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shadow_line

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😂 hanno messo il punto di mura dello spinnaker a poppa invece che a prua

 

cosí é provato che anche le barche a vela hanno la marca indietro!

 

che puó sempre servire... e infatti si deve sapere anche andare all'indietro a vela

 

 

manca poco al taglio dell'equatore:

 

zero gradi latitudine nord, tagliano intorno a 28 gradi longitudine ovest

 

domani vediamo perché proprio lí!

 

 

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giro del mondo a vela i primi sono vicinissimi a passare l'equatore, nell'immagine la linea bianca a zero gradi latitudine nord, le velocità sono un po' diminute perché la zona di convergenza intertropicale é incasinatissima da navigare, adesso vedremo perché:

 

IMG_20201118_130500.png

 

 

 

allora... vediamo di spiegare questa cosa di navigare sull'equatore...

 

abbiamo detto degli alisei dell'emisfero nord e alisei dell'emisfero sud che si incontrano circa all'equatore appunto, in una zona che tecnicamente si chiama ITCZ 

Modificato da shadow_line
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ITCZ é un'acronimo inglese che sta per zona di convergenza intertropicale, non é solo l'incontro dei due alisei, é proprio l'incontro di due mari, due parti dell'oceano atlantico nord e sud che arrivano ognuno con caratteristiche meteo diverse...

 

al punto che prima delle attuali definizioni scientifiche questa zona é stata conosciuta per secoli in inglese come doldrums  e in francese come pot au noir 

 

delle due c'é sempre una parte piú fredda e secca e una parte piú calda e umida, il vento piú caldo sale in alto, l'umidità condensa per via dell'altra metà di aria piú fredda e si formano delle nuvole tipo cumolo che salgono in alto e permettono di identificare la zona già da lontano

 

sul confine dove i due alisei si incontrano e in parte si mescolano é un certo caos... oltre ai cumuli si hanno condizioni di vento incostante a macchia di leopardo, qui c'é vento poco piú in là niente vento

lo stesso vento inoltre puó cambiare direzione continuamente, anche di 40/50° in pochi minuti

 

sotto ai cumuli puó esserci pioggia ma soprattutto... puó mancare del tutto qualsiasi tipo di vento per ore, anche per giorni, ai tempi della navigazione commerciale a vela le navi a volte rischiavano di restare ferme lí nel nulla, con le riserve d'acqua da bere che si esaurivano... zona storicamente considerata pericolosa quindi ☠️

 

tutta la situazione meteo in zona risulta per di piú continuamente variabile e difficile da prevedere anche per i software..

 

di base si puó dire:

 

1) i doldrums sono poco estesi, c'é continuità di vento tra i due emisferi: allora si puó passare con una rotta abbastanza diretta e relativamente in fretta dall'emisfero nord all'emisfero sud, si ringraziano gli dei del mare, italiani e francesi in genere stappano spumante o champagne.. 🍾 🍾 🍾

 

2) i doldrums sono estesi, vento confuso o niente vento: si passano ore o giorni ad arrostire sotto il sole a picco dell'equatore, in cabina si arriva a 40° di temperatura...

 

quindi visto che oggi abbiamo satelliti, soft. meteo e quant'altro, come fanno i velisti a decidere dove passare? vediamo... ma intanto nell'immagine sotto la zona dei doldrums/pot au noir vista alla tv francese:

 

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le SWC come queste sotto dici, sí ci sono delle elaborazioni simili ma ovviamente riferite al "ground level" nello specifico il mare con anche altezza e periodo medio delle onde, temperature dell'aria e dell'acqua ecc

 

poi si usano anche le imagini da satellite "raw" come diró dopo per l'equatore...

 

e se ci si lamenta oggi, consideriamo che per secoli si facevano in mare queste stesse rotte avendo a disposizione soltanto: 1 barometro con l'ampolla di alcol/mercurio, 1 bussola, 1 orologio regolato sul meridiano di greenwich, 1 sestante a mano con cui calcolare l'altezza del sole a mezzogiorno e da lí con complicati calcoli cercare di risalire al punto nave in latitudine e longitudine! basta!

 

eppure nell'800 con qst sistemi andavano dall'inghilterra fino in australia a caricare la lana o in cina a caricare il the e facevano la stessa rotta che stanno facendo i velisti di oggi, e avevano navi in legno e vele in tela di cotone, eppure nell'oceano australe filavano come si dice "sotto forza di vento" a 18 nodi per giorni e giorni!

 

gli inglesi a proposito di quei tempi dicono "wooden boats iron men" = navi di legno ma uomini di ferro..

 

qui comunque le swc aeronautiche, nel prossimo post vediamo invece che carte si usano per districarsi nel caos dell'equatore...

 

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dunque dicevamo... arrivati a vista della zona di convergenza intertropicale tra i due alisei la situazione dei venti in zona é talmente incasinata e variabile che le "carte" e le previsioni classiche non servono dato che nella realtà le condizioni meteo cambiano troppo velocemente

 

allora ci si attacca agli schermi dei computer e si aprono le immagini inviate dai satelliti cosí come sono, "raw" senza altre elaborazioni, cosa si cerca in qst immagini?

 

si cercano le zone delle nuvole, dei cumuli che dicevo prima che indicano il mescolarsi dei due alisei uno piú caldo (anche di poco) e uno piú fresco, sotto l'immagine appunto inviata dal satellite, si vede bene la linea di confine definita dalle nuvole circa sull'equatore:

 

 

 

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dall'immagine satellite "raw" si passa alla stessa ma nell' infrarosso, si vedono le stesse nuvole ma le zone in rosso sono venti e piccoli temporali locali alla base dei cumuli

 

meglio evitare queste piccole zone perturbate ma sono anche da evitare le zone dove non c'é nessuna indicazione di vento, serve una zona "media" dove ci sia abbastanza vento e abbastanza continuo...

 

e sempre considerando che la barca si muove verso sud tagliando circa a 90° la zona delle nuvole, ma tutto il sistema delle nuvole si sposta verso ovest portato dagli alisei

 

qui sotto l'immagine dal satellite all'infrarosso:

 

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Modificato da shadow_line
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quindi si fa un'ingrandimento e si cerca di passare, ev contornando le zone con piú vento, sempre tenendo conto della regola dei vortici, che peró nell'emisfero australe girano in senso orario e non antiorario come nell'emisfero boreale per via delle forze di Coriolis

 

contornare senza finire dentro le piccole zone colorate perché troppo caotiche, sotto i cumuli ci puó essere non solo la pioggia ma anche la grandine!

 

e cosí via via si cerca di passare, le velocità delle barche comunque quasi sempre si riducono e per l'effetto dell'elastico chi é dietro e deve ancora entrare é ancora in un vento piú forte e le distanze tra le barche si riducono

 

quest'anno comunque sembra che si passi abbastanza facile:

 

 

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33 minuti fa, shadow_line scrive:

le SWC come queste sotto dici?

 

IMG_20201118_143513.png

 

Si.

"Noi" le abbiamo su diversi livelli.

 

Ci interessano perchè coprono "regioni" molto ampie.

 

Poi usiamo, anche in aviazione, le immagini satellitari. Un piano di volo cartaceo, per un volo intercontinentale, è un "rotolo" di 1 metro e mezzo.

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