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Anna Politkovskaya


bullurus

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MOSCA - Assassinata a Mosca Anna Politkovskaya, giornalista russa famosa in tutto il mondo per i suoi reportage sugli orrori della guerra in Cecenia e gli abusi compiuti dalle truppe federali. La donna è stata trovata morta nell'atrio dell'edificio in cui viveva da una vicina. Sul luogo del delitto, la polizia ha trovato una pistola e quattro bossoli.

Nata nel 1958, la Politkovskaya aveva due figli. Scriveva per il quotidiano dell'opposizione Novaya Gazeta. Nel settembre del 2004, mentre si apprestava a recarsi a Beslan per seguire il sequestro e il massacro degli ostaggi nella scuola numero 1 del capoluogo dell'Ossezia del Nord, era rimasta vittima di un misterioso avvelenamento da lei attribuito ai servizi segreti russi. Alle vicende del conflitto ceceno si era appassionata alla fine degli anni '90, e non solo come cronista: nel dicembre del 1999 fu lei a organizzare, sotto una pioggia di bombe, l'evacuazione dell' ospizio di Grozny, mettendo in salvo 89 anziani.

Dimitri Muratov, direttore del quotidiano Novaia Gazeta, ha dichiarato che l'omicidio "sembra essere una punizione per i suoi articoli". Politkovskaia aveva fra l'altro lavorato a una rigorosa inchiesta sulla corruzione in seno al ministero della Difesa e del contingente russo in Cecenia. Nella sua lunga attività di paladina dei diritti umani nella piccola repubblica caucasica, si era fatta molti nemici, sia fra le forze russe che fra i guerriglieri.

Intervistata spesso anche dagli organi di stampa italiani in qualità di preziosa fonte indipendente sulle vicende dell'ex repubblica sovietica, nel 2004 Anna Politkovskaya era stata insignita con il premio intitolato all'ex premier svedese Olaf Palme in quanto "simbolo della lunga battaglia per i diritti umani in Russia". Nel suo paese aveva vinto il "Penna d'oro", l'equivalente del Pulitzer.

Con l'omicidio della cronista russa sale a 56 il numero dei giornalisti uccisi quest'anno nel mondo. Le ultime due vittime, sempre oggi, erano state due reporter tedeschi uccisi in un'imboscata nel nord dell'Afghanistan. Secondo i dati, diffusi dall'organizzazione Reporters sans frontieres, il 2006 potrebbe rivelarsi più sanguinoso persino dell'anno precedente, quello più tragico per i cronisti di tutto il mondo.

(7 ottobre 2006)

http://www.repubblica.it/2006/10/sezioni/esteri/giornalista-russa-uccisa/giornalista-russa-uccisa/giornalista-russa-uccisa.html

Ma che dici! Siamo seri!

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In Russia c'è una strisciante guerra di potere fatta di colpi bassi, bassissimi, dei quali a noi arriva poca roba, e quasi sempre anti-Putin.

La Politovskaya avevano già tentato di avvelenarla una volta, mi sembra.

Perchè qui in Italia c'è chi vorrebbe anteporre la verifica della nostra tolleranza verso le idee altrui, prima ancora di assicurarsi della loro nei nostri confronti.

(Massimo Tosti, giornalista)

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La Russia NON E' mai stata storicamente un esempio di democrazia... e certo passare così repentinamente da uno status politico ad un altro, senza strutture adeguate e senza un sustrato culturale su cui basarsi, aiuta solamente a formarsi il marcio sotto.

Chi è più criminale, chi tiranneggia il suo popolo, o chi prima finanzia il tiranno, e poi rimpiazza la dittatura con l'anarchia?

(Niall Ferguson, trad. Rita Baldassarre, Corriere Della Sera 02/01/2007)

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Come al solito Blondet è più articolato nelle considerazioni sulle cose della stampa di regime(democratico, per carità...):

http://www.effedieffe.com/interventizeta.php?id=1484&parametro=esteri

Perchè qui in Italia c'è chi vorrebbe anteporre la verifica della nostra tolleranza verso le idee altrui, prima ancora di assicurarsi della loro nei nostri confronti.

(Massimo Tosti, giornalista)

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  • 2 settimane fa...

Perché è improbabile che il mandante sia stato Putin o qualcuno dei suoi:

http://www.effedieffe.com/interventizeta.php?id=1507&parametro=esteri

Perchè qui in Italia c'è chi vorrebbe anteporre la verifica della nostra tolleranza verso le idee altrui, prima ancora di assicurarsi della loro nei nostri confronti.

(Massimo Tosti, giornalista)

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