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Commenti alla Stagione 2010


Navarre75

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MotoGP – Dani Pedrosa' date=' più Australia che Malesia[/size']

Le possibilità di vedere al via Dani Pedrosa nel GP della Malesia sono ridotte al lumicino. Il pilota spagnolo infortunatosi a Motegi durante le prove libere e poi operato alla clavicola non è infatti ancora in grado al momento di capire se riuscirà a guidare la sua RC212V a Sepang. Con molta probabilità il suo rientro avverrà a Phillip Island ma sentiamo il suo pensiero.

“Sono ancora molto rigido nel collo e sulla schiena per cui l’obiettivo è quello di tornare a correre in Australia. C’è una possibilità molto piccola di andare in Malesia, ma l’obiettivo realistico è l’Australia. Ho avuto un altro check-up oggi e mostra chiaramente che la piastra sulla mia clavicola è molto ben fissata e il progresso è stato buono, dopo l’operazione. La mia condizione è migliorata negli ultimi due giorni e sto facendo la riabilitazione passiva, con il mio fisioterapista al momento. Non sono ancora in grado di muovere il braccio da solo ma con il massaggio è sempre meglio. È un vero peccato che questo è successo quando stavamo ottenendo ottimi risultati, ma non possiamo farci nulla.”

6 ottobre 2010

MotoGP – Preview Sepang – Andrea Dovizioso: “Sono davvero impaziente di correre il Gran Premio della Malesia”

Andrea Dovizioso arriva a Sepang, prossimo appuntamento del motomondiale 2010, dopo aver lottato per la vittoria a Motegi. Il pilota del Repsol Honda Team sa che il week-end giapponese è stato positivo grazie al lavoro fatto con la squadra e per questo è fiducioso anche per Sepang. A lui la parola.

“Sono davvero impaziente di correre il Gran Premio della Malesia. Arriviamo in una condizione forte dopo un podio importante a Motegi domenica scorsa e anche un intero weekend di gara dove siamo stati veloci e costanti nel corso di ogni sessione. Abbiamo fatto dei buoni progressi con l’elettronica e la messa a punto nel weekend, e così arriviamo a Sepang in una forma ancora migliore di Motegi. La nostra performance lo scorso fine settimana è stato il risultato di un lavoro duro, non un caso e in Malesia possiamo fare ancora meglio. Mi piace molto la pista di Sepang, è uno dei miei preferiti e ho avuto buoni risultati in tutte le classi GP, compreso il mio primo podio in MotoGP nel 2008. Sepang mi piace perché è un circuito ‘completo’ con una bella combinazione di sezioni veloci e lente, e anche il circuito è ampia in modo da poter utilizzare diverse linee. Tutto sommato sono molto fiducioso che possiamo avere un altro buon weekend.”

6 ottobre 2010

da MotoGrandPrix.it – Notizie sul Motomondiale – MotoGP, Moto2, 250, 125

Passare per idiota agli occhi di un imbecille è voluttà da finissimo intenditore. - Georges Courteline -

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MotoGP – Preview Sepang – Simoncelli pensa positivo, Melandri è pessimista

Dopo l’appuntamento giapponese arriva il secondo Gran Premio della lunga trasferta extra-europea. Sul circuito di Motegi il pilota del Team San Carlo Honda Gresini Marco Simoncelli ha fatto un ulteriore passo avanti verso il suo importante processo di inserimento nella MotoGP. Si è ulteriormente avvicinato ai primi dimostrando di poter ben presto poterli seguire da vicino. Il Gran Premio giapponese è stato determinante ed importante grazie anche al valore aggiunto di un ingegnere di pista che la Honda ha messo a disposizione del Team e che ha contribuito a velocizzare e ottimizzare il lavoro. Per la prima volta Simoncelli ha saputo tenere un passo costante e soltanto nelle ultimissime battute ha avuto un comprensibile calo di rendimento dovuto ad un dolore all’avambraccio. Un ottimo avvio e tempi sempre all’altezza della situazione gli hanno consentito di lottare con determinazione per un quinto posto contro un avversario esperto come Colin Edwards. Adesso arriva la Malesia un circuito non certo “amico” per “Super Sic” ma il momento a lui favorevole potrebbe fargli vincere il non gradimento verso il tracciato malese. Simoncelli è determinato e con lui, grazie al supporto della Honda, è cresciuto anche il suo Team e quindi c’è da aspettarsi un altro Gran Premio di “qualità”. Ancora tanta amarezza sta invece accompagnando Melandri in questo finale di stagione. La poca positività non lo aiuta ad affrontare nel migliore dei modi questo finale di stagione malgrado il Team cerchi anche con l’aiuto della Honda di supportarlo con il massimo impegno. La mancanza di fiducia nella sua RC212V lo ha accompagnato gara dopo gara ed oggi non trova forse più gli stimuli per reagire ed inseguire quei risultati che sono alla sua portata. Le indiscusse potenzialità di Melandri stanno venendo meno ed il finale di stagione e sicuramente dai toni decisamente amari e questo è un vero e proprio peccato!

Il caldo afoso di Sepang con la minaccia sempre incombente di violenti temporali accompagnerà questo Gran Premio in terra Malese su un circuito tecnico e veloce dove le temperature dell’asfalto saranno come sempre al di sopra della media.

Marco Simoncelli “Bene! Sono soddisfatto della gara fatta a Motegi. Ho lottato per il quinto posto e forse ci sarei anche riuscito ma Edwards alla fine era più veloce di me. In ogni caso sono contento perché a mio avviso abbiamo fatto un buon miglioramento e la speranza è di continuare di questo passo. Adesso purtroppo andiamo su una pista con un tracciato che non mi è mai piaciuto particolarmente ma sulla quale, malgrado questa mia avversità, sono riuscito a disputare alcune belle gare. Quindi cercherò di affrontare questa trasferta con la massima fiducia nelle mie possibilità pensando che, rispetto ai test invernali, la storia sarà completamente diversa e sicuramente più positiva.”

Marco Melandri “A Motegi è andata veramente male e purtroppo a compromettere ulteriormente il risultato è arrivato anche un mio errore nel finale perché volevo provare a seguire Spies, considerando il margine di sicurezza che avevo sugli avversari che mi seguivano, ma mi è andata male e ho sbagliato. Le difficoltà sono comunque le stesse da inizio anno la moto non si ferma e a mio avviso ha tanti problemi di elettronica. In queste quattro gare che rimangono confido in un regalo da parte della Honda nel riuscire ad impostare meglio l’elettronica. In Malesia andremo un po' meglio che nei test invernali perché ritengo che siamo in una migliore condizione per quanto riguarda le sospensioni ma oggi quello che ci mette in difficoltà ripeto e ne sono convinto è l’elettronica.”

Fausto Gresini “A Motegi abbiamo assistito ad un’ulteriore progresso importante da parte di Simoncelli. Il supporto che ci ha dato la Honda con il contributo di un ingegnere di pista è stato determinante nel dare indicazioni alla squadra per farla ulteriormente crescere e ad aiutare il pilota a capire meglio l’elettronica ottenendo sostanziali miglioramenti, soprattutto, in quella parte di gara dove era in difficoltà nei Gran Premi precedenti. Ora andiamo su una pista che Simoncelli non gradisce particolarmente, forse la più ostica per lui di tutto il calendario anche per le sue alte temperatura ma in ogni caso cercheremo di affrontare la trasferta con fiducia arrivando da un Gran Premio positivo. Sarà un altro appuntamento importante per Simoncelli e la sua squadra per continuare a crescere in una stagione non certo facile dove tutto è nuovo per entrambi ma che stanno affrontando con grande determinazione ed impegno. Un progresso continuo e costante che darà sicuramente i frutti il prossimo anno nel rispetto degli obiettivi che c’eravamo prefissi ad inizio stagione. L’impegno di tutta la squadra sarà massimo nel cercare di portarlo ben presto nell’elite della MotoGP perché se lo merita per la grande volontà che dimostra sempre Gran Premio dopo Gran Premio. Melandri sta affrontando, invece, l’ennesimo anno difficile e mi dispiace molto. Da parte nostra come squadra abbiamo cercato di fare il massimo ed abbiamo cercato di avere sempre il supporto da parte della Honda nel cercare di dare a Melandri quello di cui aveva bisogno. Lui però non è felice e ci dispiace molto. Pensiamo di avere comunque fatto un gran lavoro per lui affinché riuscisse a migliorare le sue prestazioni. Il nostro obiettivo è quello di fare bene con entrambi i piloti e per riuscirci credo che serva anche una certa positività e fiducia che forse, lungi dal far polemica, in questo momento, manca a Melandri. In queste quattro gare che rimangono continueremo nell’intento di metterlo nella condizione di fare il miglior risultato possibile nella speranza di riuscirci e poi non ci resta che augurargli buona fortuna per la sua prossima avventura.”

Gresini Racing

5 ottobre 2010

MotoGP – Preview Sepang – Capirossi e Bautista pronti a dar battaglia

Il team Rizla Suzuki è arrivato a Sepang' date=' in Malesia, per il secondo dei tre appuntamenti in Asia. Entrambi i piloti sono fiduciosi. Álvaro Bautista arriva a Sepang dopo la bella prestazione della settimana scorsa in Giappone. La settima posizione è arrivata dopo tre ottavi posti consecutivi nelle gare precedenti. Il pilota spagnolo conosce bene e gli piace molto il circuito malese e vuole continuare a migliorarsi. Sepang è l’unico circuito in calendario su cui Bautista ha già esperienza di guida in classe MotoGP – si sono disputati i test pre-stagione – e spera che i dati che ha già, insieme ai miglioramenti della Suzuki GSV-R, gli serviranno su un circuito su cui ha già vinto sia in classe 125cc sia in classe 250cc.

Dopo gli eventi di settimana scorsa, Loris Capirossi parte con molta determinazione per la gara malese, già vinta in passato. A Motegi l’italiano puntava a un piazzamento tra i primi cinque, ma un problema elettronico gli ha impedito di raggiungere l’obiettivo. Ora non vede l’ora di gareggiare su un circuito che ritiene uno dei suoi preferiti in calendario. Capirossi è l’unico pilota ad aver partecipato a tutti i Gran Premi della Malesia e l’unico pilota ad aver vinto in tutte le classi: in classe 125cc nel 1991, in classe 250cc nel 1999 e in MotoGP nel 2005.

Il Gran Premio della Malesia celebrerà questo fine settimana il suo ventesimo anniversario sul circuito internazionale di Sepang, dove la manifestazione si disputa dal 1999. Il primo GP della Malesia è stato a Shah Alam nel 1991, prima di trasferirsi al circuito Johor nel 1998. La struttura attuale è una delle più moderne del calendario MotoGP, il circuito è lungo 5.548 m, con 15 curve intervallate da due lunghi rettilinei su cui si affaccia una delle tribune spettatori più straordinarie di una struttura sportiva.

Il team Rizla Suzuki scenderà in pista venerdì per la prima delle due sessioni di prove libere, seguita dalla seconda sabato mattina. Le qualifiche si disputeranno sabato pomeriggio, mentre la gara partirà alle 16.00 ora locale (10.00 ora italiana) di domenica 10 ottobre.

[b']Álvaro Bautista:

“Non vedo l’ora che inizi il fine settimana di gara, perché questo è uno dei miei circuiti preferiti e l’unico di quest’anno per cui ho già qualche punto di riferimento su una moto MotoGP. Questo mi aiuterà sin dall’inizio, così potrò subito lavorare sulla messa a punto della moto. Il circuito mi piace molto e ho bei ricordi, il record sul giro in classe 125cc è ancora mio, per cui so come andare veloce – so di doverlo fare in MotoGP. Sono sicuro di poter ottenere un buon risultato qui a Sepang e chiudere tra i primi sei, dove meritiamo di chiudere.”

Loris Capirossi:

“Settimana scorsa abbiamo dimostrato che abbiamo il passo di gara per poter stare davanti, è stato un fine settimana davvero buono – a parte la fine. Sono sicuro che la cosa si possa ripetere, o persino migliorare, questa settimana. Il circuito di Sepang mi piace molto e mi diverto, speriamo che tutto funzioni bene dall’inizio in modo da poter dimostrare quello che siamo in grado di fare.”

Rizla Suzuki MotoGP

7 ottobre 2010

da MotoGrandPrix.it – Notizie sul Motomondiale – MotoGP, Moto2, 250, 125

Passare per idiota agli occhi di un imbecille è voluttà da finissimo intenditore. - Georges Courteline -

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MotoGP – Confermata l’assenza di Pedrosa in Malesia

Dani Pedrosa non sarà al via del GP della Malesia, prossimo appuntamento del motomondiale 2010 che si disputerà domenica (alle ore 10.00 italiane) sul tracciato di Sepang. Il pilota spagnolo si era fratturato la clavicola in una caduta avvenuta molto probabilmente per un guasto tecnico durante i primissimi giri delle prove libere di Motegi.

Le ultime possibilità di essere al via sono svanite dopo un attento esame e Pedrosa ha preso la decisione comprensibile di restare a casa per continuare il suo recupero. L’obiettivo per il suo ritorno rimane il Gran Premio d’Australia, le cui prove inizieranno 15 ottobre. In assenza di Pedrosa, il Team Repsol Honda non metterà in campo un pilota di sostituzione in questo weekend, e così Andrea Dovizioso sarà la sola bandiera per la squadra ufficiale Honda in Malesia.

7 ottobre 2010

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Rossi: "Concluderò la stagione"

"Il duello di Motegi? Adoro le sfide"

Visto che Jorge Lorenzo evita l'argomento, ci pensa Valentino Rossi a parlare della sfida di Motegi: "È stata bella e divertente. Adoro le sfide e dalla TV è stata ancora più emozionante. È stata una battaglia molto aggressiva, ma nulla di più". L'italiano ha poi parlato dell'immediato futuro e sulla possibile operazione alla spalla ha detto: "Al 99% sarò in Australia e, se non avrò più dolore nella spalla, concluderò la stagione".

Quindi Rossi vuole onorare l'impegno con la Yamaha fino alla fine: "Sepang è uno dei miei tracciati preferiti. Mi piace correre qui, ho grandi ricordi di gare e di Mondiali. Anche se sono curioso di vedere quanto mi farà male la spalla perché è un tracciato difficile. Ma di certo se potrò lottore per il podio non mi tirerò indietro".

È invece toccato a Casey Stoner il compito di fare da "muro umano" tra i due piloti della Yamaha, nella conferenza di Sepang. Visto che dopo Motegi i due si tengono a debita distanza. Mentre l'australiano della Ducati è pronto a puntare alla tripletta, dopo le vittorie di Aragon e Motegi.

7 ottobre 2010

Lorenzo: "Penso solo a correre"

"Potrebbe essere una gara importante"

Con la conferma dell'assenza di Dani Pedrosa' date=' Lorenzo è sempre più vicino al titolo, distante solo 6 punti per la matematica: "Potrebbe essere un fine settimana molto speciale per me, per il mio team e per la mia famiglia. Sono molto emozionato, ma so che c'è da lavorare duramente. Voglio solo pensare a correre e divertirmi nella gara che potrebbe essere la più importante della mia vita".

Lo spagnolo della Yamaha ha evitato l'argomento del duello con Rossi in Giappone, virando con un commento sul prolungamento del contratto con la casa di Iwata: "Il passato non conta a meno che si ripeta nel presente o in futuro".

7 ottobre 2010

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Rossi bacchetta ancora Lorenzo

"Non mi sarei lamentato con la Yamaha"

di Guido Meda.

"Andarmene via dopo la Malesia. So che alcuni di voi l'hanno scritto. Io voglio andare in Australia' date=' continuare e al 99 % finirò la mia stagione e se qualcuno ne sa di più vuol dire che conosce di me più cose di quante ne sappia io". Parla dritto e chiaro Valentino Rossi alla prima conferenza stampa del dopo Motegi, che è anche dopo le lamentele di Lorenzo con i vertici Yamaha.

Valentino per certi versi pungola e per altri giustifica il rivale: "Capisco che perdere dopo un duello così bello possa dare fastidio, ma al suo posto io non mi sarei lamentato con la Yamaha. La reazione non l'ho mica tanto colta. Io credo che avrei dato qualche calcio a una sedia e poi basta".

Valentino parla chiaro anche sulla situazione del Mondiale che secondo lui è già finito da un po': "Cosa c'è ancora da decidere? Jorge ha cinquanta punti su Pedrosa che praticamente è all'ospedale. Quei punti mica glieli devo portare io. L'anno scorso a Phillip Island quando lui è caduto io potevo provare ad attaccare Stoner e invece ho deciso di stare dietro tranquillo e di portare a casa il titolo. Ognuno fa le sue scelte" .

Ora resta da capire se i fatti di Motegi e magari un po' di pressione da parte di Lorenzo sulla Yamaha possano condizionare la decisione di lasciargli fare o meno il test Ducati a Valencia a fine stagione. "Io non credo che un duello così e questi fatti di cui stiamo parlando possano avere un'influenza su quella decisione. Sarebbe una grande delusione dopo tutto quello che ho fatto per loro".

7 ottobre 2010

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Torna Checa a Estoril e Valencia

Sostituirà Kallio sulla Ducati Pramac

Sarà un ritorno graditissimo quello di Carlos Checa al motomondiale' date=' come lo può essere per un veterano che alle corse ha dedicato una vita. Checa, spagnolo, 38 anni, che tre stagioni fa aveva lasciato i prototipi per il mondiale Superbike dove quest'anno è arrivato terzo, torna a guidare una Ducati Desmosedici per le ultime due gare della stagione.

Il periodo di riposo di Checa, che ha corso una settimana fa a Magny Cours l'ultima gara della stagione, è già finito. Il Team Ducati Pramac lo ha ingaggiato per le ultime due gare della stagione, in Portogallo e a Valencia, per sostituire Mika Kallio. Il pilota finlandese ha vissuto una stagione difficlissima dal punto di vista degli affetti personali e si è malamente infortunato ad una spalla senza essersi mai del tutto ripreso.

9 ottobre 2010

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MotoGP – Jorge Lorenzo Campione del Mondo' date=' ecco chi è il pilota maiorchino[/size']

Jorge Lorenzo è il nuovo Campione del Mondo della MotoGP. Il pilota maiorchino con il terzo posto ottenuto a Sepang ha matematicamente conquistato il titolo 2010 della classe regina con tre gare di anticipo. Nato a Palma de Mallorca, Spagna il 4 maggio 1987 è il secondo pilota spagnolo ad aggiudicarsi il titolo (era successo a Criville nel 1999) ed è già stato due volte Campione del Mondo della quarto di litro con l’Aprilia.

Arrivato in Yamaha nel 2008 quest’anno era alla sua terza stagione, una stagione da incorniciare che lo proietta tra i grandissimi del motociclismo. La sua passione per le moto inizia alla tenera età di tre anni e dopo soli pochi mesi già partecipa alle sue prime gare minicross. Nel 1995, all’età di otto anni, vince il titolo delle Baleari a cui farà seguito, l’anno successivo, il titolo minicross, trial, minimoto e junior motocross dell’isola.

Nel 1997 Lorenzo passa alle competizioni nazionali e non ci mette molto a farsi notare, vincendo l’Aprilia 50cc Cup già nel 1998. Nonostante sia ufficialmente troppo giovane, nel 2000 un permesso speciale gli permette di partecipare al campionato 125cc spagnolo all’età di tredici anni e l’anno successivo passa alla storia del campionato europeo diventando il più giovane vincitore di una gara europea in classe 125cc.

Questo precoce adolescente, dimostrando ancora una volta che per lui l’età non è un limite al passaggio di categoria nel mondo delle corse motociclistiche, nel 2002 fa la sua prima apparizione sulla scena mondiale su Derbi nel Gran Premio spagnolo di Jerez, terzo appuntamento della stagione. Raggiunge l’età legale per poter partecipare al campionato mondiale solo nella giornata di sabato del week end spagnolo, per cui perde il primo giorno di prove. La cosa non lo turba e stupisce il paddock qualificandosi per la gara e consolidando la sua posizione nel Campionato Mondiale nel corso della stagione, mano a mano che prende confidenza con i circuiti.

L’anno successivo il giovane maiorchino è in regola con l’età e vince la sua prima gara in 125cc nel Gran Premio di Rio de Janeiro e continua la stagione successiva con altre tre vittorie, chiudendo il Campionato 2004 in quarta posizione e portando a nove il numero dei suoi podi, prima di passare alla quarto di litro in sella ad una Honda. Nella stagione di esordio in classe 250cc guadagna sei podi e quattro pole position, chiudendo il campionato in quinta posizione. Nel 2006 il pilota spagnolo passa ad Aprilia e tutti si aspettano che sia l’anno della sua consacrazione.

Nel 2006 Lorenzo supera tutte le aspettative, dominando il Campionato Mondiale 250cc con otto vittorie e un record di dieci pole, portando a casa il suo primo titolo mondiale da dominatore. Lorenzo conferma i risultati nel 2007, guadagnando il suo secondo titolo mondiale nel penultimo appuntamento della stagione a Sepang dopo un’incredibile serie di nove pole position a cui sono seguite altrettante vittorie. Diventa così anche il pilota spagnolo con il più alto numero di vittorie di tutti i tempi nella classe 250cc. Arriva poi la Yamaha MotoGP che come detto quest’anno lo ha portato a coronare il sogno di una vita, diventare Campione del Mondo.

Il prossimo anno difenderà sempre i colori della Yamaha insieme a Ben Spies e sicuramente arriverà la cosa più difficile, riconfermarsi al vertice con tutti questi avversari “affamati” di vittorie, primo su tutto Valentino Rossi che correrà per la Ducati per un binomio tutto italiano.

10 ottobre 2010

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Lorenzo campione fa 99

di Guido Meda.

Dieci-dieci-dieci' date=' è la data di oggi, ma potrebbero pure essere i rispettivi voti per la gara in sé, la gara di Rossi e il mondiale di Lorenzo. Si fa prima a dire che fa 99. Non cento appunto, perchè Rossi, sportivamente killer fino all’ultima stilla di energia, ha proprio voluto incidere il proprio 46 a fuoco sul titolo 1 di Jorge. Son segni di vitalità rinnovata, nella stagione in cui l’unico costantemente vitale è stato però proprio Jorge Lorenzo.

“Non so se ne vincerò altri - dice lui - ma so che questo, battendo Rossi con la stessa moto, credo che resterà il più bello di tutti” .

Può non essere piaciuto a tutti per certe scenette un po’ forzate sulle quali a volte non abbiamo nemmeno lesinato la nostra critica dura e legittima, ma sarebbe folle non concedergli il merito che si è guadagnato col titolo, soffrendo prima e cambiando poi.

Il Lorenzo campione del mondo 2010 della MotoGp è stato un esempio di ciò a cui le donne deluse normalmente non credono : un uomo PUÒ cambiare. Lui lo ha fatto in un ambito che è tutto una pressione, in cui ogni disequilibrio nella vita e nella testa possono corrispondere ad un decimo perso in pista, uno svarione, magari una caduta. A memoria d’uomo è difficile ricordare una stagione in cui il leader abbia sbagliato poco come Lorenzo quest’anno. Potrà essergli scappata la frizione in certi atteggiamenti, invisi a Rossi e magari pure agli spagnoli, ma quando si è trattato di mettere le ruote in pista è sempre stato chimico nel dosaggio dell’energia e nello sfruttamento di un talento che è immenso.

Gli altri son caduti? Bene, lui no, se non una volta forse, ma non in gara. Conosce il limite suo e della moto. Sa quando serve ragionare e lo ha fatto anche a Sepang negli ultimi giri. Ha saputo mettersi in gioco nel più duro dei corpo a corpo, magari non ha saputo perderlo, ma intanto il titolo era più vicino.

Lorenzo insomma, che è un bravissimo ragazzo, è meglio in pista che fuori, anche se in entrambi gli ambiti il suo livello rimane alto. Forse ha trovato davvero qualcuno che gli ha insegnato a fare bene bene i conti con se stesso, con le sofferenze del proprio passato, instradandolo su un cammino che intanto lo ha portato ad essere campione del mondo della MotoGP. Perché questo è il risultato della metamorfosi che ci ha offerto. Ora che la dimensione del suo pensare inevitabilmente cambierà, si tratta solo di trovare la misura giusta per non sbagliare nulla né nel corpo a corpo e nemmeno quando toglie il casco. In questo senso chi gli sta vicino e lo ha aiutato ad essere ciò che è oggi, dieci-dieci-dieci, diventa ancora più importante. Bravo Jorge, credici: sei davvero campione del mondo, li hai davvero battuti tutti.

10 ottobre 2010

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da Grand Prix — Sportmediaset.it

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Motomondiale al 100% made in Spain

Tre titoli piloti su tre: mai successo

Lorenzo in MotoGP' date=' Elias in Moto2 e uno tra Marquez, Terol ed Espargaro in 125, passeranno alla storia per aver regalato alla Spagna la tripletta iridata nel Motomondiale 2010. Impresa unica: dal 1990, quando le classi sono diventate tre, mai nessun Paese aveva vinto tutti i titoli in palio. Prima, con in pista più categorie, ci erano riusciti tre volte l'Italia (1976, 1975 e 1950), due gli stessi iberici (1989 e 1988) e la Gran Bretagna (1967 e 1965).

Il primato di questo 2010 è da considerarsi assoluto, visto che gli spagnoli hanno dominato le rispettive classifiche. Nell'ottavo di litro si è assistito quasi a una sorta di secondo campionato nazionale, con Marc Marquez, Nico Terol e Pol Espargaro che si sono spartiti tutte le vittorie in palio. A tre gare dal termine e divisi da 12 punti, saranno loro a giocarsi il successo finale.

Nella debuttante classe di mezzo, Toni Elias ha quasi subito preso in mano la situazione e il solo Julian Simon, guarda caso connazionale, ha provato a resistergli. Almeno fino a tre gare dal termine, quando anche la matematica lo ha estromesso dai giochi. Sette successi per il pilota del team Gresini, con gli altri, Iannone in testa, a dividersi le briciole.

Discorso quasi identico nella "top class", dove Jorge Lorenzo ha fatto il Valentino Rossi nella prima metà di stagione conquistando sette vittorie e poi resistendo al tentativo di recupero dell'altro spagnolo di vertice, Dani Pedrosa, fermato a quota quattro dall'infortunio di Motegi. Undici vittorie in due, con Stoner e il Dottore costretti ad accontentarsi di qualche apparizione sul podio e poco più.

Un'impresa rara, ma non unica per la Spagna, che già in passato aveva messo a segno il tris, limite comunque mai superato nei 62 anni di vita del campionato mondiale di motociclismo. Per la precisione nel 1988 e 1989, quando 80, 125 e 250 divennero terreno di caccia per merito di Sito Pons, autentico dominatore della quarto di litro con l'imbattibile Honda, ma anche di Jorge Martinez, oggi potente team manager in tutte le categorie, che vinse i due titoli delle minime cilindrate nello stesso anno. A loro si aggiunsero Manuel Herreros, specialista delle piccole, e Alex Criville, passato poi alla storia per aver regalato ai suoi colori il primo e unico titolo della 500 (era il 1999).

Solo l'Italia, e non è un caso, ha fatto lo stesso, anche se parecchio tempo fa e con in pista cinque categorie. Bisogna infatti andare indietro fino al 1976 e 1975 per festeggiare la tripletta tricolore. Grazie soprattuto a Walter Villa (tre titoli con la Harley Davidson), l'immenso Giacomo Agostini, e gli alfieri della Morbidelli Pierpaolo Banchi e Paolo Pileri. Prima, nel 1950 (quattro classi), toccò a Bruno Ruffo, Dario Ambrosini e Umberto Masetti festeggiare con Mondial, Benelli e Gilera un trionfo tutto made in Italy, per uomini e mezzi.

La Gran Bretagna, infine, deve al mito Hailwood essere riuscita a insignirsi di quella che Oltremanica chiamano la "triple crown", perché c'è la firma di "Mike The Bike" in entrambe le occasioni in cui i sudditi della Regina hanno fatto centro per tre volte contemporaneamente. Prima nel 1965 con la vittoria in 500, insieme a un altro grande delle moto, Phil Read, e Ralph Bryans, poi nel 1967 con la doppietta in 250 e 350, oltre a Bill Ivy in 125.

Quanto basta per capire che non sarà facile ripetersi, anche se la Spagna sembra essere l'unica nazione in grado di lasciare gli avversari ancora a mani vuote. A meno che Rossi, Iannone e qualche giovane di belle speranze (che all'orizzonte non si intravede) non decidano di farci una sorpresa.

11 ottobre 2010

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Pedrosa: "Per noi non è finita"

Rientra in Australia dopo l'operazione

Dopo due GP da spettatore' date=' nel prossimo weekend australiano farà il suo ritorno in pista Dani Pedrosa, reduce dall'operazione alla clavicola. Lo spagnolo della Repsol Honda arriverà a Phillip Island due giorni prima per ambientarsi. "Non vedo l'ora di salire in moto e scoprire come mi sento. Il campionato è deciso ma per noi non è finita. L'obiettivo è ora quello di mantenere il secondo posto in classifica e continuare a lavorare sulla moto".

"È stato difficile prendere la decisione di non andare in Malesia - ha spiegato Pedrosa - ma dopo un'altra settimana mi sembra che era la cosa giusta da fare, perché in questi giorni la mia condizione è migliorata molto. So che sarà dura perché Phillip Island è una pista molto esigente e anche le condizioni meteorologiche possono giocare un ruolo importante, ma io credo veramente che è il momento di tornare con la mia squadra e provare a tornare al livello di prestazioni che ho avuto prima dell'incidente in Giappone".

"Dopo l'operazione ho iniziato subito la riabilitazione - ha proseguito - L'intervento è stato un grande successo e la piastra è ben fissata, quindi il problema principale non era la clavicola, ma la rigidità al collo. Ho lavorato molto con il mio fisioterapista".

11 ottobre 2010

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