Riduzione dei test: la proposta della Ferrari

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Riduzione dei test: la proposta della Ferrari

Maranello, 6 dicembre - La Ferrari ha inviato a Bernie Ecclestone la sua proposta per una riduzione dei test nella stagione 2005 nel periodo compreso fra il primo e l’ultimo Gran Premio, primo passo verso un più complessivo piano di contenimento dei costi di gestione di una squadra di Formula 1, che sarà definito nelle prossime settimane. Chiediamo al Direttore Generale della Casa di Maranello, Jean Todt, di illustrarcene il contenuto.

Perché la Ferrari non ha aderito al progetto definito dagli altri team, preferendo invece fare una sua proposta?

“Perché riteniamo che quella proposta non sia efficace e non produca una reale riduzione dei costi, portando invece le squadre a lavorare in maniera poco efficiente. A questo punto avevamo di fronte due alternative: il mantenimento dell’accordo in vigore nel 2004 oppure proporre qualcosa che davvero consenta a tutti i team di risparmiare.”

Quali sono gli aspetti principali della vostra proposta?

“Partiamo da un assunto: limitare a 24 i giorni di prove, con due vetture in pista, significa avere una media quotidiana di circa 400 km per macchina, per un totale di 19.600 chilometri. Bene, noi proponiamo un tetto di 15.000 chilometri per team, dedicati allo sviluppo della macchina, con l’obbligo di provare su una sola pista e con la libertà di programmare le prove secondo le esigenze di ciascuno dei concorrenti durante il periodo che va dalla prima all’ultima gara della stagione.”

Questo per quanto riguarda lo sviluppo complessivo della monoposto ma per ciò che concerne le gomme?

“Riteniamo che sia necessario stabilire un’uguaglianza fra i due costruttori di gomme, Michelin e Bridgestone, e, soprattutto, tenere presenti le loro esigenze per quanto riguarda la sicurezza, alla luce delle novità regolamentari in vigore dal prossimo anno. Pertanto, la nostra proposta prevede un massimo di 15.000 chilometri dedicati allo sviluppo degli pneumatici da ciascuna delle due case, da suddividere liberamente fra le squadre, con l’unica condizione che queste prove si svolgano dove il team prescelto è già in pista.”

Cosa accadrà se la vostra proposta non sarà accolta?

“Molto semplice: saremo tutti liberi di provare come e dove vorremo. Detto questo, siamo consapevoli che il problema dei costi riguarda tutti e che bisogna agire nel senso di una riduzione. Peraltro, già alcuni cambiamenti regolamentari, dei quali siamo stati fra i primi sostenitori, come l’introduzione dell’obbligo di utilizzo di un solo propulsore per due weekend di gara, vanno in questa direzione oltre che in quella della riduzione delle prestazioni per motivi di sicurezza. E’ per questo motivo che, come già detto a San Paolo in occasione del Gran Premio del Brasile, presenteremo presto una proposta più ampia, che prenderà spunto dalle indicazioni fornite dalla FIA – e da noi condivise – nel maggio scorso.”

Il formato del weekend di Gran Premio prevede la possibilità di utilizzo di una terza vettura nelle due ore di prove libere del venerdì per i team classificati dal quinto al decimo posto nel Campionato Costruttori dell’anno precedente. Qual è la vostra posizione in merito?

“Su questo argomento crediamo sia necessario fare una considerazione. La facoltà di portare in pista un terza monoposto il venerdì fu concessa per dare ai team minori e ai loro sponsor una maggior visibilità. Tale possibilità sarebbe per noi incompatibile con un’ulteriore riduzione dei test privati. In ogni caso, non saremmo contrari all’uso della terza macchina se le squadre che scegliessero questa opzione adottassero una conseguente riduzione nel chilometraggio complessivo delle prove private.”