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Integralismo


copco

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I più attivi nella discussione

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ok. la discussione ci ha un po' preso la mano. torniamo a parlare di intyegralismo o religioni in genere.

per il nuovo papa c'è un topic apposta.

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"Io non ce l'ho co' te, ma co' quello che te sta vicino e nun te butta de sotto!"

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Questa volta devo quotare Renyuri che si dimostra molto equilibrato. Chi ha fede non è un integralista per partito preso, ne un pericolo per la società, scherziamo?

E' vero però che mentre chi non crede, i laici, gli agnostici, o altre categorie, nel promulgare principi di vita comune cercano di considerare tutte le variabili e le possibilità con la stessa dignità, solitamente un fedele (qualsiasi religione) tende a negare la possibilità di applicare (ANCHE AD ALTRI) quello che la SUA religione prescrive.

E' sicuramente questo che genera incomprensioni, estremizzazioni e anticlericalismo. Se poi aggiungiamo che molti, anche COLTISSIMI, aderenti a qualsivoglia religione tendono a negare fatti storici acclamati, solo in virtù del fatto che i propri libri di credo li riportano in modo differente (o + spesso loro stessi li INTERPRETANO in modo differente) questo genera ulteriori attriti.

Non ho mai voluto che le MIE verità fossero accettate come UNICHE. Però DEVONO avere PARI DIGNITA'.

Allo stesso modo, un credente DEVE pretendere RISPETTO da me. E lo ha.

Allo stesso modo un credente DEVE accettare che ALTRI abbiano la possibilità di comportarsi secondo un codice morale differente semprechè entro i limiti di una legge CIVILE e LAICA e che rispetti il prossimo.

Per esempio in NON posso accettare che perchè il credo di qualcuno impedisce le trasfusioni un qualsiasi esser umano rischi la propria esistenza.

E come vale x i TdG vale per tutte le altre fedi nel convivere civile.

Se poi i credenti riuscissero a scindere FEDE da STORIA, arrivando a sublimare la prima ed accettare la seconda senza che la prima ne venga scalfita, allora avremo raggiunto la pace dei sensi e dei cervelli.

Ma forse è chiedere troppo. Mi basta che ci sia rispetto recirpoco e pari dignità, con tutto quel che ne comporta nella convivenza civile.

Sulla storia di JR nazista mi viene solo da ridere. La Storia, con la S, è così complessa che solo ridurre un fatto, un gesto a posizioni politiche significa scendera a livelli biscardiani di intelligenza...

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

(John Fitzgerald Kennedy)

"We are the Borg. Lower your shields and surrender your ships. We will add your biological and technological distinctiveness to our own. Your culture will adapt to service us. Resistance is futile!"

"Everyone is entitled to their own opinion, but not their own facts!"

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Quando uno stato laico si scontra col cristianesimo il cristianesimo ha il diritto di difendere il suo credo. A meno che non pensi che lo stato laico è intoccabile mentre la religione si.

Chiediti qual'è il rapporto fra società e religione dominante in quella società, e poi chiediti se è lo stato che deve adattarsi alla religione dominante oppure se è la religione che deve adattarsi allo stato laico.

Inoltre, se pensi che la religione è una questione intima allora quello che è fuori dal mondo non è il Papa ma tu. Scusa la franchezza.

Posso immaginare dove vorresti mandarmi: vai avanti tu, che a me mi viene da ridere.

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

(John Fitzgerald Kennedy)

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su questo non sono d'accordo. Innanzi tutto lo stato laico non si scontra con la religione. Lo stato gestisce una molteplicità di coscienze ed una complessità di situazioni che la religione non solo non prevede ma addirittura nega con la propria dottrina (concetto semplicistico ma non ho voglia di scrivere un trattato su questo).

La religione è una GUIDA ed i fedeli seguono le sue direttive secondo propria coscienza. Quindi se una cosa si PUO' fare, un fedele si comporterà secondo il proprio credo. Se una cosa NON si può fare, un non credente non ha la possibilità di seguire le proprie convinzioni, credo e scelte.

Per il resto, andate tutti e due a farvi un giretto i riva al mare con una birra e fate 4 chiacchere.

In effetti, dal dare a Cesare quel che è di Cesare alla reciproca libertà cavouriana non v'è distanza. In questo,a proposito di recenti fiction, vi è senz'altro anche la grandezza di un De Gasperi che ebbe tra i suoi più acerrimi nemici i temibili comitati civici di Luigi Gedda, espressione di un cattolicesimo oscurantista ed ottocentesco che odiava l'eccezionale capacità del trentino di coniugare una fede solare con una coscienza democratica limpida.

Qui però il problema diventa il rapporto tra diritto e morale e su chi crea cosa.

Ad ex. sul divorzio la Chiesa secondo me sbagliò perché la possibilità che lo Stato regolamenti, per tutti, la possibilità della cessazione degli effetti civili di quello che per molteplici aspetti è un contratto certamente non implica adesione dei fedeli e non turba diritti primari. Voglio dire che il matrimonio concordatario è sacramentato ed i suoi effetti religiosi sono intonsi dalla pronuncia del giudice civile per cui forse non valeva la pena agitarsi tanto (anche se ne sono comprensibili le ragioni).

Logicamente, invece, sulla questione aborto non entra in gioco l'aspetto religioso tout court ma la difesa della vita e, quindi, la questione si complica enormemente.

Il punto, in definitiva, è che qualsiasi associazione (partitica, sindacale, religosa) può dire la sua (e cercare di fare lobby) sui temi, etici e non, in discussione anche in Parlamento. Negare il diritto di questo o quello o volerlo far passare come intromissione ricorda più un certo anticlericalismo di stampo liberale di fine ottocento che non una posizione di aperto confronto privo di pregiudizi sull'altro.

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lo stato deve sottomettersi alla Chiesa. Lo so che per molti è un abominio, ma secondo me senza una guida spirituale forte non si va da nessuna parte. Chi non è d'accordo con il papa andasse a Cuba o in Cina, poi voglio vedere se non torna strisciando.

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sa la tua non fosse solo una provocazione,

potrei suggerirti di provare uno stato sottomesso alla religione, non so... vuoi provare il sudan? poi voglio vedere se non torneresti in italia strisciando.

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lo stato deve sottomettersi alla Chiesa. Lo so che per molti è un abominio, ma secondo me senza una guida spirituale forte non si va da nessuna parte. Chi non è d'accordo con il papa andasse a Cuba o in Cina, poi voglio vedere se non torna strisciando.
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