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Moto Guzzi: «Così l’Aquila volerà ancora»


Guest EC2277

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Come immaginavo, quindi le altre nuove fan più che altro comparsa non so se con numeri così bassi ci sia convenienza ad avere una gamma così ampia?
Modificato da EC2277
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L'idea di base non era male: estendere a tutti i modelli possibili il CARC per ammortizzare i costi di ricerca...idem per i telai di Breva,Norge,Stelvio (Griso è diversa) e anche i motori buttarli sotto al maggior numero di moto per spalmare un po i costi...peccato non ci siano riusciti ;) alla fine non sono per niente male quelle moto,
Modificato da Stefano73

Senza cuore saremmo solo macchine.......

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Sono d'accordo però le varie "modifiche" da modello a modello sono minime

Oddio, mica tanto minime: l'adozione delle 4 valvole ha comportato la totale riprogettazione di tutta la termofluidodinamica del motore!

Ed anche se fossero minime son sempre risorse economiche spese per niente.

Ecco la minchia epocale è stata secondo me tenersi moto come la Breva 750

A ben vedere la Breva e la Nevada 750 non sono, in linea teorica, moto inutili poiché costituiscono il modello d'accesso al "mondo Guzzi"; ma ci vuole un Ingegnere per capire che un 750 da 48 cavalli ha una cilindrata troppo elevata per attirare i neopatentati ed una potenza troppo bassa per i motociclisti più esperti?

Fammele con una cilindrata di 650 cc e, se le sostieni nella maniera giusta dal punto di vista promozionale, stai tranquillo che troveranno la loro ragione d'esistere.

P.S. Mi sta montando il nervoso.

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Oddio, mica tanto minime: l'adozione delle 4 valvole ha comportato la totale riprogettazione di tutta la termofluidodinamica del motore!

Ed anche se fossero minime son sempre risorse economiche spese per niente.

Si hanno commesso l'errore di avere due basamenti fratelli ma non gemelli ;) per il resto cambiare il gruppo termico e l0inizezione non è IMHO un salasso...certo tanti piccoli salassi alla fine ti dissanguano :lol:

A ben vedere la Breva e la Nevada 750 non sono, in linea teorica, moto inutili poiché costituiscono il modello d'accesso al "mondo Guzzi"; ma ci vuole un Ingegnere per capire che un 750 da 48 cavalli ha una cilindrata troppo elevata per attirare i neopatentati ed una potenza troppo bassa per i motociclisti più esperti?

Fammele con una cilindrata di 650 cc e, se le sostieni nella maniera giusta dal punto di vista promozionale, stai tranquillo che troveranno la loro ragione d'esistere.

Moto inutili in questo mercato ;) Non ne faccio una questione di potenza o età del cliente...semplicemente un 750cc con 48cv e una moto che ha la mia età alle spalle non se la fila nessuno ( a quel prezzo poi)

Dai sono fuori mercato buone moto come l' XT660,la Tenerè e la Pegaso (tanto epr restare sui 48cv e cilindrate civili)...figurati se riescono a vedere queste entry-level ;)

Tanto per capirci: il neopatentato di oggi o prende il solito 4 cilindri jappo/Ducati 696 depotenziato e lo ripotenzia....oppure aspetta direttamente i 21 anni e si prende una naked ;) altro che "troppi" 48cv :lol: non ho ancora trovato uno che conosco che abbia cominciato con calma :roll: tutti con Hornet,CB 1100,Z1000 e via...

 

花は桜木人は武士

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Moto inutili in questo mercato ;) Non ne faccio una questione di potenza o età del cliente...semplicemente un 750cc con 48cv e una moto che ha la mia età alle spalle non se la fila nessuno ( a quel prezzo poi)

Ed io cosa ho scritto?

Un 750 da 48 cavalli ha una cilindrata troppo elevata in relazione alla potenza per avere senso; non ho considerato l'età della moto poiché dò per scontato che un mezzo debba essere costantemente evoluto nel tempo. Allo stesso modo davo per sontato che il prezzo deve essere proporzionato a quello che il mezzo offre.

Tanto per capirci: il neopatentato di oggi o prende il solito 4 cilindri jappo/Ducati 696 depotenziato e lo ripotenzia....oppure aspetta direttamente i 21 anni e si prende una naked ;) altro che "troppi" 48cv :lol: non ho ancora trovato uno che conosco che abbia cominciato con calma :roll: tutti con Hornet,CB 1100,Z1000 e via...

Il Mondo non è limitato ai soli "motominkia" italici e certi tipi di moto, che da noi sono fuori-mercato, all'estero si vendono bene.

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Moto Guzzi: continua la lotta per lasciare la produzione a Mandello.

E’ una storia che si tira avanti da troppo tempo ormai, un principio per il quale i guzzisti e il sindaco di Mandello del Lario non mollano: l’intera produzione Moto Guzzi deve rimanere a Mandello. Le orecchie da mercante della Piaggio, riguardo questa faccenda, le conosciamo altrettanto bene e continua sulla sua linea.

Al momento la produzione nello storico stabilimento mandelliano è sospesa per ristrutturazione dei locali: dei 12 milioni inizialmente stanziati da Piaggio per il rinnovamento, ne sono stati spesi appena 1,5 e un’altro milione verra investito per la messa in sicurezza del tetto. Altri 4 milioni verranno utilizzati per il rilancio di Moto Guzzi dopo lo stop. Tutta la Guzzi difficilmente accetta questa situazione e si prospettano altre situazioni tristi per gli operai della fabbrica.

La produzione dei motori verrà permanentemente spostata a Noale o Pontedera, mentre la progettazione verrà al 100% spostata a Noale, nella sede Aprilia. Allo stabilimento mandelliano lascerebbero solo l’assemblaggio. E’ stato pianificato quindi un ridimensionamento della forza operaia: dei 130 (ora in cassa integrazione) ne verranno licenziati 50.

“Cinquanta di essi rischiano il licenziamento, perché nella fabbrica di Mandello non si svolgeranno più le attività che erano all’ordine del giorno prima della ristrutturazione. - ha detto Mario Venivi del sindacato Fiom-CGIL che segue la faccenda - Anche gli investimenti nella struttura previsti dal piano industriale sono stati ridimensionati: rispetto ai 12 milioni annunciati, Piaggio ha speso circa 1,5 milioni per i lavori di ristrutturazione e spenderà un altro milione per l’adeguamento del tetto alle misure di sicurezza previste dalla legge. Per il resto Piaggio investirà altri quattro milioni circa per la promozione del Marchio Moto Guzzi”.

L’assessore provinciale allo Sviluppo Economico e al Mercato del Lavoro Fabio Dadati ha seguito in prima persona le trattative con Piaggio per la questione Guzzi: “Non ci saranno cambiamenti sostanziali rispetto ad oggi. Ormai la progettazione delle moto è stata trasferita a Noale e anche l’assemblaggio dei motori avverrà altrove, a Noale o a Pontedera. Per noi della Provincia conta il fattore occupazionale: Roberto Colaninno ci ha garantito che terrà aperto lo stabilimento di Mandello e questo è l’importante.

Il Marchio è di sua proprietà e lui da imprenditore ha il diritto di decidere come organizzare le strutture della sua azienda. Moto Guzzi è in forte perdita e Piaggio ha l’esigenza di razionalizzare le risorse. Ha già cominciato a farlo trasferendo la progettazione e la produzione dei motori. Queste erano le sole condizioni con cui potesse tenere aperto Mandello e bisogna rendersene conto. Perciò, ad oggi, il nostro impegno si rivolge solo all’occupazione: tratteremo con l’azienda, appoggiati dalle parti sociali, affinché i cinquanta licenziamenti si traducano in trenta prepensionamenti e venti assunzioni confermate.

Faremo in modo che Moto Guzzi mantenga un legame con lo storico indotto dei fornitori lecchesi, chiedendo a Colaninno di mantenere una rappresentanza di alcuni ingegneri a Mandello, che facciano da ponte tra la fabbrica lariana ed i progettisti di Noale. Va però specificato che, a questo punto, gran parte dell’indotto è stato già trasferito in Veneto e che nel Lecchese rimane ben poco. Noi non abbiamo voce in capitolo sulla questione, perché Piaggio non ha ricevuto finanziamenti pubblici per l’acquisto o la ristrutturazione di Moto Guzzi e dunque non possiamo avanzare richieste di alcun tipo. Possiamo solo sperare di trovare un accordo, che sembra già ben definito”.

L’ultimo accordo, l’ultima possibilità per tutti gli appassionati e i lavoratori guzzisti, è spostata al 23 ottobre, giorno in cui è previsto l’incontro tra i politici ed i vertici della Piaggio, presso la sede della Regione Lombardia di Milano. Buona fortuna Guzzi!

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E' stata messa la firma ad un processo iniziano già nel 2005 comunque ;) perchè il CARC e il telaio della prima Breva (da cui sono nate poi Norge,Stelvio e tutte le altre sotto-versioni) erano tutte Made in Noale ;)

Buona l'idea di lasciare ingegneri a Mandello, spero degli impiantisti industriali coi controcoglioni e belli spaccaballe sul controllo qualità ma tanto sappiamo la favoletta: "se chiudi un pcchio fai carriera in fretta"

Buona anche l'idea di portare i motori fuori: magari piange un po il cuore ma altrove ci sono linee dedicate migliori per fare motori...e magari per un tanto sognato motore a liquido ;)

 

花は桜木人は武士

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E' stata messa la firma ad un processo iniziano già nel 2005 comunque ;) perchè il CARC e il telaio della prima Breva (da cui sono nate poi Norge,Stelvio e tutte le altre sotto-versioni) erano tutte Made in Noale ;)

Te, scrivendo certe cose, vuoi campare poco o morire giovane.

spero degli impiantisti industriali coi controcoglioni e belli spaccaballe sul controllo qualità ma tanto sappiamo la favoletta: "se chiudi un pcchio fai carriera in fretta"

Ed i risultati si sono visti.

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