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Ducati Desmosedici stradale: lo sviluppo continua


Guest DESMO16

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Guest DESMO16
Procede con lo sviluppo il progetto Ducati. Al banco prova

l'esclusivo motore V4. La moto sarà pronta fra un anno esatto

Si avvicina il debutto della SuperDucati, la Desmosedici RR, ossia la MotoGp di Capirossi adattata all'uso stradale. L'annuncio che il "mostro" si farà è stato dato ufficialmente al "popolo Ducatista" in occasione del World Ducati Week 2004, lo scorso maggio, e ora il progetto Desmosedici RR sta proseguendo con lo sviluppo. Il nuovo motore desmodromico a quattro cilindri ad L, che equipaggerà la prima, vera, Racing Replica MotoGP, da qualche settimana è già al banco prova del reparto R&D Ducati per i primi test di affidabilità e durata.

In particolare, il propulsore della Desmosedici RR, sta affrontando prove "in motoring" e prove "in firing", volte a testare la durata e la resistenza dei singoli componenti sottoposti alle sollecitazioni derivanti dall'elevata potenza che il motore sarà in grado di sviluppare.

Ma che rimane della moto di Capirossi in quella di serie? Abbastanza: la tradizionale distribuzione desmodromica Ducati, il quattro cilindri ad L da 989 cc, le quattro valvole per cilindro, gli alberi a camme guidati da una cascata di ingranaggi, il cambio a sei marce integralmente estraibile, oltre all'utilizzo di materiali e leghe pregiati, come alluminio fuso in terra per carter e teste, titanio per bielle e valvole, magnesio per i coperchi motore. Il debutto ufficiale è atteso per il novembre 2005, mentre la consegna della prima moto avverrà durante il WDW 2006.

..beato chi se la potrà permettere perché costerà 50.000.000 €..

Lapo o Taurus?

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Guest DESMO16
..beato chi se la potrà permettere perché costerà 50.000.000 €..

Lapo o Taurus?

50 MILIONI di euro??? sei sicuro?

:oops: qualche zero di troppo.. :lol: :

50.000 euro

..scusate..

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Guest DESMO16

06.jpg

“Vogliamo costruire un sogno” esordisce Domenicali “vogliamo mettere tutti in condizione di poter assaporare le emozioni che una vera moto da corsa trasmette.

Per dirla tutta, vorremmo costruire una MotoGP silenziata e con i fari”. Un’operazione di queto tipo è davvero possibile?

Chiaramente dovendo rispettare limiti ben defi niti dalla legislazione, ma anche dal prezzo della moto, non si può replicare in maniera perfetta la moto da corsa. Ma forse si può trasmettere il cuore, l’emozione che una MotoGP possiede, in una versione omologata, pur se esclusivissima. A cosa si è dovuto giocoforza rinunciare? “Premettiamo che le nostre moto sono e rimarranno bicilindriche, è il

motore in cui crediamo sia per la strada sia per le gare delle derivate di serie. Tornando al Desmosedici, precisiamo che alcune soluzioni racing non sarebbero ef- fi caci su una moto da strada, per quanto sportiva. In più, non dimentichiamo che la Desmosedici in vendita non dovrà percorrere in piena affi dabilità solo i 700 km previsti per ogni gara, per cui tolleranze, lavorazioni meccaniche, materiali e componenti in generale devono essere pensati nell’ottica di una moto che vada forte, ma che duri nel tempo. La cosa importante è che le soluzioni principali del motore da corsa sono state mantenute totalmente: durata e distribuzione degli scoppi (asimmetrici, il cosiddetto Twin Pulse), la distribuzione con comando ad ingranaggi, inclinazione dei condotti e fl uidodinamica generale saranno le stesse tra i due modelli. Ovviamente il comando desmodromico delle valvole verrà mantenuto sulla Desmosedici stradale, è il plus tecnologico di tutte le Ducati”.

Quindi la moto stradale sfrutterà soluzioni racing come gli iniettori sopra farfalla, dispostivi antisaltellamento meccanici ed elettronici, e quant’altro si sfrutta in pista?

“L’idea è di trasferire sulla moto da strada tutto ciò che serve, ma senza attingere alle, come le chiamo, bufale di marketing. Non ci saranno gadget inutili, per cui se l’antisaltellamento durante i test evidenzierà un miglioramento delle prestazioni verrà montato, altrimenti no. Una delle nostre regole è la KISS Rule, che sta perKeep It Simple and Stupid, cioè mantieni tutto il più possibile semplice e facile da usare. La Desmosedici dovrà possedere prestazioni da vera racer e questo si ottiene solo senza aggiungere orpelli non strettamente funzionali al miglioramento del tempo sul giro”. Diffi cile che Claudio Domenicali si sbottoni più di tanto, fa un po’ parte del suo personaggio. La potenza per ora rilevata? “Potenza? Potenza è una cittadina del sud Italia, per quel che ne so io...”.

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Guest DESMO16
Gianluigi Mengoli è a capo dell’uffi cio tecnico ed è colui che coordina la squadra di ingegneri e tecnici che devono rendere reale il sogno della MotoGP. Si tratta di un compito molto diffi cile perché pur se il prezzo della moto si aggirerà sulla cifra davvero considerevole di 50.000 euro, è piuttosto facile sforare tale tetto se ci si lascia prendere la mano. Sommario

Non solo con gadget tecnologici inutili, ma anche scegliendo metodi di progettazione, prototipazione e produzione errati. “Le faccio un esempio” spiega Mengoli, “In effetti la Desmosedici RR utilizzerà soluzioni quali le fusioni in terra dei carter e di altri componenti perché la produzione di questi particolari con questo sistema costa immensamente meno rispetto alla realizzazione di uno stampo per la pressofusione in conchiglia, economicamente valido solo se si tratta di grandi numeri da produrre. Noi invece costruiremo una piccola serie limitata di questa moto e il suo sviluppo non può prescindere quello, per noi più importante dato che si tratta della nostra bandiera, del bicilindrico, sia stradale sia da competizione”. Cosa avete attinto dal Reparto corse? “Sostanzialmente le idee e la struttura di base, oltre alle... viti delle testate! Si tratta infatti di componenti, gli unici, che il Reparto corse preleva direttamente dalla produzione.

Sono viti Thorx, dalla superiore capacità di coppia di serragggio (+15 %) e dall’altezza inferiore rispetto a quelle tradizionali. Il motore della Desmosedici da MotoGP prima di diventare il Desmosedici RR è stato attentamente analizzato e successivamente modi- fi cato in alcuni aspetti del lay-out per motivi piuttosto semplici. L’unità da MotoGP non è infatti dotata di motorino d’avviamento con relativa ingranaggeria, oltre al generatore che sulla stradale deve alimentare l’impianto elettrico, comprensivo di fari e di tutti i servizi di bordo.

Per certi versi è una svolta molto importante nella mentalità aziendale, dobbiamo affrontare problemi per noi assolutamente nuovi. Abbiamo deciso di sfruttare questa occasione, dato che i grossi cambiamenti avvengono più facilmente quando il problema da affrontare è completamente nuovo e privo di soluzioni preconcette. Tutte le aree dell’azienda sono coinvolte nel progetto Desmosedici RR, compresa quella della Comunicazione che seguirà passo passo lo sviluppo di questo motore fi n dalla nascita, e non solo a prodotto fi nito. Ma anche i fornitori dovranno dare il loro contributo. Fondamentale la progettazione; conosce la scala dei costi degli errori 1-10-100-1.000?” Prudentemente rispondiamo di no... “Se si verifi ca un errore e viene fermato durante la progettazione, questo errore costa 1. Se lo stesso errore o difetto si verifi ca durante la prototipazione, costa 10; durante la produzione 100 e se la moto è già consegnata, 1.000. Per cui stiamo attuando tutti i mezzi e i sistemi progettuali per rendere di per sé eccellente il progetto fi n dall’inizio”. Dove cambierà il Desmosedici RR rispetto a quello da MotoGP?. “La pompa dell’olio e dell’acqua sono state spostate nella parte bassa del carter, mentre nella moto da corsa sono nel mezzo della V. In questo modo abbiamo più spazio per i passaggi del circuito di raffreddamento che attraversa il carter in un tunnel dal quale si dipartono i canali per i cilindri. Questo porta anche benefi ci nel contenimento del rumore.

Il generatore sporge parecchio e in più abbiamo il gruppo di avviamento: nonostante questo, abbiamo dovuto allargare le carenature di un solo cm e solo nella parte alta. Siamo ancora in via di defi nizione per quel che riguarda il circuito delì’olio che ora prevede uno scambiatore ma si pensa anche alla soluzione con radiatore; il posizionamento degli iniettori e degli sfoghi del carter è ancora tutto da definire.

Ma si tratta di normale lavoro di messa a punto. Sotto alcuni aspetti il motore della Desmosedici RR è ancora più razionale di quello da corsa dato che ha potuto godere dell’esperienza nei GP per evitare errori di gioventù e per migliorare la funzionalità di molti componenti. Un esempio? Il coperchio della distribuzione sulla moto da corsa è grandissimo e abbraccia tutto il fi anco dei gruppi termici oltre al carter motore vero e prorpio. Questo sistema

obbliga a lavorare con estrena cura i piani di contatto per evitare perdite.

Il motore stradale invece prevede dei più tradizionali coperchi separati, più rigidi e in grado di assicurare miglior tenuta. Gli unici particolari del motore realizzati per pressofusione sono i coperchi delle valvole: qui dobbiamo assicurare la tenuta su un perimetro molto elaborato come forma e soprattutto su parti grezze che non prevedonbo lavorazioni meccaniche sui piani di appoggio. Si tratta di un esempio di ottimizzazione delle risorse, al fi ne di realizzare il miglior prodotto possibile.

Ritengo questo progetto molto importante soprattutto sotto il punto di vista delle ripercussioni sull’intera produzione Ducati che ruota attorno al bicilindrico: ciò che impareremo in questa nuova avventura non farà che migliorare le rosse più famose del mondo”.

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mi fa schifo il profilo del serbatoio dove il pilota dovrebbe appoggiarsi,e anche la carrozzeria è pesima,sembra una moto jap di emtà anni '90...ma che è successo alla povera Ducati?

+ che altro i fari anteriori ricordano le R6 del 2001!

però a me nn dispiace e cmq un girettino, rigorosamente in pista ce lo farei

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