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  1. comunque ci sono aziende - come quella in cui lavoro, il cui fatturato sfiora comunque il miliardo - che continuano a produrre in Italia accettando di fare meno utili, perché pensano che impoverire il territorio non sia proprio una buona idea.
    19 points
  2. dopo un mese di utilizzo, in attesa di farvi una recensione più dettagliata, vi posto qualche impressione. Esteticamente la conosciamo tutti in foto ma dal vivo l'impressione è diversa. Sembra molto più grande di quello che è e complice il colore che ho preso, rossa, attira gli sguardi. Praticamente tutti coloro che incrocio si girano a guardarla, come se fosse un alieno. E ammetto di aver ricevuto anche complimenti da parecchie persone che ho incontrato nei parcheggi. In tanti sanno che l'auto esiste e non l'hanno mai vista. In altrettanti non la conoscevano. Volendo, lo spazio per un bel lancio commerciale, secondo me, esiste ancora. L'impressione comunque è che l'auto piaccia. Dal punto di vista del veicolo vero e proprio, esternamente è curata con parecchi dettagli studiati e ricercati... nei fari anteriori ad esempio, oltre il logo 600 sono ripresi gli stilemi che dovrebbero ricondurre al Lingotto e che troviamo anche sui cerchi e nelle prese d'aria. A me piace e anche parecchio la ciglia del fanale che si illumina. Non è finta come pensavo. Fanno molta scena anche i cerchi da 17", optional e la scritta 600 cromata sulle portiere. Internamente, l'unica caduta di stile è il freno a mano con la leva. Sinceramente non mi ero posto il problema, davo per scontato non ci fosse. Si vede che quello elettrico era riservato solo alla versione Prima e forse alla red. Molto bella la fascia color carrozzeria (anche questa optional, credo pacchetto style) e i sedili con parte superiore simil pelle avorio (solo quelli anteriori). Anche i famigerati pannelli portiera risultano gradevoli e ben rifiniti con materiale lucido (anche questo per il pack). Insomma, anche dentro direi che il voto è assolutamente positivo. Plastiche rigide ovunque ma ben assemblate. Non che auto di categoria superiore facciano molto meglio. magari ti forniscono la parte superiore della plancia e delle portiere in plastica morbida ma poi anche li si trova plastica grezza e dure. Alla guida il tanto criticato 3 cilindri si lascia guidare bene e ha anche un buonissimo e inaspettato spunto. In elettrico a basse velocità e in manovra si muove bene. Bisogna un pò abituarsi al fatto che quando si rilascia l'acceleratore l'auto frena ma e questione di qualche km. In marcia il confort è buono, non ho avvertito rumorii o fruscii. Per ora l'uso è principalmente urbano - extra urbano. Nel week end ho verificato i consumi e nel tragitto di duecento km lungo tangenziale, e statale di montagna verso madonna di campiglio - incluso lago d'idro, il consumo medio è stato di 21 Km/l. Direi ottimo Per ora, può bastare. Vi caricherò foto più avanti. La sintesi è che una vettura fatta bene, onesta, se vogliamo anche stilosa e che meriterebbe un buon successo.
    19 points
  3. Ciao a tutti, dopo qualche settimana vi scrivo le prime impressioni sulla Cupra Formentor che ho acquistato (molti di voi mi hanno aiutato con il brainstorming). Estetica: La trovo riuscita da ogni angolo. Non appare un SUV, è sportiva, moderna e piacevole. Mi piace davvero tanto. Interno. C'è il giusto spazio, con lo schermone (la mia ha l'infotaiment top di gamma) che occupa abbastanza spazio ed è orientato leggermente verso il guidatore. Il tunnel centrale è abbastanza alto e ciò permette di avere la sensazione di essere avvolti nel posto guida. I sedili (i miei sono stock e non quelli più sportivi con poggia testa integrato) sono comodi e contenitivi. Le finiture sono buone, con assemblaggi curati e materiali piacevoli al tatto. Nota di merito per lo sterzo: tagliato in basso, con la parte centrale con una trama simil carbonio e i tasti solidi al click e contrastati. Per la rubrica "il feticismo dell'autoparerista" le godronature delle rotelle al volante sono ben fatte. Punto a sfavore le tasche non rivestite, con gli oggetti che qualche rumore lo fanno se non disposti correttamente. Altro punto a sfavore sono i comandi infotainment del clima/volume: pecca comune a questa generazione VAG, non retroilluminati e solo a sfioramento. Pensavo che comandare la climatizzazione sarebbe stato più ostico in virtù di questo problema, ma i comandi vocali fortunatamente fanno il loro dovere e permettono praticamente di non toccare lo schermo mentre si guida. Il sistema multimediale è completo e fortunatamente con gli aggiornamenti software scaricati dalla vettura abbastanza reattivo: non è il miglior sistema multimediale che abbia provato e qualche bug qui e la c'è, ma con gli aggiornamenti sono relegati a casi particolari e non troppo evidenti. Motore/Comportamento su strada L'accoppiata 2.0 TDI, DSG e 4Motion è sicuramente riuscita. Al momento non ho spinto l'auto (ha solo 500 km) ma si percepisce la bontà del telaio, che meriterebbe (e le versioni 5 cilindri lo dimostrano) ben altra cavalleria. La potenza c'è sia chiaro: il 2.0 TDI non è più scorbutico e con il calcio nella schiena della prima era Diesel, ma è rotondo muove bene l'auto e molto fluido. Il cambio asseconda tutto correttamente, salvo a freddo, nei primissimi minuti, quando le logiche di funzionamento tendono a tenere le marce basse un po' più del dovuto. Lo sterzo è preciso e con il giusto carico: onestamente non mi ha fatto rimpiangere per nulla la Giulietta precedente; Non è troppo filtrato, permette di capire dove sono le ruote dell'auto ma soprattutto a metterle dove si vuole non risultando mai troppo leggero o troppo pesante. L'assetto è sportivo, ma non spacca la schiena: nonostante i cerchi da 19'' la vettura è sempre comoda e non troppo secca, con i movimenti di cassa dell'auto ben gestiti e non troppo ampi. Guidando rispettando i limiti si riescono a percorrere anche 20 km/l in extraurbano / tangenziale, nonostante l'auto debba ancora slegarsi. In generale siamo sui 17/18 km/l. La frenata è pronta e modulabile, con un mordente sempre pronto dell'impianto. Accessori/ADAS La mia vettura è dotata di quasi tutti i sistemi ADAS disponibili. Qui mi sento di lodare particolarmente il comportamento; il cruise control adattivo segue l'andamento del traffico ma soprattutto della strada, permettendo letteralmente di guidare in maniera quasi autonoma. Il mantenimento di corsia è tarato bene e legge in maniera molto efficace l'ambiente stradale, non risultando mai brusco. Non ci sono frenate improvvise, non ci sono botte sul volante. Qui il lavoro fatto dai tecnici si sente e si vede. Che altro dire: fatemi le vostre domande, qualora vogliate, appena ho tempo vi manderò qualche foto! A voi!
    17 points
  4. E' interessante vedere che le normative rendono obbligatorie "robe" elettroniche relativamente complesse come la frenata assistita ecc e poi si dimenticano di mettere obbligatori i poggiatesta posteriori che hanno un impatto sulla sicurezza decisamente maggiore ad un costo inferiore...
    16 points
  5. Buongiorno, l'altro giorno in una vecchia chiavetta ho trovato questa foto. Se ricordo bene dovrebbe essere il sistema di infotainment touchscreen sperimentato su Thema dal CRF, e dovrebbe esserci pure un primitivo cruise control adattivo (poi debuttato sulla Stilo)
    16 points
  6. L'ho capito io da anni, e senza una laurea in economia, che si sta troppo mortificando la qualità in cambio di un riscontro finanziario immediato, e che questo porta svantaggi (delusione della clientela, che farà cattiva pubblicità con i conoscenti e che al prossimo cambio auto andrà da un'altra parte) sul medio-lungo termine... figuriamoci se non lo capiva il resto del mondo. Mi dispiace solo (e scusate se lo ripeto) quando leggo anche qui dentro chi difende a spada tratta certe scelte abominevoli.
    15 points
  7. Tranquillo, hanno risolto il problema: hanno tolto il nome Puretech.
    13 points
  8. In effetti la XC60 è l'unica alternativa alla CX60 se si vuole un modello che abbia gli stessi numeri e lettere nel nome.
    13 points
  9. Non ha una madre ma una Tata indiana 🤣🤣🤣🤣
    13 points
  10. Buongiorno a tutti, Come anticipato vi riporto le mie impressioni riguardanti la mia nuova Giulia. Ho acquistato la vettura dopo averne visionate e provate molte,poi scartate perché presentavano danni e usura o dubbia cronologia (Carfax ecc). A giugno sono finalmente riuscito a trovare un esemplare nelle condizioni e nell'allestimento che desideravo. ESTETICA: Fin dalla presentazione mi è sempre piaciuta la linea. Forse conservativa nei dettagli ma con proporzioni e trattamento delle superfici che soprattutto dal vivo, la rendono davvero muscolare ed elegante! Ero partito dall'idea di prenderla verde Visconti (rarissima) o Blu Montecarlo ma poi visionandone qualcuna mi sono innamorato del Bianco Lunare che oltre a dissimulare un po' lo sporco e a riscaldarsi meno al sole , presenta dei giochi di luce che esaltano le forme della vettura. I dettagli in nero lucido delle cornici scudo e degli emblemi completano una configurazione sportiva e non troppo luccicante (non mi piacciono le cromature). Per quanto riguarda i cerchi bruniti (68P) non erano la mia prima scelta ma devo dire che ho cominciato ad apprezzarli sia per l'impatto estetico canale largo ben visibile sia per l'esaltazione che conferiscono alle pinze rosse (e per la loro agevole pulizia 😅) INTERNI: Avevo, sin dal principio, un pallino fisso per gli interni del pack veloce e sono fortemente riuscito a trovarne una equipaggiata. Per me l'unico colore papabile è sempre stato il nero. I sedili sono molto comodi e molto contenitivi (giorno e notte rispetto a quelli "base"). Essendo 187cm apprezzo sia il supporto femorale allungabile sia l'ergonomia generale dei comandi perfettamente regolabili. Il resto degli interni per me è il massimo del compromesso tra bellezza estetica e funzionalità. Il cannocchiale analogico per gli strumenti,completato dai 2 schermi LCD su cruscotto e plancia, per me rimangono tra i design più riusciti del segmento. (e con strumenti leggibili a differenza di Peugeot 508🤐) MOTORE: Il 2.2 mjt da 190cv è sempre pronto e mai in difficoltà in nessuna condizione nemmeno a pieno carico (in dynamic perché nelle altre 2 modalità l'erogazione soffre di qualche lag ). Rispetto a BMW (G26) che ho guidato di recente è più rumoroso ma mai fastidioso. DINAMICA: Che dire, sicuramente sil suo punto forte! Lo sterzo è un rasoio, preciso e direttissimo. Con LSD Q2 e sospensioni elettroniche la Giulia " po' esse piuma",nei trasferimenti casa lavoro, e "po' esse fero" quando si vuole spingere un' po'. INFOTAINMENT : nel complesso per le mie esigenze e più che sufficiente: gestione chiamate funziona bene e grazie ad Android auto si ha tutto il meglio della tecnologia sempre aggiornata. Navigatore alfa voto 5 (come del resto molti OEM) : fatica a riconoscere gli imput vocali e macchinoso nella selezione manuale. ELETTRONICA: La mia crociata verso la ricerca di una diagnostica integrata nel veicolo continua anche con Giulia. Con tutti sti processori e schermi trovo ridicolo che io non posa avere il codice di un errore esposto esplicitamente e non con una spia dal molteplice significato. Qualche giorno fa mi è capitato, dopo aver lasciato l'auto ferma 24 ore, che comparissero tutti i messaggi di avaria dei sistemi elettronici dalle sospensioni al freno di stazionamento alle modalità di guida. Il giorno dopo 5 restart tutto sparito compresa la spia controllare motore. Dopo 4 gg di nuovo albero di natale. Alla fine il problema,non indicato dall'auto, era una batteria troppo scarica. Ricaricata per una notte col mio fedele Ctek Mxs 5.0 T&C,il problema non si è più ripresentato. CONCLUSIONI: Sono molto soddisfatto dell'acquisto, la cosa più difficile è scendere una volta arrivati a destinazione😄
    13 points
  11. Piccolo off-topic: Mi pare sempre di essere in contro fase rispetto al sentire comune quando si tratta dello stile Ferrari. Per me 458, osannata e santificata da praticamente tutti (a ragione, per carità, quel motore è pornografico), è sempre stata brutta. 488 era un miglioramento e F8 pure, ma rispetto a 296 per me scompaiono entrambe. 296 per me è come dovrebbe essere disegnata una piccola Ferrari: compatta, pulitissima nelle linee ed incredibilmente elegante, ma comunque non lascia adito a dubbi sul fatto che sia una Ferrari e che abbia prestazioni da Ferrari, anche osservata da ferma.
    13 points
  12. "Avete rotto i cojoni con la station che non c'era? Bene ora vi beccate la fastback e quelli della berlina si arrangino". 😂
    12 points
  13. FB Se la vista non mi inganna, vedo un tubo di scarico. Mi piace davvero un sacco
    12 points
  14. Stellantis agli operai (anche a quelli in cassa integrazione): «Cari colleghi, da settembre vi faremo condizioni speciali per acquistare le nuove Maserati» Si può dire che la situazione è abbastanza grottesca?
    11 points
  15. 11 points
  16. E manca la componente più importante, l’infrastruttura. Che sono cose che qua dentro diciamo da anni, però si è sempre detto “oh, tempo 6 mesi costeranno la metà andranno il doppio e le ricarichi ovunque”. Certo, sono migliorate le BEV, ma non così tanto per l’All-in che hanno fatto tutti i costruttori. Che poi ripeto, oggi abbiamo motori a benzina che consumano meno di diesel di 20 anni fa (lo vedo col 1.0 tsi rispetto al mitologico TDI 110. Avute entrambe). Ibridi più o meno full che arrivano a 25 km/l in città (la Corolla….una vettura da 140cv di inizio anni 2000 di stesse dimensioni e peso avrebbe fatto i 7-8 ). Per chi non ha disponibilità di ricarica casalinga, sono già un enorme contributo alla riduzione della CO2
    11 points
  17. Che pensata fenomenale, perchè non introdurre sul mercato europeo, con tutti i pochi brand che hanno, l'ennesimo clone col 1.2? Per giunta poi con un brand che per quanto non molto conosciuto viene associato a V6 e V8... Poi ci si chiede come mai STLA USA sia in agonia
    11 points
  18. Guys... They have newly designed engines in GSE and GME. And what they did? Chose EB and EP engines over them on both sides of the pond to keep in the first place French engineering team and French supplier chain intact.
    10 points
  19. Peccato non essermi salvato gli editoriali di qualche anno fa dove (spontaneamente? Spintaneamente? Asciugandosi gli occhi coi Bund?) andava anche lui a tutto vapore verso le BEV P.s. Scemo io che anni fa non andai un allibratore, quando esprimevo gli stessi dubbi e i commenti erano poco edificanti (eufemismo). A quest’ora incasserei una vincita spropositata
    10 points
  20. Stellantis la pensa allo stesso modo... peccato che il loro territorio sia quello francese
    10 points
  21. Basta chiamarlo "N47" o "TFSI" e verrà comprato senza farsi domande.
    10 points
  22. 10 points
  23. Sì ma se poi il Produttore fa il barbone, non fa i restyling profondi, ritarda troppo i restyling leggeri, rimanda all’infinito il rinnovo dei modelli, “perché è più importante riportare i conti con cifre nere e non in rosso” (letto un paio di pagine fa, giustamente) e poi si limita a ricarrozzare auto di segmento B dimenticando di aver promesso la Giulia coupé, la SUV segmento E, ecc. non vedo come questa “strategia” possa ancora essere giustificata dal pubblico. Alla gente a cui scade la 48ma rata del leasing devi proporre qualcosa (novità di pari segmento), altrimenti quella gente andrà da un’altra parte, e di certo non sostituirà la Giulia a fine leasing con un bilancio a posto (che non avendo le ruote non ha le stesse funzionalità di un’automobile). Il problema è sempre quello: fare un grosso investimento ma poi bloccarlo perché non rende nel breve periodo. Ma non si può pretendere la resa immediata se non offri continuità.
    10 points
  24. Vista ieri su strada in provincia di Torino La X di pixel nel frontale attira veramente gli sguardi Quella che ho visto io era nera quindi sono riuscito a focalizzarmi poco sui dettagli ( anche perché sfrecciava a velocità ben oltre il limite) Presenza su strada simile a avenger ma sembra più alta Comunque bella, aspetto assolutamente non dimesso, economico o posticcio stiamo valutando seriamente di prenderla come prossimo acquisto
    10 points
  25. Buongiorno a tutti (beh, buongiorno più o meno, son le 4 di mattina... manco durante le ferie riesco ad alzarmi tardi... vabbè) Torno un attimo a parlare di Omega, anzitutto per dire che concordo in pieno con Angelo riguardo il fatto che la caratterizzazione estetica della 3000 non fosse esattamente di quell'eleganza richiesta dalla versione sportiva di un'ammiraglia (o quasi-ammiraglia). C'era una certa "truzzeria" che poteva andar bene su vetture come Kadett GSI (nemmeno tanto esagerata se vogliamo) o sulla successiva Astra F GSI (più spinta ma secondo me decisamente riuscita) e che rimase anche in seguito, anche se non espressa sulla "serie". Per dire, la successiva Vectra 16v aveva le sue cosette attaccate qui e là ma a mio parere la mano era già stata più lieve, cercando di amalgamare meglio il tutto ed evitando ad esempio di applicare un vero e proprio alettone sul bagagliaio, come avevano fatto invece Renault sulla 21 Turbo e Peugeot sulla 405 MI16 (alettone che debbo dire a me comunque piaceva un sacco perchè mi ricordava quello di KITT ) Se noi però andavamo a prendere in mano una broccciure della linea accessori Opel I-Line, oppure quella della Irmscher (anch'essa disponibile in concessionaria) oplà, ecco la fiera della truzzata di periferia Ancora su Vectra B venivano proposte certe minigonne spesse una spanna con finte griglie qui e là, oppure marmittozzi doppi quadrati che a Milano giravano 10 anni prima sulle Golf GTI e Uno Turbo dei paninari Avevano la mano pesante. Comunque sia, veniamo al nocciolo. Il mese scorso abbiamo fatto una parentesi sul modo in cui venivano al mondo le Lotus Omega, e sulla leggenda che narrava di "povere" Omega 3000 mai venute al mondo, perchè smembrate e trasformate poco dopo la costruzione. (beh, è il topic delle "mai nate", no? ) Qualche settimana fa, guarda che coincidenza, mi sono ritrovato davanti a del materiale molto interessante. Stavo gironzolando su FB e ad un certo punto una delle pagine che seguo mi ha proposto ciò che vado a mostrarvi.
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  26. Gestione disastrosa da parte di Tavares del mercato americano, sia come numeri, che come atteggiamento, agli antipodi di quello di Marchionne. Ha letteralmente rovinato il lavoro di Fiat group dopo l’acquisizione e la fusione con Chrysler group. Una Caporetto e non si vede all’orizzonte Vittorio Veneto. Se il mercato US va avanti così sarà la tomba di Tavares, sperando che non capitoli prima Stellantis Us di lui.
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  27. Eccome, si potrà scegliere se due PureTech in linea, a V 90ª oppure (versione top) quattro PureTech su due bancate a V Hmm, vediamo, avremmo a disposizione Cirelli, va bene?
    9 points
  28. Quella fettina di ruota posteriore scoperta mi da fastidio come la sabbia nel costume
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  29. no no, sono scappato via prima 😅
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  30. ... oppure la testa della tipa che sbuca dal tettino, in determinate condizioni.
    9 points
  31. Se avessero aggiornato adeguatamente Giulia e Stelvio e non al risparmio massimo, avrebbero tranquillamente tirato la carretta e fatto da tampone per altri 4-5 anni. A me sembra, in modi differenti, lo stesso errore fatto con il restyling di Giulietta anni fa. Lì c'era da riaggiornare pesantemente gli interni e i fari, e avrebbe continuato a vendere benone almeno fino alla pandemia, qui avrebbero dovuto aggiornare adeguatamente i motori. Ennesima occasione persa.
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  32. Almeno li collaudano 😂 per questo i Ducato sono affidabili mentre i furgoni Sevel Nord fanno abbastanza schifo
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  33. Così abbiamo risolto tutti i problemi. Possiamo chiudere il topic.... ☏ Redmi Note 7 ☏
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  34. secondo me con il design Audi siamo arrivati ad un livello, dove neanche i autopareristi al primo colpo riescono ad identificare la versione nuova di una versione vecchia 5 anni. la stessa minestra "over and over again"
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  35. Stavo festeggiando la prima vittoria nella storia di una Ferrari con livrea celebrativa.
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  36. Le versioni sotto i 200 cv c'erano ed erano le diesel. Del resto nel mondo in cui Giulia è nata in Europa tali auto si vendevano quasi solo Diesel mentre nei paesi dove i diesel non andavano di moda, vedi USA, non aveva senso avere motori spompi. L'errore semmai è stato non aggiornare la gamma europea con motori ibridi dopo il 2020.
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  37. è l'effetto Binotto, avendo molto tempo libero a casa ha finito di analizzare i dati e ora li sfrutta per la Sauber
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  38. ...SETTIMA (ed ultima) PARTE Progetto VBG Per chiudere il discorso sul quale mi sono incaponito negli ultimi tempi, cioè questo fantomatico progetto VBG di Renault, ricapitolo intanto i post precedenti - 1a parte (1973-76: l'avvio e i primi modelli): link - 2a parte (1977-79: evoluzione, clinic test, inizio progetto 140 e test prototipi su strada): link - 3a parte (1983-84: la fase X44, piccola 3 porte): link - 4a parte (1984: la Piccola di Gandini): link - 5a parte (1984-85: la fase X45, piccole multispazio): link - 6a parte (1975-85: la concezione dell'abitacolo e degli interni): link - 7a parte (1986-87: la Neutral e il progetto W60): questa che segue... Ci siamo lasciati che il progetto X45 era stato chiuso a metà '85 per mancanza di profittabilità, cosa che la crisi in cui versava la Régie ai tempi non permetteva di affrontare. Anzi, la ristrutturazione di Renault sembra prevedere anche il licenziamento di 20.000 persone, e magari la possibile chiusura dello storico stabilimento di Billancourt, perché la R4 che lì si produce sembra appunto che non avrà una erede... Ecco che torniamo ad una vicenda già raccontata e mostrata in questa discussione: la Neutral (qui un post antico e uno recente di PaoloGTC). In sostanza, di fronte alle prospettive dette sopra, il sindacato metalmeccanico francese CGT intraprende un'azione alquanto singolare: intorno al febbraio del 1986 un gruppo di dipendenti Renault di vari dipartimenti inizia a lavorare ad una proposta di sostituta della R4, che viene infine presentata il 7 Novembre di quello stesso anno, con il nome “Neutral” appunto, anagramma di Renault di cui però non porta il marchio, sostituito da un evocativo “4”. Si tratta di due maquettes - una per gli esterni, l'altra per l'abitacolo - che non rappresentano un modello creato da esperti di un'organizzazione aziendale, ma piuttosto un dimostratore di ciò che tecnici auto-organizzati possono fare in pochi mesi per offrire un'idea di prodotto utile per l'azienda e i suoi lavoratori, nonché per una clientela cui il sindacato guarda con interesse. Tutto ciò secondo dichiarazione esplicita degli stessi proponenti. Naturalmente la proposta non ha alcun seguito presso la direzione Renault, anche perché un'ennesima fase del progetto VBG è stata nel frattempo riaperta... e anche il sindacato probabilmente non ne sa nulla. E qui i dettagli "storici" sono ancora una volta un po' confusi. Con il nuovo presidente George Besse in sella da inizio '85, pareva non ci fossero margini per questo tipo di programmi. E invece, non si sa come e perché, sembra che dopo appena un anno dalla chiusura dell'X45, un ennesimo progetto per una piccola sia stato riavviato; stavolta sotto il nome "W60". In generale le fonti riportano che già nello stesso anno 1986, il progetto sarebbe arrivato ad una fase di costruzione di alcuni prototipi, ma che ancora una volta sarebbe stato "congelato" dallo stesso presidente Besse, con la precisa e categorica indicazione di mettere le maquettes in luogo segreto, lontano da occhi indiscreti, E tutto ciò poco prima del suo assassinio, avvenuto il 17 Novembre 1986. La "vulgata" prosegue con l'arrivo - un anno dopo, a fine '87 - del nuovo eroe del design Renault, Patrick le Quément. Che al pensionamento del suo predecessore, il buon Gaston Juchet, riceve da quest'ultimo le chiavi di quei magazzini segreti dove si trovano nascoste le maquettes del misterioso programma W60. A inizio 1988, ormai nominato capo assoluto del design della Régie, con riporto diretto al solo Presidente (Raymond Levy, che ha preso il posto di Besse), le Quément decide di aprire i depositi e scopre due maquettes: - una dal design futuristico, ma un po' estremo e controverso, che risulta il frutto del nostro designer Marcello Gandini: Si tratta di una maquette asimmetrica, con il lato passeggero a 3 porte (sopra) e quello guida con una soluzione a 5 porte (qui sotto): Ecco pure una foto di fianco e a miglior definizione, in cui si apprezza la configurazione monovolume in tutta la sua radicalità! Infine una foto della coda: - il secondo modello "riscoperto" da Patrick le Quément è un'altra piccola monovolume, ma solo a 3 porte (anche se asimmetrica con due fiancate leggermente diverse), sviluppata da un team interno sulle idee dell'allora giovane designer Jean-Pierre Ploué : Adesso molti avranno riconosciuto le fattezze embrionali di un modello assai noto, che ovviamente prese origine da qua. Bene, le Quément ha raccontato in lungo e in largo come lui abbia avuto quel giorno l'illuminazione e abbia visto in quella maquette di Ploué il potenziale per un futuro prodotto di successo e per chiudere finalmente il cerchio di questa infinita ricerca Renault per una nuova piccola, erede in qualche modo della mitica R4. Un tocco qua e uno là, e il nostro genio convince il mega-Presidente ad approvare nel 1988 il programma X06, che divenne Twingo. Ma lo sviluppo della simpatica Twingo non è assolutamente argomento di questo post. Solo aggiungo un paio di foto della stessa maquette, ridipinta di rosso in occasione di set fotografici successivi, che sono stati ampiamente pubblicati da riviste e siti vari per raccontare la storia della piccola Renault: L'astutissimo le Quément ci ha costruito un impero sull’esposizione mediatica del design Renault sotto la sua guida. E ovviamente la narrazione ha sempre seguito la versione ufficiale, a beneficio dell'immagine aziendale e di ...Patrick le Quément! 😆 Quello che continua a non convincermi del tutto, sono le tempistiche raccontate e forse anche gli attori principali. Per esempio, non mi risulta facile pensare che il progetto W60 fosse così segreto nel 1986 se già erano arrivati alla creazione di alcune maquettes, persino da parte di consulenti esterni come Gandini. E nessuno chiarisce perché Besse avrebbe congelato il programma in quella fase? Inoltre ci sono vari disegni, tavole e schizzi con la sigla W60, pubblicati nelle storie dello sviluppo Twingo, in cui le date più vecchie risalgono alla fine del 1986 (nov e dic) e poi 1987. Ma non erano già arrivati alla maquette? E soprattutto, non era stato già tutto bloccato? Tra l'altro, la foto di coda della W60 grigia di Ploué, ci mostra una targa che sembra dire 30 marzo 1987... C'è poi un articolo di qualche anno fa sulla rivista Renault Histoire, di Daniel Leconte, potente responsabile del Marketing Renault per un paio di decenni, dal 1981 fino al 2003 (è morto poi a gennaio di questo 2024). Qui si raccontano con qualche dettaglio interessante le vicende di questi ultimi prototipi del programma VBG. Intanto si chiarisce che il progetto W60 nasceva in seno all'ufficio "Prodotti Avanzati", dove si ipotizzano più o meno liberamente idee e progetti slegati da programmi effettivi di produzione. I progetti autorizzati per lo sviluppo di prodotti reali erano contrassegnati invece dalla lettera X, e venivano portati avanti dall'ufficio Studi. Poi ci parla di una fase pre-le Quément, in cui al nuovo presidente Raymond Levy vennero presentati gli studi "pendenti" nel settore delle piccole. Il periodo è maggio 1987 e in questa presentazione, dice Leconte, vengono ritirate fuori da depositi segreti e analizzate le finaliste (quella di Matra e quella di Gandini) del precedente programma X45 fermato a metà '85; ma in un angolo spunta anche la maquette W60 di Ploué... che attira l'attenzione proprio di quelli che sembrano i veri motori di queste presentazioni: Leconte stesso (Marketing) e Jacques Cheinisse (Direzione di Prodotto), mentre Gaston Juchet, il direttore dell'ufficio Studi (che si occupa di design e stile) pare decisamente in secondo piano. E il suo successore, le Quément, certamente assai più intraprendente e capace di mettersi sotto i riflettori, arriva in Renault solo molto dopo questo evento... Senza nulla togliere al suo ruolo e al suo lavoro nello sviluppo di Twingo, diciamo che forse non fu solo lui a "scoprire" quella maquette che divenne Twingo. Insomma, come al solito gli elementi a disposizione non consentono purtroppo di ricostruire i dettagli di queste storie con esattezza, ma pongono alcuni dubbi sulle storie "ufficiali", che non per forza ci dicono sempre la vera verità... (Fonti: LIGNES/auto; lenouvelautomobiliste.fr; "Style Renault - L'ère Gaston Juchet - 1960-1987", di Christophe Bonnaud, edizioni BJB; Renault Historie) FINE …davvero.
    9 points
  39. Beh, Elkann e il suo entourage è abbastanza afferrato in materia finanziaria...e per concentrarsi su quella sfera piuttosto che su ciò che esce dalle linee di produzione. Il problema è che il continuo impoverimento del prodotto, non porta benefici se non nel breve periodo. Nel medio-lungo è un boomerang. E parlo per tutti i settori.
    9 points
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