillere, Planus, Abidal, Evra, Valbuena

Sudafrica (4-4-2): Josephs; Ngcongoa (10' st Gaxa), Mokoena, Khumalo, Masilela; Pienaar, Khuboni (32' st Modise), Sibaya, Tshabalala; Parker (22' st Nomvethe), Mphela. All.: Parreira. A disposizione: Walters, Booth, Thwala, Sangweni, Letsholonyane, Davids, Moriri

Arbitro: Oscar Ruiz (COL)

Marcatori: Khumalo (S), Mphela (S)

Ammoniti: Diaby (F)

Espulsi: Gourcuff (F)

Delusione Francia: le reazioni

Finisce al primo turno il viaggio Bleus

Non usa mezzi termini il quotidiano francese L'Equipe per apostrofare la spedizione mondiale della Francia di Domenech definendoli "patetici e umiliati, capaci solo di rimanere in dieci dopo pochi minuti raccogliendo così una nuova imbarazzante sconfitta". Non viene digerito dunque l'ultimo posto nel Gruppo A anche se il ct uscente Domenech ha "visto una buona squadra, sono deluso e triste ma questa Francia ha un futuro".

"Debacle totale, la Francia esce dalla porta di servizio" titola in apertura "Le Figaro" definendo la sconfitta dei Galletti come una non sorpresa che costringe i francesi a lasciare il Sudafrica con la testa bassa, se non bassissima, lasciando un'immagine negativa a tutti i giovani visto tutto quel che è successo in questi venti giorni nel Continente Nero.

Per "Liberation" invece quello col Sudafrica è stato l'"ultimo fiasco dei Bleus" che hanno messo fine alle speranze di una miracolosa qualificazione nel giro di cinque dannati minuti con l'espulsione di Gourcuff e la rete di Khumalo. Un disastro prevedibile ma non per questo meno doloroso.

Ma su tutto il web si sono scatenati i titoli contro la nazionale francese: dura l'apertura di "Le Monde" che parla di ''squadra a brandelli'' e poi sentenzia: ''Probabilmente la peggior competizione internazionale per la Francia da lungo tempo''. Un'uscita di scena ''con il cappello da asino'' per Yahoo.fr, che nel resoconto della partita descrive una Francia ''battuta, se non umiliata, dal Sudafrica'', con un ''fallimento collettivo completo''. ''L'incubo è finito - sintetizza il sito - il fiasco è totale''. Per concludere con la sentenza di Nouvel Observatour che parla di una Francia ''Senza basi di gioco, senza coraggio che tra insulti e boicottaggio degli allenamenti, la Francia ha forse lasciato la peggior immagine della sua storia''.

Domenech: "Deluso e triste ma la squadra ha un futuro"

"Siamo delusi e tristi, non ci sono spiegazioni", commenta così a caldo l'ormai ex ct Domenech che aggiunge, "ho visto una buona squadra, con generosità e solidità. Io amo la Francia, questa squadra ha un grande potenziale e un buon futuro davanti a me e auguro a chi mi succederà le migliori fortune". Il futuro più prossimo però i Bleus si chiama aeroporto, destinazione Parigi, per un ritorno che non sarà dei più trionfali...

Evra: "I francesi hanno bisogno di sapere la verità"

Patrice Evra, in panchina nel corso del ko con il Sudafrica che ha sancito l'eliminazione della Francia, ha rimandato ai prossimi giorni la sua verità su quanto successo al Mondiale: "Ho troppo rispetto della sofferenza dei francesi per abbandonare tutto. Farò un colloquio e una conferenza stampa nel corso della settimana. Sono venuto a chiedere scusa a tutta la Francia. Non ero in campo oggi senza motivo. Io non sono un bugiardo, io sono un uomo, quindi non voglio mentire. Tutto questo fa male, sono veramente commosso, non nascondo niente, voglio dire la verità. I francesi avranno bisogno di sapere la verità. Sapranno la prossima settimana, il più presto possibile". Il difensore del Manchester United chiude con una promessa: "Rinunceremo a tutti i premi".

Vieira: "Inquietante, ma bisogna voltare pagina""Sento un grande senso di delusione. Può succedere, è già successo nel 2002". Lo ha detto Patrick Vieira, ex centrocampista della Francia ai microfoni della tv francese sull'eliminazione dei Bleus di Domenech dal Mondiale. "È inquietante quello che è successo nei giorni precedenti anche se da fuori è difficile da capire. È la fine di una storia, ma un'altra si sta aprendo", ha aggiunto l'ex calciatore dell'Inter.

Escalettes: "Non capisco come siamo arrivati a questo fiasco"

Arriva anche il pensiero del presidente della Federcalcio transalpina (Fff), Jean-Pierre Escalettes, sulla prematura esclusione della Francia dal Mondiale: "Sono ancora più dispiaciuto per quello che è successo lo scorso fine settimana. Ho pensato a tutti i tifosi, dobbiamo capire come siamo arrivati a questo fiasco. Questo mondo, comunque, non si ferma. Dobbiamo guardare al futuro. Questa ricostruzione sarà nelle mani di Laurent Blanc. Oggi sono triste e non capisco. Si farà il punto una volta che si saranno calmate le acque. Le responsabilità? Tutti saranno chiamati a rispondere e daranno spiegazioni, me compreso. Non è nella mia natura di abbandonare la nave, dobbiamo trovare i responsabili ma si farà con calma e soprattutto non stasera".

22 giugno 2010

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Uruguay e Messico agli ottavi

Vince la Celeste' date=' prima del gruppo A[/size']

Sono Uruguay e Messico le due formazioni del Gruppo A promosse agli ottavi di finale. Al Royal Bafokeng di Rustenburg la Celeste batte 1-0 i nordamericani di Aguirre e si guadagna il primo posto nel girone. Di Suarez al 43' (colpo di testa su cross di Cavani) la rete decisiva. Il Messico dovrebbe ora sfidare l'Argentina, mentre l'Uruguay, a meno di un'incredibile debacle di Messi e compagni contro la Grecia, troverà Corea del Sud o Nigeria.

LA PARTITA

Niente biscotto, dunque. Uruguay e Messico non si ammazzano di fatica, ma fanno sul serio e il successo dell'undici di Tabarez è lì a dimostrarlo. La classifica non cambia e, tutto sommato, rispecchia i valori in campo: il gruppo lo vince l'Uruguay (7 punti), più squadra del Messico e più quadrata di ciascuna delle avversarie. Con la Celeste vola agli ottavi la formazione di Aguirre ed è giusto così. Intanto perché ha battuto la Francia, sulla carta - e solo sulla carta - la più forte del gruppo. Quindi perché, come già si era visto nell'amichevole pre-mondiale contro l'Italia, i messicani hanno una buona identità di gioco e una discreta qualità individuale. Che poi queste qualità li abbiano relegati al secondo posto è tutto sommato un dettaglio.

A Rustemburg, come detto, l'imperativo è in ogni caso non farsi troppo del male. Non che Uruguay e Messico non provino a far saltare il banco, ma ogni iniziativa ha la spinta emotiva di un'amichevole. Dove, per chiarirci, è sempre bello segnare e vincere ma anche il contrario non crea troppi problemi. Sta di fatto che, comunque, qualcosa succede. Succede che Suarez vada vicinissimo al vantaggio uruguayano (7') e che Guardado (22') spolveri la traversa con una fucilata da fuori.

E succede, soprattutto, che una buona iniziativa di Cavani sulla destra premi lo stacco sul secondo palo di Suarez. Sotto di un gol, minuto 43', e con il Sudafrica nel frattempo in vantaggio per 2-0 contro la Francia (la gara finirà poi 2-1), il Messico alza il baricentro per provare a pareggiare una partita che avrebbe dovuto filar via liscia come l'olio. All'8' della ripresa rischia però il secondo cazzottone da Lugano (colpo di testa su punizione di Forlan) e, al 19', spreca con Rodriguez un'occasione incredibile per infilare l'1-1. Il colpo di testa ravvicinato del difensore di Aguirre esce lentamente. Il Messico, invece, sia pure rallentando, innesca la marcia che lo spedisce agli ottavi. Lì, dove con ogni probabilità affronterà l'Argentina, toccherà soffrire. Ma questa è un'altra storia o, se volete, semplicemente la prossima possibilità.

LE PAGELLE

Suarez 7 - Vero, si divora un gol grande così subito subito, però l'occasione se la va a cercare e sulla rete che decide il match è pronto per l'inzuccata vincente. Rapido, rognoso, come da tempo si dice, interessante. Non un fuoriclasse assoluto, ma senza dubbio un ottimo giocatore

Forlan 6,5 - È talmente l'uomo più rappresentativo della Celeste che, potesse, andrebbe a battere i calci d'angolo e correrebbe al centro per ricevere il proprio cross. Insomma, fa tutto, a volte troppo, ma lo fa sempre con intelligenza e grande personalità. Gioca un po' troppo lontano dall'area del Messico limitando, di conseguenza, la propria pericolosità offensiva

Dos Santos 6,5 - Come Suarez senza il gol, nel senso che come l'attaccante uruguayano anche lui ha tecnica, corsa e dribbling. Il limite è il fisico: è leggero, troppo leggero

Lugano 6,5 - Attento dietro, pericoloso davanti. Certo, i messicani non hanno fatto molto per rendergli la giornata difficile, ma lui non ha sbagliato praticamente nulla. Sul colpo di testa di Rodriguez che per poco non trova l'1-1 divide le colpe di un'ingiustificata assenza con il compagno di reparto Victorino.

Blanco 6 - Ha il fisico dell'uomo di mezza età che si presenta armato di scarpette al campetto del villaggio turistico. Il primo pensiero che ti viene è che sia capitato lì per sbaglio. Poi tocca, meglio, accarezza il pallone e capisci perché Aguirre continui a portarselo appresso. Delizioso il lancio per Franco nel primo tempo. Da fermo, ovvio, ma vuoi mettere...?

IL TABELLINO

MESSICO-URUGUAY 0-1

Messico (4-3-2-1): Perez 5,5; Osorio 6, Rodriguez 5,5, Moreno 5,5 (12' st Castro 6), Salcido 6,5; Torrado 6,5, Marquez 6, Guardado 6 (1' st Barrera 6,5); Dos Santos 6,5, Blanco 6 (18' Hernandez 6); Franco 5,5. A disp.: Ochoa, Luis Ernesto Michel, Vela, Aguilar, Juarez, Magallon, Torres, Bautista, Medina, Hernandez. All.: Aguirre

Uruguay (4-3-3): Muslera 6; M. Pereira 6, Lugano 6,5, Victorino 6, Fucile 6; Arevalo 6, Diego Perez 6, Pereira 6 (30' st Scotti sv); Cavani 6,5, Suarez 7 (38' st A. Fernandez sv), Forlan 6,5. A disp.: Castillo, Silva, Gargano, Godin, Eguren, Abreu, Lodeiro, Gonzalez, S. Fernandez, Caceres. All.: Tabarez

Arbitro: Viktor Kassai (UNG)

Marcatori: 43' Suarez

Ammonito: Fucile (U), Hernandez, Castro (M)

Espulsi: - nessuno

22 giugno 2010

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Mondiali: L'Argentina vince ancora

Grecia ko 2-0 e primato a pieni punti

Con un gol di De Michelis e di Martin Palermo l'Argentina completa il suo personalissimo percorso netto chiudendo a pieno punteggio il gruppo B. È stata una partita noiosa e avara di emozioni almeno fino a un quarto d'ora dalla fine quando prima il gol in mischia del difensore e poi il sigillo del "vecchio" attaccante hanno regalato i tre punti all'Albiceleste. La Grecia' date=' mai pericolosa, viene eliminata. Corea del Sud agli ottavi di finale.

Il primo tempo di Grecia-Argentina non entrerà di certo negli annali della storia del calcio, anzi. La partita è noiosa e con poche occasioni tanto che, per vedere un tiro in porta, ma per davvero, ci voglio 17 lunghissimi minuti e una giocata personale del genero di Maradona, al secolo Sergio Aguero. In assenza totale di occasioni degne di nota, di aiuto allora possono essere i numeri che dicono, almeno fino alla mezz'ora, che il possesso palla dell'Albiceleste è del 70%. Insomma, per Messi e compagni (quasi tutti "panchinari" questa sera) la terza sfida del girone è poco più di un allenamento. I greci dal canto loro, non possono far altro che limitarsi a chiudere e ripartire, vista l'impietosa differenza di tasso tecnico. Rehhagel ha preparato per il numero 10 argentino una bella gabbia nel centro del campo e non è un caso, di conseguenza, che i migliori tra gli ellenici siano proprio Papastathpoulos e Karagounis. Insomma, una prima frazione ordinata ma che, visto anche il contemporaneo punto dei sudcoreani, condannerebbe la Grecia al ritorno in patria già al termine dei primi quarantacinque.

E che nella ripresa la musica non cambi lo si capisce subito: al terzo minuto De Michelis si addormenta e il lentissimo Samaras si trova uno contro uno con Burdisso. Dal primo tiro ne scaturisce un rimpallo fortunoso che concede una seconda chance all'attaccante del Celtic a portiere semi-battutto. Fuori. Finiscono qui, di fatto, le velleità greche. L'Argentina, dal canto suo, continua a non dannarsi (non ha alcun motivo per farlo) giocando a ritmi degni di un memorial estivo più che di un Mondiale. Non è un caso insomma, che il gol che apre e chiude la partita arrivi ancora una volta da palla ferma: corner e doppio colpo di De Michelis che prima di testa ("stoppato" da Milito) e poi di piede rompe l'equilibrio e la noia. Si perché da lì in poi, gli uomini di Maradona iniziano a creare tutte quelle palle gol che erano venute a mancare per i precedenti 75 minuti: palo di Messi (sfortunatissimo) e gol di "nonno" Martin Palermo lestissimo a raccogliere una respinta corta di Tzorvas (ancora su tiro di Messi) che scatena la gioia del "Pibe" in panchina.

Insomma, l'Argentina che tanto aveva faticato per arrivare fin qui, si qualifica e lo fa a pieni punti. Maradona, che tanto è stato criticato dall'opinione pubblica mondiale, si leva più di qualche sassolino dalla scarpa. Domenica sera ci sarà il Messico e una nazione continua a sognare.

[b']LE PAGELLE

De Michelis 6 - È solo il gol a regalare la sufficienza al centrale del Bayern Monaco. Basta dire che prima della rete è riuscito nell'impresa di far sembrare Samaras quasi un attaccante. Battute a parte, se c'è un punto debole dell'Albiceleste al momento è proprio la difesa... almeno fino a quando non rientrerà Samuel.

Samaras 5,5 - Di stima. Davvero. La punta del Celtic ha il difficile compito di giocare da solo contro una difesa. Si perché lo schema greco è più o meno "recuperiamo la palla, tiriamo altissimo e lontanissimo e vediamo che succede". Sarà che se lo prende in custodia De Michelis ma a volte riesce anche a combinare qualcosa di buono... almeno fino a quando non deve tirare.

Messi 7 - Il ragazzo è sfortunato. Si muove bene come al solito e appena tocca palla è circondato da almeno 3 energumeni dalle cattive intenzioni. La squadra per 70 minuti si muove a 2 all'ora e da solo non può nulla. Quando anche gli altri cominciano a giocare tira fuori un palo clamoroso e "la bomba" che Tzorvas non trattiene e che Palermo ribadisce in porta. Chissà che gli è passato in quel momento nella testa...

Karagounis 6,5 - Incompreso. La sua partita dura 45 minuti e non si capisce il perché. In avvio non solo è sempre il primo a "prendersi cura" di Messi ma anche l'unico che prova a fare 2 passaggi di seguito anziché tirare lunghissimo. Rehhagel lo sostituisce per Spiropoulous. Bene così...

Otamendi 7 - Entra in pagella perché, sono convinto, sentiremo ancora parlare di questo ragazzo. In patria lo chiamano il nuovo Samuel e lui, a destra, ci va vedere che oltre a saper difendere infondo sa anche spingere. Certo, più grinta che piedi. Certo, non è Maicon... ma se mezzo mondo gli ha già messo gli occhi addosso ci sarà un perché.

IL TABELLINO

GRECIA-ARGENTINA 0-2

Grecia (4-1-4-1): Tzorvas 6,5; Kyrgiakos 6, Papadopoulos 6, Vyntra 6, Torosidis 6 (54' Patsatzoglou 6); Moras 5,5; Tziolis 6, Papastathopoulos 6,5, Karagounis 6,5 (46' Spiropoulous 5,5), Katsouranis 5,5 (54' Ninis 5); Samaras 5,5. A disp.: Chalkias, Sifakis, Seitaridis, Salpingidis, Tziolis, Gekas, Malezas, Kapetanos, Charisteas, Prittas. All.: Rehhagel

Argentina (4-3-1-2): Romero sv; Otamendi 7, Demichelis 6, Burdisso 6, C.Rodriguez 6; M.Rodriguez 6 (63' Di Maria 6), Bolatti 6, Veron 6,5; Messi 7; Aguero 6,5 (76' Pastore sv), Milito 6 (80' Palermo 6,5). A disp.: Pozo, Andujar, Heinze, Higuain, Tevez, Garce, Mascherano, Gutierrez, Palermo. All.: Maradona

Arbitro: Irmatov (Uzb)

Marcatori: 77' De Michelis, 89' Palermo (A)

Ammoniti: Katsouranis (G), Bolatti (A)

Espulsi: - nessuno

22 giugno 2010

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Bossi insinua' date=' la Figc si infuria[/size']

"Slovacchia? Tanto la compriamo"

Le punzecchiature verbali verso la Nazionale provenienti dagli ambienti della Lega Nord stavolta fanno arrabbiare la Figc. A innescare l'ira federali, le dichiarazioni di Umberto Bossi, che invitato a un pronostico per Italia-Slovacchia, ha risposto: "Tanto la partita se la comprano: vedrete che al prossimo campionato ci saranno due o tre calciatori slovacchi che giocano nelle squadre italiane". Dura la replica: "Bossi ha passato il segno".

"Una dichiarazione sconcertante e offensiva - si legge nella nota ufficiale diffusa dal presidente Abete - Questa volta e in questo momento, il senatore Umberto Bossi ha passato il segno". Un'altra tappa, la prima ad assumere toni così roboanti, nella campagna anti-azzurra condotta dal partito del Carroccio, che prima tramite il figlio del Senatur, Renzo ("Non tiferò Italia ai mondiali") e quindi tramite l'emittente di casa, Radio Padania, con tifo contro l'Italia nel match contro il Paraguay, ha scatenato fior di polemiche. Lippi, interrogato a questo proposito, aveva invitato i giornalisti a non rivolgere certe domande, "a non scendere così in basso": stupisce che l'abbia fatto la Federazione. Ma la pazienza, onestamente, alla lunga si può anche perdere.

22 giugno 2010

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Il fiasco dei Bleus è diventato un affare politica in Francia , per non dire una affare di Stato .

Davvero dal 1998 , gli francesi sono diventati stupidi con il calcio .

Io , non mi aspettavo a uno miracolo dei "bleus" , basta di vedere il camino difficile per ottenere la sua qualifica per il Mondiale 2010 ... Hanno avuto bisogno d'uno goal firmato della mano di Henry per vincere contro Eire .

Ora aspetto di vedere che farà l'Italia ...

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Bossi si scusa con la Nazionale

"Solo una battuta. Scherza coi fanti..."

Umberto Bossi mette fine (o perlomeno ci prova) alla polemica esplosa martedì sera dopo le sue frasi ("Tanto la comprano") a proposito di Italia-Slovacchia: "Chiedo scusa alla nazionale azzurra' date=' stavo davvero soltanto scherzando - ha dichiarato il Senatur - Era una semplice battuta con i miei deputati, subito dopo la fine di una giornata di lavori parlamentari. Scherza coi fanti, ma lascia stare i santi. E la Nazionale è un santo..."

A chi gli chiede se domani l'Italia vincerà contro la Slovacchia, Bossi replica: "Secondo me, sì".

Ma se il leader maximo della Lega cerca di mettere una pietra sopra al caso, i suoi adepti lanciano ancora qualche frecciata in direzione della Nazionale. Ci pensa Matteo Salvini, eurodeputato della Lega Nord e voce "storica" di Radio Padania spiega al sito Affaritaliani che, in caso di eliminazione azzurra, reagirebbe con totale disinteresse. Se l'Italia passa bene, se non passa bene lo stesso", afferma Salvini.

E se ai Mondiali ci fosse la Padania, chiedono da Affaritaliani? "Ah beh..., ah beh..., ah beh... mi si risveglierebbero orgogli ormai sopiti. I nostri ascoltatori? Cinquanta e cinquanta, stando alle telefonate e ai messaggi che riceviamo sono equamente distribuiti. C'è una quota azzurra e una quota dell'altra sponda".

Salvini, poi, rincara la dose: "Poi la Slovacchia è un paese figlio di una secessione tranquilla, pacifica e democratica. Quindi sicuramente risulta più simpatica rispetto ad altri stati. Ricordo a Fini che la Slovacchia esiste. E se quindici anni fa fosse andato in Cecoslovacchia avrebbe fatto la stessa figura che sta facendo oggi da queste parti, visto che tra quindici anni ci sarà anche la Padania. Vabbè, problemi di Fini".

23 giugno 2010

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Inviato (modificato)
Defoe-gol' date=' Inghilterra agli ottavi[/size']

È seconda nel gruppo C, Slovenia fuori

Serviva la vittoria, dopo due pareggi. E vittoria è stata. A Port Elizabeth l'Inghilterra batte 1-0 la Slovenia con un gol di Defoe, schierato titolare da Capello per la prima volta al Mondiale, e passa agli ottavi come seconda del gruppo C dietro gli Stati Uniti (1-0 sull'Algeria). Dopo le difficoltà iniziali, è monologo inglese e Handanovic fa i miracoli negando il raddoppio a Defoe, Gerrard, Terry e Rooney (tiro deviato sul palo).

LA PARTITA

Dopo due deludenti pareggi, all'Inghilterra serve una vittoria per non salutare già il Mondiale. E Capello contro la Slovenia attua un paio di cambi per dare la scossa a una squadra finora senza anima. Dentro il bomber del Tottenham Defoe per un improponibile Heskey; sulla fascia di destra c'è Milner al posto di Lennon. Al centro della difesa turnover obbligato per la squalifica di Carragher: Upson fa coppia con Terry. Panchina per Joe Cole, acclamato dalla stampa inglese: Sir Fabio non si lascia influenzare.

E a guardare i primi 45' le scelte danno ragione a Capello perché il gol di vantaggio con cui la Nazionale dei Tre Leoni conduce 1-0 arriva proprio sull'asse Milner-Defoe: è il 23' quando dalla destra arriva un cross perfetto per l'attaccante che infila Handanovic. Una rete che è 'manna' per l'Inghilterra, fino a quel momento contratta e bloccata psicologicamente. Merito anche della Slovenia, che pressa i portatori di palla inglesi e li costringe all'errore. E in avanti Birsa prima e Ljubijankic poi scaldano le mani a James. Una volta trovato il gol, l'Inghilterra cambia volto e il gioco si fa fluido. Ma è dall'out di destra che arrivano le cose migliori mentre in mezzo Lampard e Barry sono tagliati un po' fuori dalla manovra. E il raddoppio è questione di pochissimo perché Handanovic compie il doppio miracolo prima su Defoe e poi su Gerrard.

Comincia la ripresa ed è monologo dell'Inghilterra, alla ricerca del gol della sicurezza. L'imprecisione (Defoe) e la giornata di grazia di Handanovic (miracolo su colpo di testa ravvicinato di Terry e conclusione di Rooney deviato sul palo) negano però il 2-0. Ma il pericolo è dietro l'angolo perché, su un errato disimpegno di Barry, la Slovenia va vicinissima al pareggio. Ci pensa Johnson a murare sul tiro di Birsa. Capello manda in campo l'acclamato Joe Cole per Rooney, Kek risponde mandando in campo un'altra punta, Matavz per Kirm. E la Slovenia va all'arrembaggio finale ma senza successo. E lo 0-1 la qualificherebbe come seconda ma da Pretoria arriva la doccia fredda: il gol degli Stati Uniti condanna infatti la Slovenia all'eliminazione, con l'Inghilterra che a parità di punti con gli Usa passa al secondo posto.

LE PAGELLE

Handanovic 7,5 - Se l'Inghilterra riesce a fare un solo gol è merito del portiere dell'Udinese, che prende tutto: fa il Superman sui tentativi di Defoe e Gerrard, si immola sulla testata di Terry, poi ci arriva con la punta delle dita quel tanto da deviare sul palo la conclusione di Rooney.

Defoe 7 - Capello lo mette dall'inizio e l'attacco inglese ha un altro peso. Tempismo perfetto in occasione del gol (il 12° in Nazionale) e in generale buon movimento. Si mangia il 2-0 spedendo fuori di esterno. Tutt'altra cosa rispetto a Heskey.

Milner 7 - Inizia in sordina, perdendo puntualmente il duello uno contro uno. Ma è soltanto questione di 'ambientamento'. Perché fornisce l'assist a Defoe e poi dalla sua parte arriva una pioggia d'oro di cross. Non un fulmine in velocità ma preciso: di qualità e di quantità.

Rooney 6,5 - Non è il miglior Rooney, quello che fa la differenza e che là davanti è una forza della natura. Lotta, a inizio gara offre una gran palla a Gerrard (anticipato), prende il palo. Ma al giocatore che tutti conosciamo manca il colpo in più, la stoccata decisiva.

Jokic 5 - Resiste 20 minuti, chiudendo bene su Milner. Poi il numero 16 di Capello mette le ruote sulla fascia destra e il difensore del Chievo non la vede più.

IL TABELLINO

Slovenia-Inghilterra 0-1

Slovenia (4-4-2): Handanovic 7,5; Brecko 5,5, Suler 5, Cesar 5, Jokic 5; Birsa 6, Koren 5, Radosavljevic 5, Kirm 5 (34'st Matavz sv); Ljubijankic 5,5 (17'st Dedic 5), Novakovic 5. A disposizione: J.Handanovic, Seliga, Dzinic, Ilic, Pecnik, Krhin, Filekovic, Komac, Stevanovic, Mavric. Ct.: Kek.

Inghilterra (4-4-2): James 6,5; Johnson 6,5, Upson 6, Terry 6,5, A.Cole 6; Milner 7, Lampard 5,5, Barry 5, Gerrard 6; Defoe 7 (40'st Heskey sv), Rooney 6,5 (27'st J.Cole sv). A disposizione: Green, Hart, Dawson, Lennon, Crouch, Warnock, Wright Phillips, Carrick. Ct.: Capello.

Arbitro: Stark (GER)

Marcatori: 23' Defoe (I)

Ammoniti: Jokic, Birsa, Dedic (S), Johnson (I)

Espulsi: - nessuno

23 giugno 2010

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Modificato da Navarre75

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Stati Uniti all'ultimo respiro

Donovan al 92': Algeria ko e ottavi

Un gol di Donovan al 92' porta gli Stati Uniti agli ottavi di finale. Dopo un match incredibile' date=' contraddistinto da ripetuti errori sotto porta, a Pretoria l'Algeria viene sconfitta 1-0 e torna a casa. Dopo Camerun, Sudafrica e Nigeria, si tratta della quarta eliminazione per un'africana. Svanisce così il sogno della Slovenia che fino all'ultimo, nonostante l'1-0 subito dall'Inghilterra, sognava la qualificazione.

[b']LA PARTITA

Nemmeno Bill Clinton , seduto in tribuna a fianco a Sepp Blatter, ci credeva più. Gli States staccano il biglietto per gli ottavi di finale all'ultimo respiro. Quando tutto, ormai, sembrava perduto, una discesa da destra di Altidore (fin qui irritante) consegna a Donovan il pallone-qualificazione: M'bholi anticipa Dempsey ma non trattiene il pallone. Per l'esterno dei Los Angelse Galaxy è un gioco da ragazzi scaraventare in rete l'1-0 e correre ad esultare con un'intera nazione.

Se la sono proprio meritata, gli Stati Uniti. Gli uomini di Bradley, eccetto i primi minuti, hanno sempre spinto come forsennati a caccia della vittoria. Pochi calcoli, a Pretoria. Le squadre hanno necessariamente bisogno dei tre punti e si vede. Un gioco rapido, fresco, intenso, vivace: si assiste a questo nei primi 45 minuti. Stati Uniti e Algeria si affrontano a viso aperto, senza paura di perdere. Partono forte le volpi del deserto: passano 20 secondi e Matmour ci prova subito con un destro al volo che finisce alto. Al 6' arriva la grande occasione per i nordafricani: lancio da metacampo, De Merit liscia clamorosamente in mezzo all'area e per poco non ne approfitta Djebbour, che di destro spedisce lo Jabulani sulla traversa. Trascorre solo un giro di lancette e Gomez (Usa), risponde con un destro da fuori ben parato da M'bholi.

I ritmi sono elevati. Si gioca senza sosta. Non esiste un solo attimo di tregua per le difese, costantemente sotto pressione. E a furia di spingere, si sa, prima o poi l'errore della retroguardia arriva: minuto 20, svarione difensivo degli algerini che regalano una palla d'oro a Gomez, il centravanti statunitense si fa respingere da M'bholi, la palla finisce a Dempsey che insacca facile facile. Non è d'accordo De Bleeckere, che su segnalazione del guardalinee fischia un dubbio fuorigioco. Tutto da rifare, insomma. Anche perché nel frattempo ha segnato Defoe per l'Inghilterra. I tre punti, dunque, diventano vitali anche per gli States. Le occasioni, da qui in poi, fioccano periodicamente. Due su tutte: la prima al 35', con Dempsey, che viene fermato ancora una volta dall'estremo difensore algerino. La seconda due minuti più tardi, quando Altidore spara in tribuna da due passi.

La partita riprende in maniera più soft. L'orizzonte "ottavi di finale" comincia a farsi sentire a inizio secondo tempo, soprattutto dalle parti dei nordamericani (i favoriti) che sembrano un tennista cui viene il braccino. Al 57' Dempsey, ancora lui, da centro area coglie un palo clamoroso, la palla gli ritorna tra i piedi ma la successiva ribattuta (di sinistro) è da film horror. L'Algeria, con la testa, sembra già fuori dal Mondiale. Gli uomini di Saadane non mollano la partita e rimangono ben ordinati in campo, però dalle parti di Howard non si vedono mai. Si vede, eccome, la nazionale a stelle e strisce, che nel giro di tre minuti (dal 65' al 68') va vicinissima al vantaggio con Buddle e Feilhnaber.

Gli ultimi minuti degli Usa, d'assalto, sono dominati dalla tensione e dalla confusione. Fino all'urlo liberatorio di Donovan che spedisce all'inferno la Slovenia. Finisce qui anche l'avventura dell'Algeria (terza apparizione al mondiale dopo quelle dell'82 e dell'86). Dopo Camerun, Sudafrica e Nigeria, cade un'altra africana.

LE PAGELLE

Dempsey 6,5: grande dinamismo, sempre nel vivo della manovra, però sbaglia troppo sotto porta. Se gli Usa soffrono fino all'ultimo, è anche colpa dei gol che si mangia.

Donovan 8: non si vede mai o quasi mai. Giudicassimo la sua partita, meriterebbe un 6. Il calcio, però, vive di episodi . E quello che succede al al 92' è decisivo. Scaraventa in rete il gol qualificazione...Serve altro?

Altidore 6,5: partita irritante. Ha fisico e tecnica, e si vede. Peccato che non sfrutti mai le sue doti, intestardendosi con continue azioni personali che non portano a nulla. A due minuti dall'imbarco per gli States, decide di passare la palla e tutti sappiamo com'è andata a finire.

M'bholi 7,5: tiene in piedi l'Algeria fino a due minuti dal termine. Senza i suoi miracoli, sarebbe finita in goleada.

IL TABELLINO

STATI UNITI-ALGERIA 1-0

Stati Uniti (4-4-2): Howard 6, Cerundolo 5,5, De Merit 5,5, Bocanegra 6,5, Bornstein 5,5 (35' st Beasley); Donovan 8, M. Bradley 7, Edu 6 (19' st Buddle 6), Dempsey 6,5; Altidore 6,5, Gomez 5 (1'st Feilhaber 6). A disp.: Guzan, Hahnemann, Onyewu, Spector, Torres, Holden, Clark, Findley, Goodson. All.: B. Bradley

Algeria (3-4-2-1): M'bholi 7,5, Bougherra 6,5, Halliche 5,5, Yahia 5; Kadir 7, Yebda 6, Lacen 5, Belhadj 6,5; Ziani 5,5 (24'st Guedioura sv), Matmour 6,5 (40' st Saifi); Djebbour 6 (21' st Ghezzal 6). A disp.: Gaouaoui, Chaouchi, Laifaoui, Medjani, Mansouri, Belaid, Abdoun, Mesbah, Boudebouz, . All.: Saadane.

Arbitro: De Bleeckere (Belgio)

Marcatori: 92' Donovan

Ammoniti: Yebda (A); Altidore (S); Yahia (A);

Espulsi: Yahia

23 giugno 2010

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Passare per idiota agli occhi di un imbecille è voluttà da finissimo intenditore. - Georges Courteline -

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L'Australia ci mette il cuore' date=' 2-1[/size']

Ko la Serbia, ma entrambe sono fuori

Non serve la vittoria dell'Australia per 2-1 contro la Serbia nell'ultima gara del girone D per passare agli ottavi di finale. Ma la vera delusione è proprio la squadra di Stankovic. Il vantaggio della squadra di Verbeek si concretizza al 24' del secondo tempo con Cahill e quattro minuti dopo raddoppia con Holman. La Serbia accorcia le distanze con Pantelic che nel finale si mangia clamorosamente il gol del pari.

LA CRONACA

I primi trenta minuti di gioco vedono la Serbia sempre e costantemente in avanti. C'è una qualificazione da conquistare e non si può babbiare. Ed è Krasic (l'uomo che la Juve tenta ancora di portare a Torino) che ingrana subito la quinta alla sua nazionale. Si inserisce e mette scompiglio nella retroguardia australiana. Ma gli assalti sono tutti vani. I serbi continuano con la loro foga da gol con Kuzmanovic, Ivanovic e Zigic. Ma niente. Schwarzer è una roccia "fetente" che non si rompe manco con le picconate.

L'Australia, dormiente fino a quel momento, alza la testa e comincia a capire che forse si stanno giocando i Mondiali e un'uscita con onore sarebbe importante. Gli ultimi 15 minuti gioco, infatti, sono tutti di marca Wallabies. E nella ripresa i gialloverdi fanno meglio. Saltellano qua e là come i famosi cangurotti e schiacciano la manovra degli uomini di Antic. Che piano piano scivolano nel baratro della paura andando in confusione totale.

L'Australia così ne approfitta e in men che non si dica si trova subito in vantaggio, prima con Cahill e 4 minuti dopo con Holman. La Serbia è stesa al tappeto, suonata come un pugile all'ultimo respiro. Non reagisce, resta a guardare il bel gioco di coach Verbeek.

L'acuto, però, c'è... quello che fa sperare i tifosi. Quando, infatti, arriva il gol del nuovo entrato Pantelic la gara si riaccende. Ed esplode nel recupero prima quando Cahill colpisce nettamente di mano in area e poi quando ancora Pantelic non ricorda come si fa gol e lancia oltre la traversa la vera occasione per passare agli ottavi. Il tempo è però tiranno e la Serbia, a braccetto con la stessa Australia, saluta il Mondiale.

LE PAGELLE

Cahill 6,5 Signor "croce e delizia". Se da un lato, infatti, porta in vantaggio la sua Australia, dall'altro rischia di regalare alla Serbia il rigore della qualificazione. La fortuna gli da una mano... anzi un braccio.

Schwarzer 6,5 Nel primo tempo è lui il vero anti-Serbia. Quando si suoi compagni sono assopiti ci mette sempre una pezza. Ma sul gol di Pantelic si unisce all'allegra combriccola delle "papere".

Bresciano 6 È sempre il motore furioso della sua squadra, ma poteva (e doveva) far di più.

Stankovic 5,5 Non brilla la sua stella. È il vero campione di questa nazionale nel momento decisivo ha lasciato che gli eventi prendessero il sopravvento. Male, insomma.

Pantelic 5 Raramente a un giocatore che va in gol si dà una insufficienza. Ma stavolta siamo stati sin troppo generosi. Il gol mangiato (con parecchio appetito) nel finale è da "schiaffi", tutti virtuali.

Jovanovic 6 Piace all'Inter e a Benitez in particolare, ma scivola con tutta la sua squadra nell'oblio del secondo tempo. Nel primo era stato decisamente in vena.

IL TABELLINO

AUSTRALIA-SERBIA 2-1

Australia (4-4-1-1): Schwarzer 6,5; Wilkshire 6 (36' st Garcia sv), Neill 6, Beauchamp 6,5, Carney 6; Emerton 6, Culina 6, Valeri 6 (21' st Holman 7), Bresciano 6 (21' st Chipperfield 6,5); Cahill 6,5; Kennedy 6,5. A disp.: Federici, Galekovic, Milligan, Grella, Jedinak, Vidosic, Kewell, Rukavytsya, Garcia. All.: Verbeek.

Serbia (4-4-2): Stojkovic 6; Ivanovic 6, Lukovic 5,5, Vidic 5,5, Obradovic 6; Kuzmanovic 6 (32' st Lazovic 6), Krasic 6,5 (2' st Tosic6), Stankovic 5,5, Jovanovic 6; Ninkovic 5,5, Zigic 5 (22' st Pantelic 5). A disp.: Isailovic, Djuricic, Rukavina, Subotic, Kacar, Milijas, Kolarov, Petrovic, Mrdja. All.: Antic

Arbitro: Larrionda (Uru)

Marcatori: 23' st Cahill (A), 28'st Holman (A), 39' st Pantelic (S)

Ammoniti: Lukivic (S), Beauchamp (A), Wilkshire (A), Ninkovic (S), Emerton (A)

Espulsi: - nessuno

23 giugno 2010

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Germania' date=' missione compiuta[/size']

Ghana battuto, ottavi per entrambi

Con un gol di Ozil al 12' della ripresa (sassata di sinistro sotto l'incrocio), la Germania batte il Ghana 1-0 e si guadagna il primo posto nel gruppo D e l'ottavo di finale contro l'Inghilterra di Fabio Capello. Va paradossalmente meglio all'ultima africana rimasta nei Mondiali: grazie al successo dell'Australia sulla Serbia (2-1), le "Black Stars", seconde del girone, se la dovranno vedere nel prossimo turno con i più abbordabili Stati Uniti.

LA PARTITA

Tutti felici, insomma. Anzi, per dirla come sembra, di felice c'è quasi solo il Ghana. Che perde, passa un brutto quarto d'ora (quello finale) a fare conti in panchina sulle possibilità di qualificazione ma, a conti fatti, si trova un ottavo decisamente migliore di quello di Loew e sicuramente alla sua portata. Sta di fatto che l'ultima africana rimasta in corsa per i Mondiali ha un'occasione grande così di fare strada. Mentre la Germania, giustamente prima del gruppo, si troverà a incrociare i guantoni con l'Inghilterra in una sfida che, oggi, non ha favoriti.

Perché, vittoria a parte, la nazionale tedesca ha messo in mostra, anche contro il Ghana, gli stessi pregi e gli stessi difetti di tutto il Mondiale. Dalla cintola in su è una formazione temibile, veloce, talentuosa e frizzante. Da centrocampo in giù, specie sul versante di Lahm e Mertesacker, mette i brividi. E da quelle parti, contro l'Inghilterra, si muoverà Rooney. Roba grossa, insomma. D'altro canto, però, Loew potrà contare sul rientro di Klose (anche se Cacau, rapido e più dinamico, non è una soluzione da escludere a priori) e potrà, soprattutto, contare su Ozil, sempre fondamentale nell'ultimo passaggio e, finalmente, decisivo anche in zona gol. È la sua sassata a inizio ripresa che schianta una partita fin lì equilibrata o, piuttosto, sbilanciata dalla parte del Ghana.

Fino al gol tedesco sono infatti gli africani ad avere le occasioni migliori: al 14' Gyan è fermato da Schweinsteiger un attimo prima di battere a rete da posizione favorevolissima; al 24' è sempre lo stesso attaccante delle Black Stars a temporeggiare troppo vanificando un'opportunità favorevolissima; al 26' ci vuole un intervento di Lahm sulla linea per ricacciare nella gola del solito Gyan l'urlo del gol; al 5' della ripresa, infine, Asamoah, a tu per tu con Neuer, si fa ipnotizzare dal portiere tedesco e fallisce il vantaggio. Prima e dopo c'è solo Ozil. Che nel primo tempo sbaglia il più facile dei gol e, come detto, nella ripresa colpisce e affonda il Ghana. Cui, per fortuna, il salvagente che vale gli ottavi è lanciato dall'Australia.

LE PAGELLE

Muller 7 - Loew insiste a piazzarlo sulla fascia destra e lui, senza fiatare, obbedisce al ct e va su e giù sulla fascia piazzando al centro un cross dopo l'altro. La dedizione è commovente.

Mertesacker 4,5 - Dalla sua parte il Ghana passa che è un piacere. Assistito da Lahm, che in difesa è quel che è, passa una serata d'inferno.

A. Ayew 6,5 - Primo tempo sontuoso passato a far impazzire il fratellino del compagno Boateng. Guizzante, punta l'avversario e trova il fondo. Bel giocatorino.

Annan 6,5 - Titic e titoc senza grossi lampi di genio, ma con il genio del regista attento a dettare i tempi della squadra.

Schweinsteiger 7 - Piazzato davanti alla difesa randella tutto quello che gli passa a tiro e, già che c'è, si dà da fare anche in fase di costruzione.

IL TABELLINO

GHANA-GERMANIA 0-1

Ghana (4-1-4-1): Kingson 6; Paintsil 6, John Mensah 6, Jonathan Mensah 6,5, Sarpei 5,5; K. Boateng 6,5, Annan 6,5, Asamoah 6; Tagoe 5,5 (18' st Muntari 5), D. A. Gyan 6 (36' st Amoah sv), D. Ayew 6,5 (47' st Adiyiah sv). A disp.: Agyei, Ahorlu, Vorsah, John Mensah, Inkoom, D. Boateng, Appiah, Muntari, A. Ayew, Addy, Abeyie. All.: Rajevac

Germania (4-2-3-1): Neuer 7; Lahm 6, Mertesacker 4,5, Friedrich 6, J. Boateng 5,5 (22' st Jansen sv); Khedira 6,5, Schweinsteiger 7 (36' st Kroos sv); Muller 7 (23' Trochowski 6), Ozil 6,5, Podolski 6; Cacau 6. A disp.: Wiese, Butt, Aogo, Tasci, Kiessling, Badstuber, Marin, Gomez. All.: Loew

Arbitro: Simon (BRA)

Marcatori: 12' st Ozil (GE)

Ammoniti: D. Ayew (GH), Muller (GE)

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