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Mercato del lavoro o mercato delle prese per il sedere?


TonyH

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Metaverso, la rivoluzione coinvolge anche la consulenza. Mc Engineering è la prima ad assumere nel mondo virtuale

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...

La società ha progettato gli stessi uffici Mc Engineering nel mondo virtuale, partendo dall'ingresso nel quale si viene accolti dall'uomo vitruviano, immagine simbolo dell'azienda, per proseguire con gli spazi comuni nei quali ricevere informazioni e consigli, l'auditorium destinato a incontri, conferenze e momenti di formazione. Non da ultimo, la interview room all'interno della quale i candidati possono accedere con un codice dedicato e partecipare al colloquio di selezione con il loro avatar. Durante l'incontro, grazie a studi e tecniche del tutto nuove, le risorse umane dell'azienda possono visionare il curriculum digitale e compilare la scheda di valutazione del candidato avvalendosi di un pc virtuale.

Il progetto però è molto più ampio", racconta dall'azienda Valeria Pacicca, responsabile delle risorse umane, "il colloquio nel Metaverso oltre ad essere un momento di conoscenza, rappresenta anche un'esperienza futuristiche per il candidato" che può anche "accedere e visitare i nostri uffici virtuali: aree condivise con video informativi, consigli e approfondimenti su temi attuali e di interesse per chi desidera sperimentarsi nel nostro settore". 

 

https://www.milanofinanza.it/news/metaverso-la-rivoluzione-coinvolge-anche-la-consulenza-mc-engineering-e-la-prima-ad-assumere-nel-mondo-202210241347546209

 

Modificato da AleMcGir
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Ma lo stipendio si potrà usare per la bolletta del gas reale o solo per quella del gas del metaverso?

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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  • 4 mesi fa...

Situazioni assurde del lavoro in Italia, riporto la esperienza diretta delle difficoltà di mia figlia.

Si è laureata per la 3+2 in Biotecnologie Farmaceutiche a fine dello scorso anno, valutazione 110 e lode.
Ha fatto il tirocinio in ambito universitario, presso un poloclinico della zona, con cui si trovava e si trova tuttora bene, visto che sta continuando il tirocinio (gratuito) post laurea.
Prima della laurea il responsabile del laboratorio si è interessato per richiedere una borsa di studio nella struttura, tramite le procedure e burocrazia universitaria e statale, senza risultati.
A quel punto, visto che fare un tirocinio sottopagato in un altro posto in Italia e utilizzarlo per pagare l'affitto, non era, giustamente, di suo gradimento, ha provato, aiutato anche dal responsabile, uno sbocco all'estero.
Durante un esposizione di un lavoro di ricerca, fatto prima della laurea, l'hanno contattato degli esponenti di un importante centro di ricerca Statiunitense, per proporgli un dottorato post laurea.
Il dottorato viene coogestito dall'università Statiunitense e dall'università Italiana dove si è laureata.
Essendo molto interessata al lavoro ed alle prospettive, ha confermato e si è interessata a gestire le problematiche burocratiche, e, con i tempi e le regole della burocrazia Italiana e Americana, sembra concretizzarsi un tirocinio triennale a fine anno/inizio anno nuovo.
Tutto bene? No, c'è un problema assurdo! L'universita dove si è laureata ha posto un veto, motivato dal fatto che..... guadagnerebbe troppo!
Praticamente all'università locale non piace che il suo stipendio sia più alto di quello di alcuni docenti.
All'opposto, l'università Nordamericana, essendo un ente parastatale, deve garantirgli lo stipendio pattuito, per evitare di sottopagarla.
Praticamente si è arenato tutto, e vedremo i tentativi di fare partire tutto come andranno, sicuramente lei non intende continuare a lavorare gratis "per amore di Patria", quindi, pur continuando il tirocinio, sta cercando delle alternative.

Vediamo come si evolve, ma, in casi come questo, la burocrazia e la malgestione delle strutture Statali Italiane non invogliano sucuramente a lavorare qui.

Il prossimo politico che dice "puntiamo sulla ricerca" lo prendo a schiaffi!

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"I rettilinei sono soltanto i tratti noiosi che collegano le curve" [sir Stirling Moss]

"La cosa più bella che può fare un uomo vestito è guidare di traverso" [Miki Biasion]

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è assurda la cosa, perchè se si lavora in parternariato c'è o un contratto paritetico con il pagamento eseguito da entrambi gli enti, o solo uno è patrocinante.

Ma non ho capito una cosa: tua figlia sarebbe dottoranda per quale delle università?

 

   

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1 minuto fa, Beckervdo scrive:

..Ma non ho capito una cosa: tua figlia sarebbe dottoranda per quale delle università?

 

Bologna.

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46 minuti fa, bik scrive:

 

Bologna.

Ecco allora la rottura di palle. Il dottorando su suolo italiano ha una "tabella stipendiale" decisa dal MIUR, tutto l'extra che ne deriva non può superare il valore annuale della borsa di dottorato (circa 16mila euro lordi annui).

Dato che la statunitense la supera, allora si crea il problema di compatibilità con la borsa.

Il progetto sarebbe comunque valido se rinunciasse alla borsa e quindi acquisisse introito del progetto solamente dalla università americana.

Ammesso e non concesso che sia una borsa di dottorato o un partenariato speciale tra le parti. Ma questo è più una cosa burocratica e che il responsabile del dottorato deve valutare con il paritetico americano.

Non puoi bruciarmi una ricerca e prendere fondi e prestigio per 'sta cazzata! -.-

 

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Bologna.
Dille di provare a contattare l'università americana, spiegando il problema e sperando di riuscire ad andare direttamente in USA.
Così in un colpo solo L'italia perderebbe un ricercatore, una ricerca che potrebbe portare soldi e prestigio e l'ennesimo punto del PIL che continuiamo a regalare agli stati esteri mandando i nostri migliori talenti da loro, dopo aver speso tempo e risorse per istruirli ovviamente.
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2 ore fa, ILM4rcio scrive:

Dille di provare a contattare l'università americana, spiegando il problema e sperando di riuscire ad andare direttamente in USA...

 

Con il referente dell'università americana ha dei contatti costanti, e stanno cercando di risolvere.

 

18 ore fa, Beckervdo scrive:

....

Il progetto sarebbe comunque valido se rinunciasse alla borsa e quindi acquisisse introito del progetto solamente dalla università americana.

....

 

Questa sembra la scelta più praticabile, infatti si stanno accordando con l'UniBo per quella strada.

Tralasciando che la rinuncia alla borsa di studio, stando a quello che gli hanno riferito, porterebbe ad una diminuzione del punteggio del dottorato, vedremo a fine Aprile se lo approvano in quella modalità.

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3 ore fa, bik scrive:

 

Con il referente dell'università americana ha dei contatti costanti, e stanno cercando di risolvere.

 

 

Questa sembra la scelta più praticabile, infatti si stanno accordando con l'UniBo per quella strada.

Tralasciando che la rinuncia alla borsa di studio, stando a quello che gli hanno riferito, porterebbe ad una diminuzione del punteggio del dottorato, vedremo a fine Aprile se lo approvano in quella modalità.

Non rompessero le palle. Il punteggio te lo fai fritto, quando sul CV esce che sei stato all'estero per il tuo Dottorato.

Io attualmente sono da gennaio con il Dottorato PNRR di Federico II e non ha un punteggio inferiore agli altri dottorati.

Dipende sempre lei cosa vuol fare dopo, se entrare in accademia (Ricercatore, Abilitazione Scientifica Nazionale, Prof. Associato...etc etc) o se vuole lanciarsi nella ricerca o se ancora gli occorre come punteggio per l'insegnamento all'interno della scuola italiana.

La rinuncia al sostegno economico è un conto, la rinuncia al dottorato è altra.

Lei è una dottoranda senza borsa. Fattibilissimo. Lo fanno le aziende in tutto il mondo.

E soprattutto per i CFU acquisiti, qui gli potranno rompere le scatole, che dovranno esser riconosciuti in toto con l'equipollenza, dato che deve acquisire 180 CFU in 3 anni.

 

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