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Fiat: scommessa sulla ristrutturazione


Guest fabvio

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E' indubbiamente una storia di ristrutturazione, anzi la storia di ristrutturazione del settore auto. Direi che continua ad essere il cavallo di battaglia del momento": è questo il primo commento che espone il responsabile investimenti di un importante istituto finanziario, che preferisce rimanere anonimo. "Sull'andamento nel breve", continua "ha indubbiamente pesato la notizia che la divisione americana Cnh, produttrice di macchine agricole e ramo che ha continuato a creare non pochi problemi al gruppo del Lingotto, ha riportato buoni dati sulle vendite. Inoltre è possibile che ci fosse un po' di scoperto sul titolo e che stia rientrando". "I nuovi modelli", prosegue l'intervistato, "hanno poi permesso a Fiat Auto (Milano: FIA.MI - notizie - bacheca) di riconquistare quote di mercato in Europa, in un contesto generale piuttosto difficile e che vede soltanto Peugeot (Parigi: FR0000121501 - notizie) reggere le proprie posizioni. Ma è indubbiamente Fiat la storia di ristrutturazione su cui si sta scommettendo, anche perchè devono arrivare nuovi modelli nei prossimi mesi, mentre alcuni concorrenti stanno mostrando problemi con le nuove uscite oppure pare stiano ritardando le uscite delle novità". Riguardo al bond in scadenza nel prossimo marzo "non sussistono particolari aspettative di preoccupazione, anche in virtù dell'aumento di capitale eseguito l'anno scorso a 5 euro che ha portato liquidità in cassa". E' indubbio quindi che Fiat stia vivendo un momento cruciale che potrà determinare il proprio futuro. La chiosa è sugli investimenti dei gestori che - dice l'esperto - "potrebbero essere ancora un po' sottopesati su Fiat, in particolar modo quelli esteri, anche se su questo punto le certezze sono un po' venute meno da un mese circa, da quando cioè Borsaitalia ha impedito agli investitori istituzionali la visione dei codici controparte, ossia dell'identità di chi stava commerciando un determinato titolo".

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:idea:

proprio stamane, alla vista di una serie 5, mi domandavo come bmw possa essere un gruppo tanto solido (oserei dire florido), e fiat in seria difficoltà, finanziaria e di mercato. su due piedi e senza pretesa di esaustività, mi pare di poter dire che, in maniera del tutto fisiologica, il mercato stia premiando la specializzazione, ossia quelle case che eccellono in alcuni segmenti/tipologie di auto, diversificano e innovano, ma sempre nell'ambito di una mission e di una vocazione aziendale ben definite. rispondono a questo modello di business bmw, ferrari, porsche, jaguar, smart etc.

al tempo stesso, sembrano in difficoltà i costruttori generalisti: fiat, vw, ma anche renault e altri fanno sforzi erculei per stare al passo. in sintesi, ed esemplificando, appare difficile riuscire a sostenere una mole di investimenti che renda un generalista competitivo (motori, ricerca e innovazione) sui segmenti a e b, ma anche capace di fare auto di lusso al livello di MB o sportive al livello bmw. forse si tratta solo di una eccessiva dispersione di risorse nonchè della non chiara definizione della missione aziendale. il nostro sogno di una fiat che competa con vw, renault e psa, di un'alfa al livello di bmw e/o porsche (vd brera, 8c) o di una lancia che respinga gli attacchi di MB, jaguar et alii appare semplicemente un nonsenso industriale. Da cui necessità di focalizzazione per non subire un ridimensionamento.

Aspirante guidatore di una Spider Lancia, in grado di ripiegare su una Spider Alfa.

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al tempo stesso, sembrano in difficoltà i costruttori generalisti: fiat, vw, ma anche renault e altri fanno sforzi erculei per stare al passo.

"Every time I see an Alfa Romeo pass by, I tip my hat" -- Henry Ford

- 2003 Volvo S60 D5 (201.000 km)

- 1988 Lancia Delta HF Turbo (125.000 km)

- 1987 Austin-Rover Montego Estate 1.6 HL (290.000 km)... and still roaring

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al tempo stesso, sembrano in difficoltà i costruttori generalisti: fiat, vw, ma anche renault e altri fanno sforzi erculei per stare al passo.

Tra l'altro, sono in difficolta` quelle case che - a quanto mi appare - meno hanno mantenuto una certa continuita` dell'immagine di marca. BMW e Mercedes, per esempio, hanno trovato un connubio di innovazione e tradizione che e` stato abbastanza premiato.

Certo, c'e` una pleteora di ulteriori motivi perche` quello va meglio di quell'altro... ma non lo vedrei solo in un fatto di marche generaliste (che non riescono a spuntare prezzi elevati) e non.

guarda.... il discorso è questo

la difficoltà stà nel riuscire a crescere poco quando crescere sarebbe possibile.... per evitare di trovarsi in difficoltà nei periodi di crisi..... a mantenere i volumi dettati dalla cresciata

è un equilibrio affascinante e difficilissimo da centrare........

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